"Tutti gli adulti sono stati bambini una volta, ma solo pochi di essi se ne ricordano" , cosi diceva Antoine de Saint Exupery nel preambolo del suo "Piccolo Principe".
Nulla di più vero. Spesso troppo presi dalla nostra vita,la carriera, il tram-tram quotidiano non riusciamo a trovare il tempo di fermarci 5 minuti a pensare a quella piccola e innocente versione di noi stessi, che tanti anni fa costituiva il nostro Io più autentico. I poeti romantici inglesi, consideravano la figura del bambino come la figura più vicina a Dio in quanto puro,innocente e dotato di una vivida immaginazione. Qualità difficili se non impossibili da trovare tutte insieme in un unica persona adulta. Viene a mancare quella spontaneità, derivata dall'assenza di sovrastrutture e di influenze esterne prodotte dalla società.Ci sono poi quei momenti in cui qualche flash richiama alla nostra mente di un tempo passato, che si era ormai dimenticato e cosi tornano alla memoria piccoli frammenti della nostra infanzia.
Spesso ciò accade nei momenti in cui siamo più vulnerabili perchè tutto sembra andare storto e vorremo fuggire verso un posto in cui tutto è più semplice e cosi il nostro "fanciullino" per dirla come Pascoli, corre in nostro soccorso.Da piccoli si pensa sempre che il mondo, abitanti compresi , possa solo migliorare; col tempo, complici piccoli incidenti di percorso che caratterizzano ogni vita, si diventa più pessimisti,per certi versi anche cinici e si tende a vedere solo quanto di negativo ci circonda.
Si diventa più cauti nel fare qualsiasi cosa : dal saltare uno scalino al concedersi troppo alle persone, perchè potrebbe rompersi qualche osso o peggio il nostro cuore.Ci si trasforma cioè in ciò che da bambini si è sempre aborrito : una caricatura di noi stessi.Se ripenso alla mia infanzia, ricordo solo bei momenti in cui la spensieratezza e la spontaneità facevano da padrone. Nonostante nel corso degli anni, a detta di molti, io abbia conservato la dolcezza,la gioia di vivere e la capacità di sognare ad occhi aperti, non credo di essermi sentita più felice ,scanzonata e sicura di me stessa come in quegli anni.
Ricordo (e questo potrà confermarmelo Antonella Pedicelli che fu mia maestra), che durante la ricreazione alla scuola elementare, io ed altre mie compagne di classe esprimevamo tutte noi stesse non solo disegnando, ma anche cantando e ballando al ritmo delle nostre canzoni preferite, imitando i nostri idoli.
L'immagine vera e propria di degli spiriti liberi, questo eravamo senza rendercene nemmeno conto,perchè per noi era normale,ma oggi a nessuno salterebbe in mente di fermarsi in mezzo alla strada e mettersi a cantare a squarciagola per esprimere la propria personalità.Adesso si preferisce aggiornare il proprio profilo di Facebook o di qual si voglia social network per sentirsi realizzati.
Dove è finita quella creatività, quella sicurezza? Per quelli che sentono il bisogno di ritrovare se stessi,consiglio una dose massiccia di introspezione e di riflessione.Il bambino che è in ognuno di noi,anche nei più duri e spavaldi, tornerà alla luce
Denise Severa
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