Da un po' di tempo, soprattutto da quando imperversa la “pandemia”, la colazione per me è diventata una specie di supplizio. Così di solito preferisco (anche perché è più semplice per chi come me non è munito di green pass) prendere la colazione da asporto. Mi prendo il mio bel cappuccino bollente e la mia pastarella e me ne vado in ufficio, da solo e tranquillo, senza dovermi confrontare con le discussioni ed i pareri diversi che sono all'ordine del giorno in questo periodo di “contagio”. Purtroppo, o per fortuna (chissà...), di tanto in tanto resto nel baretto e mi fermo al bancone, seduto su un alto sgabello, a far due chiacchiere con la barista e con gli eventuali avventori.
Così però, inevitabilmente, sorseggiando il cappuccino e chiacchierando del più e del meno il discorso scivola sul tema che più attanaglia gli animi dei miei concittadini: il coronavirus. “I casi di contagiati da covid in paese sono aumentati da 4 a 40” - “Tutta colpa dei non vaccinati che spargono l'infezione” - “Tu ad esempio, Paolo, che non vuoi vaccinarti perché temi le menomazioni al tuo sistema immunitario, cosa te ne farai del tuo DNA intonso (ovvero non inquinato dagli ogm vaccinali) quando morirai e del tuo dna non resterà più nulla?” - “Qui serpeggia la paura del contagio, facendo la spesa ho chiesto alla bottegante come stava e mi ha detto che “i casi di covid sono in aumento”, mai io non volevo sapere del covid ma di come stava lei in salute ed in umore...” - “Si muore per Covid ma pure per vaccino. In questo strano periodo ci sono molte cose che non sono chiare. Questi sono dati ufficiali raccolti da EuroMOMO rete Europea che monitora l’eccesso di mortalità.” - “Fino a qualche mese fa l’Europa bocciava l’obbligo del vaccino e ora? Qui sembra vinca solo il fatturato delle case farmaceutiche.” - “Questi "so tutto io" che credono a qualsiasi bufala messa in rete dalla disinformazione sovietica e cinese dovrebbero passare una notte con un respiratore non invasivo (NIV) e provare a dormire. Poi discutiamo di vaccini. E adesso prenoto la terza dose che sono passati 6 mesi dalla seconda.” - "No vax, una minoranza troppo rumorosa, turpe egoista infantile bugiarda pazza irresponsabile imperdonabile.” ecc. ecc.
Poi tornato a casa faccio le mie riflessioni in silenzio. “... come mai nella sperimentazione di questo vaccino si considerano solo i gruppi presi dalle case farmaceutiche e non si considerano le reazioni avute dai milioni di persone che si sono sottoposte spontaneamente alla inoculazione del vaccino? Perchè non viene effettuata una cosiddetta "sorveglianza attiva"? Forse il motivo è che la persona che riceve la sua dose di vaccino crede di andare a ricevere un farmaco sicuro, già sufficientemente sperimentato, mentre invece con la richiesta di una risposta relativa alle reazioni avute, si sentirebbe parte della sperimentazione, cosa che indurrebbe quella persona a non accettare più così fiduciosamente il vaccino stesso...
Per questi miei dubbi però alcune persone (tra quelli che so io) mi additano come un incosciente non consapevole dei rischi a cui sottopongo la comunità (perché non mi fido a farmi inoculare sostanze chimiche ed ogm), ma se la stragrande maggioranza dei miei concittadini è già vaccinata come mai aumentano i contagi anche in questa fascia teoricamente immunizzata? Inoltre malgrado questo vaccino sia ancora sperimentale già si parla di sottoporre i bambini alla vaccinazione. Forzare le persone a vaccinarsi con queste premesse non mi sembra giusto. In paese qualcuno mi da del bastian contrario, restando invece nella convinzione che i politici e gli scienziati fanno le cose per bene. Ed all'inverso chi ha dei dubbi come me viene individuato come nemico e se non nemico un alienato. Lo stato di paura, nel quale le persone si sentono costrette, le porta ad odiare gli altri che non si adeguano agli “ordini”, soprattutto se costituiscono una minoranza di alienati che si differenzia per diversità di opinioni e per timore di incorrere in reazioni avverse, che ormai appaiono appurate e numerose, anche gravi.
E nella dialettica che ne consegue (visto l'obbligo della mascherina) i pochi “obiettori di coscienza” riguardo al vaccino, vengono spesso indicati come pericolosi fomentatori contro i diritti civili e la difesa della salute della maggioranza. La mia facoltà di dissentire e pensarla diversamente viene interpretata come una forma di lotta contro la società e ribellione verso le leggi e le norme costituite, perciò sono equiparabile ad un “avversario”. Uno che, essendo un asociale, merita -come dicono i saggi nostri amministratori- di essere silenziato e ristretto a casa in lockdown obbligatorio permanente.
La maggioranza, che crede nella scienza e nella buona volontà dei nostri solerti amministratori, capisce la mia condizione di deficienza mentale. Capisce perché detiene l'onniscienza della maggioranza. E d'altronde se uno la pensa come la maggioranza come può sbagliare? Non ha bisogno degli “intelligentoni” senza qualifiche tecniche e scientifiche, che pensano di aver ragione solo perché non si “fidano” delle scelte della maggioranza. Invece la maggioranza ha la garanzia di essere nella maggioranza e quindi ha fiducia nel pensiero della maggioranza. La maggioranza si fida della scienza e della buona politica della maggioranza, cioè quella che è considerata “ufficialmente” scienza (non quella delle erbette o delle strane cure alternative). La maggioranza crede nella scienza che non dubita delle verità “certificate” dalla scienza della maggioranza, quella stessa scienza che -come la religione d'antan- ha la verità sul palmo di mano, sulla punta di un ago... E poi lo dicono anche i giornaloni, le televisioni, i talk show, perché -in fondo- se la notizia va in talk shaw appartiene alla maggioranza e tanto basta.
Ma come disse Osho: ““La maggioranza è formata da sciocchi, da veri sciocchi. Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, è una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse.”
E tu, onesto cittadino, credi a tutto ciò che la maggioranza ti ammanisce?
Paolo D'Arpini
Commento di Caterina Regazzi: "Caro Paolo, tu ti occupi della stigmatizzazione da parte della gente comune di quelli che, come te, non si vogliono vaccinare. Ma pure tu, nel tuo articolo, stigmatizzi quelli che sono favorevoli al vaccino. A tua giustificazione, tu hai delle motivazioni sensate, mentre loro parlano per accondiscendenza alla narrazione dominante. Ma non è così per tutti, nè da una parte nè dall'altra. Ci sono, chiamiamoli per comodità no-vax, che lo sono per partito preso e ci sono si-vax che lo sono per paura di contrarre il contagio o per altre ragioni. Tienine conto, da una parte e dall'altra, e anche per me che, come vedi, ondeggio da una parte e dall'altra."
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