giovedì 4 novembre 2021

COP26. Agli inquinatori tutto il potere...



L’Italia viene sempre messa come capofila in quei programmi che necessitano di una sperimentazione sociale. Come dimenticare la svendita nel 2014 della salute dei bambini da parte del ministro Lorenzin e l’inizio del quinquennio come capofila mondiale nella gestione delle vaccinazioni. Ne stiamo ancora vedendo i risultati!
Sotto i riflettori della COP26 nasce la Global Energy Alliance for People and Planet: un programma di collaborazione pubblico-privato per i cambiamenti climatici: l’obiettivo è la transizione energetica.

Il ministro Roberto Cingolani (voluto dai diversamente-ecologisti 5stalle) ha spiegato che il progetto «si inserisce in quella collaborazione pubblico-privato auspicata dal presidente Draghi». I privati in questione sono la Fondazione Rockefeller e Jeff Bezos! Sì, purtroppo avete letto bene: quelli che stanno devastando l’ambiente ora lo salveranno (da noi)!
Ricordo che la Fondazione Rockefeller oltre ad aver fondato gruppi elitari sovranazionali quali il “Gruppo dei Trenta” (“Gruppo Consultivo su Affari Economici e Monetari Internazionali”), la “Commissione Trilaterale”, il “Bilderberg”, il “Club di Roma”, l’”Aspen Institute” e molti altri, controlla centinaia di multinazionali della chimica, della farmaceutica e dell’energia (petrolio).
Il capostipite John D. Rockefeller fondò nel 1870 la Standard Oil smembrata in Exxon, Mobil, Amoco e Chevron, ovvero le multinazionali che stanno dominando l’industria petrolifera mondiale da più di un secolo e mezzo.
Nelle mani dei peggiori inquinatori seriali globali (quelli che hanno boicottato la canapa il secolo scorso) dovrebbe arrivare la risposta ai cambiamenti climatici? Più o meno come pulirsi il culo con i coriandoli (di carta riciclata ovviamente)...

Marcello Pamio, 3 novembre 2021











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