“Se una minoranza
vuole dominare deve agire per vie occulte, tramando, cospirando,
pretendendo, ingannando. I suoi peggiori nemici saranno quelli che
denunciano il complotto”. (Aldous Huxley)
Otto
uomini, ci dicono, possiedono la ricchezza di metà dell’umanità. L’1% è più ricco di tutti gli altri. E’ questa la struttura
economica. Per “Alias”, inserto culturale del “manifesto”,
l’1% che sa e il 99% plebeo che vagola nell’ignoranza sono la
struttura culturale. Significativi parallelismi. Vagamente feudali.
Già,
struttura, sovrastruttura, si confonde un po’ tutto. Magari si
intersecano, si integrano, non è più chiaro come una volta.
Prendete “Alias”, in cui esponenti della tribù scrivono di
esponenti della tribù, rinnovando vittimismi e autoassoluzioni a
distrazione di massa da quanto si va mondializzando. Perlopiù è una
foliazione di una supponenza arzigogolata e astrusa, alla ricerca tra
nicchie dell’iperspecialistico e oceani dell’ovvio, tutto inteso
a imporre allo smarrito lettore di media conoscenza e intelligenza
che lì, sopra di lui, c’è ben altro, ma inaccessibile, sublime,
non da te. Tu sei al di là del varco, la larghezza dello jato tra
te e la conoscenza resta insuperabile. A noi Spinoza
nell’interpretazione dello sciamano tibetano, a te la fiera del
fumetto.
E
questo, dal punto di vista della classe, mi pare proprio una
struttura del “manifesto”. Ma sono sovrastruttura o struttura le
sontuose marchette all’industria del videogioco, con grande
frequenza e appassionata libidine sciorinate da Federico Ercole?
Parlare di turgido barocco è inadeguato, di efflorescente rococò
minimalista non basterebbe nemmeno arrivare al primatista
dell’iperbole eulogica, Gianbattista Marino (Napoli 1569-1615),
quello dell’”Adone”
, per le spirali di commossa celebrazione in cui avviluppa qualsiasi
prodotto, fosse il più nero, sanguinario, brutale, spaventoso,
devastante, apocalittico, violento, quelli che comunque vinci quanto
più elimini umani, mostri, insomma nemici (Il 90% di quelli di cui
scrive). Insomma arabi, siriani, afghani, gente scura...
Fulvio Grimaldi
“La
grande maggioranza dell’umanità si accontenta delle apparenze,
come se fossero realtà, ed è spesso influenzata più dalle cose che
sembrano che da quelle che sono”. (Nicolò
Machiavelli)
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