Italicus - 4 agosto 1974
Domenica 4 agosto 1974: il treno era affollato di gente, erano le vacanze estive.
La strage dell’Italicus fu un attentato terroristico compiuto nella notte del 4 agosto 1974 a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. In quell’ estate si cantava la canzone di Baglioni: E tu…
“Una bomba ad alto potenziale esplose alle 1:23 nella vettura 5 dell’espresso Roma-Monaco di Baviera via Brennero. Nell’attentato morirono 12 persone e altre 48 rimasero ferite.La strage avrebbe avuto conseguenze più gravi, si ipotizza anche nell’ordine di centinaia di morti, se l’ordigno fosse esploso all’interno della Grande Galleria dell’Appennino nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, come avvenuto dieci anni dopo nella Strage del Rapido 904.Aldo Moro si sarebbe dovuto trovare a bordo del treno, quella sera, in quanto doveva raggiungere la famiglia a Bellamonte, ma lo perse poiché venne raggiunto da alcuni funzionari del Ministero e fatto scendere all’ultimo momento per firmare alcuni documenti. Il processo si concluse con l’assoluzione generale di tutti gli imputati sebbene, stante l’impossibilità di determinare concretamente le personalità dei mandanti e dei materiali esecutori, la sentenza di assoluzione attesti comunque la correttezza dell’attribuzione della strage a Ordine Nero e alla P2, definendo come pienamente comprovata una notevole serie di circostanze del tutto significative e univoche in tal senso, al punto da venire esplicitamente richiamata dalla Relazione della Commissione Parlamentare per via di circostanze relative alla strage dell’Italicus e indirizzanti verso l’eversione neofascista e la Loggia P2…”
Racconta un testimone della strage: «Il vagone dilaniato dall’esplosione sembra friggere, gli spruzzi degli schiumogeni vi rimbalzano su. Su tutta la zona aleggia l’odore dolciastro e nauseabondo della morte». I due agenti di polizia che hanno assistito alla sciagura raccontano: «Improvvisamente il tunnel da cui doveva sbucare il treno si è illuminato a giorno, la montagna ha tremato, poi è arrivato un boato assordante. Il convoglio, per forza di inerzia, è arrivato fin davanti a noi. Le fiamme erano altissime e abbaglianti. Nella vettura incendiata c’era gente che si muoveva. Vedevamo le loro sagome e le loro espressioni terrorizzate, ma non potevamo fare niente poiché le lamiere esterne erano incandescenti. Dentro doveva già esserci una temperatura da forno crematorio. ‘Mettetevi in salvo’, abbiamo gridato, senza renderci conto che si trattava di un suggerimento ridicolo data la situazione. Qualcuno si è buttato dal finestrino con gli abiti in fiamme. Sembravano torce. Ritto al centro della vettura un ferroviere, la pelle nera cosparsa di orribili macchie rosse, cercava di spostare qualcosa. Sotto doveva esserci una persona impigliata. ‘Vieni via da lì’, gli abbiamo gridato, ma proprio in quel momento una vampata lo ha investito facendolo cadere accartocciato al suolo».
Anche oggi, 4 agosto 2013, è domenica e qualcuno manifesterà in piazza a Roma, davanti Palazzo Grazioli, per ridare il potere e la “libertà”- come da sigla di partito- a un condannato dalla Cassazione.
Non sono un segreto di stato i nomi dei 12 morti: lo sappiano i giovani, nelle mani di chi eravamo, nelle mani di chi siamo, ancora oggi.
Doriana Goracci
1. Nicola BUFFI, anni 51
2. Maria Santina CARRARO in
RUSSO, anni 47
3. Marco RUSSO, anni 14
4. Nunzio RUSSO, anni 49
5. Elena CELLI, anni 67
6. Elena DONATINI, anni 58
7. Tsugufumi FUKUDA, anni 32
8. Raffaella GAROSI, anni 22
9. Herbert KONTRINER, anni 35
10. Antidio MEDAGLIA, anni 70
11. Wilhelmus J. HANEMA, anni 20
12. Silver SIROTTI, anni 25
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.