....molteplici
 sono le chiavi d'accesso alla coscienza, essa può essere raggiunta 
agendo su diversi canali, il “pensiero razionale”, il ragionamento, è 
solo uno di questi. Il “pensiero emotivo”, i sentimenti, le sensazioni, 
agiscono ugualmente sulla coscienza, forse in maniera anche più 
incisiva. Questi canali non si attivano mai uno per volta, ma può 
verificarsi la prevalenza di uno di questi sugli altri. 
Per
 fare audience non occorre necessariamente abbassare il livello dei 
contenuti, basterebbe "variegare" la comunicazione, stimolando più 
“canali” alla volta, fornendo più livelli di lettura contemporaneamente.
 
L'uomo
 possiede altri mezzi oltre l'intelletto per agire sulla coscienza, in 
qualche modo questi mezzi sono bilanciati fra loro, e tendenti ad 
equilibrare le apparenti disparità che emergono tra gli uomini. Tali 
disparità emergono da un lato, prendendo in considerazione solo uno di 
questi canali per volta, mettendo ad esempio a paragone le sole capacità
 di analisi, o di sintesi, o di memoria, di un individuo con quelle di 
un altro, piuttosto che valutare le potenzialità dell'uomo nel suo 
complesso prendendo in considerazione l'insieme di tutte le sue doti. 
 Dall'altro, tali disparità sono causate dalla mancanza di stimoli e da 
atteggiamenti repressivi che l'uomo può subire specie nei primi anni di 
vita, che danneggiano il suo potenziale in maniera irreparabile. Li dove
 non arriva l'intelletto può arrivare lo spirito, e l'uomo, voglio 
credere (ottimisticamente) anche il più sfortunato, possiede alla 
nascita i mezzi necessari e sufficienti a realizzare pienamente la sua 
vita, ogni uno a modo suo. 
Purtroppo ciò che accade, con crescente 
programmaticità, è l'inibizione di gran parte di questi canali, che 
provoca nell'uomo una limitazione del suo potenziale. 
L'arte,
 in tutte le sue forme, da sempre è stata la modalità di comunicazione 
preferenziale dello spirito, capace di raggiungere tutti (prima di 
decretarne la morte). I messaggi portati dall'arte passano attraverso 
diversi canali contemporaneamente: sensoriale; intellettuale; 
sentimentale; emozionale; ciò che non passa al vaglio della ragione, 
arriva senza filtri dritto all'inconscio. 
Non è un caso che il potere si
 sia impadronito di tutte le forme d'arte, basti pensare alla funzione 
indottrinante che ha avuto la pittura nel cattolicesimo, o alla 
cinematografia oggi, arte dall'elevatissimo potenziale comunicativo, 
capace di attivare tanti canali contemporaneamente. Partendo da immagini
 in movimento e suoni riesce a contenere un po' tutte le arti, e si 
presta molto bene come vettore di messaggi e contenuti. Sai benissimo 
come viene utilizzata la tv e il cinema per plagiare le menti e 
corrompere la coscienza delle persone. 
Dovremmo utilizzare questi stessi mezzi per combattere ad armi pari.
Prodotti
 artistici di un certo livello potrebbero raggiungere un pubblico molto 
più ampio, cortometraggi, film, romanzi, musiche, canzoni, fumetti, 
divulgato tutto sul web gratis, in canali multidisciplinari come ad 
esempio Accademia. Occorre alimentare una contro-cultura, una cultura 
del pensiero libero. Prodotti di qualità, che vengano visualizzati da 
milioni di visitatori, magari solo perché belli, ben fatti, godibili 
anche da chi si ferma solo al primo livello, la percezione, ma nel 
contempo capaci di stimolare visioni di verità più profonde in chi ne è 
alla ricerca.
Molto
 ambizioso? Sicuramente, sono molto ambizioso e desideroso di fare 
grandi cose, e senza scendere a compromessi con le logiche malate del 
mercato. 
Tornando
 al mio contributo, questa è una cosa a cui potrei lavorare, l'ho sempre
 rincorsa, che ne dite, riusciamo a metter su un salotto culturale? 
Pensatori, artisti, o aspiranti tali, che sentano il desiderio di 
confrontarsi e collaborare insieme per portare avanti qualche progetto? 
Questo che viviamo è uno di quei periodi storici a cavallo di una grande
 svolta, basterebbe una scintilla. C'è bisogno di un manifesto, gli 
uomini hanno bisogno di visualizzare obbiettivi per agire con più 
determinazione, ci riesce meglio. 
Io trovo che la parte più difficile (per lo meno lo è 
stato per me) sia quella di riunire persone disposte ad affrontare 
questo genere di imprese, specie se a gratis. Ci hanno fottuto il 
cervello con logiche tipo il self-marketing, che puntano tutte a far 
carriera e ottenere danaro vendendo se stessi al miglior offerente, 
conseguenza ne è la frammentazione della società in tanti bei soldatini 
che lottano fra loro, ogni uno per la propria piccola battaglia, 
incapaci di immaginare obbiettivi più "universali". 
Devo essere sincero,
 credo che oltre alla filantropica vocazione che spinge un uomo ad 
affrontare questo genere di sfide ci sia sempre un ritorno personale, ed
 è giusto che sia così, saremmo ipocriti a sostenere il contrario. Anche
 se non in termini economici, sicuramente un ritorno per se stessi c'è 
sempre, in termini di crescita, di esperienza, di dignità guadagnata, 
che poi non è detto che tali esperienze non possano riversarsi in ambito
 professionale, perché tutte le attività dell'uomo sono collegate, ma in
 doverosa e piena coerenza con quello che pensiamo sia degno e giusto 
per l'uomo.
Nello scrivere mi faccio sempre prendere un po' la mano sul finale, mi perdonerete.
Antonio Casaburi
(Fonte: Accademia della Libertà) 
 
 
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