giovedì 22 agosto 2013
Geopolitica mediterranea - Una visione d'insieme dagli analisti Don Priapus e Mata Hari
GENERALMENTE SI è PORTATI prendere in considerazione soltanto alcuni aspetti della realtà. La complessità è di difficile decifrazione, tuttavia, ci sono alcuni aspetti che vanno affrontati.
1) Berlusconi. E' innegabile che si tratta di un personaggio cresciuto nell'ovile craxiano. E' anche innegabile che Craxi lo abbia scelto come continuatore considerandolo l'unico all'altezza della situazione e dei tempi e dotandolo di mezzi economici NOTEVOLI.
2) Un paio di anni fa morì il noto giornalista e mio amico Giano Accame. In un bel ricordo scritto per Rinascita, il giornalista Giorgio Vitangeli ci fa sapere che Craxi leggeva con molto interesse il giornale del gruppo pacciardiano L'ITALIA DEL POPOLO, al quale ho collaborato anch'io, e che trattava argomenti di geopolitica nell'ottica a noi vicina.
3) Ricordiamo che Craxi fu duramente colpito per aver svolto lungo un intero DECENNIO una politica filoaraba sostenuta tanto da Andreotti, ministro degli esteri, che dal presidente della Rep. dell'epoca: Pertini. Craxi era anche il rappresentante presso l'ONU dei paesi del terzo mondo. Logico pensare che Berlusconi abbia seguito la sua linea, che NON è passata inosservata alla Magistratura. Tant'è vero che l'hanno subito attaccato. La mia considerazione però è positiva. Perché dimostra che in ITALIA, a parte l'ignavia della massa, continua ad esistere una LINEA di GEOPOLITICA mediterranea. La qualcosa significa anche EURASIATICA ed anti atlantica.
4) Attualmente possiamo elencare una serie di situazioni che ci inducono a sperare in un EQUILIBRIO DEL TERRORE. Non credo che Lorsignori abbiano la superiorità schiacciante che avevano solo 5 anni fa. Il fatto che abbiano scelto "l'abbronzato"
come presidente significa che si aspettano di prendere parecchi schiaffi. Cosa che avviene regolarmente come preconizzato soprattutto da un grande studioso di geopolitica come LUTTWAK. Che ha studiato la decadenza dell'Impero Romano.
5) La situazione di Egitto è questa: L'Egitto controlla Suez. I Cinesi sono in Sud Sudan, e ce ne sono tanti. C'è andato mio nipote funzionario dell'ONU. Si tratta di zone di grande interesse strategico fin dai tempi dei grandi esploratori romagnoli, Romolo Gessi e Pellegrino Matteucci. Mettiamoci anche il grande Comboni, che non andava là solo per redimere povere animelle dalla pelle pigmentata.
Il controllo del Darfur interessa tutti non solo gli inglesi e gli americani. C'è di mezzo anche la Spagna la quale volente o nolente, non sta con le mani in mano per ciò che avviene sotto casa. In questa occasione una bella rivendicazione su Gibilterra ci sta come il cacio sui maccheroni. Da notare che di recente un incidente ha tranciato un cavo sottomarino per le telecomunicazioni all'altezza di Alessandria. Ne riparleremo..
Don Priapus
[Nota ulteriore - Poiché Lorsignori non sono molti (allora come oggi), è pur vero che si infiltrano come i virus, ma restano sempre una minoranza. Poi noi continuiamo ad ignorare la presenza di cinesi, indiani, giapponesi, giavanesi, borneani, srilankani, mongoli, turchi, arabi, parsi, afghani etc.....che costituiscono la vera e progrediente maggioranza...]
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Commento di Mata Hari:
Sono d' accordo come sempre con te.. il discorso sull'abbronzato, da mettere avanti per pararsi dietro, l'avevamo fatto a suo tempo. Non a caso la politica terzomondista delle sinistre mi preoccupa molto: vogliono meticciare gli italiani e gli europei, progetto totalmente "sionista", ricordo inoltre che le c.d. aristocrazie olandesi e britanniche sono SEMITE. Si sposarono con gli usurai 500 anni fa, e la cosa è sottolineata da plurimi eraldisti.
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CARISSIMA MATA ( e attenta ai plotoni d'esecuzione....quando NON sanno cosa fare se la prendono con le donne. Possibilmente belle, in carne, desiderabili....)QUI LE COSE VERTONO COME SAPPIAMO . MA SPESSO DIMENTICHIAMO CHE NOI CI TROVIAMO NEL CAMPO....avverso. Questo è il punto!Per quanto riguarda gli "inquinamenti" del sangue, la faccenda si fa veramente difficile. Io sono convinto che una buona cura di REALISMO politico risolverebbe la malattia.
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