giovedì 23 maggio 2013

Taranto - ILVA ed autogoal dello stato


In merito alla clamorosa notizia relativa al recente sequestro dei
beni privati della famiglia Riva, operato dal GIP di Milano e relativo
a immobili, titoli e disponibita' finanziarie per l'ammontare di 1,2
miliardi di euro, PeaceLink e Fondo Antidiossina Taranto esprimono
tutto il proprio appoggio alla magistratura.

I fratelli Emilio e Adriano Riva sono indagati a Milano per
trasferimento fittizio di beni, truffa ai danni dello Stato, evasione
fiscale e riciclaggio. Secondo l'accusa del GIP di Milano e in base a
quanto
riportato da agenzie di stampa, i Riva avrebbero, mediante operazioni fra
l'Italia e l'estero, occultato la reale disponibilità  finanziaria dell'Ilva.

Sulla base di quanto appreso da fonti di stampa, l'ipotesi dei
magistrati milanesi riguarderebbe l'uscita del ragguardevole capitale
del valore di 1,2 miliardi di euro dalle casse del colosso siderurgico
tarantino.

Ricordiamo che, solo pochi mesi fa, in Parlamento, veniva approvata
trasversalmente, da quasi tutti i partiti, una legge per fermare la
Magistratura e autorizzare l'Ilva a produrre con gli impianti ritenuti
inquinanti e posti sotto sequestro.

Alla luce di questi ulteriori e gravi sviluppi, risulta ancora  più
inquietante che sia diventata legge dello Stato una legge "ad hoc" per
un'azienda i cui proprietari sono oggi indagati per truffa ai danni
dello stesso Stato.

Aiutare Riva si e' rivelato un clamoroso autogol dello Stato.

Questi ingenti capitali devono ora ritornare a disposizione della città
di Taranto per sanare i gravi danni causati in tutti questi anni,  molti dei
quali, purtroppo,  saranno  certamente irreparabili.

Infine, ci chiediamo con preoccupazione quanto  ancora dobbiamo
aspettare affinchè il sindaco Ippazio Stefano presenti una formale
citazione di risarcimento per i danni causati dall'Ilva, cosi' come
accertato dalla sentenza della Cassazione dell'ottobre 2005 sui parchi
minerali.

Fondo Antidiossina
Fabio Matacchiera

PeaceLink
Alessandro Marescotti
www.peacelink.it

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