mercoledì 1 maggio 2013

Federitalia è nata per aiutare i cittadini vessati da banche e da equitalia


Intervista a Wally Bonvicini, imprenditrice, fondatrice e Presidente di   Federitalia, associazione che si occupa di aiutare cittadini e imprenditori messi in difficoltà da banche ed Equitalia. Un'associazione che lavora su tutto il territorio nazionale, con grande concretezza e impegno. 


Intervista a Wally Bonvicini , imprenditrice, fondatrice e Presidente di Federitalia , associazione che si occupa di aiutare cittadini e imprenditori messi in difficoltà da banche ed Equitalia. Un'associazione che lavora su tutto il territorio nazionale, con grande concretezza e impegno. Una realtà da conoscere.

Quando nasce Federitalia?
Federitalia nasce nel 2009 a Parma, citta’nella quale opero dal 1976:sono reggiana della bassa, quelli che amano il Po e la nebbia! In passato avevo già fatto parte di altri tipi di associazioni specializzate in attività antiusura, ma ne sono sempre stata estromessa. Fare la guerra alle banche e a Equitalia è una guerra scomoda: mi sono imbattuta in troppe associazioni non realmente dalla parte dei cittadini, che preferivano rimanere all'interno del sistema, magari finendo per favorire avvocati e periti procacciando nuovi affari. La nostra associazione fornisce assistenza legale e perizie tecniche a tutti i cittadini che si trovino in difficoltà: siamo un po’ ovunque sul territorio nazionale e continuiamo a crescere. E' un'associazione trasparente e senza fini di lucro: c'è gente che ci si avvicina con l'idea di fare business, ma posso garantire che viene scoperta subito e allontanata.
Perchè ha deciso di fondare Federitalia?
C'è un episodio preciso che mi ha fatto aprire gli occhi definitivamente sulle banche e dato la spinta per intervenire, anche se non è l'unica motivazione: un'errata segnalazione alla Centrale dei Rischi da parte di una delle banche con le quali operavo!
Volli andare a fondo della cosa, pagai allora una perizia 11mila euro. A posteriori, oggi che so come vengono fatte le perizie, quanto tempo ci si impiega, posso affermare che trattasi di truffa finalizzata all’appropriazione indebita!
Scoprii così quanto pagavo realmente il denaro prestatomi, al 450%; scoprii che il mio debito era un debito eterno. Fu allora che decisi di depositare la prima querela per usura contro la banca: gli addetti all'antiracket mi guardarono come un ufo; effettivamente della materia non sapevano nulla, ma da lì in seguito dovettero cominciare ad occuparsene. Fu un inizio: di querele, solo per citare Parma, ne sono state depositate migliaia contro le banche ed Equitalia.
Dove vi muovete e come agite?
Noi ci muoviamo in tutta Italia, abbiamo sedi ormai ovunque: Avellino, Salerno, Chieti, Torino. Il nostro obiettivo è dare una mano a tutte le persone in difficoltà cercando di contenere al massimo i costi, ovviamente anche noi dobbiamo pagare i nostri periti, ma i costi si aggirano intorno ai 400 euro a perizia. I nostri periti sono professionisti di altissimo livello: conoscono bene le leggi e sanno applicarle, sono persone estremamente preparate e costantemente aggiornate. L’associazione ha creato una rete unica, non solo di formazione e aggiornamento, ma anche di raccolta documenti: ogni giorno riceviamo  sentenze, aggiornamenti, notizie da tutta Italia.
Chi si rivolge a voi?
All'inizio si rivolgevano a noi solo piccoli imprenditori o semplici cittadini, che magari erano stati imprenditori venti anni prima e che da un giorno all'altro si ritrovano a ricevere una cartella di Equitalia per centinaia di migliaia di euro. Oggi le cose sono diverse, si rivolgono a noi anche grandi aziende, tanti, tanti professionisti - architetti, ingegneri, artigiani. Quel che facciamo è guardare i conti, rifarli, accertare l’usura – con i cittadini e con le pmi l’usura è accertata nel 99% dei casi – quindi, in presenza di usura, si deposita una querela e un’istanza di accesso al fondo. Il solo fatto di depositare questa istanza è comunque una tutela: il meccanismo si blocca, la banca ora non può più aggredire, se lo facesse sarebbe querelabile per estorsione, in pratica l’imprenditore viene protetto. La banca non può procedere con decreto ingiuntivo, il saldo non è esigibile, la sua azione viene inibita, e alla fine la banca si arrende. E’ in questo modo che noi salviamo le persone: io aiuto la gente a non pagare. Perché un conto è pagare ciò che devi, un conto è pagare ciò che devi moltiplicato per cinque o per sei. Equitalia e le banche hanno trasformato i debiti in debiti eterni: se un imprenditore di 50 anni riceve una cartella da un milione di euro, cosa può fare? Decide di rateizzare una somma enorme, che nessuno può pagare, all’imprenditore non resta nulla, non può far altro che indebitarsi e per sempre.
Come associazione promuovete class action?
Noi non procediamo con class action perché in Italia, a differenza degli USA, una class action può essere facilmente cestinata, accantonata. La nostra strategia è nella moltitudine di azioni: tante singole azioni simultanee. Un esempio: la settimana scorsa, ad Avellino, Federitalia locale ha depositato trenta querele avverso banche. Non ne era mai stata depositata una. Questo non potrà che generare una qualche reazione in procura: possono archiviarle tutte e trenta, ma una per volta, con trenta decreti di archiviazione, cui ci potremo opporre. Non possono archiviarle tutte e trenta con un unico provvedimento.
Come definirebbe la missione di Federitalia?
La nostra missione è innanzi tutto culturale, informativa: noi facciamo vedere quanto è il vero capitale da pagare, quanto sia lievitato; noi diamo informazioni su quello che si può fare: se non si vuole fare la guerra alla banca in campo penale, si può procedere col diritto civile e chiedere la restituzione di tutti gli interessi anatocitici: oggi non c’è tribunale che non faccia vincere l’utente.
Lei parla di usura facendo riferimento a banche e Equitali: ci spieghi perché.
È l’anatocismo che genera usura. Equitalia applica gli interessi su tutto: li applica sugli interessi di mora, li applica sull’aggio, li applica su tutto. Intorno all’anno 2000 l’anatocismo era stato dichiarato illegittimo: è stata allora studiata una soluzione politica per renderlo credibile, introducendo con una delibera del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, ndr) il concetto di reciprocità – delibera che tutte le banche da allora impropriamente citano per applicare l’anatocismo che il codice civile vieta. Cosa s’intende per reciprocità? L’anatocismo è “legittimo” se viene applicato sia sui tassi d’interesse “dare” che su quelli “avere”. Peccato che i due tassi siano incomparabili, e la reciprocità assolutamente fittizia nei fatti. L’anatocismo è un moltiplicatore del debito.
Aggiungo questi due fatti: la nostra Legge antiusura fu approvata nel 1996 e non fu un percorso facile; ci fu una lotta feroce da parte della lobby delle banche per ostacolarne l’approvazione: contrariamente a quanto si possa pensare, non è una legge nata contro gli strozzini di strada; è una legge nata per arginare i profitti delle banche, sollecitata dall’Unione dei consumatori di allora perché si erano accorti che le banche stavano espropriando i cittadini. Nei lavori preparatori si cita il TAEG, tasso effettivo annuo globale: questa è terminologia che riguarda lo strozzinaggio? La legge alla fine passò, espressione dell’indipendenza del parlamento di allora rispetto alla banche.
Di recente quella legge è stata modificata (legge n° 3 del 2012), trasferendo il parere favorevole alla sospensione dal Prefetto al Pubblico Ministero: per una svista, malgrado tutti neghino che Equitalia possa praticare l’usura, leggendo il testo si trova testuale “in presenza di usura non sono dovute le sanzioni d’interesse, se l’usura è praticata da Agenzia delle entrate, Inps ecc.” Si rende conto? allora l’usura è prevista e riconosciuta anche dallo Stato!
Chi glielo fa fare?
È una guerra scomoda, vogliamo scardinare il sistema dall’interno, e lavoriamo sul territorio per questo; ma soprattutto lavoriamo per diffondere conoscenza. Da sempre, sin da piccola, sono una cultrice dell’illuminismo: la conoscenza genera forza. Sono le associazioni competenti, i cittadini preparati che si mettono insieme che fanno paura al potere.
Come vede il Movimento per la Gente?
E’ un’associazione che seguo con interesse, abbiamo tanti punti in comune, vogliamo le stesse cose. Forse noi siamo un po’ più agguerriti, ma siamo nati prima, siamo anche più strutturati. E’ solo una questione di tempo.
E come vede il futuro della sua associazione?
In crescita: la nostra azione cresce grazie ai nostri risultati; ogni giorno viene gente nuova mandata da persone salvate, è un flusso continuo. E’ una rivoluzione culturale quella che portiamo avanti: saremo cittadini uniti e preparati, laddove per troppo tempo ci hanno voluto divisi e ignoranti.
 
Floriana Baldino 

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