Le
cose che non capisco.
A dir la verità
sono tante. E più invecchio ed acquisisco esperienza, più aumentano i campi
oscuri che mi si parano davanti. E’ vero che tanti, tantissimi pezzi del puzzle
della vita dell’uomo vanno al loro posto, col trascorrere del tempo, ma è
altrettanto vero che, non appena una tessera si sistema, come per magia mi
accorgo che il pannello si allarga in ogni direzione. Fascino e dannazione
dell’essere umano.
Alcune cose
rimangono inalterate, però.
Il gusto, il
bisogno di libertà, di libertà interiore, che permette di guardare tutto con
spirito “laico”, e che non permette invece a nessuno, almeno consciamente, di
manipolare la mia morale. A nessuno.
La capacità di
fare un passo indietro per avere una visione più ampia di realtà, situazioni,
persone, atti, comportamenti.
Una robusta,
inossidabile dose di auto ironia, senza la quale la vita mi sembrerebbe
invivibile.
Il piacere,
presuntuoso se volete, di chiedermi sempre “perché”.
E, soprattutto, di
guardare ogni cosa che mi capita inizialmente con amore, come opportunità. Poi
naturalmente il giudizio si delinea con precisione.
E, dopo questo
auto incensamento, teso a cercare di far capire ai miei tre o quattro lettori
che il pregiudizio non alberga dalle mie parti, veniamo alla porcheria
quotidiana.
La prima
considerazione che salta all’occhio è la splendida assenza dai media, a causa
della maternità, della Belen. Non se ne poteva proprio più. Donna di piacevole,
solo piacevole, aspetto era diventata come una aragosta. Il primo boccone
incuriosisce, ma dopo il decimo uno si stufa e pensa con nostalgia al panino
col prosciutto, al minestrone. Oltretutto di faccia…. Bhé, c’è di meglio, molto
meglio. Perché ce la propinavano mattina, mezzogiorno e sera?
Poi, altra sceneggiata
italica tipica dei periodi pre elettorali: grancassa sui risultati delle
benemerite Forze dell’Ordine nella lotta alla malavita organizzata. E qui
dobbiamo capirci, e non raccontiamocela. Che Polizia, Carabinieri, Guardia di
Finanza si dannino l’anima è vero, assodato, meritorio e da applauso (magari un po’ meno il comportamento di
certi giudici, che o liberano immediatamente i farabutti, o si dimenticano di
compiere atti giuridici –deposito di sentenza, per esempio, che impiegano anche
anni a redigere- permettendo a picciotti e guappi di riacquisire la libertà).
Quello che nessuno ha il coraggio di sottolineare con la dovuta enfasi è il
rinascere immediato delle organizzazioni criminali, anche se decapitate. Uno si
chiede se tale motivo è endemico, oppure antropologico o, come ritengo, dovuto
alla VOLUTA condizione socio-culturale di zone abbandonate. Forse dovremmo
riguardare alla strombazzata unità d’Italia, alla retorica del tricolore, alle
schifezze sottaciute, alla bramosia di potere della peggior casa regnante d’Europa,
alla violenza che fu perpetrata. Ed al comodo, per la casta, scambio di voti.
Fare un passo indietro e rivedere la
Storia ufficiale. Se ne uscirà mai?
Non capisco
neppure la mentalità della gente in politica. Oppure la capisco troppo bene. Ma
questo può diventare un reato. Prendete Berlusconi. Quanto meno schizoide:
prima appoggia il Governo Monti. Poi lo indica come leader designato del fronte
dei moderati, Poi, dopo che il Mario da Varese rifiuta e si mette alla testa
del partito del Vaticano e delle banche (in definitiva sovrapponibili), impreca
e si scaglia contro il professore. O il Mario, vera reclame della stitichezza,
della melanconia, va bene o no. Perché la gente non spernacchia sia il Silvio
che il Mario?
Una altra cosa che
mi manda il sangue alla testa è la proposta di rendere il cosiddetto
“negazionismo” illegale. Siamo al peggio del peggio. Sia ben chiaro: non esiste
il reato di odio. Esiste la violenza, la sua istigazione, l’apologia della
stessa, forse. Ma dove sta scritto che l’indagine storica, le proposte di
dubbi, le prove contrarie, le domande scomode costituiscano un reato? Puzza di
Santa Inquisizione, puzza di roghi alle streghe, puzza di tentativo di
mantenere coperta un “verità” economicamente redditizia per “quelli là”. Fino a
quando durerà?
E veniamo alla
“madre di tutta le incomprensioni”. Nessuno ha il coraggio di dire che siamo
servi a casa nostra. Anche la Grande
Germania ed il Giappone hanno perso la Guerra (forse: se ne
potrebbe parlare a lungo. Mi piacerebbe essere qui tra un secolo: mi toglierei
molte soddisfazioni), ma non sono così “occupati”. Lo ribadisco ogni volta che
posso.
Se vogliamo rinascere dobbiamo cacciare dall’Italia e dall’Europa la Goldman Sachs e le altre
finanziarie di “quelli là”. Ed anche gli yankee, loro braccio armato. Badate
alla sequenza logica. La nostra sovranità è sottomessa al volere del Governo
SUA. Il Governo Sua è condizionato dalla Federal Reserve. La Federal Reserve è posseduta da
dieci banche private. Di dieci, nove sono ebree.
Fino a quando
questo non assurgerà a scandalo nazionale, internazionale, umano, sociale?
E per oggi vi ho
già scocciato abbastanza. Non mandatemi il conto degli epatoprotettori.
Fabrizio Belloni
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