martedì 15 gennaio 2013

Corrispondenza sul sistema scolastico malfunzionante



Da Andrea, professore di fisica all'università

Beati voi, se va tutto bene.... qui comincio veramente a pensare che  prima 
o poi finiamo come l'esercito del faraone sommerso dal mar rosso  mentre 
inseguiva Mosè. Nel senso che prima lo pensavo come fatto accademico, adesso 
il dubbio che finisca male mi viene sul serio.
Nell'ultimo anno mi è esplosa addosso una serie di nuove regole e format di 
lavoro, che rendono il medesimo semplicemente impossibile, ed ogni  tre mesi 
ne arrivano di nuove e sempre più paradossali, ossia il sistema  invece che 
autocorreggersi tende alla reazione a catena.
E' come se per  un mese ci fosse stato un matto che emanava circolari dal 
ministero, dal consiglio di amministrazione dell'università, dal rettorato, 
ed il mese  dopo i matti fossero diventati due, e poi tre e così via.
Il tutto senza  che nessuno riesca a capire chi è il matto, ossia da dove 
arrivano certe  trovate. Che  prevedono spese di soldi che non ha più 
nessuno, un  universo parallelo di certificazioni burocratiche del fatto che 
produciamo più scienza di stati uniti e giappone assieme, un discreto 
numero di commissioni ognuna delle quali controlla quello che fanno  tutte 
le altre, e poi una fila di trovate piuttosto fantasiose per  rapportarci ad 
un "territorio" che dovendo essere certificato e  formattato anche lui 
assume contorni lunari.
Io quello che non so è se ciò che succede a me stia succedendo anche al 
resto d'italia. Se fosse così, prevedo (a breve, mica tra dieci anni) 
qualche casino di notevole portata.


Risposta di Roberto:
Quello che succede a te sicuramente sta succedendo in tutti i settori 
pubblici italiani e rende la vita molto difficile anche a quelli che non
sono nel settore pubblico.
Purtroppo le cose che tu lamenti sono le code di un problema mondiale che 
porterà al cambiamento della attuale società del pianeta.
Credo che nessuno può prevedere come tutto questo si evolverà ma è 
sicuramente inevitabile.
In passato c'erano le guerre che quasi azzeravano tutto in modo da 
ricominciare su nuove basi, adesso non lo so.
Ti confesso che sono contento di essere lontano dall'Europa anche se anche 
qui in Sud Africa stanno aumentando le tensioni con le classi più povere che 
vogliono aumenti di stipendi ma non sanno o non vogliono aumentare la loro 
produttività.
Per fortuna ci sono immense risorse nel sottosuolo e immensi spazi e 
molto importante, c'è il grande culto del rapporto con il prossimo.
Io forse me la dovrei cavare ma la vedo molto dura per i giovani europei con 
le loro pretese di illimitati diritti e zero doveri.


Replica di  Andrea 
Tra l'altro era in discussione una legge che estenderebbe alle scuole più o 
meno la stessa filosofia di gestione che caratterizza ora l'università. Solo 
che le università qualche soldo (e tempo) da buttare ancora evidentemente ce 
l'hanno, le scuole davvero no.
Per dire, non riesco ad immaginare come una scuola potrebbe pagare una 
azienda esterna per certificare qualcosa, per non dire che il sistema
delle valutazioni, esteso ad una categoria professionale che supera il 
milione di addetti, sarebbe surreale. In pratica un docente su tre
finirebbe col valutare gli altri due, oppure si andrebbe a scadenze 
trentennali, per non parlare di qualche centinaio di migliaia di
ricorsi. Ma quello che lascia sconcertati è che qualcuno certe trovate le 
pensi, ed un intero parlamento (questa della scuola era bipartizan)
ci vada dietro, senza che ne spunti fuori uno che fa notare che l'imperatore 
se ne va in giro nudo.


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Il parere di un dirigente scolastico sul livello culturale in Italia:

Alla mia proposta di far vedere ai ragazzi il film-documentario "Home", risponde L. F.:

Io lo posso anche far vedere....ne abbiamo già fatti vedere a decine di cose del genere. Ora ti spiego cosa succede. Agli adolescenti (60 per cento non gliene frega nulla, al massimo si scandalizza sul momento come si scandalizza chiunque di fronte a qualsiasi bruttura che ci rimanda la televisione) . Quando saranno più grandi anche un buon 2/3 di quelli che si erano scandalizzati saranno indifferenti. Rimane un 7-8 per cento di quelli di partenza, che ormai adulti o si limiteranno a votare un qualche partito verde per darsi un tono o faranno qualche protesta in piazza. Noi occidentali abbiamo dilapidato e rovinato la terra in questi ultimi 150 anni e ora che vediamo la terra in pericolo vorremmo che i cinesi indiani e africani che non hanno contribuito a questo disfacimento non facessero lo stesso. Perché lo stanno facendo, loro vogliono quella fetta di benessere che noi ci siamo spartiti prima. Stesso discorso vale per la distribuzione della ricchezza. Non vogliamo che i poveri africani si riversino in occidente alla ricerca di cibo e lavoro? Rinunciamo allo stipendio grasso di molti di noi e facciamo sì che loro abbiano il loro spazio. Tutto il resto sono chiacchiere.
Quindi....no, non perderò tempo a farlo vedere, o meglio non sarò io a suggerirlo, se qualche insegnante vuole farlo che lo faccia. Io sono stanco di parole mirabolanti. Cerco di fare il mio lavoro nel mio piccolo e di vivere con onestà. Vado a lavorare puntuale, non baro, se faccio un concorso non chiedo raccomandazioni, pago le tasse, aiuto tutti quelli che posso, piccole cose. Non ho più voglia di gettarmi in qualcosa che vada al di là del piccolo e quotidiano, perché è da lì che bisogna partire. Personalmente credo che le cose andranno sempre peggio e la terra diventerà invivibile, magari non fra 10 anni ma fra 50. Ma io a quel tempo non ci sarò più e nemmeno il topone"


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