PRESCRIZIONE PROCESSUALE - E' il punto più divisivo, aggredisce la riforma Bonafede del 2019 che aveva congelato la prescrizione. Si prevede che durante il primo grado decorra regolarmente, mentre in appello ci sono due anni per celebrare il processo, un anno per il giudizio di Cassazione. Se il timing non viene rispettato il processo si ferma, diventa "improcedibile". Possibile prevedere l'allungamento dei tempi di un ulteriore anno in appello, e di altri sei mesi in Cassazione. Dovrebbero anche essere fatti salvi i diritti delle vittime dei reati di proseguire la causa per il risarcimento dei danni davanti al giudice civile, anche nel caso di processi 'fermati' dalla nuova tempistica. Questo 'nodo' è il più difficile da digerire per i Cinquestelle e la loro "lotta all'impunità". Secondo l'Associazione nazionale magistrati, sono 150mila i processi che in appello finirebbero nella 'tagliola' per il contingentamento dei tempi."
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