giovedì 11 febbraio 2021

Con Draghi ride bene chi ha da ridere... (mentre gli altri piangono)

 














Arrivano gli ordini 

Da qui al 2023, il bancarellista della Grecia e dei nostri gioielli di famiglia dovrà provvedere anche a quanto concordato col collega Klaus Schwab, fondatore del Forum Economico Mondiale e col depopolatore vaccinale Bill Gates, nel loro Grande Reset.

1) Agricoltura: nel nome del "Green", via il contadino e la piccola e media azienda agricola a favore dell'agrobusiness, il cui "verde" si chiama feudalesimo latifondista, coltivi intensivi, semi sterili e Bayer-Monsanto

2) Pubblica Amministrazione (diffamata come "Burocrazia") e relativi garantiti. Le garanzie, lo anticipò già l'apprendista stregone, non hanno posto nella privatizzazione e derogalamentazione universaliì. Per massima parte può essere gestita da robot e digitale (vedi le biglietterie alle stazioni, vedi gli sportelli chiusi delle banche). Il resto va in remoto. Almeno il 14% degli occupati italiani, oltre 3 milioni, si ritroveranno a dare bruscolini ai piccioni (quando non se li dovranno mangiare loro stessi).

3) Scuole private d'élite, vista la collaborazione della Chiesa sopratutto quella cattolica e, per il resto, studio da remoto. La massima parte degli insegnanti è obsoleta e verrà assorbita dalle catene multinazionalivdi istituti privati, alberghi, ristoranti, distributori di cibo omologato.

4) Medicina. Idem, da remoto. Senza contaminanti contatti tra medico e paziente (se non per infilarti un ago tossico)

5) Occasionale e limitata riapertura di luoghi della cultura e dello sport, fino al loro definitivo trasferimento sul virtuale domestico.

5) Digitalizzazione e vaccinazione da completare fino all'ultimo pastore nel Supramonte. 

6) Migranti quanti ce ne servono per fare il minestrone che si pappa la governance globale.

Da qui al 2023 si avvierà il processo. Ma l'uomo è efficiente e ci porterà molto avanti col lavoro. Visto come stanno andando le cose, ce lo godremmo anche dopo le nuove elezioni. Sempre che si facciano. Per i tecnici, politici veri della politica del dollaro, le elezioni sono ridondanti quanto i politici finti della politica della gente. Basta farsi uscire dalla manica un'emergenza.


Del resto Salvini, che poi è stato lontano dai propositi di Draghi & Co solo per i capricci su migranti e pensioni, è rientrato a vele spiegate, la sinistra è un palloncino persosi nell'orizzonte, i patrioti fratelli d'Italia faranno opposizione solo quando si tratta di ricuperare assassini in divisa di pescatori indiani, o nostri pescatori rubacchioni in acque altrui, o nostre spie bruciate ed eliminate dai mandanti. Se uno steward del San Paolo può gestire la politica estera italiana,  un comico infliggere alla nazione la più grande truffa dai tempi dello sbarco sulla Luna, uno Zingaretti presentarsi come politico e chi lavora in questi giornali  e in questa Tv farsi passare per giornalista, il Totò che si vendeva la Fontana di Trevi è un principiante.   


 Quando poi Di Maio ha concesso che Draghi gli ha "fatto una buona impressione" e Grillo ha rivelato "pensavo di incontrare un drago e ho trovato un grillino", il gioco era fatto. E' bastato quel drago a convincere coloro che si stavano sbranando per il bottino dei 209 miliardi UE, a star buoni e accontentarsi di quanto sarebbe caduto dalla tavola. Al banchetto e ai commensali ci avrebbe pensato lui...

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/



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