sabato 7 novembre 2020

USA. Presidenziali 2020: "carta vince carta perde"


Dato che gli Usa sono ancora la superpotenza che riesce a fare più casino nel mondo, se vince Trump, nonostante il rozzo e incalcolabile trambustone che è,  sappiamo che la degradazione globale dell’Umanità in transumanità automatizzata, il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale, non partirà da quel paese, che risulterà sovranista, anti-cibernetico e anti-Covid. Se vince il fantoccio minus habens dei malformati digitali spurgati da Madre Terra, parte da lì e dalla Cina. E saremo fatti. 


 A volte succede che qualcuno abbia previsto, se non pianificato tutto. Ricordate la Fondazione Rockefeller che, nel 2015, aveva previsto la pandemia? O la simulazione fatta da Bill Gates, nell’ottobre 2019, perfettamente coincidente con quanto ci è piombato addosso nel febbraio scorso?  Vediamo come queste cose, nelle grandi occasioni, si perpetuano.

E’questo un processo elettorale trasparente e del tutto privo di manipolazioni? Cosa ne è stato della “landslide”, della valanga democratica, che avrebbe travolto quella screditatissima anomalia di un Trump che, ora, quanto meno, lotta testa a testa con quelli della “landslide”? A cosa fa pensare il “Transition Integrity Project” (TIP), nato un anno fa, composto per intero da alti esponenti neocon del complesso militar-industriale, dell’Intelligence, delle Fondazioni di Soros e simili, legati, o attivi nella precedenti amministrazioni di Obama (tipo John Podesta), Bush e Clinton? Autorevoli e potenti personaggi che avevano simulato quattro scenari elettorali e post elettorali, tutti risoltisi in scontro istituzionale, violenza e caos. Salvo nel caso di una vittoria schiacciante di Biden a livello sia di Grandi Elettori che di voto popolare. Il progetto è stato pubblicato nell’agosto scorso e prevedeva, come più probabile, un iniziale vantaggio di Trump e poi una rimonta di Biden, fino alla sua vittoria di misura. Su quali Stati si è concentrata l’attenzione del TIP? Indovinato: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, North Carolina, Nevada.  

In particolare, in Michigan e Wisconsin, Stati decisivi per il numero dei Grandi Elettori necessari per superare l’attuale impasse, la ripresa dei conteggi produsse un 100% dei voti per Joe Biden e, perciò, uno 0% per The Donald. Nel Michigan a Biden arrivarono 138,339 voti, mentre a Trump, nello stesso tempo, neanche uno. Vi pare possibile? Chi si è poi permesso di segnalare l’improbabile anomalia su Twitter, ha visto il suo cinguettio censurato e i suoi “like” e condivisioni bloccati.


Più tardi, dalla commissione elettorale venne la “spiegazione” secondo cui l’inconcepibile dato era dovuto a un errore nella contea di Shiawassee, dove si era aggiunto uno zero al totale dei voti per Biden! Cosa che non spiega affatto lo zero assoluto dell’uno e il 100% dell’altro.


Di imbroglio in imbroglio, verso lo splash finale.


Fulvio Grimaldi





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.