"Sandro Pertini, Presidente della Repubblica l’anno che io sono nato, avrebbe esordito così. Il 25 Aprile è la festa della liberazione, nonostante ciò, siamo prigionieri, se di un gruppo di uomini o della nostra stessa ignoranza o di entrambe le cose ancora non è del tutto chiaro. Sappiamo solo che ciò ha aumentato la paura di vivere, perché ritengo che eravamo in parte già morti.
Sarò breve, forse brutale, ma sincero. Il punto di non ritorno ci è stato imposto, lo abbiamo accettato e questo è il risultato, e pare chiaro, ma ancora opinabile (finché c’è democrazia), ai migliori cercatori della rete che tutto questo nostro cercare, tutte le nostre correlazioni, tutti i teatrini politici, tutta questa sofferenza, porta ad unico progetto globale condiviso da tutti gli stati vassalli sottomessi alla stessa atavica paura: non vedono altra soluzione che questa: depopolare. Le risorse rinnovabili di questo pianeta quest’anno sono finite a Luglio, è dagli anni '70 che spremiamo questo pianeta, ora è arrivato il conto.
Molte sono le strategie utilizzate, tante quanto è la nostra tracotanza nel sentirci proiettati nel futuro senza un chiaro disegno che sia tanto grande quanto umile, i migranti africani per esempio sono per l’80% uomini, le donne, e non so quante, sono rimaste in Africa, dividere i sessi porterà indubbiamente meno nascite, ma anche molti problemi legati al rachet della prostituzione. E mi fermerò dal parlare ora, lasciando spazio a poche, essenziali tracce, che fungano da riflessione, che faccia diventare tutti cercatori del vero.
Il mio pensiero qui può essere ancora scritto e condiviso, come ai fori romani e greci, le radici della democrazia. Quindi, cedo il passo a voi, altri pensieri, altri scritti, altre condivisioni, altra umanità.
E spero che nessuno di noi, o i nostri anziani o i nostri figli debbano patire altra sofferenza senza essere pronti a riceverla, perché quando si è pronti a ciò, lo spirito si leva, la paura è alle spalle, l’ignoranza una lezione da imparare, lo scopo vivere in armonia.
Come popolo il nostro compito è aver cura di noi stessi, la prevenzione innanzi tutto, il nostro corpo è ben progettato, frutta e verdura fresca, probiotici per l’intestino che è gioca una parte importante nel sistema immunitario, prendere il sole che favorisce le sintesi biochimiche, siamo esseri biologici progettati per stare alla luce del sole, e questo non solo come esseri, ma anche come società.
Non facciamoci infinocchiare da pochi omuncoli che si riuniscono al buio con la superbia di prendere decisioni futuribili anch’esse fumose, velate di minaccia e assogettazione, se c’è una soluzione che la si prenda tutti insieme, e alla luce del Sole, come disse Giorgio Gaber “libertà è partecipazione”. Grazie. Mi scuso per essermi intromesso nella vostra sfera privata”.
"Dico che più o meno mi sembra di essere arrivato a metà strada, ogni tanto guardo indietro e a volte avanti...
È una sola e quindi si spera che duri il più possibile, anche se in tanti dicono che il meglio deve ancora arrivare..."
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