martedì 7 agosto 2018

Nuovo Partito Comunista Italiano: "Festeggiamo il fallimento del colpo di Stato del 4 agosto in Venezuela!"


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Che tutte le forze progressiste del nostro paese esigano dal “governo del cambiamento” M5S-Lega una dimostrazione di indipendenza dell’Italia dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e di solidarietà con il governo bolivariano del Presidente Maduro!

Il boicottaggio e le sanzioni commerciali e finanziarie, la guerra economica, l’eliminazione di dirigenti locali e lo stillicidio di operazioni sovversive non sono bastati per abbattere il governo bolivariano del Presidente Maduro e riportare il Venezuela sotto il protettorato USA, aprirlo alle scorrerie dei gruppi imperialisti e sottometterlo alle imposizioni delle loro istituzioni. Allora la coalizione di forze reazionarie che fa capo al complesso militare e finanziario USA sabato 4 agosto ha cercato di decapitare con un attentato la Repubblica Bolivariana del Venezuela eliminando lo stesso Presidente Maduro e un gruppo di alti dirigenti dello Stato riuniti per una manifestazione pubblica. Il colpo è fallito grazie al pronto intervento dei servizi di sicurezza bolivariani e certamente il fallimento dei reazionari darà maggiore slancio alle forze impegnate a creare un sistema produttivo nazionale aperto alle relazioni internazionali ma non più sottoposto ai ricatti dell’oligarchia imperialista mondiale.

La guerra condotta dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti (CI) contro il Venezuela è una scuola anche per noi comunisti italiani, promotori della costituzione del Governo di Blocco Popolare (GBP), il governo di emergenza delle masse popolari organizzate composto da esponenti delle forze progressiste del nostro paese che godono della fiducia delle masse. Essa ci mostra a cosa le masse popolari del nostro paese dovranno far fronte dopo che esse avranno fatto ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia la costituzione del GBP. L’Italia dovrà certamente far fronte a ogni tipo di tentativi della CI di soffocare il governo delle masse popolari organizzate: guidando le masse popolari a far fronte con successo alla guerra con la quale la CI cercherà di eliminare il GBP, noi comunisti porteremo in porto la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato e faremo avanzare la rivoluzione fino all’instaurazione del socialismo.

Oggi, dopo la costituzione del “governo del cambiamento” Di Maio-Salvini, il fallimento del colpo di Stato tentato dalla CI in Venezuela è anche una prova per il M5S e la Lega. Con il “governo del cambiamento” essi hanno promesso di porre fine alla devastazione del nostro paese. Da circa 40 anni a questa parte anche l’Italia è sempre più diventata un terreno dove i gruppi imperialisti italiani e stranieri moltiplicano a loro discrezione le grandi opere speculative, eliminano le conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari avevano strappato alla borghesia nei 30 anni precedenti (quando il movimento comunista era forte nel mondo e la borghesia doveva correre ai ripari per mantenere il potere), disintegrano le aziende e le delocalizzano in paesi dove possono sfruttare di più i lavoratori e inquinare con meno limiti, rendono precario il lavoro dei proletari, impongono l’abbrutimento morale e intellettuale necessario per fare accettare alle masse popolari questo corso delle cose. La costituzione del “governo del cambiamento” è il risultato dell’erompere nelle elezioni del 4 marzo scorso dell’insofferenza e dell’indignazione delle ampie masse per gli effetti dei 40 anni di devastazione e scorrerie dei gruppi imperialisti. Questo governo però non è nato con già la forza di mantenere le promesse che M5S e Lega hanno fatto ai loro elettori. Cercherà di darsela? Questo è il problema a cui è confrontato e il fallimento del colpo di Stato in Venezuela lo mette alla prova. Stabilire relazioni di collaborazione e solidarietà con Stati e forze che nel mondo si oppongono alle scorrerie e alle imposizioni della CI è una delle prove della volontà e della capacità di attuare le promesse in forza delle quali M5S e Lega hanno avuto il consenso riscosso il 4 marzo. Venezuela, Iran, Yemen, Afghanistan, Siria, Nicaragua, Cuba, Corea del Nord sono alcuni dei paesi che devono far fronte allo stesso nemico: la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti UE, USA e sionisti. Il “governo del cambiamento” se vuole mantenere le promesse deve stabilire crescenti relazioni di alleanza e solidarietà con i governi di questi paesi e, a un livello diverso, con quelli della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese.

È nell’interesse delle masse popolari italiane che tutti quelli che hanno una qualche influenza su questo governo lo incalzino perché prenda l’iniziativa in questo senso. Il fallimento del colpo di Stato tentato dalla CI in Venezuela è un’occasione, lo scatenamento delle sanzioni contro la Repubblica Islamica dell’Iran è un’altra, le leggi razziste imposte dai gruppi sionisti in Israele una terza.

Il sistema politico che negli ultimi 40 anni ha servito i gruppi imperialisti della CI è in crisi in ogni paese imperialista e incontra difficoltà crescenti in tutto il mondo. Per loro natura i gruppi imperialisti devono continuare ad aumentare ognuno la massa di denaro di cui dispone. Per questo devono devastare la terra, lanciarsi in grandi opere senza altra ragion d’essere che il loro arricchimento (in Italia vanno dalla TAV della Val di Susa al TAP della costa orientale della penisola), cacciare milioni di persone dalla loro terra per farvi piantagioni, miniere e grandi opere e costringerli a emigrare, moltiplicare guerre civili e aggressioni, diffondere fame, miseria e abbrutimento. In ogni paese l’insofferenza e l’indignazione delle grandi masse cresceranno sempre di più finché troveranno una direzione capace di guidarle a emanciparsi dalla CI e a cambiare il corso delle cose.

La svolta nella politica mondiale è un fatto: è finita l’epoca segnata dall’avvento al potere di Margaret Thatcher in Gran Bretagna (1979) e Ronald Reagan negli USA (1981). Quanto all’Italia, sta a noi comunisti individuare le condizioni che questa svolta presenta nel nostro paese per far avanzare la rivoluzione socialista e giovarcene. La rivoluzione socialista è una guerra popolare rivoluzionaria promossa e diretta dai comunisti che culminerà nell’instaurazione del socialismo. I comunisti non stanno ad aspettare che la rivoluzione socialista scoppi. La storia del secolo scorso ha dimostrato che la rivoluzione socialista non scoppia. I comunisti si danno i mezzi per essere all’altezza del loro ruolo di promotori della rivoluzione socialista.

Rafforziamo il movimento comunista cosciente e organizzato! Il futuro è nelle nostre mani!


Nuovo Partito Comunista Italiano - nuovopci@riseup.net


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Articolo collegato:  http://paolodarpini.blogspot.com/2018/08/sud-america-ong-e-rivoluzioni-colorate.html

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