giovedì 9 agosto 2018

Documenti recenti e documentari di Fulvio Grimaldi disponibili

Risultati immagini per documentari di Fulvio Grimaldi
Recenti avvenimenti di grande portata, come l’ennesima strage di migranti dei campi pugliesi, il vero e proprio scontro sulle Grandi Opere (TAP e TAV) che minaccia di lacerare la coesione del governo detto gialloverde, la crescente minaccia israelo-statunitense di aggressione all’Iran dopo la sconfitta subita in Siria, hanno dato nuova attualità ad alcuni miei lavori che documentano nel dettaglio  origini, cause, responsabilità, effetti proprio di questi avvenimenti e sviluppi e del loro retroterra geopolitico.
Ripropongo dunque questi miei documentari di quattro dei quali potete vedere i trailer su youtube.
https://www.youtube.com/watch?v=EWwWPCGw6cI&t=314s (Trailer “O la Troika o la vita”)
https://www.youtube.com/watch?v=EWwWPCGw6cI (Trailer “Fronte Italia-Partigiani del 2000”)
https://www.youtube.com/watch?v=tFBAq6ulfOA&t=112s  (Trailer “L’Italia al tempo della peste – Grandi Opere, Grandi Basi, Grandi Crimini)

 Altri sono elencati nella colonna di destra del mio sito www.fulviogrimaldicontroblog.info. Per i dettagli su ordini e spedizioni dei Dvd, scrivere a fulvio.grimaldi@gmail.com. Vi risponderà l’incaricata della distribuzione.
Di strettissima attualità è il recente “O la Troika o la vita – Non si uccidono così anche i paesi”(90’), realizzato con Sandra Paganini, che, partendo dalla distruzione della Grecia, per mano della cricca euroatlantica (UE, BCE, FMI, Berlino), sullo sfondo della geopolitica mondiale dell’imperialismo, illustra e analizza le aggressioni analoghe al nostro paese, alle sue comunità, alla sua salute, al suo ambiente, perpetrate nella complicità del governo Renzi: lo sfregio all’ecosistema e al patrimonio ambientale e storico del Salento programmato dal gasdotto TAP, di nessuna utilità per l’Italia per la sovrabbondanza delle forniture in atto, ma che, provenendo dall’Azerbaijan, paese cliente degli Usa, taglia fuori la Russia e il suo gas, per noi più conveniente sul piano economico e logistico. La ferita del TAP viene poi criminalmente completata dal gasdotto SNAM che deve portare l’idrocarburo al Nord, passando sulla faglia sismica che ha originato il disastro dell’Italia centrale e concentrandosi in una serie di megadepositi e impianti per l’iniezione del gas sottoterra, in zone ad ampio rischio sismogenetico. A questo si affianca la denuncia della spaventosa proliferazione di trivelle in terra e piattaforme di estrazione in mare tra Adriatico e Jonio, con enormi danni all’ecosistema marino, ittico e vegetale e all’integrità territoriale. Un ampio capitolo tratta delle gravissime responsabilità istituzionali per la malagestione del terremoto del 2016, degli scandalosi ritardi e della totale assenza di ricostruzione. Su tutti questi temi parlano poi gli esponenti della resistenza sociale alle aggressioni.
“Fronte Italia-Partigiani del Duemila” e “L’Italia al tempo della peste – grandi opere, grandi basi, grandi crimini” sono due documentari (ognuno di 90’), precedenti al primo rispettivamente di uno e di tre anni, che trattano in profondità gli aspetti deleteri di alcune delle Grandi Opere che la componente leghista dell’attuale governo vorrebbe realizzare. Sono lavori che denunciano altre devastazioni del territorio, lo sgretolamento della sovranità popolare, la guerra dei pochissimi contro i tanti. Protagonisti di “Fronte Italia” sono i devastatori della Val di Susa e dell’Appennino del Terzo Valico con l’inutile TAV e la risposta che ormai da oltre vent’anni gli oppone una popolazione che non si arrende, insieme a coloro che lottano contro la grande base satellitare di guerra Usa “MUOS” , che deve gestire le guerre in Africa e Medioriente, in Sicilia a Niscemi.  “L’Italia al tempo della peste” percorre l’intera penisola al seguito del grande movimento di lotta del “NO”, No Mose, No Grandi Navi, No Nato, No Basi, No Tap. No Triv... Capitoli specifici sono dedicati ancora al TAP nel Salento, al tragico espianto di ulivi che comporta e contro cui si batte la comunità salentina; alla terrificante devastazione ENI e Total della Basilicata, dove una regione dalle rare bellezze naturali e dalle pregiate produzioni ortofrutticole è stata inquinata e trasformata in una specie di stagno di residui chimici e petroliferi;  alla criminale aggressione a Venezia e alla sua laguna con le mostruose navi e il pernicioso Mose; e alla Sardegna infestata da basi Usa e Nato, dove si esercitano le forze armate e le società di armamenti di mezzo mondo, con il conseguente inquinamento dei territori e la morìa di persone e animali.
“Target Iran” è stato girato nell’Iran di Ahmadinejad, il presidente che ha preceduto l’attuale, Rouhani, e che aveva rifiutato di sottomettersi al diktat Usa-israeliano di bloccare lo sviluppo di energia nucleare a fini pacifici (energia e medicina), diktat invece accettato dal suo successore. Visitiamo un Iran, già allora sottoposto a sanzioni di cui gli Usa pretendono che siano osservate anche da tutti gli altri paesi (con perdite enormi per l’Italia, primo paese negli scambi con l’Iran) e, per questo, in drammatiche difficoltà sul piano economico e sanitario (a proposito dei diritti umani rivendicati dagli aggressori), che non hanno tuttavia piegato la volontà di resistere della popolazione e, al laico Ahmadinejad, di sollevare dalla povertà milioni di cittadini. Si scopre, contro ogni aspettativa, determinata dalle campagne diffamatorie dei media, un paese libero, cordiale, con aperti rapporti tra i sessi, ospitale, attento al suo patrimonio ambientale e archeologico, ricco di cultura e creatività artistica, i cui dirigenti e protagonisti ci illustrano un passato, sotto lo Shah, protetto dagli Usa, di incredibili misfatti nei confronti dell’opposizione repubblicana. Misfatti oggi affidati a forze che lavorano alla destabilizzazione del paese: la rivoluzione colorata del 2009, che voleva mettere in discussione la vittoria di Ahmadinejad; il terrorismo stragista del MEK (Mujahedin e Khalk), setta esoterica sanguinaria, armata e finanziata da Mossad e Cia, responsabile di infiniti attentati dinamitardi contro civili e di assassinii mirati;  la penetrazione, attraverso il confine con l’Afghanistan, di droga dai campi di oppio sotto contro delle forze d’occupazione americane, mirata a diffondere eroina nella popolazione iraniana. Ne esce un quadro completo dell’Iran, con la sua storia millenaria, la sua sofferenza, il suo orgoglio, le sue bellezze.
Fulvio Grimaldifulvio.grimaldi@gmail.com
Risultati immagini per documentari di Fulvio Grimaldi

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.