martedì 24 febbraio 2015

Liberarsi dal giogo del falso debito pubblico e della falsa sovranità monetaria




La sovranità monetaria, addirittura inesistente, nella forma di falsa ricevuta, ma va a
formare un falso debito strutturalmente impagabile per inesistenza di
liquidità sufficiente al saldo degli interessi: tutto ciò costituisce
semplicemente un metodo illegale di appropriazione indebita di beni
altrui, con il quale il sistema bancario e plutocratico privato mira
al dominio esclusivo dell'economia e del mondo.

In realtà, chi dovrebbe essere autore della emissione di denaro, quale
certificato di valore (prodotto dal lavoro) è la collettività,
attraverso un ente pubblico, e vale a dire una banca centrale non
privatizzata, bensì alle dipendenze del ministero del Tesoro.
La ricostruzione di tale sovranità monetaria non è tecnicamente
difficile, visto che stampare moneta è del tutto equivalente a
stampare francobolli destinati al pagamento di lavoro generico, invece
che solo postale.

Ma ciò che è concretamente fattibile, a questo mondo, dipende dai
rapporti di forza tra le parti che difendono interessi in conflitto, e
negli ultimi decenni il circuito bancario privato ha guadagnato un
enorme potere, con il quale è in grado di ricattare il governo ed
imporre le proprie condizioni.

E' possibile uscire da tale situazione ?

In realtà sì, perché il potere illimitato di ricatto esiste solo in
regime di monopolio, ma viene limitato da un regime di concorrenza tra
diversi soggetti.

Consideriamo allora il caso di un governo x che, pur intenzionato a
ricostruire la sovranità monetaria con una banca nazionale pubblica
non abbia ancora la forza politica per farlo, e sia ancora costretto a
chiedere denaro in prestito alle banche, e precisamente consideriamo
che abbia bisogno di euro.

La Bce usa imporre i propri tassi di interesse (Un vero furto alla
collettività), privilegiando ampiamente le banche, cui impone un tasso
m rispetto ai governi, da cui pretende un tasso n > m, che mette i
governi in una situazione debitoria sempre più insostenibile.

Quel governo x può, però, aggirare il problema rivolgendosi ad altri
fornitori. Ad esempio, proponendo ai cinesi titoli di debito per
ottenere yuan a tasso k < n. Perchè i cinesi dovrebbero accettare una
simile proposta ? Perché sono più buoni degli europei ? No, non per
questo, bensì per semplice convenienza: l'alternativa per loro sarebbe
di ottenere dei titoli pur a tasso basso, oppure niente, quindi
possono essere interessati a guadagnare k piuttosto che zero, ed
accettare l'offerta. Lo yuan è una moneta solida, prodotta dalla
nazione di 1.350 mln di individui con il pil più alto del pianeta,
membro dei Brics, che sono indipendenti dal circuito monetario
occidentale. Pertanto, gli yuan possono venire facilmente convertiti
in euro.

A questo punto, il governo x può dire agli eurocrati Bce: "O voi mi
abbassate i tassi di interesse del denaro di cui ho bisogno, oppure io
aumenterò i miei rifornimenti via yuan cinesi, il che andrà ancora di
più a detrimento dei vostri guadagni.


In questo modo, il governo x ottiene un potere di contrattazione
finalizzato alla diminuzione dei tassi di interesse bancari.
Si fa presente agli eventuali scettici, Cassandre e uccellacci del
malaugurio che con un meccanismo simile a questo alla fine del 2014 la
Russia ha agevolmente neutralizzato un colossale tentativo di
speculazione sul rublo, finalizzato a svalutarlo, respingendo
l'attacco e costringendolo alla resa.


Il "costo del denaro" (non convertibile) è ab origine una truffa,
trattandosi dell'unica merce producibile a costo nullo (basta
includere nella emissione la frazione necessaria a pagare le spese di
emissione), ma in attesa di riuscire a ridurre i banchieri alla loro
condizione naturale di tipografi alle dipendenze del Ministero del
Tesoro è comunque possibile agire in modo da erodere il potere
fraudolento che in passato si sono accaparrati, a danno della
collettività, e percorrere così la strada che permetta
progressivamente la riconquista della sovranità monetaria del popolo.


Senza la quale, come ha bene specificato l'economista Bruno Amoroso
(università di Roskild) è impossibile uscire dalla "crisi", la truffa
fraudolenta con cui i ricchi derubano i poveri rendendoli sempre più
poveri, un meccanismo perverso che va interrotto al più presto.

Vincenzo Zamboni

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