giovedì 12 febbraio 2015

Shoah (Olocausto) - La nuova religione di stato

 

Nel libero occidente si può negare dio e bestemmiarlo ma solo perché la religione di Stato è diventata l'olocausto.Una narrazione che di storico non ha nulla in quanto sottratta all'esame scientifico e consegnata alla religione, come bagaglio da accettare senza discussioni.Con i suoi delitti di eresia e i suoi precetti amministrati dai suoi  sacerdoti, tutti parte del "popolo eletto" (o dei suoi sostenitori sionisti).

Negazionismo, sì del Senato: sarà punito chi non riconosce la Shoah e i genocidi 



L'Aula del Senato dice sì l'11 febbraio 2015 al ddl contro il negazionismo che ora deve passare all'esame della Camera. I sì sono stati 234, 8 gli astenuti e 3 i no.
Il presidente della Comunità Ebraica di Roma. «È un grande giorno per la nostra Democrazia e per la lotta del nostro Paese contro l'antisemitismo. È stato approvata dall'aula del Senato della Repubblica la modifica dell'articolo 3 della legge 654 del 13 ottobre 1975: la norma che introduce il reato di Negazionismo della Shoah come aggravante della Legge Mancino». Lo afferma, in una nota, il presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici. «È un atto che ci commuove», ha aggiunto.


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Prima di leggere l’articolo che segue ascoltate un’interessante intervista di David Cole: “Dietro i cancelli di Auschwitz”. David Cole è uno storico revisionista ebreo, e in quanto tale più difficilmente attaccabile dalla critica e agevolato nello studiare l’olocausto senza il timore di essere bollato come antisemita… https://www.youtube.com/watch?v=dati277iWTg

Paolo D'Arpini



Quando noi sentiamo i giornali e le televisioni parlare di 6.000.000 di Ebrei uccisi nei campi di sterminio non ci viene mai indicata la fonte di questa cifra. Ebbene la fonte è solo una ed è l'Enciclopedia Ebraica dove il totale e di 5.820.960. Adesso, io sicuramente non sono uno storico, ma mi hanno sempre insegnato che bisogna diffidare delle cifre che vengono fornite da una delle due parti coinvolte, e che per lo meno più di una fonte deve essere citata.

La cifra di 6 000 000 dopo essere stata ripetuta per milioni di volte nei giornali, televisioni e film di Hollywood è diventata ufficiale.

Questo nonostante, già alla fine della guerra, si fosse in possesso di statistiche accurate sul numero degli Ebrei prima e dopo la guerra, e dei loro movimenti migratori fuori dall'Europa, verso l'America la Palestina e la Russia.

Secondo l'Appendice N°VII, "Statistiche sull'Affiliazione Religiosa", del libro del Senato Americano "A Report of the Committee on the Judiciary of the United States Senate" del 1950, il numero di Ebrei nel mondo in quell'anno era di 15,713,638 .

La stessa fonte nel 1940 riporta il numero di Ebrei nel mondo a 15,319,359. Se lo studio statistico del governo Americano é corretto la popolazione Ebraica non diminuì durante la guerra, ma subì un piccolo incremento.
 
Non mancano oltretutto testimonianze di fonte ebraica che contraddicono la tesi ufficiale sull'argomento. Per esempio.
1938: L'Annuario Mondiale ("World Almanac") censisce 15.688.259 ebrei, in tutto il mondo.  Questo dato è fornito al "World Almanac" dall' "American
Jewish Committee" (Comitato Ebreo Americano) e, altresì, dal "Jewish Statistical Bureau of the Synagogues of America
1948: Secondo un articolo apparso nel "New York Times" del 22 febbraio 1948, firmato dal Mr. Hanson W. Baldwin, esperto di questioni demografiche del giornale, gli ebrei esistenti in tutto il mondo sono valutati tra i 15.600.000 e i 18.700.000.  
Va detto che oltretutto il direttore e proprietario del giornale era l'ebreo Arthur Sulzberger, noto come sostenitore incondizionato del Sionismo.

Se in 3/4 anni i tedeschi avessero fatto sparire 6 milioni di ebrei, si potrebbe concludere che c'è stato un olocausto. Ma da dove proviene la cifra di 6 milioni? Questa cifra ci viene presentata come derivante da studi scientifici. In realtà è stata introdotta per la prima volta al Tribunale di Norimberga, da Höttl, che non aveva veste di testimone, presentata in una sua deposizione scritta, ma non davanti ai giudici. Höttl racconta che Eichmann avrebbe detto d'essere saltato di gioia apprendendo che 6 milioni di ebrei erano stati liquidati.
La testimonianza di Höttl fu accettata dalla corte senza che la difesa potesse esaminare il teste. Höttl nonostante fosse stato un membro delle SS che si macchiò di crimini dopo la sua confessione fu rilasciato e comincio a lavorare come agente per la CIA.

Nel 2001 la CIA rese pubblica la cartella su Höttl (scritto anche Hoettl) intitolata, "Analysis of the Name File of Wilhelm Hoettl" di circa 600 pagine. Nel documento Höttl viene descritto come una fonte poco attendibile che regolarmente fabbricava informazioni per chiunque lo avrebbero pagato. Nelle parole di uno dei ricercatore della CIA: «Hoettl's name file is approximately 600 pages, one of the largest of those released to the public so far. The size of the file owes to Hoettl's postwar career as a peddler of intelligence, good and bad, to anyone who would pay him. Reports link Hoettl to twelve different intelligence services, including the U.S., Yugoslav, Austrian, Israeli, Romanian, Vatican, Swiss, French, West German, Russian, Hungarian and British.» 

Dalla cartella della CIA emerge anche l`interessante fatto che Höttl poco dopo il suo arresto nel maggio 1945 cominciò subito a lavorare per il U.S. Office of Strategic Services (OSS) predecessore della CIA e che fu allora, quando lavorava per l`OSS, che "confessò" la cifra di sei milioni. Nel profilo della CIA su Höttl dopo il suo arresto egli viene descritto: «Upon his arrest, Hoettl played to the interests of his captors ...»

La prima apparizione della cifra di "sei milioni di morti" avviene nel`Ottobre del 1919 sulla rivista Ebraica di New York, The American Hebrew. 
Come se non bastasse la cifra dei Sei Milioni appare incredibilmente già 25 anni prima! Nel 1919 un ex governatore dello stato di New York, Martin Glynn, pubblicò un articolo intitolato, "The Crucifixion of Jews Must Stop!," sul quotidiano ebraico americano, American Hebrew di New York, dove egli ripetutamente parla "dell`imminente morte di sei milioni di ebrei in europa" in quello che egli chiama un`"olocausto".

Nel 1983 un ricercatore, che si firma Walter Sanning, ha prodotto uno studio statistico - "The dissolution of Eastern European Jewry" (La dissoluzione dell'ebraismo est europeo) - sui trasferimenti delle popolazioni ebraiche dell'Europa Orientale, ove precisa che una parte cospicua è emigrata, durante la guerra e dopo, in Palestina, altri negli USA, in Cina, in Sud America. Ad altri ebrei, fra quelli trasferiti all'est dai tedeschi, i sovietici non consentirono di ritornare all'ovest.

In conclusione, afferma Sanning, gli ebrei che avrebbero potuto essere sterminati dai nazionalsocialisti erano 3/400.000. Tutti gli altri ebrei si sa che non sono morti, ma sopravvissuti alla guerra. Di fronte alla serietà dello studio di Sanning, gli storici ebrei sono costretti ad ammettere che non c'è stato sterminio, ma che vi sono comunque stati massacri qua e là. Gli storici ebrei sanno che 6 milioni di morti è una cifra, in quel contesto, impossibile (ciò è quanto sono costretti ad ammettere nelle loro pubblicazioni che hanno diffusione ristretta, mentre al grande pubblico le lobbies giornalistiche e televisive seguitano a propinare la leggenda dei 6 milioni).

D'altronde in Das jüdische Paradox (Europaische Verlagsantstalt, 1976, p. 263), Nahum Goldmann, che fu per parecchi anni presidente del Congresso mondiale ebraico, scrive questo:
«Ma nel 1945 c'erano circa 600.000 ebrei sopravvissuti nei campi di concentramento che nessun paese voleva accogliere».

Se i nazisti avessero voluto sterminare gli ebrei, come mai 600.000 di essi hanno potuto sopravvivere ai campi tedeschi? Fra la conferenza di Wannsee, nella quale si dice sia stato deciso lo sterminio, e la fine della guerra, i tedeschi avevano avuto tre anni e tre mesi per compiere la loro opera.

I dati di Dominique Vidal sono contraddetti da quelli forniti da un altro autore ebreo, M. Gilbert, nell'"Atlante di storia ebraica" edito da Giuntina (casa editrice notoriamente ebraica).

Ecco i dati di fonte ebraica relativi all'incremento della popolazione ebraica in alcuni paesi dopo la seconda guerra mondiale.

USA : da 2.515.000 diventano 5.835.000
Palestina: da 90.000 diventano, tra il 1948 e il 1961, 4.100.000
Canada:  da 8.000 diventano 330.000
Inghilterra: da 71.000 diventano 300.000
Argentina: da 50.000 diventano 228.000
Brasile: da 25.000 diventano 150.000
Sudafrica: da 8.000 diventano 120.000
Messico: da 2.000 diventano 35.000

Solo in questi paesi, dunque, abbiamo un incremento totale della
popolazione ebraica pari a 8.329.000.



Materiale  da consultare:





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