lunedì 16 febbraio 2015

renzi, il nuovo duce, però peggio...



Appena ricevuto l'incarico, il non eletto Renzikiller incontrò Beppe Grillo in streaming nei colloqui per la formazione del nuovo governo, e appena riuscì ad aprire bocca dichiarò subito: "Io voglio superare (sic) il titolo V della costituzione".
Per quale motivo ?

Diventa sempre più chiaro: per svendere i beni pubblici proprietà di provincie e regioni.
Renzikiller viene spesso presentato come una odierna riedizione di Mussolini: giunto a Palazzo Chigi 39enne (come Mussolini nel '22) senza essere stato eletto dal popolo (come Mussolini nel '22) ha subito invocato nuove leggi truffa elettorali (come Mussolini nel '22, anche se la legge Acerbo del '24 fu più democratica di quelle attuali secondorepubblichine) e la riforma del parlamento (come Mussolini nel '22).
Di avviare guerre coloniali non ha avuto bisogno, avendole trovate già fatte: le "seconda repubblica" (sempre più res privata) le realizza in serie fin dal 1991 (Irak, Somalia, Jugoslavia, Afghanistan, Libia), in ogni caso criminalrenzusconi si è mostrato subito entusiasta di appoggiare la guerra di aggressione terrorista del governo neonazisionista di Kiev contro le popolazioni del Donbass. La guerra mondiale invece finora non gli riesce a causa dell'impaccio termonucleare che costringe al palo tutti gli scalpitanti (l' "equilibrio del terrore" via bomba atomica farà anche schifo, ne convengo, ma finora funziona da settant'anni, dopo che Stalin ruppe il monopolio atomico).
Vien da chiedersi se qualcuno abbia avvisato Renzikiller della fine che il Mussolini del '22 finì per fare 23 anni dopo.
Ma il paragone tra di due non regge del tutto, per difetto.
Infatti, a proposito di fascismo: bisogna riconoscere che gli eurosecondorepubblichini odierni riescono, incredibile dictu sed vero facto, a fare di peggio.
Perché è un fatto storico che il fascismo mise sotto controllo pubblico il sistema di emissione monetaria, visto che le quote della Spa Banca d'Italia vennero acquisite da società di stato, quindi produsse una nazionalizzazione indiretta della Banca centrale, mantenendo la sovranità monetaria nazionale.

I secondorepubblichini sono riusciti a fare l'esatto opposto, svendendo il 95% della proprietà di Bankitalia a società private (di pubblico è rimatsta solo la quota Inps-Inail, un misero 5%).

Dunque i "democratici" secondorepubblichini hanno venduto soldi, beni e valori del popolo ai grandi usurai bancari ed alle Spa private.

E non solo, ma hanno svenduto ai privati anche il residuo di quelle società statali che avevano acquisito la banca d'Italia, e costituivano la famosa Iri.

Cioè hanno venduto tutti i beni pubblici disponibili.
Dal che, duole dirlo ma non si può negare, si evince che forse l'aggettivo "demoplutogiudaicomassonico" era roboante, sì, ma adeguato, giudicato col senno di poi, in base agli attuali eventi.

 E' francamente sconcertante l'ignoranza generale riguardo il falso debito inesistente che sta all'origine di tutta la conseguente politica corrotta di rapina sfrenata contro i popoli.
Ci vuole una gigantesca rivoluzione culturale che faccia comprendere bene al popolo i termini del falso finanziario con cui viene organizzata la espropriazione di tutte le proprietà comuni, arricchendo i grandi usurai bancari.
Rivoluzione ora.
E solidarietà al nuovo governo greco, che cerca di uscire dalla morsa eurocraticousurai, grazie alle offerte alternative russocinesi, nella speranza che sappia ricostituire, poi, la propria sovranità monetaria perduta per la svendita patita.
Riporto qui un interessante commento di Francesco Miglino:
"Una classe politica asservita per corruzione non ha fatto nulla per il ritorno delle azioni della privata Banca d' Italia allo Stato Italiano.

Vincenzo Zamboni



***Eppure sarebbe stato possibile facilmente per la legge 262 del 2005.
***Tale legge, fondamentale per la nostra economia, è stata ignobilmente sabotata dai parlamentari di tutti i partiti e movimenti che, intenzionalmente, non hanno mosso un dito e provveduto a formulane i normali decreti attuativi, rendendola praticamente inoperante ed inutile.
***Grazie a questa orrenda e criminale azione di sabotaggio, il patrimonio della Banca d' Italia, che ha circa 800 palazzi fra i piu' prestigiosi in tulle le piu' importanti città italiane ed un deposito aureo di 2480 tonnellate di linghotti d' oro, patrimomio di tutti gli italiani, è attualmente nelle mani di un gruppo di banche private.
***I danni per la perdita della struttura della banca nazionale e per la perdita del patrimonio della stessa , sono gravissimi per gli italiani, che ancora una volta, sono stati colpiti a sangue freddo dai loro peggiori nemici: i politici ed i parlamentari".



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