viaggio delirante
L'Italia è davvero un paese di italioti?
Circa 30 anni fa, tra la fine degli anni ‘70 e gli inizi degli anni
’80, iniziava il declino di questo nostro Paese.
L’Italia, che vanta una storia invidiata in tutto il mondo, fu
travolta da una sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974
che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
Il seguito lo conosciamo, nacquero allora, al principio con nomi
diversi, quelle tre emittenti private di proprietà (sembra assurdo!)
dell’uscente Capo di Governo Silvio Berlusconi, che oggi dominano le
case degli italiani. Un Paese etico, vigile e attento al benessere
psicologico del popolo avrebbe censurato e certamente fatto chiudere
aziende come la Mediaset!
Con la mediocrità trasmessa da programmi televisivi imposti
(semplicemente da boicottare) ciò che un tempo era solo impensabile
oggi è pura normalità: siamo diventati un popolo vizioso, superbo,
corrotto e degenerato. Da cosa si denota? Quando in uno Stato non si
fa più caso all'abbaiare incessante dei cani, significa che gli
abitanti hanno perso coscienza e sensibilità ed il livello di felicità
è snaturato nei piaceri egoici legati alla bestialità.
Edonismo (dal greco antico Edoné, "piacere") è il termine con il quale
si indica qualsiasi sorta di pensiero che identifichi il bene morale
col piacere, riconoscendo in esso il fine ultimo dell'uomo.
Dal momento che le nostre vite iniziarono ad essere travolte da quelle
emittenti, la parola “Italia” è diventata appunto sinonimo di
“edonismo”.
Come possiamo però dimenticare che l'edonismo, nel corso della storia
e nella stessa filosofia, ha subito accese manifeste critiche? Kant,
per esempio, nella sua etica formale rifiutava che ad una vita morale
potesse associarsi la ricerca del piacere o di qualsiasi altro bene
materiale.
L’ego umano ha bisogno di essere contrastato da un attento esame
quotidiano di coscienza ed il compito di vigilare sull’etica e morale
umana doveva essere della oggi tenebrosa Chiesa, colpevole di avere
diffuso una falsa dottrina che ha indotto gli individui a preferire il
vizio alla virtù.
Siamo diventati un popolo senza Dio!
La stessa Città del Vaticano è all’antitesi del Vangelo che predica.
Oltrepassare le mura vaticane entrando in quello che dovrebbe essere
il Tempio di Dio e trovarsi circondati da mercanti, con tanto di
supermercato, farmacia e banca, è uno spettacolo a cui Gesù Cristo non
avrebbe di certo voluto assistere!
Dov’è finita la dignità degli italiani?
Governati dalla politica edonico-catto-materialista lombarda e romana,
siamo oggi il popolo più ridicolo al mondo.
Gli stessi francesi ci considerano degli idioti che pensano solo al
calcio ed alle veline (così come si può notare dalla copertina, qui
sotto pubblicata, di una piccola guida per apprendere la lingua
italiana che si trova in molti “autogrill” delle autostrade francesi).
Come potrete notare i nostri “cugini” hanno però una considerazione
diversa nei confronti dei tedeschi o degli spagnoli che, per contro,
vengono rappresentati intenti allo studio.
E’ chiaro che in questa idiocrazia l’attuale Monti, unitamente agli
amici della Bilderberg ed ai vertici della Chiesa, ha trovato la
strada spianata per una totale e completa sottomissione di un popolo
senza spina dorsale, spento ed incosciente.
Il male, ed i suoi “eminenti” strumenti, si meriterebbe un applauso se
non fosse che il male è fine al bene ed il bene è fine a se stesso.
Del bene del futuro che ci attende, però, beneficeranno solo i giusti,
coloro che hanno creduto e credono nella Giustizia e non si sono
identificati, contrastandola, con l’attuale mediocrità di quest’epoca
del ferro.
Come non poter definire gli italiani, quindi, un popolo di tiepidi?
S. Bernardo, tra i veri pochi Santi della Chiesa, osservava che nella
tiepidezza il nervo dello spirito s'indebolisce; il languore accascia
le forze; il rigore della penitenza spaventa; l'anima diviene
pusillanime, la grazia se ne va a poco a poco; il torpore aumenta; la
carità diminuisce; la voluttà seduce; la sicurezza inganna e intanto
si forma l'abitudine; la legge è misconosciuta, il timor di Dio si
dilegua (Serm. LXIII, in Cant.).
Se l’Italia, spinta da un briciolo, se non di decoro e dignità, almeno
di decenza, non reagisce a questo autoritarismo, dovrà fare i conti
con la morte di quella coscienza che anima ogni vita.
Ruggero Suppa
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domenica 1 aprile 2012
Decoro, dignità... decenza.. Hanno ancora un significato nel nostro vocabolario italiota?
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