domenica 12 dicembre 2010

Generazioni di donne che si susseguono... Primo giorno di autogestione nella scuola superiore di Vignola raccontato da una studentessa



"Le donne sono le prime maestre... esse apprendono da se stesse generazione dopo generazione" (Saul Arpino)

Ante-scriptum: Non seguo come dovrei le vicende che stanno riguardando la scuola, so solo che è stato approvato un decreto, la cosiddetta riforma Gelmini, che mi pare abbia l'unico scopo quello di far risparmiare soldi allo stato, imponendo tagli sia a livello di corpo insegnante che di materiali e risorse in genere. Alcune scuole di eccellenza, che avevano programmi "arricchiti" si vedono retrocedere e tornare alla mediocrità.
Gli studenti, sia i medi che gli universitari sono abbastanza sensibili e agguerriti e hanno messo in atto varie forme di protesta più o meno ascoltate. La partecipazione non sempre è come potrebbe essere. Nella scuola di Viola, mia figlia, un istituto superiore di Vignola, in provincia di Modena, sono stati decisi tre giorni di autogestione. Caterina Regazzi

Ecco le sue riflessioni dopo la prima giornata.

Breve riflessione sulla prima giornata di autogestione pubblicata da Viola Tallarico su Facebook il giorno venerdì 10 dicembre 2010 alle ore 17.23

Dopo questa prima giornata di autogestione, vorrei fare i miei complimenti ai tanti che hanno deciso di trascorrere la mattinata a letto. Complimenti prima di tutto a quello che di quanto sta succedendo alla scuola e all'università non gliene è mai potuto fregare di meno, ma soprattutto complimenti a quelli che vorrebbero mostrarsi come persone impegnate, ma per i quali alla fine, quando il letto chiama, tutti i buoni propositi vanno a farsi benedire. Per non parlare poi di quelli che nell'ultima settimana, sulla scia di Modena, inneggiavano all'occupazione! Se era stata approvata vuol dire che la maggioranza di noi (voi) l'aveva votata. Come mai allora questa mattina gli autobus erano deserti? Tutto l'entusiasmo che avevate per l'occupazione non vale anche per un'autogestione?

E' da quando si parla di questa riforma che più o meno tutti non fanno che criticarla, ma quanti la conoscono veramente? Pochissimi penso, e io non sono fra questi: ma allora perché per una volta che viene proposto qualcosa di serio e ben organizzato per informarsi un po', il richiamo del letto (o del Grandemilia, o di non so cos'altro) è così forte da decimare le presenze? La realtà è che non ve ne frega niente di quello che sta succedendo. Durante i dibattiti ogni tanto mi voltavo per osservare gli "ascoltatori": i 3/4 della gente faceva tutt'altro che ascoltare! Mi viene quasi da pensare che, quando protestavate per la riforma della scuola, fosse per invidia verso le nuove generazioni di studenti che hanno meno ore e meno materie, e non per salvaguardare il diritto di tutti ad avere una scuola di qualità come quella che noi stiamo fortunatamente ancora frequentando. Ma forse vi sto sopravvalutando, e in realtà la spiegazione è molto più semplice: a questa età il primo pensiero è sempre e solo l'immediato presente, il momentaneo piacere di passare una mattinata a letto o su facebook, e non il futuro, se ciò significa "sprecare" una mattinata che si può invece utilizzare in così tanti più piacevoli modi.

Se questi complimenti erano ovviamente ironici, sinceri sono invece quelli per gli organizzatori, che sono riusciti in così poco tempo ad organizzare questa giornata e le prossime due in modo intelligente e interessante.

Unica critica, spero costruttiva: il primo intervento in palestra, quello più propriamente riguardante la riforma, poteva forse essere organizzato in modo un po' diverso. I due studenti universitari hanno iniziato il discorso dicendo che la loro presentazione doveva essere il più oggettivo possibile, ma evidentemente quando si forniscono informazioni è difficile che esse siano prive di interpretazioni personali, e infatti loro si sono limitati ad elencare quelli che secondo loro erano i punti peggiori della riforma, e quali i pochi sensati, e si aspettavano che in questo modo nascesse un dibattito. Ma, dato che le loro riflessioni rispecchiano il pensiero della maggior parte delle persone, come poteva ciò essere possibile? Poi è vero che qualche voce fuori dal coro favorevole alla riforma c'è stata, e conseguentemente si sono venuti a creare anche momenti di dibattito interessanti, ma non sarebbe stato forse più sensato leggere e commentare il testo integrale del decreto (o almeno parte, dato che è abbastanza consistente!) in modo che ognuno potesse sviluppare una propria opinione, invece di incoraggiare l'acquisizione di quella della massa?

Una studentessa

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