sabato 24 agosto 2024

No ai nuovi euromissili - Campagna internazionale europea

 


Tornano gli "euromissili", dopo la disdetta, nel 2019, da parte della presidenza Trump, del Trattato che nel 1987 li aveva eliminati: questo il dato fondamentale di cui prendere coscienza nel suo significato e nelle sue implicazioni. E nell'obbligo di risposta cui ci chiama. Sullo sfondo delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente (e di tutti i conflitti armati purtroppo dimenticati), il rischio di escalation anche nucleare si fa molto concreto, distogliendo dalla collaborazione, nella "terrestrità", indispensabile per affrontare i veri problemi dello stesso disarmo; e della crisi ecologica e sociale. 

I disarmisti esigenti hanno individuato tre pilastri su cui costruire la risposta: 1) il respiro non locale, ma ampio e generale, non limitato al versante NATO, pur non perdendo l'ancoraggio alle politiche del disarmo unilaterale, garantito anche dal ricorso a tecniche radicali della nonviolenza di base; 2) il riconoscimento del ruolo di battistrada al movimento tedesco, da cui si attendono gli input per la mobilitazione; 3) la capacità di creare alleanze politiche strette con i soggetti di cui ci si può fidare perché mantengono, con la fede nel futuro, una coerenza tra pensieri, parole ed opere.

Per quanto riguarda il primo punto, cioè il puntare al disarmo generale, sono importanti due aspetti: 1-a) le analisi che documentano come il riarmo nucleare intermedio sia oggi praticato anche dalla Russia; 1-b) l'esperienza del Cruisewatching che, negli anni Ottanta del secolo scorso, contribuì, durante l'ultima fase del movimento europeo, a sostenere il processo che portò, nel 1987, all'accordo tra Reagan e Gorbaciov. 

Per quanto riguarda la situazione del movimento tedesco, dobbiamo registrare al momento una situazione che possiamo definire letargica. Un editoriale, a firma Heribert Prantl, apparso il 21 agosto 2024 su Il Manifesto, dal titolo "Dove è finito il movimento pacifista?", esprime l'imbarazzo di un attivista (giornalista) colpito dal silenzio del movimento tedesco.  

Lo possiamo attribuire, questo stato dormiente, a tre fattori: 1) la posizione dei Verdi e della Sinistra radicale di fiancheggiamento di quella che questi soggetti politici, con influenza sugli attivisti sociali, considerano la "resistenza partigiana ucraina"; 2) la "sindrome di Asterix" che affligge parti consistenti dei movimenti di base: vale a dire l'idea che le lotte vanno gestite, nella dimensione locale, ma con valore simbolico universale, per creare "zone liberate" dalla oppressione dell'Impero; 3) la sottovalutazione del rischio nucleare nel momento culturale in cui non si vogliono affrontare, per paura, "problemi troppo grossi" (ma tutto sommato contenibili ai livelli di guardia) nella illusione che "le élites non saranno tanto stupide da autodistruggersi". 

Per il 1 settembre 2024, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, abbiamo organizzato una discussione online su piattaforma Zoom. 

Entra Zoom Riunione: No ai nuovi euromissili: affiancare il movimento tedesco e superare la sindrome di Asterix
https://us06web.zoom.us/j/89502937624?pwd=9kVlwLToKoh76TbegiP4KmFnXFn7h3.1


 Alfonso Navarra  - alfiononuke@gmail.com



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