martedì 31 dicembre 2013

Il nodo della comunicazione nella menzogna mediatica

Ante scriptum

Proprio in questo momento mi sono cancellato da un gruppo, definentesi "filosofia dibattito", e dichiarantesi "Gruppo di discussione libero sulla filosofia, SOLO per filosofi appassionati, si promuove la libertà di pensiero e il senso critico: puoi dire la tua, chiunque tu sia e comunque la pensi, purché sia senza aggressioni."

Peccato che proprio la promotrice, in verità, ha dimostrato di essere settaria e provocatrice nonché apertamente propagatrice della religione cattolica e contraria a qualsiasi altro pensiero... Visto che al minimo disaccordo manifestato da parte mia la detta reagiva accusandomi di averla aggredita e minacciata. Ovvero in tal modo ritorcendo sull'interlocutore  la sua stessa protervia e chiusura mentale... Non ho potuto far altro che lasciare il campo.... Apprezzo perciò grandemente l'intervento che segue dell'amico Giorgio Vitali.
(P.D'A.)



UNA RECENTISSIMA DIATRIBA SUL PROBLEMA COMUNICAZIONALE MI INDUCE AD AFFRONTARE ANCORA L'ARGOMENTO CHE DAL MIO PUNTO DI VISTA è ESSENZIALE. 



Intanto richiamo l'attenzione su di un testo non facilmente reperibile me che è molto utile per comprendere i meccanismi psico-intellettivi messi in atto (DA SEMPRE... DA SEMPRE... DA SEMPRE!!!) per condizionare i cervelli.

Il libro in questione è una tesi di laurea e si intitola: LA PUBBLICITA' POLITICA IN TV. E' un libro di un amico che fa il libraio e lo posso acquistare da lui alla cifra di 10.00 euro qualora a qualcuno interessasse. UN ALTRO TESTO DI NOTEVOLE IMPORTANZA è QUESTO: TRANCE FORMATION OF AMERICA di Caty O'Brien, dedicata ai sistemi CIA per controllare la mente umana. Reperibile presso MACROLIBRARSI.

Per quanto riguarda i condizionamenti messi in atto dal Cattolicesimo, occorre prendere in esame 2000, dicansi 2000 anni di PRESSIONE psico-mentale, in assenza di alcuna alternativa, perchè PRONTAMENTE ANNULLATA ( esempio classico: Girolamo Savonarola... e si trattava di un frate di grande cultura....) accompagnata da MINACCE di eternità PENITENZIARIE (altro che Siberia!!!!!), ROGHI dopo processi infiniti (Giordano Bruno, otto anni di processi a Roma), LUDIBRIO di MASSE IGNOBILI, insinuazioni di bassa lega, CALUNNIE di ogni tipo. 

Per fare un esempio recente, tanto Don Tullio Calcagno, poi assassinato nell'aprile 1945, quanto l'autentico santo Padre Pio, per non parlare di un altro cappuccino di grandissimo spessore umano: FRA GINEPRO, del quale sono ancora reperibile le opere su internet. QUESTI SONO I DATI CONCRETI, prontamente dimenticati dalle masse. 

Di conseguenza, occorre, se ci si vuole realmente battere, tenere presenti questi elementi essenziali del vivere comune (non certo... civile) se si vuole ottenere un qualche risultato politico di importante significato storico.

Esempi: Di recente ho ricevuto un furioso diniego da parte di una persona, uomo "di scienza", per avergli inviato un video contenente un commento politico, peraltro di grande valore, di un "politico" a lui NON gradito. La prima considerazione da fare in questo caso è semplice: se  costui fosse un autentico uomo di scienza, prima ascolterebbe quello che dice il commentatore politico e poi lo giudicherebbe sulla base di quel che ha sentito, tenendo presente anche chi gli ha mandato quel video, che evidentemente, di fronte alla sua dimensione psicologico-ideologica, non conta nulla. 

Sempre recente è la presa i posizione di un personaggio che PASSA PER PROFESSORE DI FARMACIA, il quale si è permesso di contestare la terapia con le staminali dichiarando che l'efficacia finora dimostrata è attribuibile ad effetti psicosomatici (senza nessun pudore..... se si tien conto che il presunto effetto placebo si riferisce a persone semi paralizzate o paralizzate del tutto!) 

IN questo caso c'è da presumere che la stessa persona si renderebbe subito DISPONIBILE per accertare il MIRACOLO da attribuirsi al Santo di Circostanza.... qualora ci fosse una guarigione psicosomatica per altre malattie. 

IN CONCLUSIONE, poiché conosciamo l'intima natura degli Italyoti, e la loro propensione a farsi convincere dagli IMBONITORI di TURNO, dello stampo Matteo Renzi, la vera lotta politica deve consistere nell'aprire le menti, nel FAR RAGIONARE, nell'indurre a NON seguire le lusinghe della propaganda, che oggi è SOLTANTO tesa a "lavorare" le menti e la psiche. 
Giorgio Vitali  

Nota: Ricordo un tale che passava per uomo politico di grande valore. In realtà la sua attività era limitata alla coniazione di slogan. UNO di questi era: ANDARE OLTRE! Ebbene. NON ho mai visto una maggiore staticità. Era più dinamico il PCI che è tutto dire.

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Non ti curar di loro ma guarda e passa – Considerazioni di Giuseppe Turrisi: "..gli amori dichiarati troppo presto, si bruciano presto ed infatti sono solo infatuazioni!
di cui io non mi scandalizzo più da anni..... il tempo è il vero verificatore della coerenza dell'amicizia della costanza.... ma il tempo è anche un maestro severo
che per darti l'ultima lezioni ti uccide. Girano un marea di puttane intellettuali pronte a svendersi al guru di turno ed infangare l'ultimo lasciato per glorificare l'ultimo trovato e quando miseramente comprendono che la verità non la possiede nessuno  e non la si deve trovare negli altri o in una "dottrina" qualunque essa sia, ma solo in se stessi allora di arrabbiano con chiunque non gli fornisca quella verità per una semplice ragione non vogliono "costruire la verità" la vogliono già bella e pronta, perché un impianto culturale (purtroppo di stampo cristiano cattolico) ha abituato la moltitudine di pecore a cercare e non a costruire...." 


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Conclusioni di Giorgio Vitali:


"ESISTE UN IMPORTANTE TRATTATO datato inizi novecento, ma di grande attualità anche oggi. Si tratta del libro di TCHAKOTINE (ALLIEVO DI PAVLOV) DAL TITOLO ASSAI SUGGETIVO: Lo stupro delle folle attraverso la propaganda politica. QUESTO TESTO è QUANTO MAI IMPORTANTE PERCHè ci dimostra che il PRIMO FONDAMENTO DELLA MANIPOLAZIONE MENTALE è PROPRIO LO SCOPO POLITICO.  

Ne consegue che CHI si batte per la LIBERAZIONE dei popoli deve tenere presente che il PRIMO dovere è rompere il CERCHIO magico del condizionamento mentale. A cominciare dalle falsità ideologiche INSITE NELLE RELIGIONI DOGMATICHE. Ricordiamo che l'Imperatore GIULIANO, nella sua polemica contro i cristiani sosteneva A RAGIONE che la Paganità, così piena di MITI idealizzanti, presenti ancor OGGI nelle nostre coscienze, ERA PERFETTAMENTE CONSCIA DEL CONTENUTO MITICO e non attribuiva ai miti una qualsiasi concreta realtà così come si vuole per miti del cristianesimo. La questione è di grande importanza perché, se il mito è acquisito in quanto mito, cioè CREAZIONE della fantasia del pensiero, significa dare la massima rilevanza al PENSIERO CREATORE ( vedi la creazione della cappella sistina, ove il Dio creatore è raffigurato in maniera CHIARISSIMA come CONTENUTO all'interno della scatola cranica dell'UOMO). Ma, se il Mito, a cui in qualche modo l'uomo si CONFIGURA, è percettibilmente una MIA CREATURA, allora io uomo sono pienamente LIBERO. 

Ultima nota relativa ai PLAGIATI: le persone plagiate NON vogliono essere liberate, o, meglio, ( vedasi video molto allarmante dedicato a Sara Tommasi sul BLOG La verità ci rende liberi) TEMONO DI DOVER FARE I CONTI CON SE STESSI E CON LA PROPRIA... GRULLERIA 8 direbbe un noto regista italiano). 

Ecco l'infame meccanismo messo in atto da chi da sempre PLAGIA le coscienze con l'uso della blandizie, delle false benevolenze, delle minacce larvate, delle PENE SEVERE tra cui i SANTI ROGHI, delle INDULGENZE ELARGITE A SUON DI QUATTRINI.

Di conseguenza il primo atto politico deve essere la liberazione, ma quella vera, non quella inventata dalla propaganda OCCIDENTALISTA."


lunedì 30 dicembre 2013

Overcoming Cognitive Dissonance: “Nothing in the world is more dangerous than sincere ignorance and conscientious stupidity.” (Martin Luther King, Jr.)



Addendum: A description of Frank Lowy Institute’s involvement regarding the formation of a planetary regime, as illustrated in selected articles:
Regarding the climate change hoax: The [Australian] PM’s Address to the Lowy Institute via The Australian.
Regarding US-Australian military integration: “Planners make the case for US bases” via The Australian.
Regarding the contrivance of an World Internet Organization to regulate the Internet globally: “The Shadow of Cyber Regulation” via ISN, by Lowy Institute’s Jonas Rey.
Promoting Australia’s commitment to endless war in Afghanistan: “More to do in Oruzgan ” via The Sydney Morning Herald, by Lowy Institute Non-Resident Fellow, Dr Rodger Shanahan.
Robert Letkiewicz
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Bangkok, Thailand July 5, 2011 – Meet the Lowy Institute. Filled with big business interests, it poses as an “independent international policy think tank,” whose objective is to “generate new ideas and dialogue on international developments and Australia’s role in the world.” The word “independent” is somewhat confusing, but what is clear is that it is yet another Fortune 500 run policy and propaganda clearinghouse serving not Australia, but rather Rothschild Zionist interests who have conspired to create a ‘New World Order’ and promote depopulation in which they are basically saying we ‘will kill 90% of you and control the rest’.
Notable corporate members include JP Morgan, Rothschild, Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank, and Cheveron. While Australian brands like Qantas, BHP Billiton, and the National Australian Bank appear more “indigenous” in nature, the reality is that their boards, like everything in the globalist realm, are an ongoing game of musical chairs between all of the worlds globalist, multinational corporations. For example, BHP Billiton’s board of directors alone features Jacques Nasser, formerly of Ford Motor Company and JP Morgan, John Buchanan formally of British Petroleum and Vodafone, Carlos Cordeiro formally of Goldman Sachs, David Crawford formally of Bank of America, and the list goes on and on.
The Lowy Institute’s board of directors is something to behold. Sitting at the top, is 80 year-old, accused tax evader, Australian-Israeli Frank Lowy, after whom the institute is named. He currently oversees the Westfield Group, was a board member of the Reserve Bank of Australia, and sits upon the board of directors of the Institute for National Security Studies (INSS) – not of Australia, but of Israel. Joining him is son Peter Lowy, who is also a Lowy Institute board member, a RAND Corporation trustee, and a board member of the Homeland Security Advisory Council – not of Australia, but of the United States. Also on the board amongst several others, is Professor Ross Garnaut of the University of Melbourne as well as Australian National University (ANU), Ian Macfarlane formally of the Reserve Bank of Australia, Goldman Sachs, and Temasek Holdings, Professor Robert O’Neill of the corporate-stacked International Institute for Strategic Studies (IISS), and a former head of ANU’s Strategic and Defense Studies Centre.
Perhaps most disturbing however is the inclusion of Brookings Institution’s Martin Indyk, the co-author of the, frankly speaking, insane “Which Path to Persia?” report where Indyk, fellow Lowy associate Michael O’Hanlon, and others conspired against the nation of Iran to fund known terrorist organizations, engineer fake street protests, buy off members of the Iranian military, and even attempt to provoke Iran into a war it was disinterested in fighting – not for national security, but for what Indyk, O’Hanlon, and others called, “American interests and influence throughout the Middle East.”
It then appears that the Lowy Institute is nothing more than a collection of banksters, criminal conspirators, and multinational multi-corporate interests. It is an institute of big business, by big business, and for big business. What is alarming is the vast reach it has within Australia’s universities and the alleged “free-press.” The name Australian National University comes up more than once and various members of Lowy’s staff are also contributors to both Australian and international papers and television networks. Also alarming is the “cross pollination” reflected in Lowy’s staff between the institute and other notorious corporate-funded corporate-serving organizations like the Brookings Institution, the International Crisis Group, the fraudulent Harvard Belfer Center, and the warmongering Center for Strategic and International Studies.
Our People: Ties to globalist think-tanks and the media.
Dr. Khalid Koser: Non-Resident Fellow in Foreign Policy Studies at the Brookings Institution.
Dr. Michael Fullilove: Non-Resident Senior Fellow in Foreign Policy at the Brookings Institution, Rhodes Scholar, has published articles in The New York Times, the Financial Times, The Washington Post, the International Herald Tribune, Slate, The Daily Beast, the Los Angeles Times, The Christian Science Monitor, The Sydney Morning Herald, The Age, The Australian, the Australian Financial Review, The Spectator, The Washington Quarterly, The National Interest and Foreign Affairs.
Whit Mason: International Crisis Group while in Kosovo, then speechwriter for the UN Kosovo mission, and USAID in Pakistan.
Paul Kelly: Editor-at-large of The Australian, previously Editor-in-Chief of The Australian. Is a regular commentator on ABC television (Australian Broadcasting Corporation).
Dr. Michael Wesley: Non-Resident Senior Fellow at the Brookings Institution.
Fiona Cunningham: Interned at the Belfer Center at Harvard University and the International Crisis Group.
Fergus Hanson: Fellow at the Center for Strategic and International Studies.
Own Harries: Published over 200 articles in leading journals and magazines, including Foreign Affairs, Commentary, New Republic, Harper’s, Orbis, The New York Times, The New York Times Magazine, The American Scholar, National Review, Wall Street Journal, Washington Post, The Times (London), The Spectator, The Reader’s Digest, as well as in his own journal, The National Interest, and in various Australian publications, including Quadrant , The Bulletin, Policy , The Australian Outlook, The Australian, The Australian Financial Review, The Sydney Morning Herald and The Age. (It should be noted that the “National Interest,” Harries’ own publication, features such warmongering, illegal conspiratory articles as “Free Baluchistan,” and “The Chinese Cozy Up to the Pakistanis” where it is suggested that the United States should fund and arm rebels inside Pakistan to carve up the nation to balk Chinese-Pakistani relations.)
Ties to the Australian National University
The Lowy Institute appears to maintain close ties with all of Australia’s prominent universities. The Australian National University, however, is one that is stumbled across over and over again, with Lowy co-hosting events, tapping ANU’s professors for research papers, and airing its propaganda under a pseudo-academic light. Additionally, many of Lowy’s own members have been drawn from ANU’s alumni as well as prominent heads of various ANU departments.
Martine Letts: Lowy Institute Deputy Directory, appointed to the ANU Council in 2004.
Professor Hugh White: Lowy Institute Visiting Fellow, professor of Strategic Studies at ANU. Also a regular columnist for The Age and the Sydney Morning Herald.
Professor Warwick McKibbin: Lowry Institute Professional Fellow, Director of ANU Research School of Economics, and also a Non-Senior Fellow at the Brookings Institution.
Dr. Milton Osborne: Visiting Fellow in the Faculty of Asian Studies at the Australian National University.
Professor Alan Dupont: Senior Fellow at ANU’s Strategic and Defence Studies Centre.
The first search result that comes up within Lowy Institute’s publication archives is an interesting document titled, “Thai studies in Australia.” Under “Specialists Consulted,” no less than 9 “specialists” came from ANU, including the notoriously intellectually dishonest Andrew Walker of ANU’s “New Mandala” blog. Walker is fond of taking regional corporate agendas and shoehorning them into something resembling that of academia to lend them legitimacy they’d otherwise lack. He is also adept at giving the corporatocracy talking points a decidedly liberal spin, drawing in well intentioned people to consider his “work” when otherwise they’d be revolted.
Walker spends his time berating Thailand’s self-sufficiency economy, suggesting that encouraging people to be self-reliant agriculturally, the very principle that throughout history has produced the strongest, most resilient nations on earth, somehow excludes them from participating in the “national economy” as well as participating in “electoral democracy.” He and his partner, Nicholas Farrelly, post up articles promoting the very worst aspects of the corporate-financiers’ NGO creep into sovereign Asia, as progressive and justified.
Right on cue, as National Endowment for Democracy-funded “Bersih 2.0″ was preparing for mass demonstrations in Malaysia, Walker’s “New Mandala” blog posted the following, “The biggest threat – as perceived by the present administration – to Malaysia’s internal security is a demand for free and fair elections.” What Walker failed to research and tell his readership, was the fact that Bersih is on record, with organizers themselves admitting to it, having received funds from the National Endowment for Democracy-funded National Democratic Institute, as well as from globalist bankster George Soros’ “Open Society” foundation. The threat then, contrary to what was written on “New Mandala” is not “free and fair elections,” but rather foreign-funded sedition led by foreign-proxy, Ibrahim Anwar.
Lowy’s propaganda outfit
Walker’s “New Mandala” blog also dutifully hits on all the key talking points being pushed by the global corporate-financiers. When an ex-Reuters journalist penned his disingenuous, conveniently timed Wikileaks-based hit piece titled, “Thai Story,” Walker was right by his side providing an outlet and badly needed legitimacy for his hackery. But in addition to Walker, there was the Lowy Institute’s propaganda mouthpiece, “The Interpreter.” After the July 3, 2011 Thai elections, the Interpreter chimed in with “The danger of a Thai civil war” where the elitist think-tank skipped past their client-proxy Thaksin Shinawatra, and laid the blame for Thailand’s current political turmoil on the nation’s revered monarchy. Citing Marshall’s 3,000 unverified, unsubstantiated Wikileaks cables, who Marshall himself claims, is only “believed to have been downloaded by US soldier Bradley Manning in Iraq,” the Interpreter suggests it is “journalism of the highest order.”
Adding insult to injury, for those who understand how this network operates, the Interpreter cites fellow corporate-serving globalist think-tank, the Council on Foreign Relations to bolster their claim.
The Interpreter maintains a partnership of sorts with other globalist connected outlets like “The Diplomat” who echo the globalist consensus on any given issue and itself boasts partnerships with corporate-funded global think-tanks like the Soros-funded Foreign Policy Centre. There is a reason why the Interpreter, the Diplomat, and Andrew Walker’s “New Mandala” blog are all on the same page along with other corporate-serving propaganda outfits like CNN, the Economist, the Wall Street Journal, and many others. It is because beneath the veneer of objectivity and academia, lies what is an obviously self-serving agenda propagated by a self-evident, omnipresent global despotic corporatocracy.
Conclusion
Upon the Council on Foreign Relation’s seal is the word VBIQVE, latin for “everywhere,” and manifests itself in the common English word, ubiquitous. Indeed as we see, regarding just the Lowy Institute alone, it contaminates an entire region’s news, media, universities, literature, research, studies, and of course, through the papers and propaganda it produces with the clout it puts behind them, the region’s politics and laws as well. The global corporatocracy is everywhere, affecting everything, perhaps so profoundly it escapes one’s notice.
However, upon seeing this network exposed, the people involved, their history of promoting an unaccountable, self-serving agenda at everyone’s expense but their own, we can begin rendering moot the false legitimacy they foist upon society with their fancy logos, lofty titles, disingenuous liberal-esque spin, their insufferable arrogance, and entire institutions co-opted or even contrived to serve their own ends.
We can begin by exposing these frauds for what they really are. We can boycott the corporations that fund and perpetuate these unsavory, dubious, and often well-hidden agendas. We can also begin to replace this nefarious network they’ve constructed by becoming self-sufficient on a local level. There is good reason why ANU imposter-academic Andrew Walker, along with the Wall Street Journal and the Economist are so adamantly against Thailand’s attempt at implementing nation-wide localism – it is because it will set a viable example for all nations to follow out from under the squatting parasites that make up the global elite.
For more on the illegitimate parasites that constitute the “international community” and how to remove them, please read the following:
Big Oil’s Tree Huggers: Harvard’s Belfer Center
Naming Names: Your Real Government
Wisdom from the Orient: Self-Sufficiency
Self-Sufficiency: A Universal Solution to the Globalist Problem
Source: http://www.australiamatters.com/cms/?p=1485

domenica 29 dicembre 2013

Sovranità monetaria e politica - Sogno ed augurio per un nuovo anno




Nessuno resti indietro. Neviuras, i l romanzo che ho nel cassetto attende l'ultimo capitolo. Gli attuali ed i recenti accadimenti, solo agli occhi degli stolti non paiono formidabili. L'agognata Lotta di Popolo e' in essere. Moltitudini eterogenee si sono coagulate perseguendo un unico obiettivo. Liberare il Paese dai criminali della partitocrazia. Tutti uniti da una unica bandiera: il tricolore ed una unica casa. 

Il Presidio. Il Popolo delle partite IVA con i loro dipendenti. Studenti, artigiani venditori ambulanti, professionisti, immigrati integrati. Il Popolo d'Italia. E ora cosa ci attende e cosa vogliamo? 

Per erigere una formidabile costruzione, necessitano robuste fondamenta. Il Movimento 9 dicembre non sara' mai un partito ! Il nostro compito e' di essere i controllori del governo del Paese. Pretendiamo la partecipazione Popolare nelle decisioni governative. Tutte le leggi dovranno essere sottoposte a referendum propositivi Questa e' la democrazia partecipata. 

Lo stato Italia e' fallito dal settembre 2011, per decisione del FMI e della BC€. Gli attuali governanti hanno la mansione di curatori fallimentari. Grattare nel barile per garantirsi le proprie prebende e vitalizi faraonici. Lo stato Italia ha un debito pubblico in titoli di stato pari a 2084 miliardi. 

Ogni anno ci costano quasi novanta miliardi. La partitocrazia tutta ha immesso in costituzione lo scellerato MES. Per i prossimi vent'anni l'Italia dovra' versare ulteriori quarantotto miliardi di €uro annui. L'Italia e' il maggior contribuente del fondo salva stati-banche della U€, abbiamo gia' versato sessanta miliardi. 

Con il nostro denaro gli altri stati si comperano le nostre aziende di stato. Il Banco d'Espana finanzia Telofonica per l'acquisto di Telecom. Sono in svendita: Finmeccanica, ENI, Enel e tutto l'asset industriale nazionale. Il criminale ministro del tesoro, Saccomanni, ha ricapitalizzato Bankitalia S.p.A. con sette miliardi sottratti al Popolo. 

Ora le partecipate di maggioranza Intesa-San Paolo e Unicredit potranno vendere le loro quote al miglior offerente straniero. Il Movimento 9 dicembre proclama ! Il nostro intento e' univoco.: Ci battiamo coesi, nella Lotta di tutto il Popolo per la riconquista della: SOVRANITA' NAZIONALE E POPOLARE SOVRANITA' MONETARIA e NAZIONALIZZAZIONE DI BANKITALIA ! Emissione di moneta a credito! SOVRANITA' ALIMENTARE L'AZZERAMENTO DI TUTTA LA PARTITOCRAZIA CRIMINALE E ILLEGITTIMA, NEMICA E TRADITRICE DEGLI INTERESSI NAZIONALI. 

L'unica via da perseguire, e' l'insediamento di un Governo a PARTECIPAZIONE POPOLARE ! Tutte le leggi dovranno essere sottoposte al giudizio del Popolo ! Non trattiamo con la partitocrazia e i kriminali governanti curatori fallimentari. Pretendiamo dalle formazioni politiche le dimissioni dei loro nominati nel parlamento e nel senato. Sono illegittimi come da sentenza della corte istituzionale. 

Nel frattempo lanceremo la campagna di "Disobbedienza fiscale come forma di legittima difesa Popolare" Alle prossime scadenze elettorali i nostri interlocutori dovranno sottoscrivere i punti esposti da M9D per la Liberazione del Popolo d'Italia L'obiettivo e' raggiungere il 51% in un cartello di coalizioni trasversali. Nel M9D, non vi sono cariche e capi, ognuno sia leader di se stesso. Nessuno resti indietro. In alto i cuori Patrioti !

Stefano Trentin

sabato 28 dicembre 2013

"Tassare i soldi presso la banca centrale che li emette..." la proposta di Nereo Villa




Caro Paolo D'Arpini, ti inoltro la lettera, rifatta come ti ho accennato.  Fanne ciò che vuoi. 
Parte di essa è nella spiegazione di questo video:
Ciao, Nereo 




Se l’Italia sia “entrata in Europa” o in guerra, e se sia nella cosiddetta moneta unica o nell’Ade questo è difficile stabilirlo. È abbastanza frustrante per me sentire ancora affermare che se tutti pagassero le tasse esse sarebbero più basse. Forse sarà anche così, ma dicendo ciò non si risolve comunque il problema dell’evasione perché ci sarà sempre qualcuno che non paga, né quello della ruberia dei soldi pubblici, perché ci sarà sempre qualcuno che ruba.

In altre parole, anche se il gettito fiscale fosse maggiore, non vi è alcuna garanzia che questo poi non sarebbe ugualmente rubato o sperperato dai politici di turno. L’unica soluzione a tale annoso problema è quella di tassare i soldi stessi presso la banca centrale che li stampa e che li emette.


In questi giorni si è parlato a proposito della rivolta dei forconi del fatto che all’interno di questo movimento pare si siano inseriti i militanti di Casa Pound. Purtroppo credo che Ezra Pound, musicista, poeta e pensatore italo-americano, sia da costoro strumentalizzato. «Scrive Antonio Pantano: “Il 19 dicembre, Sgarbi in TV (da Santoro attonito, attento, apprendente) ha dovuto citare Ezra Pound, malamente coinvolto nelle piazze da chi non lo “sa” e lo strumentalizza” (dal blog “Il Giornaletto di Saul” del 21/12/2013). Secondo Pantano, Sgarbi avrebbe dovuto aggiungere la soluzione di Pound proposta a Mussolini il 30 gennaio 1933 a Palazzo Chigi: «Basta tassare il denaro al momento dell’emissione presso la banca centrale concessionaria» (ibid.).


L’idea fu talmente bene accolta da Mussolini che annotò «Il mio amico Ezra Pound ha ragione. La rivoluzione è guerra all’usura. È guerra all’usura pubblica e all’usura privata. Demolisce le tattiche delle battaglie di borsa. Distrugge i parassitismi di base, sui quali i moderati costruiscono le loro fortezze» (Yvon De Begnac, “Taccuini mussoliniani”, il Mulino, 1990). L’annotazione è molto lunga e prosegue elogiando non poco il poeta per la sua idea.


Dal 1933 ad oggi però queste sono rimaste solo parole, dato che sappiamo tutti che la rivoluzione fascista fu ben altro!

Certamente mi hanno fatto piacere le parole di Pantano su Sgarbi, Pound e Mussolini, anche se quando io affermavo di tassare le uscite e non le entrate non mi riferivo a Ezra Pound bensì a Rudolf Steiner.

E precisamente ad una sua conferenza del 1919 in cui dichiarò: «Oggi tutti pensano che sia giusto tassare il reddito  [...]. L’idea che si possa raggiungere una tassazione equa tassando il reddito deriva dall'inganno prodotto dall'economia monetaria. [...]  Un’epoca che è fissata sul modo in cui il denaro diventa oggetto autonomo dell’economia deve necessariamente considerare le entrate monetarie come la cosa da tassare in prima linea. Ma […] in questo modo, gravando di imposte, ci si rende corresponsabili dell’economia monetaria: si tassa quello che in effetti non è un bene reale, ma solo un segno che indica un bene. Si ha a che fare con qualcosa di economicamente astratto. Il denaro diventa reale solo quando viene speso […]. Se nel sistema tributario si vuole creare qualcosa di non parassitario per il processo economico, ma qualcosa che sia una vera dedizione del processo economico alla collettività, allora il capitale va tassato nel momento in cui viene immesso nel processo economico. […] L’imposta sulle entrate va trasformata in un’imposta sulle uscite (da non confondere con l’imposta indiretta)» (Rudolf Steiner, "Cultura Politica Economia. Per una triarticolazione della vita sociale", 2ª conf. di Zurigo del 25/10/1919).

Ecco dunque il senso del tassare la moneta all’atto della sua emissione, eliminando ogni altra tassa! Considerando che questa “unitax” genererebbe immediatamente una controparte consistente in una quota di minimo vitale incondizionato per tutti dalla nascita alla morte, essa non solo non sarebbe nemmeno avvertita come tassa, ma libererebbe ogni individuo dal recarsi all’ufficio imposte per pagare.


Proprio per questo motivo sono ancora più impressionato dal vuoto di pensiero che domina il mio Paese.

E oltretutto si delegano incompetenti ad occuparsi del nostro portafoglio. Siamo ancora attratti dall’idea di uno Stato plenipotenziario magari gestito dal popolo con obbligo di rendiconto istantaneo. Ciò presume una fede nel popolo che oggi non si può più avere. Valutare lo Stato o l’appartenenza a un gruppo più del singolo individuo mi pare anacronistico. Oggi la gente è talmente irretita nel valutare più del necessario la o le comunità (o i partiti) rispetto all’individualità, che si sente perfettamente a posto se viene disumanizzata, cioè ridotta ad uno schema statuale.  


Il criterio statale di gestione della banca centrale subordinata nel monetaggio allo Stato è inutile in un sistema sociale triarticolato in cui diritto, economia e scuole siano armonicamente funzionanti. Infatti non sarebbero necessarie banche di Stato in tale triarticolazione di poteri (ovviamente occorre approfondire questa idea che non va creduta bensì conosciuta). Tale criterio sarebbe tutt’al più interessante come economico non come statale. Anche il concetto di subordinazione dovrebbe essere sostituito da quello di articolazione. Se non si opera interiormente tale sostituzione non c'è evoluzione, e si rimane nello Stato concepito come plenipotenziario, nonostante la storia dimostri continuamente che tale concezione e tale Stato non funzionino.
 Nereo Villa  
Cell.: 3407705894


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Commento di Roberto Dallera: "Grazie del contributo Paolo, conosco quella conferenza e nei miei gruppi di studio sulla triarticolazione ho sempre portato ad esempio quella frase a dimostrazione che è sul capitale in genere (più ancora che sul capitale banche) che va attuato il prelievo fiscale. In altre parole dal punto di vista sociale e triarticolato se uno accantona una cifra per una impresa,(sfera economica)  da tale cifra è giusto prelevare un quid per la comunità ( sfera giuridica) , la quale avrà premura di metterla in parte a disposizione di chi fa arte e cultura e servizi no profit ( sfera spirtuale ) con una azione corrispondente ma molto più incisiva di quello che è oggi il meccanismo dell'8 per mille.
Su questo si basa anche il mio progetto di economia solidale triarticolata organizzata dal basso che vuole raggiungere, tra le altre cose, un reddito di cittadinanza in tempi brevi e dal basso !! ci sto lavorando da anni... ma mi occorre un aiuto per lo start up.
Se ci fossero in giro antroposofi votati alla concretezza e all'azione fammelo sapere...sarò ben lieti di sottoporre a queste mosche bianche il mio progetto..."

Commento di Giuseppe Turrisi: "Nicolo Bellia  che conosce Steiner meglio di me lo dice dal 1975   quando scrisse il suo primo libro "la via d'uscita" l'umanità non è pronta (e purtroppo non lo sarà mai)...... lo dovrebbero essere i pastori.. ma! Ogni uno vuole il suo pascolo..." 


Risposta di Nereo Villa: "No, tassare il capitale è ancora comunismo. Il capitale è una cosa buona perché proviene dal “capo” umano e cioè dalle idee che l’uomo ha per migliorare se stesso e il mondo. Infatti la triarticolazione sociale non impedisce al singolo l'accumulo di capitale: "L'idea della triarticolazione [...] non vuole impedire l'accumularsi dei capitali nelle mani dei singoli, perché riconosce che con ciò verrebbe meno anche la possibilità di porre le facoltà di questi singoli al servizio sociale della collettività" (R. Steiner, "I punti essenziali della questione sociale", pp. 171-172). Prelevare per la comunità un quid da una cifra accantonata per un'impresa è ancora una volta prelevare dalle entrate (ogni cifra accantonata è un'entrata). Per es., se io mi metto da parte (o mi accantono) i soldi per comprarmi un amplificatore (per la mia impresa musicale) in base alla triarticolazione sarebbe errato imporvi un prelievo fiscale per la comunità. Solo quando i miei soldi pagano l'amplificatore al negozio musicale essi dovrebbero essere tassati. Ma anche ciò sarebbe superfluo nella misura in cui tali soldi fossero già stati tassati all'atto della loro uscita sul mercato (cioè all'atto dell'emissione). Inoltre i servizi no profit sono un’ipocrisia: il profitto è essenziale all’economia e solo i comunisti lo considerano un male e in base a ciò continuano imperterriti a credere che le tasse siano la giusta legalità! Le tasse vanno abolite e basta."

venerdì 27 dicembre 2013

Abruzzo - La canapa ci salverà....


Un bello slogan che potrà presto tradursi in realtà concreta. Il progetto “Dal petrolio alla canapa“, approdato in Regione Abruzzo agli inizi di settembre, è stato approvato all’unanimità.
Il consigliere regionale di Sel Franco Caramanico (nella foto sotto), depositario della legge, ha spiegato che: “Con questo disegno di legge si intende attuare una serie di interventi che hanno come scopo la produzione, la trasformazione e la commercializzazione della canapa. L’intento è quello di realizzare una filiera agro-industriale regionale per consentire l’avvio del settore e sfruttare gli innumerevoli vantaggi di questa coltura”.
CaramanicoPrimadinoi.it ha inoltre raccontato come si possano recuperare e mettere in coltivazione terreni agricoli oggi abbandonati (sono circa 254mila ettari in Abruzzo) “con notevoli benefici per il settore agricoltura. Senza contare i vantaggi per l’ambiente, dal momento che coltivare la canapa significa anche recuperare suoli contaminati, visto che si tratta di una pianta in grado di assorbire le sostanze inquinanti presenti nel terreno”.
Inoltre, ha sottolineato il consigliere: “A differenza di quanto accade con il petrolio e la plastica la cui produzione comporta problemi ambientali e notevoli emissioni di CO2 in atmosfera, coltivare la canapa significa non emettere ma assorbire CO2 dall’atmosfera e quindi più la si produce, più aumentano i benefici per l’ambiente”.
“La Regione Abruzzo – si può leggere nel testo pubblicato qui – nell’ambito delle politiche agro-ambientali ed energetiche e nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti, promuove la realizzazione di un progetto pilota relativo agli aspetti produttivi e ambientali della coltivazione e trasformazione della canapa nel territorio regionale e alla sua successiva commercializzazione e favorisce, attraverso gli strumenti dei bandi attuativi di regolamenti comunitari nei settori delle attività produttive, dell’ambiente e delle risorse energetiche, gli interventi che prevedono l’impiego della canapa e dei suoi derivati”.
Redazione Canapaindustriale.it

mercoledì 25 dicembre 2013

Ucraina e Russia unite in un grande progetto di cooperazione e solidarietà reciproca


L'esito dei colloqui Russia-Ucraina a Mosca, la scorsa settimana, era prevedibilmente inaspettato.  Oltre agli eccezionali 15 miliardi di dollari allocati dal Fondo di Salute Nazionale della Russia in eurobond ucraini e la drastica riduzione del 33% dei prezzi del gas russo esportato che Mosca ha concesso a Kiev, altri 14 accordi stabiliscono il quadro giuridico per progetti industriali congiunti multimiliardi nell'hi-tech (spazio, aeronautica, navale, motori, energia nucleare), infrastrutture dei trasporti (nuovo porto multimodale sullo Stretto di Kerch) e l'eliminazione di una serie di limitazioni commerciali reciproche. Gli accordi non prevedono impegni politici come l'adesione all'Unione doganale della Russia o limiti alle spese di bilancio e il congelamento degli stipendi,  come preteso dal FMI.
Non c'è dubbio che le offerte siano una boccata di ossigeno per Kiev, mentre i commissari dell'UE e del FMI (commissari in russo, una parola che li associa, agli occhi di russi e ucraini, agli spietati emissari bolscevichi degli anni '20) hanno cercato di soffocarli la morte. Il Presidente Janukovich non poteva nascondere la sua contentezza dichiarando "il lavoro proficuo di oggi che ha portato alla firma dei documenti, è dovuta alla volontà politica del presidente russo Vladimir Putin." Infatti, gli accordi sono in piena conformità con le promesse pre-elettorali del candidato Janukovich asceso alla Bankovaja (ufficio presidenziale a Kiev) nel febbraio 2010, grazie al notevole supporto dei residenti filo-russi dei centri industriali nell'est e nel sud dell'Ucraina. L'accordo garantisce il rilancio delle filiere tecnologiche ucraine con i partner russi. I due Paesi hanno in comune sistemi industriali integrati da secoli. (Secondo i dati statistici ufficiali ucraini, nella lenta 'euro-integrazione' degli ultimi 3 anni, l'Ucraina ha perso circa il 15% della produzione industriale, il 37% delle riserve valutarie e il 16% delle esportazioni verso la Russia, suo principale partner commerciale). Il primo ministro ucraino Mykola Azarov ritiene, ad esempio, che il reddito complessivo di una joint venture che produce la versione moderna del leggendario aviogetto da trasporto strategico pesante An-124 Ruslan raggiungerà i 13 miliardi di dollari. Non c'è da stupirsi che gli accordi di Mosca siano stati accolti con sollievo nei centri industriali e dai sindacati ucraini.
C'è da aspettarsi che l'accordo Mosca-Kiev provochi la reazione contrariata delle capitali europee e dell'opposizione ucraina, che perde terreno nelle ulteriori azioni di protesta. Mentre Stefan Fuele, commissario europeo per l'Allargamento e la politica di vicinato, era abbastanza preciso nella sua dichiarazione secondo cui i documenti firmati "non contraddicono il progetto di accordo di associazione (AA) dell'Ucraina", il revisionista di Poltava e ministro degli esteri svedese Carl Bildt è stato nettamente categorico nel suo twitter: I "prestiti di emergenza russi rischiano di ritardare ulteriormente le urgenti riforme economiche e la necessaria modernizzazione dell'Ucraina nell'UE. Il declino potrebbe continuare."
L'Unione europea ha mai proposto un piano di ammodernamento per l'Ucraina paragonabile agli investimenti russi? La verità è che tale piano non è mai esistito. Il saldo netto dei negoziati UE-Ucraina sull'AA ha portato alla proposta di un miliardo di euro di assistenza finanziaria dall'UE in 7 anni. Nel frattempo, il governo ucraino doveva investire 165 miliardi di euro in 10 anni per soddisfare i requisiti tecnologici delle industrie ucraine per accedere ai mercati europei. L'unico investimento materiale occidentale nel 2013 è stata l'offerta della Chevron USA di un accordo di produzione, stanziando 350 milioni di dollari per lo sfruttamento del velenoso gas di scisto in Ucraina occidentale. L'indignata reazione all'accordo di Mosca da parte dell'opposizione ucraina, co-sponsorizzata dai magnati locali e da molteplici fonti estere, confermano il fatto che il benessere del popolo ucraino è l'ultima cosa che prendono in considerazione quando spararono i loro triti slogan tra i gruppetti congelati di Euromaidan.
Quindi, l'impressione generale circa il passo per il partenariato orientale dell'UE, al costo di 2,5 miliardi di euro dei contribuenti europei e con esito quasi-zero è semplice: la burocrazia ignorante e irrilevante è esperta in PR e comunicazioni ma impotente nella geopolitica seria. La realtà socio-economica e le costanti culturali ancora contano nel nostro mondo.
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Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora

lunedì 23 dicembre 2013

Siria - Islamisti assassini coperti da USA, israele, inghilterra, arabia saudita e compari



FireShot Screen Capture #241 - 'TG 24 Siria' - www_facebook_com_photo_php_fbid=787041777989582&set=pb_422106757816421_-2207520000_1387575814_&type=3&theater

Hanno distrutto, hanno saccheggiato quel che restava, si sono fatti scudo degli innocenti … ma non è bastato: ora la popolazione è diventata obiettivo diretto della cosiddetta ‘opposizione’ che ha distrutto la Siria.

Si tratta di una forza armata di provenienza esterna al paese che persegue il progetto di altri. E’ ovvio che in una situazione normale una forza così mai si chiamerebbe ‘opposizione’:  al centro non ha il bene comune della collettività ma un progetto politico che trova legittimazione solo con le armi.


Le violenze perpetrate da questa cosiddetta ‘opposizione’ si sono decuplicate. Ha compiuto un massacro dopo l’altro a Latakia, Kanaye, Maloula…ma nessuno l’ha delegittimata come futura aspirante guida del paese.
Specialmente in queste ultime  settimane  i ribelli hanno preso di mira i cristiani compiendo esecuzioni di massa. Ciononostante la maggior parte dei media hanno taciuto di questi episodi filtrando le notizie e lasciando passare solo che riferivano sulle  ‘vittime dei bombardamenti di Assad’.  Non spetta a me ma ai siriani dire se Assad è stato un buon presidente, se poteva fare di più per il suo paese, ma sicuramente ora sta  facendo quello che un buon Capo di Stato farebbe: sta difendendo con tutte le sue forze il suo paese aggredito dall’esterno.


I crimini dei ribelli non sono sovrapponibili all’esercito siriano che bombarda i quartieri delle città che è chiamato a custodire.  A qualcuno può far piacere crederlo ma le cose non stanno così: i bombardamenti sui centri abitati sono la diretta conseguenza della ‘tattica ‘ adottata dai ‘ribelli’ dall’inizio del conflitto. Le Forze Armate siriane sono impossibilitate dall’effettuare attacchi selettivi perché questa scelta comporterebbe enormi perdite. Purtroppo è ciò che non possono permettersi: avrebbero la meglio i ribelli.  L’Armata siriana tenta con i mezzi di cui dispone di soddisfare precisi obiettivi: liberare le zone occupate e alleggerire la pressione sulle zone libere.  Non so come lo fanno, questo lo dicano i testimoni oculari, ma so perché lo fanno.
Quando durante la battaglia l’esercito siriano bombarda un centro abitato ove è asserragliata una unità nemica, la prassi vuole che si  faccia defluire la popolazione. Tuttavia, spesso la popolazione resta per vari motivi: spesso che i più poveri non sanno dove andare, o che per varie ragioni sia materialmente impossibile.
Sta di fatto che prima o poi l’attacco avverrà e farà vittime ed è sicuro che quando più dura un conflitto e tanto più le vittime civili aumentano, sopratutto quando bisogna rispondere ad un nemico che adottata ‘tattiche’ non convenzionali.


Nella sua crudezza questo ragionamento è abbastanza scontato. Questo conflitto si basa su strategie ‘militari’ di guerriglia messe in campo in totale spregio della convenzione di Ginevra e di quelle Internazionali che pongono dei limiti tassativi ai belligeranti. Negli ultimi giorni accanto a questa strategia sempre più spesso se ne aggiunge un’altra: è  quella delle autobombe delle teste tagliate, del terrore.


I ribelli sanno come l’esercito governativo interverrà eppure preferiscono la distruzione di interi quartieri al posto di desistere per il bene comune. Ma non solo: ad Aleppo ed a Damasco i colpi di mortaio sono lanciati insiscriminatamente mietendo vittime. Sembra addirittura che gli obiettivi preferiti siano  le piazze affollate e gli orari quelli di punta e di entrata ed uscita da scuola. 

Nei centri abitati  i ‘ribelli’ non hanno alcun problema morale nel farsi fanno scudo dei civili . Poi, quando l’attacco dell’esercito siriano diventa inevitabile si denunciano  i morti ma senza vera pietà .
Le vittime degli attacchi dell’esercito siriano sono direttamente connesse con eventi bellici ma è evidente che non si può dire la stessa cosa  degli omicidi settari, dei saccheggi, rapimenti e furti deliberati operati dai ribelli.

L’opposizione armata non ha niente di democratico perché vuole cambiare la testa dei siriani, vuole togliere delle idee e al loro posto metterne delle altre.
La Comunità Internazionale dice che ‘Assad ha perso la legittimità a  governare’ ma cosa dire delle bande di criminali che si siederanno un GINEVRA 2?  Sono coloro che hanno devastato  la Siria. 

Sono gli stessi uomini che hanno ucciso con inaudita ferocia in tutto il paese su base etnica e religiosa. Questi uomini ora si siederanno riveriti dal ‘mondo civile’ a puntare l’indice in segno di accusa a discutere un accordo.


Ginevra 2 certamente potrà essere  un accordo di guerra, un armistizio ma come può pretendere di essere un accordo di pace? Si può parlare di pace mentre in Siria si ammazza gente disarmata, donne, vecchi, bambini? Mi pare che l’opposizione armata ‘moderata’ che sostiene questa carneficina è moralmente e politicamente la stessa cosa con gli islamisti.


Fonte: http://www.vietatoparlare.it/gli-oppositori-armati/?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+vietatoparlare%2FvjHe+%28VIETATO+PARLARE%29

domenica 22 dicembre 2013

Mosca è pronta alla pugna.... Corsa al riarmo per "difesa"



Test completi sulla prontezza al combattimento delle Forze Armate, un riarmo su vasta scala, nuove basi militari dell'Esercito e della Marina nell'Artico e l'accento sulla deterrenza nucleare contro un potenziale nemico; questi sono i principali risultati delle attività del Ministero della Difesa russo nel 2013. Ciò definisce non solo la direzione dello sviluppo dell'esercito russo, ma anche la crescita delle ambizioni geopolitiche di Mosca.

Sergej Shojgu ha assunto la carica di Ministro della Difesa della Russia in una situazione molto difficile. Il suo predecessore Anatolij Serdjukov aveva letteralmente spezzato il solido e comprovato modulo bellico "sovietico" delle forze armate. Allo stesso tempo, Shojgu è divenuto il responsabile dell'efficienza di tali decisioni. Ecco perché il comandante supremo, il Presidente Vladimir Putin, ha deciso di condurre inattesi test di prontezza al combattimento dell'Esercito e della Marina per la prima volta in 20 anni. Erano "inaspettati", nel senso letterale della parola, mentre al Ministro della Difesa veniva ordinato di porre "in allerta al combattimento" il Distretto Militare Centrale, a metà febbraio, quando era in volo all'estero. Dopo il Distretto Militare Centrale, azioni simili si svolsero nei distretti militari occidentali e meridionali. A luglio, la prontezza al combattimento fu improvvisamente testata nel Distretto Militare Orientale, e in ottobre si valutarono la prontezza nel respingere un eventuale attacco nucleare delle forze nucleari, della difesa aerospaziale, della marina e dell'aviazione a lungo raggio. Tipicamente, ogni prova veniva accompagnata dall'ampio rischieramento di truppe ed equipaggiamenti da un capo all'altro del Paese. 
Secondo i militari, tali test hanno offerto l'opportunità non solo di valutare oggettivamente il livello di preparazione dell'esercito e della marina, di praticare la cooperazione tra tutti i loro elementi, ma anche di rivelare i problemi della riforma dell'esercito. Il Presidente Putin è soddisfatto dei risultati dei test. Tuttavia, a dicembre ha fissato una serie di priorità per Sergej Shojgu e il Collegio del Ministero della Difesa, la principale delle quali è il riarmo accelerato dell'esercito con nuove armi ed attrezzature militari.
Acquistare prodotti nazionali
Nella riforma dell'esercito, diretta da Anatolij Serdjukov, vi era una situazione paradossale. La Russia, leader mondiale nella vendita di armi ed equipaggiamento militare, preferiva le attrezzature occidentali per il proprio esercito. Sergej Shojgu ha cambiato radicalmente la situazione in meno di un anno. Durante questo periodo, l'esercito ha ricevuto due reggimenti missilistici con i nuovi sistemi missilistici strategiciJars. Due brigate missilistiche delle forze di terra sono state riarmate con i complessi missilistici Iskander. Due basi aeree hanno ricevuto i recenti bombardieri di prima linea Su-34, aerei d'addestramento Jak-130 ed elicotteri Mi-28N e Mi-35M. La marina ha ricevuto due nuovi sottomarini lanciamissili strategici tipo Projekt 955 Borej. Sei brigate di fanteria meccanizzata e una brigata di carri armati sono state riarmate con i moderni carri armati T-90 e sistemi d'artiglieria Msta-S. Trentasei unità militari hanno ricevuto moderni sistemi di comunicazione e sei brigate di fanteria meccanizzata nuove apparecchiature di guerra elettronica. Grazie a ciò, il ministero è riuscito ad aumentare la quota di moderni sistemi d'arma ed equipaggiamenti militari al 17 per cento, nel 2013. Ciò arriverà al 30 per cento entro il 2015 e al 70-100 per cento entro il 2020.
I freddi calcoli di Mosca
L'anno in corso s'è dimostrato più di ogni altro quello in cui la trasformazione dell'esercito è stato  raggiunto. Mosca ha apertamente riconosciuto di aver schierato una brigata di sistemi missilistici tattici Iskander nella regione di Kaliningrad. Questi missili possono colpire obiettivi ben difesi a  500 km dal confine con la Russia: aeroporti, depositi di munizioni, personale e attrezzature del nemico, così come le postazioni dei sistemi di difesa missilistica degli Stati Uniti. Inoltre, la Russia ha quasi completamente ristrutturato il sistema di allerta precoce antimissile nazionale, quest'anno.  Ha attivato 4 delle 8 stazioni radar Voronezh-DM attualmente in costruzione, che possono seguire tutto ciò che accade nello spazio aereo intorno alla Russia per una distanza di 6000 km. Un comando operativo è stato istituito nel Mediterraneo, a giugno, per tutelare gli interessi nazionali della Russia. Ora formazioni navali russe sono costantemente presenti in questa zona. La capacità operativa delle truppe aviotrasportate è stata rafforzata con l'inserimento di tre brigate d'assalto aereo delle forze di terra, che permetteranno a Mosca di rispondere più efficacemente ad eventuali minacce alla sicurezza ai suoi confini. Tuttavia, forse la mossa più forte è stata la creazione di una rete di basi militari nella regione artica. Questa sarà pronta l'anno prossimo. 
I piani prevedono lo schieramento di unità di difesa aerea in Novaja Zemlja, la creazione di brigate di risposta rapida e navi da combattimento della marina in servizio d'allerta permanente sulle rotte dell'Artico.  Così Mosca sosterrà le sue affermazioni per l'ampliamento della piattaforma continentale, garantendosi i diritti sui nuovi giacimenti di petrolio e gas sul fondo dell'Oceano Artico, così come il nuovo corridoio tra il Pacifico e l'Atlantico.
Dmitrij Litovkin, RIR
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora

sabato 21 dicembre 2013

Il PD si riposa con il sogno di Renzi e della "patrimoniale" ...






Adesso che quasi tutta la nazione è appagata e ben sperante a seguito del successo elettorale di Matteo Renzi alle primarie del Partito Democratico, proiettandolo idealmente quale futuro primo ministro italiano, è presumibile considerare che per risparmiatori ed investitori italiani inizi un periodo tutt'altro che sereno e tranquillo. Inutile soffermarsi sulle esternazioni dei vari candidati del PD sulla (secondo loro) necessità della patrimoniale in Italia, il PD potrà cambiare parte della sua storica dirigenza, ma sono dubbioso che cambi anche la sua genetica. Non dimentichiamo inoltre che quel partito diversamente politico denominato CGIL per voce della sua leader, Susanna Camusso, non solo appoggia l'istituzione della patrimoniale, ma addirittura la invoca a gran voce. Ora sulla questione si sono espressi pù pensatori e teorici istituzionali (ex ministri del tesoro, docenti universitari e cultori di diritto tributario) che hanno analizzato attentamente la composizione del patrimonio detenuto dai contribuenti italiani, simulando più ipotesi e casistiche di applicazione.

Deltronde con un patrimonio immobiliare stimato in 4.2 miliardi di euro e con un patrimonio non tangibile valutato in 3.8 miliardi di euro costituito da attività finanziarie convenzionali come obbligazioni, gestioni patrimoniali, index linked, azioni, titoli di stato e cosi via, le possibili e sempre più probabili applicazioni dell'imposta sono ampie sia nelle varianti che nei margini di manovra. Vi anticipo già sin d'ora che se la concerpiranno bene, l'imposta sarà calcolata su un imponibile di patrimonio misurato retroattivamente. Chi governa è a conoscenza del deflusso di capitali che si sta verificando da semestri verso paesi più rassicuranti sia in termini di stabilità che protezione finanziaria. Non dimenticate inoltre che dal 2012 esistel'anagrafe dei rapporti finanziari che monitora la consistenza e l'andamento dei saldi a livello trimestrale. Per evitare l'imposta pertanto bisogna essere o residenti (di fatto da più di un anno) in un altro paese oppure aver intrapreso soluzioni di protezione e segregazionepatrimoniale sfuttando gli strumenti ed i prodotti oggi presenti in Europa. Non mi soffermo sull'entità del prelievo in termini percentuali perchè dipende da che cosa verrà colpito (conti deposito, saldi di conto corrente o dossier titoli) e dall'entità del primo scaglione di franchigia.

Un ipotesi verosimile potrebbe identificare tale soglia in euro 100.000 euro, mentre sul residuo in eccesso potrebbe essere applicata progressivamente un'imposta tra il 5 ed il 10%: considerate che numerosi commentatori parlano anche di un aliquota massima al 15%. Francamente non ho timore della patrimoniale, anche se in realtà già sostengo qualcosa di similare tra IVIE, IVAFE e l'imposta di bollo sul dossier titoli (che dal 2014 si alza allo 0.20% e negli anni a venire continuerà ad essere ritoccata al rialzo), quanto piuttosto perchè non servirà a nulla se non drenare nuove risorse per il contenimento del deficit di bilancio e accellerare ancora di più la fuga di capitali dal nostro paese. Sono molto più preoccupato invece delle elezioni europee di fine Maggio 2014 che potrebbero destabilizzare completamente la attuale e denigrata governance europea e mettere fine definitivamente alla moneta unica in caso di exploit delle forze antieuropeiste. Questo non significa che io abbia un trasporto viscerale per la valuta europea, ma come investitore e gestore subirei al pari di altri milioni di persone perdite ingenti in caso di ripristino delle precedenti valute nazionali o l'introduzione di una NCC (new country currency).

Molti mi scrivono percependo impauriti entrambi questi rischi: il rischio patrimoniale ed ancora ilrischio  euro crash. Il desiderio rimane ancora quello di conoscere come salvarsi ed evitare tanto la nuova sodomizzazione fiscale quanto la possibile polverizzazione finanziaria. Purtroppo non esiste una soluzione super partes, ma solo un insieme di precauzioni sensate atte a limitare il più possibile l'eventuale danno. In tal senso consiglio di appiattire il più possibile la dimensione delle proprie disponibilità bancarie a prima vista ripartendole in banche con riconosciuta solidità patrimoniale (evitando il cosidetto accentramento patrimoniale). In secondo luogo suggerisco in via complementare una esposizione con fondi obbligazionari indebito sovrano, debito corporate e debito high yield suddiviso per rischio emittente, rischio valuta e rischio paese in grado di generare periodicamente income (flusso cedolare mensile o trimestrale). La ratio è quella di non essere legati in via predominante solo all'area euro. Per chi ne ha fatto richiesta specifica anche quest'anno potete trovare pubblicato il report finanziario Active & Global 2013 dedicato a chi deve implementare tale strategia o vuole approfondire i rischi e le opportunità delle migliori case di investimento. Con l'occasione un augurio di benessere e buoni investimenti a tutti i lettori del portale.

Eugenio Benetazzo

(Fonte: http://www.eugeniobenetazzo.com/)