venerdì 29 settembre 2023

Paolo Selmi: "Ucraina. Vittoria a ogni costo!"



28 settembre 2023 - Situazione assolutamente invariata. Voci allarmiste da alcuni divani sono state messe a tacere da laconici comunicati di chi è sul campo:
Linea di fronte Zaporozh’e alle 22:50
Запорожское направление на 22:50
Il nemico non sta andando all’attacco, calma al fronte, operiamo completamente dalle nostre postazioni.
Противник в наступлении не идет, на фронтах тишина, все работаем в штатном режиме.
Ogni tanto si vede scorrazzare lontano qualche pick-up e questo è tutto.
Катаются парочка пикапов туда сюда и все.
https://t.me/rusich_army/11046

Quanto sopra riportato coincide con una breve analisi di ALEKSANDR CHARČENKO che ho trovato stamattina e che mi pare MOLTO interessante, quantomeno per comprendere alcune dinamiche attuali, e che propongo qui sotto integralmente:
“Fra RABOTINO e VERBOVOE si è configurata una SITUAZIONE UNICA nel suo genere. Letteralmente per ogni blindato distrutto, contemporaneamente, ci sono non uno, ma più e e più droni-kamikaze che gli sono andati addosso. Non appena spunta fuori dalle retrovie, ecco che già diverse unità operative gli sono addosso: al punto, che il problema maggiore consiste nel capire di chi è il drone che lo ha colpito per primo.
Под Работино и Вербовым сложилась уникальная ситуация. Буквально каждую уничтоженную бронемашину одновременно ведут несколько БПЛА. По машине тут же отрабатывают различные подразделения и самая большая проблема – понять кто же первым поразил броню.

Vorrei sottolineare ancora una volta che È UNA TALE QUANTITÀ DI ARMAMENTI ANTICARRO IN AZIONE A IMPEDIRE AL NEMICO DI UNIRE LE FORZE IN UN UNICO GRUPPO D’ATTACCO (lett. “in un unico pugno”, kulak).
Еще раз замечу, что такое количество противотанковых средств не позволяет противнику собрать силы в один кулак.
Quindi, i movimenti dei blindati sono rari e la fanteria senza copertura è costretta a strisciare nelle trincee, perché non appena alza il capo la individuano e distruggono.
Перемещения брони редкие, пехота идет вперед по траншеям, в противном случае наверху их быстро заметят и уничтожат.

Anche i boschi in cui il nemico è riuscito a posizionarsi ormai sono tutti di alberi morti, spogli (lett. golye, “nudi”), quindi di facile individuazione e nulla protezione, il che impedisce ulteriori avanzamenti.
Все занятые противником лесополки стоят голые, что также мешает продвижению вперед.
Infine, l’EVACUAZIONE DEI FERITI IN TALI CONDIZIONI È DI SUO GIÀ UN’IMPRESA, quindi molti feriti senza adeguato primo soccorso muoiono, aumentando ulteriormente le perdite.
Эвакуация раненых – это настоящий квест, поэтому многие «трехсотые» без должной помощи переходят в категорию 200.

In conclusione, LE FORZE MILITARI UCRAINE NON HANNO ANCORA TROVATO LA CHIAVE PER LA DIFESA RUSSA, MA CIÒ NONOSTANTE I POLITICI UCRAINI LI SBATTONO AVANTI.
В итоге получается, что украинские военные так и не подобрали ключ к российской обороне, но их упорно толкают вперед украинские политики.
PER RAGGIUNGERE L’OBBIETTIVO DI TAGLIARE AI RUSSI LA VIA DI TERRA ALLA CRIMEA, ORMAI SONO ARRIVATI A DISTOGLIERE PARTI IMPORTANTI OPERATIVE DA ALTRE LINEE DI FRONTE PER REDIRIGERLE TUTTE VERSO ORECHOV.
Для перерезания сухопутного коридора в Крым стали снимать подразделения с других участков фронта и отправляют их под Орехов.
HAN DECISO DI PROSEGUIRE L’OFFENSIVA A OGNI COSTO, NONOSTANTE CIÒ CONTRADDICA TUTTE LE LEGGI DELLA SCIENZA MILITARE.
Наступление здесь решили продолжать любой ценой, несмотря на то, что это противоречит законам военной науки.

TUTTAVIA, SE ENTRO LA PRIMAVERA QUESTI “RISULTATI SOSTANZIALI” NON DOVESSERO ARRIVARE, OLTRE ALLA PRESSIONE ESTERNA CI SONO SERIE POSSIBILITÀ CHE COMINCI A COMPARIRE ANCHE UN “FATTORE INTERNO” (vnutrennyj faktor)
Если до весны украинцам не удастся добиться существенных успехов в контрнаступлении, то помимо внешнего давления появится еще и внутренний фактор.
I MILITARI INIZIALMENTE NON ERANO D’ACCORDO NELL’ESEGUIRE “I DESIDERATA DI ZELENSKIJ”.
Военные изначально говорили, что не смогут выполнить хотелки Зеленского.
I dirigenti militari ucraini si sono rivelati molte volte più dalla parte della ragione che i populisti di Kiev. E in primavera potrebbe arrivare la richiesta, da parte dei militari, di cambiare la dirigenza politica. Anche perché in trincea ci sono loro, mentre i politici scaldano le poltrone.
Военное руководство Украины оказалось в разы более адекватным, чем киевские популисты. И к весне может сформироваться четкий запрос от военных на смену политического руководства. В конце концов на амбразуру бросают военных, а политики неплохо чувствуют себя в своих уютных креслах.”
https://t.me/polk105/11387

Infine, una notizia sui Su-24 modificati dagli ingegneri NATO per portare gli Storm-Shadow/SCALP che dir si voglia. SAREBBERO STATI INIZIALMENTE CINQUE, ora sono già QUATTRO.
https://t.me/rybar/52408
E ogni volta che si alzano in aria, anche se i russi non hanno centinaia di satelliti puntati a cercare le capocchie di spillo nei pagliai, è sempre un RISCHIO ELEVATISSIMO di individuazione. Perché a terra, ormai, la rete di spionaggio è tanta e tale che certi movimenti passano SEMPRE MENO inosservati. E funziona decisamente meglio di 500 satelliti, PERALTRO puntati costantemente su un mondo che gli “scienziati” dietro gli schermi han dato ampiamente prova in questi mesi di non essere in grado di decifrare.
Quindi si alzano, fanno il loro lancio, scappan subito in località remote e segrete… ma qualcuno osserva. E riferisce. E da meno quattro il conto alla rovescia continua: meno tre, meno due, meno uno...

Aggiornamenti a seguire.

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QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA?

La situazione relativamente calma su quelle che erano state, fino a qualche giorno fa soltanto, linee di fronte dove ogni giorno morivano centinaia e centinaia di persone, porta qualcuno a pensare che si tratti di una “quiete prima della tempesta” (Затишье перед бурей).
https://zp-news.ru/society/2023/09/26/214389.html

In buona sostanza, si starebbe assistendo a un notevole processo di trasferimento e raggruppamento di uomini e mezzi per puntare a quella TOMKAK
https://zp-news.ru/society/2023/09/26/214679.html
con la cui presa NATO e KIEV vorrebbero chiudere l’anno, giustificando almeno parzialmente la dissennata strategia in corso da un anno a questa parte: giustificarla AGLI OCCHI DEI MEDIA, quantomeno, perché all’atto pratico tutto quanto accaduto resta semplicemente INACCETTABILE. Giustificarla a cinegiornali luce estremamente di bocca buona e altrettanto pronti a condire le non-notizie con la dovuta enfasi, ingigantendo topolini fino a farli diventare elefanti.

Ecco allora frecce azzurre disegnare vettori immaginari che prendono prima TOMKAK, poi MELITOPOL’, su una cartina sempre uguale a sé stessa:
https://zp-news.ru/img/20230926/56f473f6f1f8bcd6b6fc5f0fe81f732b_o.jpg

Ecco quindi MOVIMENTI DI TRUPPE imponenti, con COLONNE lunghissime, dalla provincia di KHARKOV sino a ZAPOROZH’E via DNEPROPETROVSK.
https://t.me/smotri_z/20240
Probabilmente prendono alla lettera quanto dichiarato oggi da SHOJGU, ovvero che tutto procede come da PIANO e che tale PIANO ha ora una scadenza, il 2025, data che consentirebbe di raggiungere gli obbiettivi prefissati:
https://t.me/smotri_z/20244

Quindi, nessuna fretta, nessuna fuga in avanti, e allora via, a concentrare truppe dove invece i padroni NATO hanno un maledetto, disperato bisogno di portare a casa qualcosa da dare in pasto ai media.

Una guerra MEDIATICA di fronte ai cui PSEUDO-“OBBIETTIVI”, LA CUI VALUTAZIONE DOPO TUTTI QUESTI MESI NON PUO’ CHE ESSERE, DA UN PUNTO DI VISTA PURAMENTE MILITARE, NEGATIVA, NEGATIVA E ANCORA NEGATIVA, ai russi non resta che calare l’amo e attendere.

Distruggere un esercito attendendolo da una posizione di forza e di superiorità NETTE. Oltre 17.000 soldati morti in un mese, 2700 armamenti di vario tipo. Tutto questo mentre, per esempio, I PARA’ RUSSI a fine anno vedranno più che RADDOPPIATO il proprio potenziale bellico (1,3 volte), con l’arrivo di oltre 2000 armamenti e 5500 completi da impiegare durante il lancio; 11.000 nuovi ufficiali e 30.000 uomini in più.
https://t.me/RVvoenkor/53685

Ogni giorno, ogni notte i russi martellano le retrovie: solo ieri nella regione di CHERSON sono saltati per aria, colpiti da missili russi, DODICI HANGAR contenenti OLTRE TREMILA TONNELLATE DI MUNIZIONI E PROIETTILI DI DIVERSO CALIBRO.
https://t.me/polk105/11374

Tutto questo, mentre gli “alleati” procedono ORMAI a una vera e propria ROTTAMAZIONE DI LORO ARMAMENTI ORMAI INSERVIBILI, A UNA VERA E PROPRIA ESTERNALIZZAZIONE DELLO SMALTIMENTO DI RIFIUTI TOSSICI! È, per esempio, il caso della BULGARIA, il cui parlamento propone oggi di mandare in Ucraina tutti i missili S-300 ormai inservibili:
https://t.me/rybar/52398

PERSINO IL CROLLO VERTICALE DEMOGRAFICO, LA FUGA SENZA RITORNO DI MILIONI DI PERSONE E LA DECIMAZIONE DELLA POPOLAZIONE MASCHILE IN CORSO, qualcuno comincia a vederli come un’opportunità per dislocare su territori ormai ampiamente disabitati manodopera in eccedenza nel Vecchio continente, dirottando forzatamente i flussi migratori in corso (che tutt’altro vorrebbero che finire in Ucraina, con tutto rispetto…). A lanciare l’allarme è il canale ucraino Zerada. Che conclude, laconicamente:
“Se la guerra dura ancora un’anno, e i nostri migliori talenti andranno a far sviluppare l’economia dei Paesi UE, Canada, ecc., l’economia ucraina dovrà essere sviluppata da altri popoli. ”
Если война продлится ещё хотя бы год, то самые талантливые украинцы будут развивать экономику стран ЕС, Канады и т.д., а экономику Украины будут развивать уже другие народности.
https://t.me/ZeRada1/15956

Quindi… ricapitolando:
- una guerra per la “difesa” di un popolo dove
- anziché trincerarlo in difesa, per l’appunto, e far fuori chiunque si affacci dall’altra parte, lo si porta quotidianamente all’assalto, GETTANDOLO CONSAPEVOLMENTE IN UN TRITACARNE,
- con perdite fra chi se ne è andato e chi è caduto in battaglia tali da aver quantomeno DIMEZZATO la popolazione attiva ucraina,
- IN UNA STRATEGIA CRIMINALE, OMICIDA, CHE NON ACCENNA A MUTARE, MA SOLO A MODIFICARE I TEMPI DI ATTACCO IN BASE A ESIGENZE DI CONCENTRAMENTO E RAGGRUPPAMENTO,
- IN UNA STRATEGIA DI MASSIMIZZAZIONE COSTANTE DEL MASSACRO DI CIVILI SBATTUTI COSTANTEMENTE AL FRONTE PER RIPIANARE LE CONTINUE PERDITE,
- al punto che c’è chi teme che un anno ancora così provocherà una catastrofe irreparabile,
- tale guerra dicevamo potrebbe sfociare nella creazione di un bacino contenente l’ennesimo ESERCITO INDUSTRIALE DI RISERVA, manodopera a bassissimo costo, semischiavizzata al pari di quella oggi sbattuta al fronte, ma con la differenza di non essere “autoctona”, bensì giunta tragicamente al termine di un altrettanto tragico processo migratorio, che non l’ha vista ingrossare le periferie delle metropoli europee, ma sbattuta a prendere il posto di operai divenuti carne da cannone. Un “piano B” che risolverebbe tanti problemi anche nel ricco U-ccidente.
Fantascienza? LO SPERO, veramente LO SPERO. Spero che ZERADA abbia bevuto troppo. Che non arrivi, tra due anni, a rileggere queste righe e a dire: ci aveva visto giusto, questi bastardi hanno fatto proprio così. Vedremo.

Paolo Selmi. Sinistra in rete



giovedì 28 settembre 2023

Il sogno di Letta... (comprensibile a pochi intimi)

 

Gianni Letta: «Con Berlusconi si chiariranno lassù»


Si aprano le porte di tutte le Sagrestie! Si spalanchino le finestre di tutti i conventi! Si lustrino a nuovo tutti i seminari. Suonino a stormo tutte le campane delle Pievi! Volteggino per l'aere folate di Angeli Negri al suono della canzone di Don Marino Barreto Jr! Si progettino processioni accompagnate dal "Coro dei Passeri di Ratisbona" su monopattini elettrici convergenti al Santuario della Madonna di Trevignano! 

Si elevino Inni a San Kulatta Bighellone e San Rufìno Birichino! Imperocché si è pronunziato Gianni Letta ai necrologi per il past-president di questa repubblika. Il Cotale ha espresso coram populi un suo SOGNO, che non è il Somnium Scipionis e neppure il Sonno della "razione"... (di pasti per migrantes)... Cosa disse il Letta necrologo? Che ha visto in sogno  (non è il solo) abbracciarsi nella luce dell'Aldilà, fra lagrime di Angeli, Preti & Suore, nientemeno che i due emuli di Romolo e Remo, dei Dioscuri (non Diosculi!) dei "Fratelli siamesi"....

Non possiamo avere dubbi sulla veridicità di questa apparizione notturna, perché Letta è "uomo d'onore". Infatti egli nacque alla Politika frequentando il circolo della sig.ra Angiolillo, assieme a Giulio Andreotti, in odoredi candele spente, Gianni Agnelli, Cesare Romiti, Lamberto Dini, Francesco Kaltagirone, Bruno Vespa (immancabile!) e Sylvio, proprio lui in persona, Sylvio! 

Per altri dettagli, il Gianni ha anche partecipato al film di A. Sordi "Io so che tu sai che io so!.."(Nomen omen) E' stato inquisito per aver favorito una Holding di Cooperative "Consorzio La cascina", legato a Comunione et Liberazione... (attento! Non ibernazione!) 

[E poi c'è chi non capisce perché in Italy ci sono tante persone benevolenti, buone, accoglienti].  Ma quel che più conta, e lo accredita alle visioni dell'Aldilà, egli è anche "Gentiluomo di Sua Santità e Garante del Governo Italiano presso la Sancta Sede", e, di conseguenza, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, con Delega ai Servizi Segreti & rapporti col Vatikano, notare la finezza dell'associazione di compiti.  Ed infine partecipante al "Patto del Nazareno" tra Berluska e St-Renzi (18 gen 2014, Anno del Signore...) nonché Partecipante al "Patto della Crostata" con Baffino D'alema. Infine, abbiamo anke assistito all'incontro col Napolitano durante la presentazione del libro di Gianni Schelotto  "CAINO IL BUONO".  Per tutto ciò noi sappiamo che la "Visione di Letta" non può essere che vera, veracissima, come le  apparizioni della Madonna di Trevignano.

Giorgio Vitali



martedì 26 settembre 2023

Basta con lo sterminio della biodiversità...

 


Il glifosato uccide le erbe tra i filari e prima delle semine, nel loro periodo di massima fotosintesi per cui riduce la fissazione di humus e  devasta l’equilibrio microbiologico del suolo predisponendolo alle malattie e indebolendo le piante, oltre ad essere inquinante e cancerogeno rimanendo nelle acque per decenni…

Siamo di fronte all’arma di sterminio della biodiversità… e di conseguenza degli esseri Umani

Negli ultimi decenni in Italia sulle coltivazioni di cereali si è iniziato a trattare con fungicidi e altri pesticidi, prima mai utilizzati a causa di incrementi fitopatologici dovuti a ruggini, fusariosi, carie e carboni, con conseguente incremento delle micotossine e dei residui di pesticidi.

Ciò è causato dalla distruzione dell’humus dei suoli e conseguente indebolimento delle piante.

In primis dovuta alla mancanza di corretta assistenza indipendente agli agricoltori, i quali subiscono la pressione dei venditori di pesticidi, purtroppo molto spesso organizzati nei consorzi agrari gestiti da organizzazioni cosiddette sindacali.

Uno scandalo tutto Italiano.

A cosa servono scuole ed Università (e gli albi Professionali di Agronomi, Agrotecnici e Periti Agrari) se i tecnici li mandiamo a fare i ragionieri per i sindacati agricoli?

E’ necessaria un’organizzazione tecnica indipendente Agro-Ecologica, sostenuta dai fondi “obbligatori” previsti dalla Politica Agricola Europea, che operi nel rispetto dei diritti costituzionali alla salute ambientale (Art. 32, 9 Cotituzione) e alla tutela della fertilità dei suoli per le future generazioni (Art. 44 Cost.), orientando l’attività economica verso tali obiettivi sociali (Art. 41, 42, Cost.)

Giuseppe Altieri, agroecologo




lunedì 25 settembre 2023

Fakebook. Un soliloquio di Ferdinando Renzetti

 



Qualche tempo  fa’ ho letto su un quotidiano on line un articolo dal titolo: "Fingersi felice con 100 mi piace e tutti questi amici mai visti ne sentiti.  Un cantautore livornese, Bobo Rondelli,  torna con un nuovo album in studio dal nome 'Anime storte'... Per comporre questo disco si è fatto ispirare dalle persone dei giorni nostri, virtualmente ingolfate di amicizie social ma sempre più sole e alienate. È proprio il singolo 'Soli' ad anticipare l'intero lavoro..."


La sera, forse incuriosito da questa storia,  munito di bombole respiratore e boccaglio mi sono immerso  nel mare virtuale e ho aperto un profilo su Facebook.

Dopo solo alcuni minuti ricevo un sms sul cellulare: "Noooo Ferdiiiii! Anche tu nel virtuale mondo?"
Ho risposto:" Si! mi sono stufato a scrivere mail, ormai non le usa più nessuno come gli sms, inutile ostinarsi nella lentezza quando con lo stesso mezzo si può andare più veloce e più lontano! 
Wow... si vorrei aprire anche un blog che vorrei intitolare “terra#terre”


Good!

Per essere sicuri  di restare con i piedi per terra parte di quel che scrivo viene pubblicato spesso da anni su Il Giornaletto di Saul, un giornale bellissimo che esce tutti i giorni on line, conosciuto a pochi. (Su. FB: 
(6) Il Giornaletto di Saul | Facebook - Sul Web: https://saul-arpino.blogspot.com/

il vero problema è che mi annoio tremendamente e spesso alle 9 di sera sono già a letto a dormire.

Medita. Hai sempre un attitudine creativa… se si annoia uno come te… E poi un po' di pausa dal girovagare fa sempre bene per gioire del dolce far nulla.

Una pubblicità diceva: "chi beve birra campa cent'anni, meditate gente, meditate…! Infatti bevo birra!

Inoltre, tieni presente che quando viaggio sono senza computer, anche mesi e ho solo il mio vecchio cellulare nokia del secolo scorso. Temo che questo inverno sarà
molto dura per me nella mia “solitudo esistenzialis” e Facebook puo essere una svolta nelle lunghe serate di freddo, anche perché spesso medito durante il giorno.

Però è vero  quel che dici su Facebook molta confusione, una specie di minestrone, gran pentolone dove tutti buttano un nuovo ingrediente, per ora ci pubblico solo le foto! In verità facebook  mi serviva per cercare una donna che non sentivo da 13 anni, dopo venti minuti su Facebook l'avevo già trovata!

Ho spiegato bene quello che volevo dire, cioè in un giorno hanno visto e conosciuto i lavori che facciamo più persone che in dieci anni. avrei potuto dire come Troisi: "scusate il ritardo!"

Ciò non ostante ti ritengo persona saggia e illuminata quel che non capisco è  perché ti sei ostinata a consigliarmi di tenermi fuori da questi circuiti di comunicazione, tra l'altro usati da tutti,  se gli altri non funzionano?


Soliloquio di  Ferdinando Renzetti, perso nel mare magnum del nulla virtuale...



domenica 24 settembre 2023

Urbino. 8 ottobre 2023 - Presentazione di "Chi sei tu?"

 


Urbino. Rampa elicoidale di Francesco di Giorgio Martini (Centro Storico)  
 
Domenica 8 ottobre 2023, alle ore 17 (precise). 
 
Nell'ambito di Biosalus, a cura della Rete Olistica Italiana, presentazione di "Chi sei tu? - I Ching, lo Zodiaco cinese e il sistema elementale indiano" Una ricerca comparata sugli aspetti archetipali e sulla conoscenza di sé, di Paolo D'Arpini   (Edizioni Ephemeria) 

 

Sinossi

La realtà della vita è una per tutti ma l’esperienza è diversa in ognuno di noi. Le differenze individuali sono tante quanti sono gli esseri viventi ma qualunque possano essere le esperienze lo sperimentatore è sempre lo stesso: la coscienza. Attraverso un riconoscimento delle propensioni da noi incarnate saremo in grado di trovare la vera identità. Sia quella dell’apparato esteriore che quella del noumeno. Questo libro è il risultato di uno studio, compiuto dall’autore nell’arco di oltre 40 anni, fondato sulla sua intuizione e sulla sua ricerca sulle correlazioni esistenti tra il metodo di auto-conoscenza cinese, basato sull’I Ching, e quello indiano, basato sui diversi aspetti elementali e yoga. Il testo è inoltre corroborato da una analisi comparata su vari sistemi archetipali e su varie filosofie, come il taoismo, il buddismo, il non-dualismo, ecc. Essenzialmente l’argomento trattato parte da un metodo analogico di ricerca, incentrato sull’individuazione delle caratteristiche relative alla persona. Ognuno, con l’aiuto delle indicazioni qui contenute, potrà comporre il proprio autoritratto archetipale ed elementale. Una volta preso possesso della chiave sarà possibile penetrare nella stanza segreta del proprio “io”, scoprendo allo stesso tempo la vera identità che vi si cela. Seguendo passo passo questa mappa il lettore attento e discriminante potrà riconoscere il luogo ed il momento in cui si trova, non in forma ipotetica ma in “presenza”…





sabato 23 settembre 2023

Edward Snowden dall'esilio in Russia: "Ho fatto quel che ho fatto e sono contento di averlo fatto"



Edward Snowden, a dieci anni dall’esilio in Russia dichiara:“Non mi sono pentito di nulla” e dice di essere impressionato dalle moderne capacità raggiunte dalle nuove tecnologie di sorveglianza 

A dieci anni dalla sua fuga dai Servizi segreti USA e la salvezza ottenuta grazie all’asilo politico concesso dalla Russia, l’ex funzionario dell’intelligence statunitense ha concesso alcune interviste a media russi e internazionali, in cui riafferma la sua scelta, sia per la verità, che di vita.

“…Non mi pento di aver fatto conoscere la verità”, ha dichiarato, facendo riferimento alla sua vicenda, quando fece conoscere documenti, che erano classificati come top secret, i quali rivelarono dettagli prima sconosciuti sulla sorveglianza globale, che il governo degli Stati Uniti effettuava e della complicità con le intelligence dei governi europei. Nelle documentazioni, consegnate ai giornalisti a Hong Kong, vi erano migliaia di documenti top-secret, dove era certificata l'entità della sorveglianza, sopratutto illegale, da parte della National Security Agency statunitense e dell'agenzia di intelligence britannica GCHQ.

In alcune interviste ha anche affermato che le attività esercitate nel 2013, sembrano “un gioco di ragazzi" in confronto alla tecnologia utilizzata oggi. Snowden è sbalordito dall’invasione della privacy sia nel mondo fisico che in quello digitale. “…La tecnologia è diventata gravemente influente e determinante, se pensiamo alla situazione di dieci anni fa e alle capacità dei governi odierni di determinare pensieri e opinioni di massa…causa l’uso ormai ordinario delle telecamere CCTV disponibili addirittura in commercio, il riconoscimento facciale, l'intelligenza artificiale e gli spyware intrusivi come Pegasus, utilizzati contro dissidenti e giornalisti….”.

L’ex agente statunitense di NSA e CIA, guardandosi indietro ha raccontato la natura delle sue scelte: “…Avevamo fiducia che il governo non ci avrebbe ingannato. Ma lo hanno fatto. Avevamo fiducia che le aziende tecnologiche non si sarebbero approfittate di noi. Ma lo hanno fatto. Accadrà di nuovo perché questa è la natura del potere…”.

Snowden è in esilio in Russia dal 2013, i suoi denigratori lo condannano per il fatto di essere in Russia, ma lui ha spiegato che era l’unica vera opzione a sua disposizione, oltre al carcere a vita negli Stati Uniti.

Le critiche contro di lui si sono intensificate da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina e Snowden ha ricevuto la cittadinanza russa l'anno scorso, due anni dopo averne fatto richiesta.

Negli ultimi due anni, l’ex agente ha tenuto meno discorsi pubblici e si è ritirato dalle interviste alla stampa e dai social media, ma ha ribadito la conferma della sua scelta. Per esempio egli vede nell'uso diffuso della crittografia end-to-end una delle conseguenze positive delle fughe di dati da lui attuate, infatti le principali aziende tecnologiche sono rimaste sorprese dalle rivelazioni secondo cui la NSA (National Security Agency, dove lavorava Snowden) stava consegnando dati personali a terze parti. Quell’imbarazzo si trasformò in ira, quando ulteriori fughe di notizie rivelarono che la NSA accedeva ai dati delle principali aziende tecnologiche attraverso vulnerabilità backdoor.

Snowden ha raccontato che fu nel 2013, mentre lavorava sotto copertura per la CIA, che decise il distacco dai servizi segreti USA e far sapere al mondo la verità. Decise così di contattare segretamente diversi giornalisti e fornire loro documenti segreti acquisiti durante il suo servizio, che dimostravano la sorveglianza di massa che le agenzie di intelligence statunitensi conducono sui rappresentanti della leadership di stati e aziende straniere, nonché sui comuni cittadini, sia all'estero che a livello nazionale.

Il programma segreto in questione, era denominato PRISM, che consente alla NSA di visualizzare e-mail, ascoltare messaggi vocali e altri messaggi, visualizzare foto e video, e tenere traccia dei file trasferiti di quasi tutti. Raccogliendo tutti i dati degli utenti, da aziende come Microsoft, Google, Apple, Yahoo, Facebook o "YouTube.

In seguito all’incontro con i giornalisti Glenn Greenwald, Laurie Poitras, Barton Gelman ed Ewen McCaskill, in cui ha fornito migliaia di documenti riservati, riuscì ad attirare l'attenzione internazionale, dopo che articoli basati sui suoi materiali, furono pubblicati su The Guardian, The Washington Post e numerose altre pubblicazioni in Occidente.

Nelle interviste, ha detto che rivelando documenti segreti, sapeva che avrebbe detto addio per sempre alla sua vita normale e comoda, ma lo ha fatto comunque perché "…non poteva permettere al governo degli Stati Uniti di violare la privacy, la libertà di Internet e le libertà fondamentali delle persone in tutto il mondo, con l'aiuto di un enorme sistema di sorveglianza che stanno segretamente sviluppando...le mie azioni erano un tentativo di informare il pubblico su ciò che si sta facendo in loro nome e su ciò che si sta facendo contro di loro cercando di aprire un ampio dibattito sulla sorveglianza di massa e sulla segretezza del lavoro del governo degli Stati Uniti..”.

Come conseguenza, nonostante l’opposizione delle agenzie di intelligence, le aziende hanno introdotto la crittografia end-to-end diversi anni prima del previsto. “…La crittografia end-to-end era un sogno irrealizzabile nel 2013, quando questa storia scoppiò…Una quota enorme del traffico Internet globale veniva trasmessa elettronicamente senza protezioni di alcun tipo. Oggi tutto ciò è ormai superato…”.

Snowden è consapevole che i progressi tecnologici che stanno stritolando la vita privata non si sono certo fermati. “…L’idea che dopo le rivelazioni del 2013, dal giorno dopo ci sarebbero stati arcobaleni e unicorni non è realistica. È un processo continuo. E dovremo lavorare su questo per il resto della nostra vita, e per quella dei nostri figli e oltre…”.

Edward Snowden è oggi, con il prigioniero Julian Assange, uno dei più conosciuti "whistleblowers" (informatore) al mondo, ma anche uno dei più ricercati latitanti dalla "giustizia" statunitense e non solo.

È sfuggito al sinistro destino di Assange solo perché in quel giorno di dieci anni fa, gli fu concesso asilo temporaneo in Russia, asilo permanente un anno dopo e cittadinanza della Federazione Russa l'anno scorso. Il 4 giugno 2013, il governo degli Stati Uniti presentò le accuse penali contro Snowden per "furto di proprietà del governo", "violazione delle leggi sullo spionaggio", "divulgazione non autorizzata di informazioni classificate della difesa nazionale" e "rilascio intenzionale di intelligence sulle comunicazioni classificate". Di fatto, egli ha solo rivelato le operazioni segrete, illegali e incostituzionali della National Security Agency (NSA) degli USA.

Snowden ha rivelato i numerosi programmi di sorveglianza globale del governo statunitense condotti dalla NSA, associata all'alleanza di intelligence "Five Eyes" (Five Eyes è una comunità di intelligence informale di cinque paesi anglosassoni, che, oltre agli Stati Uniti, comprende Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda), in collaborazione con società di telecomunicazioni e governi europei: “…Seduto alla mia scrivania, avrei potuto origliare chiunque, voi o il vostro commercialista, un giudice federale o persino il presidente degli Stati Uniti…".

Una delle rivelazioni di Snowden fu anche il "bilancio nero della NSA", così come le numerose operazioni, riuscite o meno, delle 16 agenzie di spionaggio che compongono la comunità dell'intelligence americana.

Ha anche rivelato che la NSA paga aziende tecnologiche private statunitensi per accedere alla loro rete di comunicazioni. Solo nel corso del 2013, per questo scopo furono spesi l'incredibile cifra di 52 miliardi di dollari. L'agenzia accedeva segretamente a questi dati attraverso un programma di sorveglianza che era, o è tuttora chiamato MUSCULAR.

Secondo un rapporto del Washington Post, citando le informazioni fornite da Snowden, il 90% di coloro che sono sotto sorveglianza negli Stati Uniti e negli altri paesi sono cittadini comuni. "…Il mio unico motivo è stato informare il pubblico di ciò che viene fatto in loro nome e di ciò che viene fatto contro di loro…”.

Gli USA, ha rivelato Snowden, spiavano Brasile, Francia, Messico, Gran Bretagna, Cina, Germania e Spagna, oltre ad altri 35 leader mondiali. Documenti pubblicati da Spiegel, hanno mostrato che la NSA ha intercettato 122 leader di alto rango in tutto il mondo, oltre ad avere anche piani per espandere ulteriormente le sue attività illegali per aumentare notevolmente la padronanza della rete globale e ottenere dati “da chiunque, sempre e ovunque".

Snowden ha anche riconfermato che WikiLeaks ha finanziato la sua fuga. Julian Assange ha raccontato che chiese al console di allora, dell'ambasciata ecuadoriana a Londra, di rilasciare un passaporto a Snowden.

Con quel documento egli atterrò 10 anni fa all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca, ribadendo che, nonostante gli sforzi denigratori degli USA, che lo accusano di essere una "spia russa", i fatti hanno dimostrato la sua lotta per la verità e la giustizia, i documenti non furono dati alla Russia, ma a famosi giornalisti occidentali e statunitensi.

Edward Snowden ha anche ironicamente accennato all’attualità, dopo gli scandali che hanno coinvolto quest’anno la presidenza USA, dopo che CBS News, citando fonti, ha diffuso informazioni sulla scoperta di circa 10 materiali classificati nell'ufficio dell'attuale presidente degli Stati Uniti, che erano archiviati insieme a documenti che non contenevano dati classificati. Il procuratore generale degli Stati Uniti Garland ha ordinato al procuratore del paese nel distretto settentrionale di indagare sulla provenienza dei materiali. “…Vale la pena notare che il presidente Joe Biden sembra aver raccolto più documenti riservati di molti informatori. Per fare un confronto: Reality Winner (condannato negli Stati Uniti per fuga di notizie dalla National Security Agency - ndr) è stato condannato a cinque anni per un solo documento. Nel frattempo, Biden, Donald Trump, Bill Clinton, David Petraeus, questi ragazzi hanno dozzine, centinaia di documenti. E niente prigione…", ha detto.

Snowden ha anche attirato l'attenzione sul fatto che il Dipartimento di Giustizia USA aveva scoperto i documenti una settimana prima delle elezioni di medio termine e non ha reso pubblica la storia.

Poco dopo che a Snowden fu concesso l'asilo in Russia, Julian Assange così commentò il caso "Snowden": "…Venezuela ed Ecuador avrebbero potuto proteggerlo solo per un breve periodo. In Russia sarà al sicuro per sempre, lì è rispettato e non avrà più problemi. Non cambiar paese. Questo fu il mio consiglio a Snowden, lì è il posto più sicuro per lui…”

Enrico Vigna




venerdì 22 settembre 2023

Emilia Romagna: VAS a remengo e il cemento vince ancora...

Emilia Romagna - A inizio agosto di quest’anno la Giunta ha tolto di fatto all’Agenzia ambientale regionale la competenza a pronunciarsi sui piani urbanistici comunali. Un “disastro”, denuncia il professor Paolo Pileri: “Le devastanti alluvioni della Romagna hanno insegnato poco”.

Italia Nostra invita il presidente Bonaccini ad annullare la delibera.

All’Emilia-Romagna non sono bastati gli argini dei fiumi spazzati via dall’alluvione. La Giunta Bonaccini ha voluto con le sue mani abbattere altri argini, gli unici rimasti a frapporsi tra le ragioni della natura e del suolo e gli artigli del cemento: quelli cioè della Valutazione ambientale strategica (Vas). Il 7 agosto il governo regionale ha infatti approvato una delibera che toglie competenza all’Agenzia ambientale regionale (Arpae): non si pronuncerà più sulle Valutazioni ambientali strategiche dei piani urbanistici comunali (Valsat).

Gravissimo. Hanno messo il lucchetto all’agenzia ambientale dove lavorano geologi, agronomi, biologi, ecologi, climatologi, fisici dell’ambiente, insomma tutte quelle competenze preziose per la transizione ecologica che mancano a Province e Comuni e che quindi possono accompagnare, correggere e/o, se occorre, respingere le proposte di trasformazione del suolo fatte dai Comuni.

Un vero e proprio bavaglio, anche umiliante per tutti quegli esperti pubblici che dovrebbero essere valorizzati e ai quali, anzi, andrebbe dato più spazio proprio nelle fasi in cui il piano si forma, per limitare i danni che l’uomo-betoniera continua a fare.

La decisione di azzerare la funzione di Arpae è ancor più grave perché avviene qualche mese dopo lo sfascio alluvionale che, sappiamo bene, è stato aggravato di parecchio a causa proprio del super consumo di suolo in questa Regione, nonostante la millantata legge 24/2017 che, solo a detta di quel governo regionale, è la migliore di sempre (ma non è affatto così).

Grave anche perché frutto di una Regione governata dal presidente del più grande partito di opposizione teorica alle destre e quindi c’è pure il rischio che venga presa come “buona pratica” politica.

Come buona pratica ci saremmo aspettati un rafforzamento degli staff tecnici ed ecologici dell’agenzia ambientale regionale, una stretta ai cordoni dell’urbanistica consumista, un’autoverifica dopo i fatti delle alluvioni, un nuovo corso politico ed ecologico.
E invece è arrivata la mannaia della semplificazione (cioè della deroga) che decapita nei fatti la Valutazione ambientale strategica (peraltro voluta dall’Unione europea).

Italia Nostra regionale, onorando la sua missione statutaria e il suo buon nome, ha scritto pochi giorni fa una lettera al presidente Stefano Bonaccini invitandolo ad annullare quella delibera (lo farà? Ne parlerà? Altre associazioni ambientaliste si uniranno alla richiesta di Italia Nostra? Le voci della cultura si faranno sentire?).
Nell’attesa andiamo a vedere nel dettaglio i fatti.

Partiamo dalla legge regionale 24/2017 e per la precisione dall’art. 19 comma 4 (scritto in burocratese) nel quale, traduco, si legge che chi fa un piano urbanistico (ad esempio un Comune) deve acquisire il parere di Arpae proprio sui temi della sostenibilità ambientale riguardanti le previsioni di piano. In soldoni, la legge obbliga gli enti locali a tener conto, come è corretto che sia, del parere esterno e qualificato in materia ambientale dell’Agenzia.
Se gli enti locali non sono d’accordo con le valutazioni di Arpae devono prendere carta, penna e responsabilità tecnica e politica per motivare il disaccordo. Un atto che obbliga il valutato a prendersi una forte responsabilità qualora voglia opporsi. Tutto questo che, come vedete, è già poca roba per incamminarsi nell’era della conversione ecologica, è stato spazzato via d’imperio dalla Giunta regionale il 7 agosto 2023 con la delibera 1407.

Nel concreto, i punti uno e due della delibera dicono (sempre in burocratese) che gli eventuali pareri di Arpae su piani e varianti non devono comprendere la “valutazione circa la positività o negatività” dei pareri dati da Province e dalla Città metropolitana di Bologna le quali, purtroppo, hanno meno “expertise” ecologico-ambientali rispetto ai tecnici di Arpae e, sappiamo tutti, sono affaticate da un processo di depotenziamento amministrativo dopo l’infelice riforma del Governo Renzi.


Insomma: non ce la fanno.


La valutazione di Arpae era quindi ancor più fondamentale e, invece, viene silenziata. L’Agenzia non può dire né sì né no, il che equivale a non dire più nulla. Ma la spallata decisiva arriva al punto tre, dove espressamente si mette fuori gioco Arpae dicendo che “nei procedimenti di approvazione dei piani urbanistici comunali e delle loro varianti attivati ai sensi della L.R. n. 24/2017, la previa istruttoria di Arpae ai fini del rilascio del parere motivato di Valsat da parte della Città metropolitana di Bologna e delle Province non è dovuta”.

Disastro: fine dell’esistenza di Arpae, fine dell’esistenza di un controllore qualificato e indipendente (e già faticava a esserlo per le pressioni politiche a cui era sottoposto), via libera ai pruriti di cemento locali. Se non è grave questo non so più che cosa lo sia.

A onor del vero una piccola porta l’hanno lasciata aperta: se le Province e la Città metropolitana fanno una convenzione onerosa (tradotto, soldi) con Arpae, allora l’Agenzia può dare dei pareri. Ma sappiamo tutti che le Province sono in sofferenza finanziaria e che ci vogliono mesi per avviare una convenzione.

Insomma, è come dire a un indigente che se vuole trovare una casa deve pagare un consulente e pagare pure chi redige la convenzione con il consulente. La porta che hanno lasciato aperta ma di fatto è chiusissima dalla burocrazia e dalla mancanza di denaro, una tattica che conosciamo per dire no nei fatti, ma apparentemente non del tutto.

Detto tutto ciò -che ritengo essere un attacco vero e proprio alla natura, alla cultura della valutazione ambientale e alla cultura ecologica in politica-, c’è da chiedersi che cosa spinga una Regione come l’Emilia-Romagna a uccidere l’ultimo baluardo ambientale che ancora abbiamo. Come possono andare in giro a farci lezioni di transizione ecologica, di leggi perfette e di non consumo di suolo?

Anziché usare la loro storia infelice di disastri romagnoli per far girare pagina al governo del territorio ed essere di esempio per tutti, gettano in una stanza buia quel poco di argine al declino che avevano e buttano pure le chiavi a mare.

In fondo è proprio vero che il cemento è una livella politica: rende uguali i governi della Lega a quelli del Partito democratico, quelli della destra a quelli della sinistra (o centrosinistra, o come li si chiami). Ultimissima cosa: perché non discutere un fatto di tale grave portata in Consiglio regionale? Vuoi dire che in tutto questo possiamo leggere anche un’erosione della democrazia?

Paolo Pileri è ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano.
Il suo ultimo libro è “L’intelligenza del suolo” (Altreconomia, 2022).




(*) Tratto da Altreconomia. Fonte Secondaria: "La Bottega del Barbieri"

domenica 17 settembre 2023

"Terra Anima Società" - Recensione ed abstract

 

Estratto dal libro Terra, Anima Società  vol. 2 edizioni FioriGialli




L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo. 

Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?

La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.

E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.

Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!

Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”.

Lester Brown ha posto in una sola frase quello che un sacco di attivisti ecologisti e scienziati si stanno oggi rendendo conto: ci sono rimasti soltanto vent’anni per cambiare il nostro stile di vita su questo pianeta. Dobbiamo quindi esplorare la nostra casa interiore prima possibile. Quando usiamo il termine “casa interiore” ricordiamoci che l’anima non sta dentro al corpo. La casa interiore non è quella piccola cosa dentro la ghiandola pineale che Cartesio chiamò anima. Tutti i nostri grandi mistici – Ildegarda di Bingen, Tommaso d’Aquino e il Maestro Eckhart hanno detto che l’anima non è dentro al corpo, ma è il corpo che è dentro l’anima. Il corpo è uno strumento delle passioni, dell’angoscia, dello stupore, di quello di cui ci prendiamo realmente cura. Esplorare la casa interiore della nostra anima significa ascoltare il proprio sé profondo, e non solo il nostro, ma anche quello della comunità della quale facciamo parte, delle nostre nazioni, della nostra specie. La casa interiore non fa parte dell’individuo, anche il nostro stile di vita contiene la sua casa interiore, ed è a causa della nostra violenza interiore che l’ambiente intorno a noi sta morendo, stiamo sporcando il nido nel quale viviamo.

Dunque, l’esplorazione della nostra casa interiore ha a che fare con l’era ecologica. La parola “ecologia” significa lo studio della nostra casa. L’ecologia non è qualcosa “là fuori”, noi siamo nella natura e la natura è in noi, viviamo in un luogo sacro e il luogo sacro è in noi. La natura sacra, incontaminata, non si trova solo nei parchi nazionali, ma dentro a ognuno di noi e ci richiede attenzione, noi non siamo più in contatto con le nostre vere e genuine passioni, per questo intorno a noi c’è solo devastazione.

Ai nostri giorni la religione deve ritornare alla sua tradizione mistica. Il monaco inglese Bede Griffiths ha detto recentemente, “Se la Cristianità non recupera la sua tradizione mistica, può chiudere bottega e ritirarsi, non ha niente da offrire”. E io aggiungo, Amen. Le chiese sono vuote e l’anima dei nostri giovani disperata. Non deve comunque finire così perché possiamo ancora riprendere le nostre tradizioni mistiche, in ognuno di noi c’è il misticismo che anela a ritornare nell’universo. Quando lo si sviluppa allora tornano i profeti. Come disse il filosofo americano William Hocking, “Il profeta è il misticismo in azione” e Carl Jung affermò “La fede non sostituisce l’esperienza”.

Il mistico è ognuno di noi fiducioso di sperimentare il divino nella natura, il quale apre i nostri cuori e, quando questi sono aperti, il divino ci penetra. La fiducia nella nostra esperienza è la base di tutto il misticismo. Il salmista dice, “Prova a vedere se Dio è buono”. Il misticismo si riferisce appunto a questo assaggio, non può esserci un misticismo di seconda mano, indiretto. Il Papa non lo può sperimentare per conto nostro e nemmeno il parroco, il misticismo non lo si può noleggiare, nemmeno in California! Ci stiamo dirigendo verso un’era in cui tutti noi dovremo prenderci la responsabilità della nostra vita mistica, richiamare la saggezza dei nostri antenati e della comunità, inclusa, naturalmente la saggezza della comunità non umana che, costantemente ci sta nutrendo con la rivelazione della sua verità e insegnando che possiamo gustare e vedere che la divinità è buona.

Tommaso d’Aquino la mise sotto questo aspetto, “L’esperienza del Divino non deve riguardare gli anziani o una minoranza”. Non abbiamo bisogno di mistici professionisti, tutti noi dobbiamo risvegliare il misticismo che è in noi. Gregory Bateson, nel suo libro Steps to the Ecology of Mind (Verso l’ecologia della mente), dice, “La cosa più dura nel Vangelo è quando San Paolo, indirizzandosi ai Galilei, dice, “Non si può ingannare Dio”. Queste parole possono andar bene anche alla relazione tra l’umanità e l’ecologia, non si possono ingannare i processi ecologici. In altri termini, la Terra scrive sul suo libro mastro il livello di ozono, l’inquinamento atmosferico, la deforestazione, perché non vuole essere presa in giro e ingannata. Anche Santa Ildegarda disse, “C’è una tessuto di equità che collega l’umanità a tutte le altre creature”. Dice dunque che se gli esseri umani rompono questa trama di giustizia, Dio permette la creazione di una punizione per l’umanità. Questa punizione è già presente, con il cancro e la leucemia. Non si può ingannare la Terra. Bateson inizia allora ad analizzare le tre principali minacce alla sopravvivenza umana. La prima è il progresso tecnologico, la seconda è l’aumento demografico e la terza sono gli errori e le attitudini della cultura occidentale.

Se ci rimangono soltanto vent’anni, dobbiamo iniziare a risvegliare la massa, e la strada per tale risveglio è la tradizione mistica religiosa che si rifletterebbe nel cambiamento totale delle nostre attitudini convenzionali verso il corpo, la salute, la globalità, verso la sacralità di tutte le creature. Ci insegnerebbe la spiritualità, una maniera nonviolenta di vivere con noi stessi e quindi anche con gli altri.

Per recuperare questo tipo di sapienza religiosa, quello che dobbiamo fare è cercare nelle nostre tradizioni spirituali che sono state spesso condannate. I più grandi Santi della tradizione, Ildegarda da Bingen, fu ignorata per 700 anni, Francesco d’Assisi è stato reso patetico e messo accanto alla vaschetta dei pesci in giardino. Tommaso d’Aquino, prima di diventare santo, fu condannato per tre volte. Il Maestro Eckhart fu condannato ed è rimasto ancora adesso, da 600 anni, nella lista dei condannati. Giuliana da Norwich completamente ignorata. Il suo libro venne pubblicato dopo 300 anni dalla sua morte. Nel diciassettesimo secolo, al concilio di Whitby, ai Celti, con la loro cultura centrata sulla creazione, fu soffocato il loro naturale misticismo.

Questo popolo era impregnato di spiritualità centrata sulla creazione, una spiritualità che cominciava con una benedizione originale invece che con un peccato originale. L’idea di un peccato originale è radicalmente antropocentrica. Il peccato è vecchio quanto la razza umana. Io nego la predominanza che la Chiesa occidentale dà al peccato originale, essa ha alimentato questo antropocentrismo. È così egocentrico pensare che l’esperienza religiosa inizi con i nostri peccati.

Credo invece cha l’esperienza religiosa inizi con la solennità e la meraviglia, che sono i primi passi del viaggio spirituale. La solennità è l’inizio della saggezza, non esistono compromessi su questa verità. Oggi, il primo passo verso la rivoluzione spirituale è il recupero del senso di meraviglia e solennità, ed è un compito agevole perché la scienza stessa ci ha dato una nuova teoria sulla creazione, una nuova cosmologia sul come è giunta qui la nostra specie umana, sul come è nato questo pianeta. Nessuno può ascoltare questa storia senza sentirsi riempire di stupore e maestosità.

È spettacolare sapere che tutti gli elementi che compongono il nostro corpo provengono da una esplosione di una super-nova cinque miliardi e mezzo di anni fa, che ci unisce con tutti gli altri elementi dell’universo. È stupefacente sentire che nei primi secondi di questa sfera infuocata, diciotto miliardi di anni fa, furono prese decisioni che ci riguardavano, che la temperatura della palla di fuoco doveva essere entro certi gradi per permettere l’evoluzione di questo pianeta. Ed è ciò che accadde. Quando sentite tutte queste cose sgorgar fuori dalle bocche degli scienziati, non ci si deve stupire se sono proprio loro, oggi, a condurci verso la via del misticismo. Sento l’eco di quello che diceva Giuliana da Norwich nel quindicesimo secolo, “Siamo stati amati ancor prima dell’inizio”.

L’amore incondizionato è la prima lezione della nuova storia della creazione ed è pure la lezione di tutti i mistici. Quando poniamo insieme scienza e misticismo abbiamo fatto ribollire una nuova cosmologia. Quando gli artisti ci raccontano queste storie, sotto forma di canzoni e danze, musica e rituali, avviene una rinascita, una rigenerazione spirituale basata su una nuova visione. Tutta questa solennità è il punto di partenza per una vita spirituale. Tommaso d’Aquino affermò, “Tutte le cose sono state create per imitare la bellezza divina in qualsiasi modo possibile. La beltà divina è la causa di tutti gli stati di movimento e quiete, sia della mente che del corpo e dello spirito”.

Sono 300 anni che questa parola “bellezza” non viene più considerata come una categoria teologica. Cartesio, il padre del mondo accademico e della scienza occidentale, costruì un’intera filosofia senza mai menzionare la bellezza o l’estetica. L’ultima volta che abbiamo avuto una spiritualità cosmologica in Occidente fu nel Medioevo quando ci fu una celebrazione della bellezza del Signore. Francesco d’Assisi disse “Il Signore è Bellezza”, e d’Aquino insegnava che tutti noi condividiamo e partecipiamo alla bellezza divina. L’ecologia ci parla a un livello di base perché ci stiamo tutti innamorando della Terra. Il primo passo nel viaggio ecologico è innamorarsi della bellezza di questo pianeta, in modo da difenderlo e liberarlo quando viene offeso e abusato.

Il rabbino Heschel diceva “Il solo essere è già una benedizione. Il solo vivere è sacro”. Heschel spiega che ci sono tre modi con i quali l’essere umano risponde alla creazione. La prima maniera è di gioirsene, la seconda è di sfruttarla e la terza di accettarla con timore reverenziale. La nostra civiltà occidentale non ha mai praticata la terza via, almeno non negli ultimi secoli. La riverenza è stata tenuta fuori dall’aula perché Cartesio definì le verità come idee, dunque il nostro intero sistema educativo è modellato sulle idee. Una volta uno scienziato mi disse, “Negli ultimi ventuno anni non ho fatto altro che rinchiudermi in un laboratorio all’Università di Stamford, esaminando l’emisfero destro del cervello. Ora sono pronto a pubblicare le mie scoperte che riguardano l’emisfero destro del cervello tutto impregnato dalla paura.

Ecco perché ho smesso di seguire la teologia, in quanto totalmente inadeguata per l’era ecologica e per una rinascita ambientale. Questo modello dice che Dio è “là fuori”. Dio è un proprietario terriero assenteista, che abita lontano dalle sue terre, e che noi siamo qui a fare il lavoro del Signore. Abbiamo quindi una mentalità orientata al dovere, ma non si può stimolare le persone con il concetto del dovere, la fai sentire soltanto colpevoli, la qual cosa le stanca. Quest’idea si rifà a Kant ed è parte dell’Illuminismo. Lasciamola andare.

Tommaso d’Aquino diceva che le persone vanno cambiate con la gioia. Il modello appropriato per la teologia nell’era ecologica non è quello che rinforza il dualismo, quello giusto è il misticismo, il Cristo Cosmico e il Giardino del Cantico dei Cantici, dove ci rendiamo conto che il Divino è il Giardino, che Dio si esprime in ogni pianta, in ogni albero, in ogni animale e quando sono messi in pericolo è il Signore stesso che viene messo in croce. Quando sono forti e in buona salute, è la stessa divinità che irradia la sua doxa, la sua gloria. Il Cristo Cosmico irradia la sua gloria nella gloria della natura.

Un cambiamento nel modello etico, orientato ora al dovere, verso il misticismo e il Cristo Cosmico, è la base per una spiritualità ecologica. Questa è la casa, la “eco” nella quale viviamo, è la casa divina. “Il Signore è qui, siamo noi che siamo andati fuori per una camminata”. (Eckhart). La divinità è in ogni luogo ma i nostri occhi devo imparare a vederla nuovamente.

Un’altra dimensione della spiritualità ecologica è proprio la parola “ambiente”. Proviene dalla parola francese environ che significa “intorno”. La teologia corretta per i giorni nostri non è quella intorno a un Dio che se ne sta là fuori, da qualche parte, riguarda un Dio attorno a noi, come diceva Giuliana da Norwich, “che ci abbraccia totalmente”. Si tratta di un’immagine molto materna di Dio e, come diceva Ildegarda di Bingen, “Sei tenuto stretto dalle braccia del mistero di Dio”.

Questo è panteismo, ci insegna che ogni cosa è in Dio e che Dio è in ogni cosa. È il modo corretto di nominare la nostra relazione con il divino. Mechtild di Magdeburgo, un’attivista femminista del tredicesimo secolo, diceva che “Il giorno del mio risveglio spirituale fu il giorno in cui vidi, e seppi, vidi tutte le cose in Dio e Dio in ogni cosa”. Quello sarà il giorno in cui cresceremo spiritualmente e, se nella nostra cultura non troveremo le risorse che ci assistano in questa crescita, se non sentiremo gli insegnamenti dei mistici, allora dobbiamo andare fuori a chiedere. Lo stesso dobbiamo fare per portar via i nostri corpi dall’industria medica e le nostre anime dai preti professionisti che non stanno facendo il loro dovere, per il fatto che essi stessi sono stati feriti nei seminari e da un’educazione restrittiva.

Lester Brown usa una parola importante quando parla di “inerzia”. Nel Medioevo usavano una parola ancor più profonda, la chiamavano “accidia” che significa rifiutare di iniziare cose nuove. L’accidia comprende la depressione e la tristezza. La nostra tradizione spirituale dovrebbe chiamarla accidia, perché questo è il termine. Come svegliare la massa? Come ci risvegliamo? Paolo, rivolgendosi ai Corinti, diceva, “La tristezza nella vita è imparentata con la morte”.

Ero così consapevole di questo, quando il governo americano stimolando la gente, inviò 400.000 esseri umani in giro per il mondo insieme a una indescrivibile quantità di armi. Essi eccitarono le persone, ma per che cosa? Andare alla guerra. Non siamo riusciti a entusiasmare le persone nei riguardi della disperazione delle nostre città, riguardo al trattamento del suolo. È proprio come diceva Paolo, “La tristezza nella vita è vicina alla morte”. Ci risvegliamo per assistere alla morte come se fosse un intrattenimento. La morte fa notizia. La morte è ora la sola cosa che ci desta. Aquino diceva, “La disperazione arriva quando perdiamo la nostra fiducia nella nostra divinità e perdiamo la consapevolezza di come ci si relaziona con la divinità”.

In altre parole è la teologia delle benedizioni che è la risposta giusta all’accidia e all’inerzia. È quando diveniamo eccitati dalla divinità delle cose che siamo pronti ad agire a favore della vita e della Terra. È come divenire “innamorati”. Noi abbiamo un amore antropocentrico, pensate che sia qualcosa che fate per trovare un compagno per il resto della vostra vita, invece è molto di più di questo. Potremmo innamorarci delle galassie, potremmo innamorarci dei fiori selvatici, dei pesci, delle piante, degli alberi, degli animali, degli uccelli e delle persone. Questa capacità di essere innamorati non ha limiti e tutto ciò deriva dal fatto di sperimentare le benedizioni.

Tommaso d’Aquino disse, “Benedire significa nient’altro che parlare del bene. Benediciamo Dio e Lui ci benedice in un altro modo. Benediciamo il Signore riconoscendo la divinità”. Dunque, dobbiamo prenderci un po’ di tempo per meditare sull’intrinseca divinità delle cose, la divinità delle foreste, dell’aria pulita e salubre e dell’acqua. “Dio ci benedice e ci riempie di divinità” (Aquino). Dobbiamo prenderci tempo per meditare sulle nostre benedizioni, sul come siamo straordinariamente unici. Non c’è mai stata un’altra forma di DNA come la nostra nella storia dell’universo e ogni singola persona è l’espressione unica del Cristo Cosmico. Come dicono i mistici, ciascuno è l’unico specchio di Dio. Questo è il motivo per il quale c’è una tale diversità nella creazione, per deliziare la divinità. Questo è il motivo per cui tutte le creature sono qui per amore della gioia.

Dobbiamo lasciare andare l’ideologia del Peccato Originale, che ci ha fatto crescere con la vergogna e il senso di colpa di essere qui e che, a turno, crea la coercizione del perfezionismo e del sentirsi ancora più in colpa. Il fatto è, miei cari amici, che tutte le creature sono imperfette e, allora, celebriamolo. La divinità, di proposito, si accoppia con le nostre imperfezioni e quindi abbiamo bisogno di entrambe e in questo modo costruiamo la nostra reciproca relazione. Nelle imperfezioni c’è gloria e bellezza. Ogni albero è bello, ma se gli andiamo vicino, ha i suoi nodi, le radici morte e i rami spezzati.

Anche noi siamo allo stesso modo e non c’è da vergognarsi per questo. La vergogna sta nello sguazzare nelle imperfezioni e nel non fare attenzione alla nostra divinità. Aquino diceva che il peccato dell’accidia, il peccato dell’inerzia sono peccati contro il Comandamento di onorare il giorno di riposo. La parola Sabbath significa che il Creatore trascorse il suo giorno di riposo per gioire delle sue creature. Dovremmo recuperare il senso di delizia nei riguardi della creazione. Quando godiamo della creazione, questa è ecologia spirituale, è la Via Positiva (in italiano nel testo originale, n.d.T.).

Il secondo sentiero dell’ecologia spirituale è la Via Negativa (in italiano nel testo originale), la via dell’oscurità, della disperazione e sofferenza. Giornalmente i nostri cuori si spezzano dal sentire quello che l’umanità affligge alla Terra, la sofferenza e il dolore ci colpiscono, ma la prima cosa da fare è porre attenzione alla sofferenza, convivere con la sofferenza, convivere con l’oscurità. I mistici la chiamano la notte buia dell’anima. Al giorno d’oggi la nostra intera specie è coinvolta in questa notte buia dell’anima, ma ciò non è necessariamente una cosa cattiva, può essere l’inizio di una conversione radicale, l’inizio di una nuova vita.

Bede Griffiths dice nel suo libro, The River of Compassion (Il fiume della pietà), “È significativo il fatto che l’esperienza della disperazione sia una pratica logica. La disperazione è spesso il primo passo sul sentiero della vita spirituale e molte persone non si risvegliano alla realtà divina e all’esperienza della trasformazione delle loro vite fino a che non passano attraverso l’esperienza della disillusione e della disperazione”.

Oggi, come civiltà, stiamo attraversando questa disillusione e disperazione e abbiamo bisogno come supporto la tradizione mistica perché Dio lo si può trovare non soltanto nella luce e nella gloria della creazione ma anche nell’oscurità assoluta.

Ho parlato del sentiero della creazione e della gioia e anche di quello dell’oscurità. Ora arriviamo al terzo sentiero, che è quello della creatività. Una rinascita della creatività ci può giungere attraverso la gioia o dopo il buio. Dopo la crocifissione arriva la resurrezione, la nuova nascita, la sorpresa. Abbiamo bisogno, oggi, di far nascere nuove virtù in molte zone della nostra civiltà.

In Occidente, per tradizione, abbiamo meriti politici, interiori e civici. Adesso abbiamo bisogno anche di virtù ecologiche. Per esempio, il vegetarianesimo o il semivegetarianesimo è una virtù. Per gli esseri umani del cosiddetto Primo Mondo, non ci sono più scuse sull’eccessivo quantitativo di carne consumata. Infatti, se soltanto i nordamericani riducessero del dieci percento il loro consumo di carne, sessanta milioni di esseri umani potrebbero oggi mangiare, e non morire di fame. L’ammontare della superficie di terra, dell’acqua e dei cereali impiegati per mantenere la dannosa abitudine dell’alimentazione carnea, è, al giorno d’oggi, semplicemente insostenibile. Non sto dicendo che ognuno di noi si deve convertire al vegetarianesimo assoluto, ma certamente possiamo ridurre del dieci percento il consumo e, quindi, cominciare da lì.

Un’altra virtù ecologica è quella di andare in bicicletta, quella della condivisione dell’automobile o di camminare per andare a lavorare. Lo stesso riciclaggio è un’altra virtù. Riconoscere la sacralità dell’acqua e onorarla ne è un’altra. Ci sono dei modi semplice per imparare a onorare. Eccone uno che ho imparato anni fa dai Nativi americani: se volete imparare a onorare l’acqua, rimanetene senza per tre giorni di fila, dopodichè, al primo sorso, riscoprirete la sua sacralità.

Dobbiamo ricreare i nostri intrattenimenti, a casa e nel vicinato. L’arte della conversazione, del giardinaggio, del teatro, della musica e del piantare alberi sono, esse stesse, una gioia. Per divertirci ci rivolgiamo alla televisione. Ho sostenuto a lungo che se avete un televisore in casa dove ci sono bambini, per ciascuna ora di televisione guardata, essi devono rappresentare un loro proprio spettacolo. Dobbiamo riscoprire l’arte di far festa insieme e godere della reciproca compagnia. Lo studio è una prassi spirituale.

È pure una spiritualità ecologica quella di studiare la nuova creazione e mettere in scena un lavoro teatrale, studiare la crisi forestale, la violenza sugli animali, la propria storia. Sono pure virtù ecologiche le organizzazioni politiche in difesa della creazione, includendo, se necessaria, la disobbedienza civile. Un altro modo è quello di fare rituali, celebrare i tempi e i luoghi sacri e gli esseri sacri con i quali condividiamo il pianeta. I rituali sono i modi con i quali il sistema dei valori viene passato ai giovani. Abbiamo necessità, attualmente, di una rivoluzione nei rituali. I riti religiosi annoiano come quelli del governo o della scuola, dobbiamo riportare i nostri corpi ai cerimoniali. La preghiera rafforza il cuore, abbiamo bisogno di persone che ci guidino attraverso le preghiere in forme nuove e tradizionali.

L’arte è la via fondamentale per scoprire la saggezza dei nostri cuori. Oggi potremmo mettere al lavoro tutte le specie se avessimo onorato l’artista come guida spirituale, che è in effetti il ruolo primario dell’arte, e come lo è sempre stato dappertutto nelle tradizioni indigene naturali. Un paio d’anni fa incontrai una aborigena. Mi disse, “Nella nostra cultura, ognuno lavora per quattro ore al giorno, per il tempo restante fa delle cose”. Cosa significa fare delle cose? Riti, convivialità, bellissimi costumi, musica e cibo per le feste che seguono i rituali. È durante i rituali che la comunità guarisce se stessa, si illumina, presenta i doni di ciascuno per la celebrazioni e poi li offre.

L’abitudine all’avarizia e all’avidità è profondamente radicata nella nostra civiltà, è inserita proprio nella struttura del capitalismo, che è costantemente alla ricerca di avere sempre di più. Tommaso d’Aquino dice, “L’avarizia non è un problema del materialismo, è un argomento dell’anima, è la nostra ricerca d’infinito, ma è messa fuori posto. Il consumismo non ci può soddisfare ed è il motivo per il quale siamo sempre alla ricerca del nuovo modello l’anno dopo, in una progressione infinita nella dipendenza consumeristica.

Qual è la risposta all’avarizia? È quella di mettere come priorità assoluta nel sistema educativo, religioso, politico ed economico, la ricerca umana di infinito che può essere soddisfatta in questa vita. Non vogliamo far tacere la ricerca di Dio. Tommaso d’Aquino menzionò tre modi per un autentico infinito. Il primo è la mente umana, “Una mente umana può conoscere tutte le cose, è capace di contenere l’universo,” e come prova è quella che non si impara mai abbastanza. Quindi, nutrire la mente equivale a combattere l’avarizia. Il secondo modo in cui diventiamo infinito, dice Aquino, è nel nostro cuore. “Non c’è limite alla capacità d’amore di un cuore umano”. Il terzo modo è attraverso l’uso delle mani. “Insieme all’immaginazione, le mani possono creare una varietà infinita di manufatti”. Considerate come, nell’intera storia della razza umana, due musicisti non hanno scritto mai la stessa canzone, due pittori non hanno mai dipinto lo stesso quadro: una capacità inesauribile di creatività. Se volessimo ricreare la nostra civiltà, dovremmo rifarla intorno allo spirito che c’è in noi - mente, cuore e mani.

Quando una spiritualità autentica chiama, la religione segue. Se la religione non è in grado di mutare paradigma, se non lascia andare sia se stessa sia i suoi aspetti sociologici superati, il suo valore, allora, in Occidente, sarà alla pari come quello del partito comunista in Unione Sovietica. Se non reimpara le sue proprie tradizioni spirituali e mistiche, se non toccherà di nuovo i nostri cuori e i nostri corpi, se non insegnerà una coscienza benedicente riguardante l’attuale nuova versione dei fatti della creazione derivata dalla scienza, se non insegnerà il modo di convivere fra sofferenza e oscurità, se non insegnerà le virtù ecologiche indispensabili per sopravvivere, se non offrirà una forma rinnovata di culto, se non insegnerà anche i peccati dello spirito, come l’accidia, l’inerzia e l’avarizia, con lo stesso entusiasmo col quale ha insegnato i peccati della carne, se non si scuserà per i suoi propri peccati contro i popoli nativi, verso la Terra e verso le donne, se non condurrà sulla via che porta alla saggezza di tutte le religioni del mondo, allora, amici miei, i giovani diverranno vecchi molto presto e quando ciò accadrà, la specie morirà.

Considerata l’attuale responsabilità della nostra specie, se questo accadrà, scompariranno con noi molte altre specie. Tuttavia, se saremo in grado di riscoprire una spiritualità come interessa alla creazione, avremo un rinascimento, una rinascita di civiltà, una reinvenzione della nostra specie basata su una visione spirituale. 

Matthew Fox