Esiste da tempo un ente che promuove l’estinzione della vita umana. Si chiama il Voluntary Human Extinction Movement—il “Movimento per l’estinzione umana volontaria”. Fondato nel 1991, è tuttora attivo come una sorta di ONG che sostiene—esattamente come dice il nome—l’estinzione (o quasi) della specie umana, da compiere attraverso il rifiuto alla riproduzione: compresa, secondo qualcuno dei suoi aderenti più entusiasti, la sterilizzazione obbligatoria…
È una proposta che abbraccia la logica di quella parte dell’opinione pubblica che ritiene che la Terra nasca come una sorta di Giardino d’Eden (l'equilibrio ecologico naturale…) e che il nostro peccato originale—da estinguere, per l’appunto—sia il consumismo, aggravato forse dall’aria condizionata e da pensieri politici ‘sbagliati’…
Intanto, secondo i calcoli dell’ONU, la popolazione umana dovrebbe avere quasi raggiunto il suo picco massimo e la natalità mondiale sarebbe entrata già in una fase di declino, un fatto che già si sta verificando in parecchi paesi, Italia compresa. Molti governi se ne sono accorti e cominciano a chiedersi chi è che, in futuro, dovrà andare a lavorare per poi pagare le tasse…
Oltre all’Italia, il caso che suscita più attenzione è quello della Cina. Attualmente, i cinesi sono circa 1,4 miliardi—quasi il 18% dell’intera umanità—ma, sempre in base a dati Onu, si calcola che la popolazione cinese dovrebbe dimezzarsi a 730 milioni entro il 2100.
Vale la pena osservare che le entità pubbliche e private che avvertono ora della nuova denatalità sono le stesse che, per decenni, hanno lanciato l’allarme per la “sovrappopolazione”. Forse la lezione è che le statistiche sono un conto e i comportamenti umani un altro. Con un pizzico di fortuna, sopravviveremo anche a questo...
Stralcio di un articolo di James Hansen
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