domenica 28 febbraio 2021

Prevenire è meglio che curare...



Il detto popolare recita "prevenire è meglio che curare". Non voglio passare per allarmista ma dalla situazione corrente che stiamo vivendo in questi ultimi tempi si può desumere che nella comunità umana ci si stia preparando ad affrontare una grande catastrofe. 

Forse  le avvisaglie giungono anche dalle limitazioni sanitarie legate  alla propagazione della presunta "pandemia" covid, (lockdown, coprifuoco, obbligo di mascherine, distanziamento sociale,  distribuzione razionata delle risorse,  etc.), quasi che fosse in corso una "prova generale"  per contenere i danni di un disastro improvviso, che sia una guerra globale, un radicale cambiamento sociale,  un inquinamento diffuso ed inarrestabile, una perdita di capacità produttiva e rigenerativa della natura, una  epidemia incontrollabile od altro evento.  

L'ultima avvisaglia di questo tentativo di controllo sociale, visto anche  il sovrappopolamento del pianeta (soprattutto nelle aree più povere e nelle megalopoli), pone la classe dirigente nel difficile compito di prevenire lo scoppio del pallone umano. Il tentativo di  affrontare l'emergenza "finale" si è recentemente palesata anche a livello politico. In Italia con l'instaurazione del "governissimo", "ottimo" strumento per controllare la popolazione senza permettere dissenso diffuso,  ed a livello geopolitico con un confronto sempre più aggressivo tra grandi potenze nucleari e potentati multinazionali economici e finanziari. Con  il continuo allargamento della NATO, con l'avvento del falco Biden negli Usa, con il consolidamento  di Putin in Russia  e  di Xi Jinping in Cina, ecc. 

Insomma gli avvertimenti ci sono tutti per suggerire che uno sconquasso è imminente. Infatti quando subentra una  crisi irrisolvibile si può sperare in una risoluzione o con mezzi pacifici, come un intervento salvifico di alieni o angeli,   una presa di coscienza generale  dell'intera umanità e  di un salto evolutivo, oppure  con una nuova  guerra ("finale")! 

Beh,  non sarebbe proprio una bella guerra, anzi sarebbe molto sporca ed inquinante e molto probabilmente la sua conclusione avverrebbe  solo dopo l'uso indiscriminato di armi chimiche e nucleari. 

Vediamo allora cosa fare  in quest'ultimo caso per limitare i danni e permettere un ipotetico allungamento della nostra sopravvivenza, magari semplicemente per qualche giorno in più...

Come prepararsi ad un’emergenza nucleare  
  1. L’esplosione di  ordigni nucleari potrebbe provocare diversi danni. Le persone sarebbero uccise o ferite dall’esplosione e contaminate dalle sostanze radioattive, con entità variabile a seconda della distanza dal luogo dell’esplosione. Molte persone potrebbero soffrire dei sintomi dell’avvelenamento da radiazioni. Dopo l’esplosione nucleare il fallout radioattivo arriverebbe a colpire zone anche molto lontane dal luogo dell’esplosione e sarebbe potenzialmente in grado di aumentare il rischio di tumori anche a distanza di anni.

Ogni comunità dovrebbe avere un piano d’emergenza da applicare in caso di emergenza nucleare: chiedete ai responsabili della vostra comunità se questo piano esiste, che cosa prevede e quali sono le istruzioni.

Per sicurezza mettete a punto un piano d’emergenza domestico, in modo che tutti i membri della vostra famiglia sappiano che cosa fare.

Tenete in casa un kit d’emergenza, utile per tutte le evenienze e non solo per quelle nucleari. Nel kit dovrebbero essere sempre presenti:

  • torcia a dinamo manuale,
  • acqua potabile,
  • alimenti  in scatola o confezionati,
  • apriscatole manuale,
  • disinfettanti, farmaci d’uso abituale, bicarbonato e ioduro di potassio,
  • asciugamani ed altro materiale igienico, 
  • fiammiferi e candele.

Se l’emergenza nucleare è causata dal rilascio di ingenti quantità di materiali radioattivi, probabilmente vi sarà consigliato di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, oppure di spostarvi in un luogo più sicuro.

Se le autorità consigliano di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, è opportuno:

  1. Chiudere a chiave o con gli appositi fermi tutte le porte e le finestre. Nel caso l'impianto elettrico fosse ancora funzionante spegnere i condizionatori e i sistemi che fanno entrare l’aria dall’esterno. Usate soltanto i dispositivi che fanno circolare l’aria già presente nell’edificio.
  2. Chiudere le valvole di tiraggio dei camini.
  3. Spostarsi in una camera più interna o in locali seminterrati.
  4. Tenere la radio sintonizzata sui canali dedicati all’emergenza o sulle notizie locali per capire che cosa dovreste fare.

Se le autorità consigliano di evacuare la zona, seguite le istruzioni che vi vengono date (ove possibile).  

Inoltre:

  • Portate con voi  gli strumenti sopra menzionati,  le provviste di acqua e alimenti, tutte le medicine essenziali, abiti di ricambio, il denaro (se sarà ancora in corso legale) od oggetti di valore.
  • Portate con voi gli animali domestici solo se potete usare i vostri mezzi per spostarvi e solo se siete diretti in un luogo in cui siete certi che gli animali saranno accettati e nutriti. I mezzi e i rifugi d’emergenza di solito non accolgono gli animali domestici.

Paolo D'Arpini


P.S. Lo ioduro di potassio ha lo scopo di saturare la tiroide di iodio e diminuire  la quantità di isotopo radioattivo che potrebbe venire assorbito; purtroppo è invece del tutto inutile per gli altri tipi di esposizione alle radiazioni. Alcuni pazienti sono allergici allo iodio, quindi non devono assumere lo ioduro di potassio. Se avete qualche preoccupazione a questo proposito, chiedete consiglio al vostro medico.(Notizie mediche: https://www.farmacoecura.it/curiosita/radiazioni-incidenti-ed-attentati-prepararsi-e-proteggersi/)

La NATO e Biden dichiarano la Russia il "vero nemico" degli USA e dell'Europa



Sta emergendo un nuovo innalzamento di tensione nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti. Negli Stati Uniti, come in Europa, si parla sempre più di "minaccia russa" e di nuove sanzioni.

Anche nel recente forum annuale della NATO Air Force Association, in una intervista a Life, il generale americano, presidente del Comando europeo delle forze armate statunitensi e comandante in capo delle forze congiunte della NATO in EuropaTod Walters, ha ribadito che la Russia è una minaccia per l'esistenza stessa degli Stati Uniti e dei loro alleati nel continente europeo.

Secondo il generale, Mosca continua a "scuotere la barca" in tutto il mondo, nonostante le pressioni economiche e la condanna internazionale, così come altre azioni contrarie. 

Nella sua dichiarazione, Walters ha investito la Russia delle solite classiche accuse. In particolare, ha affermato che Mosca sta cercando di preservare la sfera di influenza dell'URSS e sta cercando di seminare discordia tra gli alleati degli Stati Uniti per indebolirli. Inoltre, il generale ha attirato l'attenzione sul fatto che la Russia utilizza, in questa strategia, formazioni militari non statali. Ha inoltre asserito che Russia e Cina stanno militarizzando l'Artico, cercando di preparare l’area per creare una loro zona di influenza.

Anche il neo presidente USA Joe Biden ha nuovamente attaccato la Russia. Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha rinnovato le vecchie accuse contro Mosca. Il presidente statunitense ha ripetuto che la Russia vuole indebolire il "progetto europeo" e la NATO, ed è un nemico pericoloso. Biden ha anche affermato la necessità della protezione dell'indipendenza dell'Ucraina.


La Duma di Stato russa ha reagito con durezza alle parole di Biden e Walters. 

In una conversazione con RIA Novosti, il deputato Ruslan Balbek di Russia Unita, ha detto: 

I membri della NATO stanno guardando Mosca con inquietudine, perché capiscono che "saranno respinti da tutte le direzioni" in caso di aggressione alla Russia. Il desiderio della NATO è quello di disarmare la Russia, ma sappiano che non si avvererà. Le dichiarazioni di Biden sono "ampollosità", rivolte ad adulatori e debitori, come l'Ucraina. Non c'è posto per la Russia su questa terra, nella filosofia del presidente americano. Per loro il nostro paese non dovrebbe esistere, o essere pienamente subordinato alla NATO…Riguardo alle condizioni degli Stati Uniti per la revoca delle sanzioni, quando Washington dice di essere disposta a revocare le restrizioni, se la Russia abbandona la Crimea, ribadiamo con chiarezza, che la penisola rimarrà parte della Russia, nonostante eventuali minacce. Non c'è niente con cui possono spaventarci e lo sanno, per questo continuano queste campagne verbosamente ostili e oltraggiose”.


Niente di nuovo

Queste dichiarazioni e campagne anti russe, fanno parte di una “tradizionale” cultura storicamente russofoba. Andrebbe ricordato che già nel 1871, l’intellettuale e politico russo Nikolay Danilevsky, nella sua opera più importante  Russia ed Europa, espose il suo pensiero e lettura storica, secondo cui "l'Europa riconosce la Russia come qualcosa di estraneo a se stessa, e non solo aliena, ma anche ostile", e che gli interessi fondamentali della Russia dovrebbero agire come un "contrappeso all'ostilità dell’Europa".

Sono passati centocinquanta anni da quando quell'opera è stata pubblicata, il mondo è cambiato: sviluppo di moderne tecnologie e loro utilizzo nella vita quotidiana, flusso continuo di informazioni, scoperte scientifiche, nuove conoscenze, condivisione della ricchezza culturale, dovrebbero indurre a confrontarci sulle relazioni tra stati e popoli, che dovrebbero produrre sforzi congiunti per superare i contrasti e salvare l’umanità dalla catastrofe di una guerra che sarebbe devastante per tutti. Eppure il fondamento del concetto di relazione Europa/occidente e Russia/popoli slavi (e questo aspetto specifico, da oltre venti anni l’ho riscontrato personalmente in centinaia di incontri e conferenze, sulla guerra in Jugoslavia) ancora oggi è ancora quello di 150 anni fa: ostilità e senso di superiorità culturale e storica.

Una riflessione andrebbe fatta sul perché l’occidente dovrebbe amare o odiare la Russia. Politicamente è inaccettabile  fondare qualsiasi tipo di approccio e relazione reciproca, su un di archetipo di questo genere. Le concezioni e strategie di politica estera della Russia, si riassumono primariamente sulla garanzia della sicurezza, della sovranità, dell’indipendenza e dell'integrità territoriale dello stato russo e sulla realizzazione di condizioni esterne favorevoli per il suo sviluppo progressivo. La Russia e l'Europa hanno una lunga storia che risale a secoli fa. Lungo il cammino della storia ci sono state guerre e periodi di cooperazione reciprocamente vantaggiosa. 

Al di là di ciò che viene dichiarato o perseguito dai nemici dei popoli indipendenti e dei loro interessi, la Russia è una parte inseparabile dell'Europa, così come l'Europa non può essere considerata "compiuta" senza la Russia.

Per questo è basilare per tutta l’umanità, sostenere e lavorare strategicamente, non per favorire il disfacimento, ma per lo sviluppo di nuovi tipi di relazioni bilaterali, che riflettano le esigenze e gli interessi degli stati e popoli indipendenti e sovrani, in una reciproca consapevolezza e rispetto di differenze.

Negli ultimi anni l'Unione europea era diventata il principale partner economico estero della Russia e sono stati costruiti canali per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa in molti ambiti. Ciò nonostante, le relazioni UE-Russia ultimamente si sono fermate , a causa di pressioni e ricatti della potenza statunitense che soggioga e controlla i governi europei. Molti dei progressi compiuti, ora vengono annullati a causa di sanzioni ed embarghi che danneggiano non solo una parte, ma anche le economie e gli interesse dei lavoratori europei. Questo significa che si rifiuta da parte occidentale una visione strategica del futuro, fondata su relazioni bilaterali e di progresso, insieme a un confronto, in sintonia con un mondo in rapida e continua evoluzione, sotto tutti gli aspetti.

La Russia e l'Unione europea sono discordanti ed eterogenei su molte cose, ma l'unico modo per superare le incomprensioni e trovare vantaggi per lo sviluppo dei paesi, per la difesa della pace come obiettivo vitale, è attraverso il dialogo e il reciproco interesse.

Occorre anche accettare che la Russia (che è un continente più che un paese), è stata e sarà sempre un protagonista indipendente sulla scena internazionale, con i propri interessi e priorità nazionali, con una politica estera propulsiva. Ma è documentato che in tutti questi anni, una priorità politica dimostrata dal governo russo, è stata sempre incentrata sulla costruzione di buone relazioni con l'Europa.

Quando è intervenuto all’ultimo World Economic Forum di Davos, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin ha affermato che “ la Russia fa parte dell'Europa e che, culturalmente, Russia ed Europa sono una civiltà…”. Questo è un presupposto sostanziale, non basato su esternazioni, ma una concezione politica e storica, che dovrebbe essere posta come fondamento delle relazioni e delle politiche tra Europa e Russia…ma ci sono gli interessi egemonici e imperanti della potenza USA e questo per i paesi europei è, e diverrà un problema sempre più grande.

E il generale Walters e il neo presidente statunitense Biden…lo ricordano puntualmente e risolutamente ai proni governi europei.

Enrico Vigna  /CIVG 




venerdì 26 febbraio 2021

Covid. Benvenuta Madame "Variante"


I moltissimi e paurosi effetti associati,  nel caso dei vaccini, non sono bastati. Ora ce ne assicura la moltiplicazione il vaccino della Johnson & Johnson, perla di Big Pharma pregiatissima, anche per i massicci effetti penali realizzati, visto che curava i corpicini dei nostri bimbetti con talco mescolato a benefico amianto. Poca roba, comunque, al confronto della concorrente Pfizer, dal vaccino arrivato mezz'anno prima, grazie al salto delle prove, e proiettato al primo posto dalla forza di una delle più ricche e lunghe fedine penali dell'universo mondo (vedi Wikipedia).

E non finisce qui. Alle variante di vaccini si sono accoppiate le varianti del Covid, quale ingrlese, quale brasiliana, quale sudafricana, quali le 240 (bum!) indiane. Il terrore che languiva e che si stava dissipando tra i malandrini degli incontri e degli spostamenti abbisognava, per rivivere ed espandersi, di varianti. Ora, tutti sappiamo da secoli che i virus, specialmente quello dell'influenza, oggi detto Covid 19, produce varianti a gogò. Epperò codeste sono sempre state affrontate dallo stesso vaccino (per un po' l'ho preso anch'io e mi sono preso le bronchiti, poi non più e niente più bronchiti) e non è successa nessuna apocalisse di restrizioni e sterminii economico-social-sanitari. 


Fulvio Grimaldi







Videointervista di “comedonchisciotte” a “Mondocane”:   https://comedonchisciotte.org/sancho4-fulvio-grimaldi-operazione-covid-il-piano-di-cancellazione-dellumano/


Articolo collegato: http://paolodarpini.blogspot.com/2021/02/fda-i-vaccinati-sono-contagiosi-e.html



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Commento del sistema farmaceutico: "Bravo gonzo! Costì mica siamo nei tempi dell'influenza! Costui, o grullo, l'è il Covid! Vai, pedalare!"

giovedì 25 febbraio 2021

FDA: i vaccinati sono contagiosi e diffondono il virus...

 


E' ufficiale, FDA: "i vaccinati sono contagiosi e diffondono il virus"...

lo afferma implicitamente la Food & Drug Administration.
Ma non c'è da preoccuparsi.
Perché hanno pure 
trovato il rimedio,  scrivono che
Il vaccino Johnson&Johnson protegge dal contagio dai già vaccinati 
(con altri vaccini, evidentemente).

Quindi gente sana che vaccinata diventa contagiosa per cui bisogna farsi un vaccino per difendersi dal loro contagio...
Siamo oltre la follia, non vi pare?


---> Su Tgcom24 e HuffPost 24 febbraio




--->Poi però c'è da farsene una terza dose
(a questo punto quarta) contro la Variante.
Ma una sola, o una per ciascuna variante?
Una per settimana? Una al giorno?
Ecco qua:




---> Però non c'è da preoccuparsi:




E chi si preoccupa?...


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Commento di G.V.: “Eccezionale! La Medicina non è scienza, ma in prevalenza opinione. Altrimenti come possono truffare i popoli? - Vedi: https://youtu.be/KzBZbLFlEvo

mercoledì 24 febbraio 2021

Manlio Dinucci e le scelte possibili...



Il giornalista ed analista Manlio Dinucci   è persona di grande competenza nella divulgazione politica, soprattutto delle mene militari dell'imperialismo. Il suo eccellente lavoro appare su numerosi canali, anche internazionali, dell'informazione "altra". Io, che di Dinucci sono amico, mi sono sempre chiesto perché non abbia scrupoli a pubblicare le sue analisi e denunce, in una minuta e seminascosta rubrichetta settimanale, anche su "il manifesto". Si tratta del manifestissimo diffusore, pur nel suo piccolo, delle linee reazionarie dell'imperialismo su guerre, narrazioni diffamatrici di governi sgraditi all'atlantosionismo, manipolazione e traffico di migranti, ossessione gender, russofobia grottesca, avallo e  promozione di false flag, fake news e fake progressisti , tipo ONG, Greta, Sardine. Oggi, poi, particolarmente accanito nella sussunzione del delirio repressivo, anticostituzionale, conseguente alla narrazione padronale del "Covid 19".



Mi sono chiesto se fornire questa fogliolina di fico alla manovra mistificatoria del giornale che viola e offende, parola per parola, la sua abusiva testatina "Quotidiano comunista", potesse davvero dare un contributo all'informazione libera. Se una firma ostinata e contraria, mescolata alle tante del conformismo globalista imposto dai peggio dei peggio, potesse essere di qualche efficacia e dignità. E mi sono risposto: NO. Pensiamo ai furbastri 5Stelle che pensano di "condizionare dall'interno" la più impresentabile ammucchiata di paggi e vallette che abbia mai  imbrattato stanze istituzionali.

Scrivo questo perché sono grato a siti di informazione onesta e coraggiosa, controcorrente e pesantemente ostacolata, perseguitata e negata, che ho la fortuna e l'onore di frequentare e di condividerne la coraggiosa e non agevole coerenza. Questo, in un momento in cui lo scontro di classe, oggi tra élite e popoli, come raccontato dall'informazione di servizio globalista e turbocapitalista, ha eliminato gran parte della resistenza umana possibile e mette a rischio l'integrità dei corpi e la coscienza delle menti di chi non si è fatto travolgere dalla menzogna e dalla paura da quella instillata.


E questo discorso vale, sia per coloro che esprimono una linea critica e contraria promuovendo la dialettica tra opinioni diverse, in prima linea di coloro cui l'ufficialità nega la voce, sia per gli organi social riservati   agli esclusi dalla comunicazione. Parlo di Byoblu, Come don Chisciotte, Vox Italia TV, Radio Gamma, contro.tv, e molti altri...




giovedì 18 febbraio 2021

"Fiducia" in Draghi, alligatori e lucertole...


Banda di cravattari al potere

Sotto la tunica, il Messia  non è che un altro cravattato, alla Ciampi, Dini, Amato, Prodi. Dirige un governo Rothschild, fatto da un nucleo di sicari della monarchizzazione globale, con un contorno di nullità innocue (PD-6Stelle) a fingere politica. 

Non è l'illusoria "tigre di carta" del grande Mao e se Draghi è considerato un alligatore, è solo perché si è circondato di lucertoline e anfibi minori. Magari ora sta all'ultimo gradino prima del Colle (sempre che Mattarella gli ceda il posto), ma da Francoforte a Roma è stata una bella discesa. In banca al suo orecchio sussurravano la massoneria reale britannica e poi la Cupola tecno-bio-finanziaria, il cui spicchio italico è chiamato  a rafforzare con i famosi quattro o cinque pilastri tecnici. 

Ma ora è anche tenuto ad ascoltare le lobby. Quelle sempiterne dei mercatini domestici: Confindustria, sottobosco speculativo cattolico, grandoperisti e, nei punti di minore visibilità (gabinetti, consulenze, servizi, segretariati), mariuoli, maneggioni e spioni, garanti degli storici rapporti sottocoperta. 

Date queste basi, è chiaro che la Fiducia gli viene data sulla fiducia. Senza che abbia mai detto un'acca sul programma, i topini ciechi corrono ad assaggiare il formaggio. Si sa che ciò che conta, nella scelta dei banco-tecnocrati (Ciampi, Dini, Monti, Draghi) imposti dall'apposita "crisi", è  indebolire la democrazia attraverso l'annichilimento del parlamento e l'obsolescenza del voto. Sarà più facile così distribuire a chi conviene, subito, le grandi risorse UE in arrivo e, nel medio termine, grazie ai debiti che graveranno su ogni velleità, arrivare al Nuovo Ordine Mondiale. 

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/




mercoledì 17 febbraio 2021

se il Movimento cambia casacca... i Masanielli vanno al potere

 


...una breve considerazione sui cambi di casacca e di indirizzo che hanno visto, magicamente, la gran parte del Movimento Cinque Stelle e della Lega  trasformarsi nel proprio contrario. Anzi, il parallelo va fatto con la metamorfosi vera e proprio subita da Gregor Samsa, il protagonista del racconto di Kafka, che, via via, si muta in scarafaggio.

Non erano, nelle temperie del turbine europeista, globalizzatore, neoliberista e finanzcapitalista a propulsione nucleare, sia i pentastellati che i leghisti l'alternativa contro la sopraffazione transnazionale delle banche, dei "Poteri forti"?

Non erano stati il ceto medio con le sue articolazioni economiche e sociali, le piccole e medie imprese, l'artigianato, la vera patria da difendere, insieme alla sovranità, la tradizione, il tessuto socioculturale? 

E la Lega non aveva imposto i suoi valori, prima attraverso il pestaggio dei meridionali e di quelli ancora più meridionali e i sogni di secessione lombardoveneta e, poi, con noncurante paradosso, con l'Italia-nazione dalle frontiere salde e dall'antieuropeismo palpitante? 

Arriva Drago de' Draghi e subito appaiono, evocati miracolosamente dal taumaturgo, il Dragrillo e il salvinifico Dragogiussani che spara fiele dalla bocca e si dichiara europeo più di Carlo Magno. 

Delle medie e piccole imprese non restano che le ceneri, ultime quelle regalate da queste due magiche creature all'economia globalizzata: le cinque regioni di montagna che devono metà della loro vita alla neve e a chi la pratica. Con la coppia Speranza-Ricciardi, noblesse pandemica oblige.

 L'economicidio globale di queste cianfrusaglie polverose, dell'era giurassica analogica e poco smart, val bene una messa. Tanto più che la celebra qualcuno più vicino al papa di chiunque altro...

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/




martedì 16 febbraio 2021

I vaccini potrebbero propagare l'epidemia? Una interessante ricerca scentifica



I vaccini potrebbero propagare l'epidemia? ...il mese scorso, c’era un interessante articolo su Children’s Health Defense che sembrava proprio prevedere questo genere di eventi. Purtroppo, l’autore non forniva alcun rimedio alla crisi generata dai vaccini che potrebbe potenzialmente causare la morte di molti milioni di persone. Ecco un estratto esteso dell’articolo intitolato “In Rush to Create Magic-Bullet COVID Vaccines, Have We Made Matters Worse? [Nella fretta di creare un vaccino magico per il COVID, abbiamo forse peggiorato le cose?]

“Lo studio ha scoperto che i vaccini che non impediscono la trasmissione virale possono accelerare l’evoluzione di ceppi più virulenti e questo implicherebbe che i principali vaccini candidati potrebbero addirittura peggiorare la crisi COVID….

Quando un virus infetta una popolazione umana, sopravvivono solo i virus che hanno un ospite umano vivo. Se un virus è così patogeno da uccidere l’ospite che ha infettato, muore anch’esso. Pertanto, la mortalità dell’ospite, nel tempo, fa sparire le forme più gravi di qualsiasi virus. I tassi di infezione possono salire, ma la mortalità scende.

In uno studio del 2015 pubblicato su PLOS Biology, i ricercatori avevano ipotizzato che la vaccinazione può sovvertire questo processo, permettendo ai ceppi virali più virulenti (cioè più patogeni e potenzialmente mortali) di vivere in ospiti vaccinati per periodi di tempo prolungati senza uccidere gli ospiti stessi. Questi ospiti vaccinati, mentre sono infetti, rilascerebbero e diffonderebbero il virus, causando un’ulteriore trasmissione della malattia.

I ricercatori avevano dimostrato questa ipotesi con esperimenti su polli vaccinati per una malattia chiamata malattia di Marek, una patologia virale nota per decimare le aziende avicole. I polli vaccinati messi a contatto con ceppi più virulenti del virus della malattia di Marek si erano infettati ed erano rimasti infetti per periodi di tempo più prolungati. Erano anche diventati “super diffusori” del virus e avevano trasmesso il virus ai polli non vaccinati alloggiati insieme a quelli che avevano ricevuto il vaccino.

A causa della maggiore virulenza della malattia di Marek diffusa dai polli vaccinati, i polli non vaccinati di solito morivano subito dopo l’infezione.

Tuttavia, la parziale immunità parziale raggiunta dai polli vaccinati prolungava la loro sopravvivenza ed estendeva il periodo in cui erano infettivi e potevano continuare a diffondere la malattia.

Senza la vaccinazione, questi ceppi più virulenti della malattia di Marek sarebbero morti con il loro ospite e non avrebbero più fatto circolare il virus nella popolazione. Invece, i polli vaccinati erano diventati l’ospite perfetto per il virus, permettendogli di moltiplicarsi e diffondersi.

Questo fa sorgere la domanda sull’uso dei vaccini che non impediscono la trasmissione del virus o che non sono noti per impedire la trasmissione del virus. Nessuno degli attuali vaccini COVID-19 in distribuzione (Pfizer e Moderna) ha dimostrato di prevenire la trasmissione. Infatti, nei loro affrettati studi clinici portati a termine alla velocità della luce, la prevenzione della trasmissione non era tra gli end point contemplati.

Entrambi i vaccini erano stati invece testati per la loro capacità di prevenire i sintomi più gravi. In entrambi i casi, alcuni pazienti vaccinati si erano dimostrati ancora infetti. Senza la prevenzione della trasmissione, questi individui hanno diffuso il virus che doveva essere eradicato. Come affermano gli autori della ricerca del 2015 nel loro riassunto:

“Quando i vaccini impediscono la trasmissione, come è il caso di quasi tutti i vaccini usati nell’uomo, questo tipo di evoluzione verso una minor virulenza è bloccata. Ma quando i vaccini ‘hanno delle perdite’, permettendo almeno una certa trasmissione del patogeno, potrebbero creare le condizioni ecologiche che consentirebbero ai ceppi attivi di emergere e persistere.”

Con l’emergere delle forme più infettive di COVID-19 in circolazione in Europa, sembra che abbiamo creato la tempesta perfetta per prolungare la pandemia, piuttosto che ridurla. Nella nostra fretta di creare vaccini magici, abbiamo invece creato uno scenario che sta causando più dolore e più sofferenza?” (“In Rush to Create Magic-Bullet COVID Vaccines, Have We Made Matters Worse Worse?“, Brian Hooker Ph.D, Children’s Health Defense)

Non ho nulla da aggiungere.

Mike Whitney

Fonte: unz.com

sabato 13 febbraio 2021

Governo Draghi e ministri senza pietà…

 

Prima pagina de Il Resto del Carlino del 13.02.2021

La lista completa dei ministri del governo Draghi la trovate in fondo. Osserviamo però che nelle liste proposte dai vari media è quasi sempre assente il personaggio più importante del futuro esecutivo, dopo Mario Draghi: il Sottosegretario alla Presidenza, ovvero il n.2 del Governo cui di norma va la delega ai Servizi segreti, principale punto di scontro tra Conte e Renzi da cui è scaturita questa “crisi politica”. Su questo ruolo ci torniamo dopo.

Nella lista troviamo il noto Vittorio Colao della lobby digital-telefonica internazionale, l’altrettanto noto Brunetta, e le famose M.S.Gelmini e Mara Carfagna. Benone. Più la confermata Lamorgese agli Interni, e i confermati Speranza Sanitaria e soprattutto l’esperto Pipino Di Maio agli Esteri. Ottimo.

Ancora in quota rosa troviamo alcuni personaggi sconosciuti, tanto per rispettare il politically correct, e quattro politichini a rappresentare l’ampia rosa dei responsabili, da Leu a Grillo ai berlusconidi, tutti senza portafoglio.

Passando alle cose serie, alla Difesa viene confermato il renziano democristiano PD Lorenzo Guerini, già Copasir in Conte I e alla Difesa nel Conte II. Politico di carriera, evidentemente un buon soldato sempre sull’attenti.

Nei ministeri pesanti ci sono invece gli uomini delle banche.


Come Daniele Franco, direttore di Bankitalia, al Ministero Economia e Finanza. Franco è l’uomo che su mandato di Trichet e Draghi ha scritto la lettera BCE funzionale ad affossare il governo Berlusconi in favore di Mario Monti (https://www.italiaoggi.it/archivio/gli-storici-prendano-nota-la-bozza-della-lettera-della-bce-a-berlusconi-fu-scritta-da-d-franco-bankitalia-1893065).

E come il leghista Giancarlo Giorgetti​ allo Sviluppo economico: indagato e assolto per il crack Credieuronord, la banca della Lega Nord, Giorgetti è l’autore della legge del pareggio di bilancio nel governo Monti e della manovra economica del 2011, nonchè “attento al tema del debito pubblico, a un minor ruolo dello Stato sul piano economico, all’alleanza NATO” (Wikipedia), dove presenzia come delegato italiano.

Giorgetti prende il posto del M5S Stefano Patuanelli​ relegato ora alle Politiche agricole, che perde pure il comparto tecnologico in favore di Colao.

Al gretino Ministero della Transizione Ecologica, preteso e osannato da Grillo pena il NIET a Draghi, troviamo l’esperto in nanotecnologie (perfetto per l’Ambiente) Roberto Cingolani​, Chief Technology and Innovation Officer della società del settore difesa e aerospazio Leonardo S.p.A., azienda statale bellica con ramificazioni atlantiche (altra garanzia per ambiente, salute, pace ed ecologia). Questa sarebbe per i grillini l’irrinunciabile punta di lancia, o di missile, nel governo.

A Infrastrutture e trasporti troviamo Enrico Giovannini​, docente LUISS, già presidente ISTAT, ministro del Lavoro nel governo Letta, uomo dell’OCSE, nell’esecutivo del Club di Roma e membro di svariate altre fondazioni ed organizzazioni nazionali e internazionali (Commissione europea et al.), uno dei padri dell’Euro.

Al Ministero del Lavoro c’è ora Andrea Orlando​, vicesegretario PD, sempre al governo da Letta a Renzi a Gentiloni. Erede di Fassino, esperto in Giustizia e Diritto penale. Le sue “Riforma Orlando”, Riforma della magistratura onoraria e soprattutto la Legge sulla tortura, tutte del 2017, hanno trovato “ampie critiche da Giudici di pace, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, dal Consiglio d’Europa, dai magistrati che hanno istruito i processi della Diaz, e da una serie impressionante di associazioni e dallo stesso primo firmatario del disegno di legge originario, il senatore PD Luigi Manconi” (Wikipedia). Una garanzia per i lavoratori.

Patrizio Bianchi​, classe 1952, è il nuovo Ministro dell’Istruzione. Barone universitario emiliano-romagnolo, esperto d’economia, politica industriale e prezzi del cemento, ma anche direttore scientifico dell’Ifab – Fondazione Internazionale Big Data e Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Umano, e già collaboratore del ministro Azzolina. Tra le sue opere: “Globalizzazione, crisi e ristrutturazione industriale”, McGraw-Hill Education, “4.0 La nuova rivoluzione industriale, Il Mulino”, Bologna 2018. Una garanzia per gli studenti della scuola inferiore.
Università e Ricerca avranno invece un ministero a parte.
La Cultura un altro ministero ancora: bisognava soddisfare tutti.

Ministero dell’Università e della Ricerca: Cristina Messa. Laureata in Medicina e Chirurgia con specialità in Medicina Nucleare, è stata rettore dell’Università di Milano-Bicocca. Tra i diversi incarichi istituzionali, è stata Vicepresidente del CNR dal 2011 al 2015. Curriculum scarno e pulito, sembra degna del compito assegnatale. Almeno uno.

Ministero della Cultura: Dario Franceschini​, tessera DC 1975, poi Cristiano sociale, PPI con E. Letta, Margherite, Ulivi e infine PD fino alla segreteria. Un posto per l’ex segretario PD si trova sempre. Già nei governi D’Alema II e Amato II (1999) da sottosegretario alla Presidenza, ministro per i rapporti con il Parlamento nel governo Letta e dal 22 febbraio 2014 al 1º giugno 2018 ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, prima nei governi Renzi e Gentiloni e poi nel governo Conte II. E ora riconfermato. Una garanzia di continuità politica dal 1999 ad oggi. Cosa c’entri con la cultura non si sa.

Alla Pubblica amministrazione arriva il liberalsocialista Renato Brunetta, quarant’anni in politica PSI-FI-PdL-FI con i governi Craxi I, Craxi II, Amato I e Ciampi, collaboratore di De Michelis e parecchio altro, che scalza la probivira pentastellata Fabiana Dadone relegata a Sport e Politiche giovanili. Perchè quando c’è da tagliare serve uno bravo, mica una figlia di ferroviere scappata di casa. Esperto in P.A. già con Berlusconi 2008-11, di certo conosce il compito che gli spetta.

Ministero della Giustizia: Marta Cartabia. Formazione cattolica in Comunione e Liberazione, "esperta in cooperazione e diritti umani", nel 2018 in odore di Presidenza del Consiglio su proposta di Mattarella. Costituzionalista, giurista e accademica in Italia e all'estero, incarichi in Diritto in Commissione europea, docente alla Milano-Bicocca (Diritto costituzionale e Diritto costituzionale europeo) e alla Bocconi (Diritto Costituzionale e di Giustizia Costituzionale). Nominata nel 2011 da Giorgio Napolitano giudice costituzionale (come possibile sua erede: https://web.archive.org/web/20190822121518if_/https://www.letteradonna.it/it/articoli/ritratti/2018/05/07/marta-cartabia/25821/), dal 2014 è vicepresidente e dal dicembre 2019 al settembre 2020 presidente della Corte costituzionale. Quindi durante tutta lo stato di "Emergenza Covid" e tutto il ciclo infinito dei DPCM illegittimi che hanno rinchiuso ai domiciliari l'Italia intera. Assieme ai confermati Speranza e Lamorgese, una garanzia per la prosecuzione della democratura sanitaria e del terrore securitario.



Infine, come scritto all’inizio, uno sguardo al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, cui di norma spetta la delega ai Servizi segreti.
Roberto Garofoli, magistrato, nominato dal Presidente Giorgio Napolitano Grande ufficiale della Repubblica italiana, è da sempre nei gangli delle leve del potere della politica italiana, fin dai tempi del governo Prodi II. 

Già docente alla LUISS, erede di Amato e Ciampi, ha ricoperto incarichi istituzionali in sei governi della Repubblica italiana: Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte I. E molto altro.
Già Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero degli affari esteri con il ministro Massimo D’Alema nel governo Prodi II;
Componente della Commissione del governo Berlusconi IV presso il Consiglio di Stato per l’elaborazione del Codice del processo amministrativo;
Capo di Gabinetto del Dipartimento della funzione pubblica, con il ministro Filippo Patroni Griffi, nel Governo Monti;
Capo di Gabinetto del Ministero dell’economia e delle finanze nel Governo Renzi, Gentiloni e Conte I.
Altre info su: https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Garofoli
Una continuità imbarazzante, o inquietante. Un uomo di potere che mai è stato sottoposto al vaglio del corpo elettorale. Come d’altro canto gran parte degli uomini di governo degli ultimi dieci anni, fino a Mario Draghi, che nemmeno è passato attraverso la pagliacciata della nomina presidenziale a Senatore a vita fatta da Napolitano per Mario Monti.

Un Governo di nominati, dalle banche e dai media.
Non certo dal popolo solo formalmente sovrano.
Questi sono i personaggi votati alla guida del Paese dall’ignobile sinistra parlamentare, dagli europeisti della Lega e dagli ex rivoluzionari grillini.

Jure Eler





Ministero della Giustizia: Marta #Cartabia​
Ministero della Difesa: Lorenzo #Guerini​
Ministero dell’Economia e delle Finanze: Daniele #Franco​
Ministero dello Sviluppo Economico: Giancarlo #Giorgetti​
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali: Stefano #Patuanelli​
Ministero per la transizione Ecologica: Roberto #Cingolani​
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: Enrico #Giovannini​
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Andrea #Orlando​
Ministero dell’Istruzione: Patrizio #Bianchi​
Ministero dell’Università: e della Ricerca Cristina #Messa​
Ministero della Cultura: Dario #Franceschini​
Ministero della Salute: Roberto #Speranza​
Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport: Fabiana #Dadone​
Ministro per le pari opportunità e la famiglia: Elena #Bonetti​
Ministero per la Disabilità: Erika #Stefani​
Ministero del Turismo: Massimo #Garavaglia​
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: Luigi Di Maio
Ministero dell’Interno: Luciana #Lamorgese​
Ministro per il Sud e la Coesione territoriale: Mara #Carfagna​
Ministro per i Rapporti con il Parlamento: Federico #DIncà​
Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione: Vittorio #Colao​
Ministro per la Pubblica Amministrazione: Renato #Brunetta​
Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie: Mariastella #Gelmini



Mio commentino: “Quali sono i reali scenari e interessi di potere che si celano dietro la nuova formazione draghista? Quali i reali motivi della parola “unica” del governissimo con i peggiori ministri di sempre? Ne parleremo prossimamente...” (P.D’A.)