domenica 26 marzo 2023

L'invio in Ucraina di munizioni all’uranio impoverito è la dimostrazione della sconfitta... NATO

 


Molti si sono allarmati per la decisione della piccola, ipocrita e perfida Albione, di rifornire i pochi carri armati che invierà in Ucraina con proiettili all’uranio impoverito, che peraltro sono stati usati dalla Nato in ogni guerra a partire da quella del golfo, senza tuttavia grandi risultati rispetto al munizionamento classico se non la morte di centinaia o forse anche migliaia di soldati della stessa Alleanza Atlantica a causa della polvere di uranio con cui sono venuti a contatto e un numero di vittime letteralmente incalcolabile tra le popolazioni così meravigliosamente beneficiate dalle esportazioni di democrazia fasulla.


Da un punto di vista puramente militare questa decisione si presenta come atto di estrema arroganza, e come un segnale di pervicace volontà di continuare la guerra mentre invece è tutto il contrario: è proprio la consapevolezza della sconfitta ad aver suggerito questa mossa. Da un punto di vista militare tale decisione potrebbe portare nell’immediato alla distruzione di qualche blindato russo in più, ma di certo non può cambiare le sorti della guerra. Senza tenere in considerazione il fatto che la Russia, non solo possiede a sua volta questi proiettili , ma essendo praticamente il monopolista per quanto riguarda il trattamento dell’uranio attraverso Rosatom potrebbe facilmente surclassare gli occidentali quanto a proiettili all’uranio impoverito, anche se di certo non lo vuole usare sul proprio territorio.
No, la decisione non ha un senso militare, ma è stata presa per vendicarsi della sconfitta che ormai si profila in maniera abbastanza chiara e a cui Usa e Gran Bretagna non vogliono rassegnarsi: usare proiettili a uranio impoverito che sono efficaci solo a perforare blindature e per niente altro, significa spargere sul territorio un veleno che potrà contaminare colture, falde, animali, uomini e provocare a lungo negli anni morte e malattie.


Le polveri derivanti dai proiettili di questo tipo si spargono infatti sul terreno continuando ad uccidere anche a guerra finita come è accaduto e ancora accade in Iraq e in Serbia . Ovviamente saranno gli ucraini e gli abitanti del Donbass a farne le spese una volta che questa guerra sarà finita con la sconfitta materiale e morale dell’occidente a Mosca toccherà l’onere della bonifica e dei trasferimenti di popolazione dalle zone contaminate senza che tuttavia l’uso di queste munizioni all’uranio impoverito possa cambiare molto a livello militare. Questa sorta di vendetta gratuita illustra con chiarezza e incisività a quale grado di degrado umano sia arrivata l’anglosfera.

La mossa di Londra serve anche a limitare i "danni", a livello mondiale, che sta facendo la proposta cinese di pace: in sostanza è come dire no, senza tuttavia rifiutare apertamente di mettersi attorno a un tavolo cosa che magari non piacerebbe a gran parte dell’opinione pubblica anche occidentale. Aprire trattative grazie a un’iniziativa cinese sarebbe la sconfitta più grande dell’occidente che si sentirebbe non più padrone e arbitro allo stesso tempo e per giunta a causa dell’arcinemico che si sono scelti.

I media mainstream cercano in tutti i modi di marginalizzare il piano di Pechino facendolo apparire come “controverso a livello internazionale”.il che in un certo senso è vero visto che l’occidente e solo lui non lo vuole nemmeno prendere in considerazione, ancorché esso sia ragionevole e prenda in considerazioni gli interessi di entrambi i contendenti proprio come dovrebbe essere un vero piano di pace .

La situazione è spiegata in maniera chiarissima da Bloomberg: secondo questa testata infatti il governo degli Stati Uniti è molto preoccupato per il piano di pace cinese perché il suo rifiuto mostra apertamente al resto del mondo che gli Stati Uniti non sono interessati alla pace in Ucraina. Il che è perfettamente vero: così Washington ha attivato il cagnolino britannico per mettere in campo un altro argomento che per l’intanto distragga dalla proposta di pace di Pechino. In ogni caso rispondere a proposte di pace con l’uranio impoverito è quello che ormai ci si può aspettare da un impero ferito che considera un’interferenza tutto ciò che non proviene da Washington e che non rispetta le proprie condizioni.




sabato 25 marzo 2023

Biden boccia Ungheria e Turchia, perché troppo reticenti alle direttive NATO

 


Turchia e Ungheria sono state escluse dalla lista degli invitati al prossimo "Summit for Democracy" (28-30 marzo 2023), che si terrà con il patrocinio degli Stati Uniti. La decisione, secondo Foreign Policy, è stata presa da Joe Biden. Il motivo addotto dalla pubblicazione è "la crescente preoccupazione per il ritiro di Turchia e Ungheria dalla democrazia". Per "ritiro" si dovrebbe probabilmente intendere la riluttanza di Budapest a sostenere le sanzioni anti-russe, abbandonare le fonti energetiche russe e opporsi all'integrazione dell'Ucraina nella UE e nella NATO. 

Quanto alla Turchia, Erdogan ha avuto colloqui telefonici con Vladimir Putin, durante i quali si è discusso della situazione in Ucraina e del piano di pace della Cina. Il Cremlino non ha ancora fornito dettagli. Ma gli Stati Uniti hanno una serie di "rivendicazioni" contro Ankara. Una di queste è la riluttanza a far entrare le navi da guerra della NATO nel Mar Nero, facendo riferimento alla Convenzione di Montreux...

Eugeny Poddubny



Commento di A.D.: “Il piano di pace della Cina per l’Ucraina fa paura agli Usa. Lo rifiutano, ma temono che piaccia al reso del mondo. Lo scrive Bloomberg, occidentalissima e di solito bene informata testata economica, sulla base di informazioni raccolte all’interno...”

venerdì 24 marzo 2023

I "progetti militari" di zelensky messi in dubbio...



L'Ucraina vuole riconquistare la Crimea, il territorio annesso dalla Russia nel 2014. "E' la nostra terra" ha detto Zelensky "il nostro territorio, il nostro mare e le nostre montagne. Dateci le vostre armi e ci riprenderemo le nostre terre".

Il capo dello stato maggiore degli Stati Uniti non crede nel successo dei piani di Zelensky.

Durante un'audizione al Congresso, a Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff degli Stati Uniti, è stato chiesto di commentare i piani della leadership ucraina per riprendere il controllo del Donbass e del corridoio di terra verso la Crimea, nonché della stessa penisola.

"Probabilmente questo obiettivo, l'obiettivo veramente massimalista fissato dal presidente Zelensky, è estremamente difficile da raggiungere militarmente", ha risposto Milley.

https://t.me/btr80/5726



P.S.  Nel frattempo le  previsioni dei funzionari ucraini sull'imminente controffensiva non sono ottimistiche e la ristrutturazione dell'apparato statale di Kiev può essere percepita come un colpo ai piedi. 

giovedì 23 marzo 2023

Il petrolio che la UE compra dall'Azerbaigian è russo...



Il petrolio russo arriva sul mercato dell'UE aggirando le sanzioni.

Non solo, la commissione energia del Parlamento europeo, armata di calcolatrice, ha scoperto che l'Azerbaigian esporta... 242.000 barili in più di quanto può produrre! E la sua produzione, secondo le statistiche, è pure in calo.

La cosa curiosa è che l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan è controllato dalla British Petroleum. British Petroleum, che pompa "incomprensibilmente" il petrolio con equanimità anglosassone.

La britannica Global Witness ha improvvisamente scoperto che il petrolio russo era misteriosamente scambiato ben oltre la soglia dei 60 dollari fissata dal G7 a dicembre.

E tutti i costi (intermediari, logistica complicata, tangenti e altri costi commerciali evitabili) sono in ultima analisi a carico dei consumatori europei.

In breve, la benzina non diventerà più economica nella UE a meno che le élite al potere non imparino a calcolare le conseguenze delle loro azioni. Almeno un passo avanti, soprattutto nei confronti della Russia.

Elena Panina





mercoledì 22 marzo 2023

Uranio impoverito all'Ucraina. La Perfida Albione non si smentisce mai...

 

 La baronessa Annabel Goldie, viceministra della Difesa nel governo tory 

La Gran Bretagna, capofila della Nato in Europa, dopo la mattanza in Kosovo (che tante vittime ha mietuto pure tra i nostri militari) ha ben deciso di ripetere l’operazione “uranio impoverito” sul teatro ucraino.

Con una singola spedizione di questi armamenti, che in un mondo normale dovrebbero essere semplicemente illegali, ha implicitamente ammesso quattro scomode verità:

1) gli occidentali non sono i Buoni perché se sei buono certa merda non la usi. Anche perché trattasi di armi non convenzionali, così come definite dalle Convenzioni internazionali;
2) gli anglosassoni se ne fregano dell’Ucraina e degli ucraini visto che sono pronti a cospargere con la merda tossica e radioattiva di cui sopra l’intera nazione. D’altronde non bisogna far vincere i russi e poco importa se per i prossimi 50 anni l’aumento di tumori e leucemie nella popolazione (e tra i bambini) sarà in crescita esponenziale. Tanto è già successo nei Balcani, fatto una una volta…
3) gli occidentali se ne fregano del pianeta e dell’ecologia per le ragioni di cui al punto 2
4) gli occidentali stanno evidentemente e miseramente perdendo. Ma a questo dovreste arrivarci da soli, basta la logica. Ammesso ne sia rimasta almeno un po’.

Antonio Di Siena






Commento/integrazione  di M.S.:  "La Perfida Albione non si smentisce mai! Si denunci al Tribunale dell'Aja la scelta di UK di inviare all'Ucraina proiettili con uranio impoverito! PERICOLO ANCHE PER I CIVILI E PER L'AMBIENTE, per l'alta probabilità dell'assorbimento mediante il ciclo alimentare e l'acqua delle città ucraine! La Sanità Militare Italiana ha ammesso che le morti tra i militari italiani esposti ad uranio impoverito, durante la guerra nei Balcani ed in altre missioni, sono più di 400 oltre a 2500 malati! Dobbiamo fermare questa Sporca Guerra fomentata dagli USA e dalla NATO! 

Si dovrebbero creare Coordinamenti cittadini per la Pace e contro invio di armi in tutte le città! In Europa SONO SETTE I PAESI EUROPEI CHE NON INVIANO DIRETTAMENTE ARMI ALL' UCRAINA: IRLANDA, AUSTRIA, SPAGNA, BULGARIA, MALTA E CIPRO. In Italia soltanto M5S e Sinistra Italiana sono contrari all'invio di armi.  

La pseudo democratica Elly Schlein appena eletta si è subito allineata con i guerrafondai della destra ma ciò non desta meraviglia visti  i suoi affiliamenti  e ascendenti!



martedì 21 marzo 2023

Ping pong tra Xi e Putin. Le palle a volte rimbalzano... (a volte no)!

 


Xi Jinping al suo arrivo a Mosca: "È per me un grande piacere mettere ancora una volta piede sul suolo della Russia, nostro vicino amichevole, e fare una visita di Stato nella Federazione Russa su invito del Presidente Vladimir Putin. A nome del governo e del popolo cinese, desidero estendere un caloroso saluto e i migliori auguri al governo e al popolo russo". 

Ai colloqui del 21 marzo 2023, avuti con Putin  Xi Jinping ha detto: 

"La Cina sostiene la pace e il dialogo per risolvere il conflitto in Ucraina.  Pechino è guidata dagli obiettivi e dai principi della Carta delle Nazioni Unite e ha una posizione obiettiva sulla risoluzione del conflitto ucraino. I legami sino-russi sono andati oltre le relazioni bilaterali, sono di grande importanza per l'ordine mondiale.◼️I negoziati sono stati produttivi. Per 10 anni ho mantenuto stretti legami con Putin, siamo in contatto su questioni strategiche. Cina e Russia come membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite continueranno a sostenere le norme fondamentali delle relazioni internazionali."

Blinken sulla visita di Xi Jinping a Mosca: "Un cessate il fuoco ora senza una soluzione a lungo termine permetterebbe al Presidente Putin di riposare e riarmare le sue truppe per poi riprendere la guerra in un momento migliore per la Russia. Il mondo non dovrebbe farsi ingannare da nessuna mossa tattica della Russia, sostenuta dalla Cina o da qualsiasi altro Paese, per congelare la guerra alle sue condizioni."
E cosa ne pensa Alessandro Di Battista?

"Oltre alla balle sull'esercito russo pronto alla resa, su Putin chiuso nel Cremlino come Hitler nel bunker di Berlino, all'esaurimento delle scorte di missili russi, sulle migliaia di malattie di Putin che l'avrebbero già dovuto uccidere almeno un centinaio di volte, sui soldati russi che combattono con le pale, sulla Russia sull'orlo della guerra civile per mancanza di generi alimentari (ricordo quando si sosteneva che in Russia mancassero le patatine fritte) o sui soldati ucraini che non muoiono mai (muoiono solo i russi, come nei film western nord-americani dove muoiono solo gli “altri”) ricordo mesi di notizie sul raffreddamento delle relazioni tra Pechino e Mosca dunque sul totale isolamento della Russia.
Ed ecco una delle dichiarazioni fatte da Xi Jinping, uno degli uomini più potenti al mondo, in visita ufficiale a Mosca: “Collaboriamo con la Russia per obiettivi comuni. Vladimir è un amico, sicuro che sarà rieletto”.
L'avvicinamento tra due potenze che in passato si sono reciprocamente guardate con diffidenza era inevitabile (data la situazione geopolitica in cui il mondo si trova). E non è una buona notizia per l'Europa, la vittima sacrificale scelta dagli USA per i propri interessi. Un'Europa sempre più povera, anziana, succube di Washington e purtroppo inutile. Un'Europa dove oggi la linea la detta la Polonia, ovvero la Nato.
Ebbene vi riporto una dichiarazione raccapricciante pronunciata dall'ambasciatore polacco in Francia, Jan Emeryk Rościszewski (fonte Il Sole 24 Ore): «O l’Ucraina difenderà la sua indipendenza o, in caso contrario, saremo costretti a unirci a questo conflitto, perché sono in gioco i nostri valori fondamentali, che sono il fondamento della nostra civiltà, quindi non avremo scelta»
Ma la Meloni non ha nulla da dire? Non solo ci hanno trascinato in una guerra che non è nostra ma addirittura minacciano l'escalation in caso di un possibile negoziato. Siamo alla follia!




 

lunedì 20 marzo 2023

Tribunale dell'Aja ... chi merita la condanna?

 



Questo è il monumento eretto a Donetsk alla memoria di Kirill Sidoryuk, il tredicenne morto per proteggere la sua sorellina.

È successo nove anni fa, quando per gli ignavi la guerra in Ucraina ancora non c’era.

Quando l’esercito ucraino esplodeva quotidianamente colpi di mortaio contro le città e i suoi abitanti, contro il proprio stesso popolo. Nove anni di vigliacchi bombardamenti che hanno mietuto migliaia di vittime civili ammazzando centinaia di bambini. Bombe che l'Occidente ha sistematicamente ignorato.

Eppure oggi, nonostante quasi un decennio di vile silenzio, lo stesso autoproclamato mondo libero paladino di giustizia e democrazia si arroga l’arbitrario diritto di condannare chi quei bambini li ha protetti e messi in salvo.

Un’arroganza ipocrita di cui può essere capace solo chi non vuole accettare la propria decadenza, la propria irrimediabile sopravvenuta irrilevanza. Chi ha perso qualunque moralità e credibilità internazionale.

Antonio Di Siena