lunedì 18 marzo 2024

Pacifisti separati in Casa (per motivi egemonici)... uniamoci!




4 aprile - Giornata contro la NATO e la guerra.  Incontro preparatorio  di coordinamento: domenica 24 marzo 2024, dalle ore 14:30 alle 16:30.

In vista del 75° anniversario della fondazione della NATO invitiamo movimenti, organismi e reti ad un incontro per ragionare sulle possibilità di organizzare in tutti i territori che riusciamo a raggiungere manifestazioni nelle modalità e forme definite nei territori stessi. 

Vi invitiamo a partecipare all’incontro on line che si svolgerà il 24 marzo dalle ore 14:30 alle 16:30 al collegamento https://meet.jit.si/NoNato2024.

Giornata contro la guerra - Giornata internazionale contro gli euromissili e le basi NATO.

4 aprile 2024 

CHIUDIAMO LE BASI NATO-USA! 75 ANNI DI NATO SONO ABBASTANZA! 


In vista del 75° anniversario della fondazione della Nato invitiamo movimenti, organismi e reti a un primo incontro per ragionare sulle possibilità di organizzare in TUTTI i territori che riusciamo a raggiungere manifestazioni nelle modalità e forme definite nei territori. L’obiettivo infatti è dare un forte segnale, dalla Lombardia alla Sicilia: vi invitiamo a partecipare all’incontro on line. Fai circolare l’invito a realtà che pensi possano essere interessate. Se siete interessati, ma non potete partecipare, rispondete a questo messaggio e scrivete alla mail danteali_2021@libero.it  lasciando un vostro recapito. Sarà preparato un breve resoconto dell’incontro per aggiornarvi e tenerci in contatto. Referenti: Beppe Corioni, Laura Tussi


Per maggiori informazioni:




Invito a latere:

Sarebbe utile  discutere delle divisioni del movimento contro le guerre  ad oggi frammentato come non mai.

Ovvio che dovrebbero parlarsi ambienti diversi, e non è mai facile, ma è inaccettabile, ad esempio, che tante associazioni abbiano come riferimento  due sindacati che si ignorano reciprocamente, CGIL e USB,  per motivi non legati alle vicende internazionali, bensì per concorrenza sindacale, legittima, ma che dovrebbe essere portata avanti in altri ambiti.

E' così e non  posso  cambiarlo io,  però la campagna elettorale in corso renderà evidente le divisioni del movimento per motivi diversi dalle guerre,  cioè renderà evidente che nessuno lavora o semplicemente auspica una maggiore unità di azione, perchè la pace è ritenuta un obiettivo secondario rispetto ad altri.

Marco Palombo  - palombo.marco57@gmail.com 




domenica 17 marzo 2024

Situazione geopolitica di Africa e dintorni...




 Il dato certo è che l’Africa è una volta di più il continente giovane e nuovo, in attesa che riprenda e completi il suo percorso di liberazione, tra andate e ritorni, anche l’America Latina da Haiti in giù.


I punti cruciali sono noti: Il Sahel glorioso che si è liberato dalla manomorta colonialista e predatrice francese basata sul pericolo jihadista dallo stesso Occidente creato, allevato, impiegato qua e là. La Libia che, dopo averla rasa al suolo e privata di benessere e felicità, ne hanno provocato lo squartamento tra un regimetto banditesco fantoccio caro a ONU, Occidente e Roma, e un governo regolare che ne controlla tre quarti e viene sabotato dalla NATO. 


Il Corno d’Africa, la sponda yemenita compresa, dove ci sono al momento le dinamiche più tumultuose e confuse, con il gigante Etiopia che cerca di assumere un ruolo di potenza continentale sfondando attraverso altri paesi e inserendo nella contesa parossistica per Mar Rosso e stretti una nuova variabile.


Il Sudafrica, paese ex-Apartheid e che quanto succede in Palestina lo ha sempre capito bene e ora ha la dignità e l’integrità politico-morale per occuparsene nell’ignavia dell’Occidente tutto, con il suo ruolo di capofila del continente nuovamente da decolonizzare nei confronti di militarismi revanscisti e predoni avvelenatori farmaceutici e minerari.


A sostegno delle istanze (sicurezza e infrastrutture) di riscatto e sovranità i grandi paesi eurasiatici e, nel complesso, il Sud globale, noialtri, miserabili vermetti postfascisti e postcoloniali, alla ricerca di qualche crosta di formaggio da sgraffignare.


Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/




sabato 16 marzo 2024

Libertà di espressione spirituale... fino alla morte!


















La libertà di espressione spirituale  inizia dalla nascita e finisce con la morte di ognuno. Questo indicherebbe la nostra natura, se ascoltata con rispetto. Purtroppo uno schema mentale è sovrapposto alla spontanea rivelazione dell’umano in noi, prima ancora di essere italiani, cristiani o buddisti, noi siamo “uomini” ma tale consapevolezza è talmente offuscata che le nostre intrinseche qualità  vengono sommerse da una pletora di idee, costrizioni e strutturazioni precostituite dalla società. Si potrebbe anche definire, con qualche eufemismo,  “cultura” ma sicuramente è un recinto che impedisce il libero pensiero.

Non solo la “società civile” con le sue regole e le sue imposizioni di nazionalità e ceto costringe l’uomo ad un’esistenza etichettata, anche le religioni contribuiscono enormemente alla stratificazione sociale e differenziazione di quel che è  assolutamente indivisibile.

Dalla nascita alla morte entriamo in una gabbia ed uscirne sembra quasi impossibile. Vediamo cosa si potrebbe fare. Pian piano l’uomo si sta riconoscendo sempre più abitante della Terra e non particolarmente di una nazione od etnia. Questa tendenza alla “globalità” va aiutata attraverso  cambiamenti e riforme che portino la libertà personale dell’uomo alla sua originaria manifestazione.

Lasciando da parte il discorso della nazionalità che  può essere  superato il momento in cui le Istituzioni sopranazionali diverranno universalmente riconosciute e  l’identità nazionale verrà sostituita dall’idea della cittadinanza planetaria. Per questo occorre ancora attendere.

Ma c’è qualcosa che si potrebbe iniziare a fare, qui ed ora,  in Italia,  con questo stesso Governo in carica,  ed è l’ampliamento delle libertà laiche a partire dalla nascita dell’individuo sino alla sua dipartita.

I bambini, i neonati, sono i primi sfruttati, in senso ideologico e religioso, obbligati dai loro stessi genitori  e dagli obblighi “sociali” a sottostare alle  strumentalizzazioni religiose.  Prima ancora che abbia potuto capire cosa significhi “religione”, un bambino innocente viene obbligato ad un percorso religioso, del tutto inconsapevolmente,  cominciando con il battesimo, poi  la cresima e poi ancora  la comunione. Il bambino incolpevole viene legato ai riti e ad una fede che non conosce e non ha l’età per capire se sia buona o cattiva.

L’adesione ad una religione può avvenire solo nell’età della ragione, come fatto personale, e non come costrizione  imposta dalla consuetudine o dalla paura.  Si va a votare a 18 anni? Anche per l’adesione religiosa bisogna avere almeno quell’età, altrimenti è violenza e prevaricazione su minori.

C’è poi il problema della libertà espressiva della morte. Queste libertà, che vengono invocate per il post.mortem, sono di attualità e di grande valore sociale, anche per sottrarre il cadavere alle “lobbyes mortuarie”.

Anni fa  presentammo  alla Camera dei Deputati –dal sottoscritto ed altri membri del Circolo Vegetariano VV.TT. - una petizione per un’idonea legge sulla libertà espressiva della morte


Anche La Repubblica pubblicò la richiesta, il 5 dicembre 1995 (pag. 21),  con  moltissime firme raccolte a Calcata ed in tutta Italia. Purtroppo  non si sono visti  risultati concreti, anzi abbiamo riscontrato una ritrosia permanente a trattare  questo tema e per questo reiteriamo la richiesta.

Ci  rendiamo conto che gli interessi smossi dalla morte sono tanti ma questo voluto silenzio, su un argomento che tocca i sentimenti (e le saccocce) di buona parte della popolazione,  appare  una forma di evidente censura.
Nella laicità dello Stato è necessaria una normativa più liberale e democratica sulla gestione mortuaria. Non è giusto che la gerenza del cadavere pesi quanto una esosa tassa di ‘successione’ (anche in forma di ricatto sociale): pompe funebri, esequie religiose, bare, tombe e loculi a prezzi stratosferici,  una vera e propria imposta sul decesso.

In termini estremamente pratici il Circolo Vegetariano VV.TT. sta portando avanti la battaglia della libertà di esprimere un commiato laico, della libertà di cremazione ecologica, della libertà di inumazione nel terreno prescelto, della libertà di astenersi dall’accanimento terapeutico (anche in forma di inoculazioni obbligatorie), etc.

Paolo D’Arpini - spiritolaico@gmail.com 




giovedì 14 marzo 2024

La Russia non vuole una guerra nucleare... ha tanti progetti di crescita e non di distruzione...



Ecco, ci risiamo, la notizia di tutte le "nostre" prime pagine è che Putin ci vuole bombardare con le armi nucleari. Di più, che "la Russia è pronta per una guerra nucleare", addirittura. Prima di addentrarci nell'analisi, un appunto doveroso: è ovvio che la Russia è pronta per una guerra nucleare. Lo sono tutte le potenze nucleari, sia quelle dichiarate che quella non dichiarata - è insito nel fatto che sono, appunto, potenze nucleari, e hanno di conseguenza un certo numero di persone selezionate appositamente che, in certe circostanze, sanno cosa fare e lo faranno. Se poi "pronta" significa "disposta", vale il discorso di cui sopra: tutte le potenze nucleari (dichiarate e non) sono non solo pronte, ma disposte all'utilizzo delle armi nucleari, in certe circostanze. Altrimenti non sarebbero potenze nucleari. Il ragionamento mi pare ovvio, ma ad altri pare invece che affermare di essere pronti, in determinate circostanze, all'uso dell'atomica è indizio di follia e malvagità.

Non solo: il folle malvagio ha anche SPECIFICATO quali sono, queste "certe circostanze", e sono sempre le stesse e ormai mi sono anche stancato di ripeterle, come probabilmente anche lui (ma altri non si sono evidentemente stancati di cadere dal pero ogni volta): se c'è una minaccia all'esistenza e all'indipendenza della Russia, ovvero se c'è una concreta minaccia per la sopravvivenza dello stato - non se ci si sveglia storti una mattina, e nemmeno se il ponte di Kerč' viene bombardato. 

Tanto che alla domanda esplicita se abbia mai pensato all'impiego dell'arma atomica in Ucraina, la risposta è stata, ovviamente, di no, perché non ce n'è bisogno. Questo perché (pag. 178 del mio libretto, se volete approfondire, e ancora meglio qui però in russo: https://rg.ru/documents/ 2014/12/30/doktrina-dok.html)  nella dottrina militare russa ci sono sei livelli di conflitto. La guerra in Ucraina è, in questa scala, al posto numero 4, "guerra locale", per la quale l'utilizzo dell'atomica, tattica o strategica che sia, non è previsto.

Il coinvolgimento della NATO, però, rischia di far salire il livello al cinque, "guerra regionale", o addirittura al sei, "guerra su larga scala": e per questi due tipi di conflitto l'impiego dell'atomica, nelle circostanze ricordate sopra, è assolutamente previsto, con una gradazione che va dal cosiddetto "impatto nucleare indiretto" (attacchi con armi convenzionali, movimentazione degli ordigni tattici e stato di allerta delle forze strategiche) all'impiego delle atomiche tattiche (prima su bersagli esclusivamente militari in scala crescente, da quelli meno importanti a quelli più importanti, poi infrastrutturali, anche qui con lo stesso criterio) e infine a quelle strategiche. Insomma, ce n'è di strada da fare.

Intanto i "nostri" giornalisti non si sono fatti l'unica domanda che varrebbe la pena di fare. Perché Putin ha detto che la Russia, in caso, è pronta? Oh, non sarà mica una risposta a quello che ha detto Macron, che per la Francia "non ci sono più linee rosse" riguardo alla Russia? Perché anche se ce ne dimentichiamo, la Francia è una potenza nucleare: e quando una potenza nucleare afferma che non ci sono più linee rosse nei confronti di un altro stato (non, attenzione, non ci sono linee rosse nei confronti del nostro sostegno all'Ucraina, o una qualsiasi altra formulazione sufficientemente ambigua da potere essere disinnescata facilmente, ma proprio CONTRO un altro stato), sta implicando de facto ANCHE il ricorso all'atomica; e se dall'altra parte c'è un'altra potenza atomica, il minimo che può fare è ricordare che se da un lato non ci sono linee rosse non ce ne saranno nemmeno dall'altro, ovvero che si è pronti all'impiego dell'atomica così come lo si è dall'altro lato ("ma Macron non voleva dire questo, figurati" non è una scusa che regge. È il Presidente della Repubblica Francese, ossia di una potenza nucleare, e ha dichiarato di voler procedere contro la Russia in modo illimitato. O ha in mente, alla peggio, anche l'impiego dell'atomica o è un ca**aro, e in entrambi i casi non è una buona cosa per il resto del mondo).

 E quindi ciò che avrebbero dovuto fare, quando è venuta fuori la storia della Francia che non ha più linee rosse, era telefonare immediatamente all'ufficio stampa della Presidenza francese e chiedere un'intervista a Macron o una chiarificazione a loro, o in subordine almeno all'ambasciata francese. Ma invece no, figurati, mica una potenza nucleare, quando parla di linee rosse che non ci sono più, ha in mente l'atomica. A quella ci pensa solo Putin, le atomiche francesi sono solo per bellezza, mica per minaccia.

PS - intanto alla CNN Jim Sciutto ci è rimasto malissimo delle anticipazioni pubblicate dal New York Times del libro si David Sanger, "New Cold War". E sì, perché anche il povero Sciutto ha in uscita un libro sulla stessa faccenda, "The Return of Great Powers. Russia, China, and the Next World War", e rischia che tutta l'attenzione vada invece al libro di Sanger! Quindi anche lui ci fornisce la sua visione dei fatti, nella quale gli USA si sono preparati "vigorosamente" all'eventualità che la Russia decidesse di usare le atomiche a ottobre 2022, in uno scenario bellico che Sciutto sostanzialmente paragona a quello delle truppe inglesi a Dunkerque, anche se alla fine anche lui, a malincuore, deve ammettere che "at no time did the US detect intelligence indicating Russia was taking steps to mobilize its nuclear forces to carry out such an attack [...] at no point did we ever see any indications of types of steps that we would’ve expected them to take if they were going down a path toward using nuclear weapons". 

In più, però, aggiunge il dettaglio che gli USA hanno convinto Cina e india a fare pressioni sulla Russia perché non usasse le atomiche (le stesse atomiche, ricordo, per le quali secondo lo stesso Sciutto non c'era alcuna indicazione che sarebbero state usate) e che questo è stato determinante, o meglio, "I can’t demonstrate this positively, but I think that’s our assessment".

Postato su FB da Francesco Dall'Aglio 






Le parole di Vladimir Putin: 

Il capo dello Stato russo ha dichiarato in un'intervista che Mosca è pronta a usare le armi nucleari, ma solo se la questione riguarda l'esistenza dello Stato russo. Ha osservato che non era necessario farlo durante l'operazione militare speciale. Il capo dello Stato ha toccato il tema del possibile passaggio ai negoziati sull'Ucraina. Come ha affermato Putin, la Federazione Russa ha sempre sostenuto la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici:     https://www.youtube.com/watch?v=m3ddT6bcXnI

mercoledì 13 marzo 2024

Per l'eliminazione della vivisezione - Il passato ed il futuro della ricerca scientifica...



Da non perdere assolutamente questa importantissima conferenza con il nostro presidente, Dott. Massimo Tettamanti ed altri tra i maggiori scienziati antivivisezionisti italiani.

Il passato e il presente della ricerca scientifica -

MODELLI ANIMALI VS METODI SOSTITUTIVI

Padova 15 marzo 2024 ore 19 Sala Cavalleggeri. Corso Milano 113, Padova


Relatori e interventi:

Dr. Massimo Tettamanti, ChimicoAmbientale, Criminologo forense -Analisi della sperimentazione animale in Italia: miglioramenti rispetto al passato, progetti in corso

Dr. Manuela Cassotta, Biotecnologa - Nuovi approcci metodologici per la ricerca senza animali

Prof. Gianni Tamino, Biologo - Scarsa attendibilità dei dati negli esperimenti sugli animali

Dr. Francesca Pistollato, Biologa - Metodi alternativi e impatto della ricerca finanziata nell' UE

Al termine ci sarà spazio per le domande del pubblico. 

info@ricer.care



martedì 12 marzo 2024

Notizie dal castello di carte che trema... - 12 marzo 2024

 

Usa e Gran Bretagna bombardano lo Yemen

I media yemeniti hanno riferito delle ripetute aggressioni degli Stati Uniti e dell'Inghilterra sul territorio dello Yemen.  Gli invasori americani e britannici hanno bombardato cinque volte la zona di Tahiyah, nella provincia di Saada, nello Yemen settentrionale. Gli Houthi dello Yemen hanno lanciato un missile contro una nave americana. 

Nel frattempo gli aerei da guerra  israeliani hanno invaso lo spazio aereo libanese e lanciato attacchi contro Hezbollah. Fonti  libanesi hanno anche  riferito dell'attacco israeliano alla città di Shamstar, nella parte occidentale di Baalbalk, situata nel nord-ovest del Libano. Il presidente iraniano Ibrahim Raisi ha detto che sarebbe bello prendere a calci Israele durante il mese sacro del Ramadan.

Intanto la UE  continua a minacciare  la confisca dei beni russi congelati in Occidente  se la Federazione Russa si rifiuterà di finanziare la ricostruzione dell'Ucraina (Die Welt).

Serghey Kolyasnikov svela un grande, grande segreto. Nessuno ricostruirà l'Ucraina. Affatto. Se sequestrano i  beni russi, sarebbe un buon cambio, infatti un’enorme quantità di risorse di petrolio e gas di proprietà occidentale sul territorio della Federazione Russa verrebbero nazionalizzate. La scala del valore è incomparabile. E l'Ucraina in realtà non esiste è un Paese creato dalla Russia. Per decenni, la Russia è stata il suo unico sostegno, speranza e donatore, ma alla fine si è venduta  al banderismo nazista.

E' ora di svegliarsi strangolatori della libertà di parola. È ora di diffondere la terribile verità.  😂

Un martedì così ordinario. Buongiorno da varie fonti, 12 marzo 2024 

Ridi ridi che Mammona ha fatto i gnocchi


lunedì 11 marzo 2024

UNAC. Conference in Minnesota for decolonization and the fight against Imperialism... - April 5-7 2024

 



As we have seen the horrific events in Gaza and the imperialist debacle in Ukraine, the US pushes ahead with threats aimed at China and any country that will not accept its domination. The US is expanding the war in the Middle East with bombing in Yemen, Iraq and Syria.  


Now is the time for us to come together as a movement to assess the period we are in and plan for the future. Join us at the InterContinental Saint Paul Riverfront Hotel located on East Kellogg Boulevard in Saint Paul, MN, USA, April 5 - 7, 2024.

 

Organizations from across the country and international guests will be participating.  


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