Indirettamente anche il presidente USA, Donald Trump, ha voluto dire la sua ai rappresentanti dei Paesi BRICS riuniti a Rio de Janeiro e lo ha fatto con il suo solito metodo, minacciando una ritorsione economica: "Qualsiasi Paese che si allinei alle politiche dei BRICS verrà soggetto a un'ulteriore tariffa del 10%. Non ci saranno eccezioni a questa politica..."
Il blocco BRICS, da parte sua, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso "serie preoccupazioni per l'aumento dei dazi, che sono incoerenti con le regole dell'Omc".
Senza specificatamente indicare gli Stati Uniti, i leader dei Brics hanno affermato che "tali restrizioni minacciano di ridurre il commercio globale, di interrompere le catene di approvvigionamento globali e di introdurre incertezza".
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha anche criticato la decisione della Nato di aumentare le spese militari degli Stati membri. Ha detto che è "sempre più facile investire nella guerra che nella pace".
Nonostante la spinta del presidente brasiliano a mettere in primo piano questioni come l'intelligenza artificiale ed il rischio di una guerra mondiale, il vertice è stato segnato dall'assenza di diversi leader chiave. Tra questi il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin. Anche il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi non partecipano personalmente al vertice di Rio de Janeiro ma solo attraverso le loro delegazioni di rappresentanza.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.