domenica 29 novembre 2020

Destra e sinistra ed il vessillo comune...



“La piaga del coronavirus ha mostrato a chiunque abbia occhi per vedere le conseguenze delle prodezze della sinistra e della destra obbedienti al comando del capitale universale e formate al suo divino insegnamento: riconversioni e delocalizzazioni industriali, smantellamento dell’agricoltura e della produzione alimentare, dipendenza da materie prime remote, consegna della sovranità finanziaria, economica, energetica, monetaria, tecnologica a un pugno di giganti oligarchici. 

Qualunque sforzo ricostruttore dovrà gettare nella spazzatura della storia la vecchia sinistra e la vecchia destra, testimoni inutili del passato, gli stessi cani con diverso collare e uguale guinzaglio, finti litiganti per tenere le masse stordite e provocare tra esse antagonismi pavloviani”. (da un articolo di Roberto Pecchioli – La piramide di Maslow)


Lei deve stare zitto, non ha nessun diritto!

https://www.youtube.com/watch?v=K6HuNhOgQe4&feature=emb_logo




Interventi vari:

"Io sono sconcertata da come certi compagni che pure hanno lunga esperienza di militanza possano lasciarsi fuorviare e non riescano a vedere il piano generale. Che l'ossiclorochina e il plasma iperimmune siano stati boicottati per poter somministrare un vaccino, a mio avviso letale, è più che evidente. Quando qui brancolavano nel buio un medico delle Maurizius aveva scritto ai colleghi italiani dicendosi sconcertato dal fatto che questi medici non usassero la cura del plasma, aggiungeva "Ma se ce lo avete insegnato voi! Quì dopo i primi otto morti abbiamo fatto le autopsie e dopo abbiamo usato questa cura e non è più morto nessuno". Quanto alle proposte  aggiungo che ci sono stati alcuni medici di base che hanno continuato a curare i pazienti a casa e non hanno avuto nè morti nè ospedalizzati, a riprova che quando la medicina territoriale funziona si possono risolvere i problemi, ma sono mosche banche.

Dalla riunione annuale del Forum Economico mondiale sono uscite alcune proposte: Gli stati devono investire nelle grandi aziende per realizzare catene digitalizzate nelle mani delle multinazionali. Devono essere eliminate le barriere, ovvero le leggi che tutelano il lavoro, la salute e l'istruzione. Deve essere eliminato il lavoro manuale e sostituito dalle macchine, creando contemporaneamente  strumenti digitali per controllare le persone. Eliminare tutte le piccole imprese in ogni campo che possano far concorrenza alle multinazionali, comprese le imprese nazionali, tutto deve essere nelle mani di olding transazionali. Non ci deve essere nessuna mediazione politica e vanno eliminate le valutazioni di impatto ambientale. Gli scienziati e i medici non devono essere indipendenti, ma tecnici del mercato sanitario e delle grandi multinazionali del farmaco. Queste sono alcune proposte di quella che chiamano la quarta rivoluzione industriale. Si profila la scomparsa del capitalismo nazionale a favore di un capitalismo globale predatorio. In ossequio a questi programmi la sanità italiana passa in mano a una multinazionale del farmaco, la Sanofi. L'accordo tra Sanofi e la società italiana di medicina generale prevede di formare i medici e identificare un orientamento in caso di emergenza sanitaria, con l'ingerenza dell'industria farmaceutica nelle politiche sanitarie nazionali, ma anche con la revisione del sistema nazionale sanitario.

Questi signori non si sono svegliati oggi ma lavorano alacramente da più di dieci anni per realizzare i loro programmi, siamo noi che non ce ne siamo accorti e tuttavia essi non possono chiamarsi complottisti perchè agiscono alla luce del sole e con la piena collaborazione e connivenza di stati e governi. Ce lo hanno fatto capire in tutti i modi dove vogliono arrivare perciò dipende solo da noi se vogliamo accettare questo avvenire distopico o se vogliamo smettere di disquisire sugli specchietti per le allodole e ribellarci seriamente." (Miriam)

"Sono d'accordo sulle manchevolezze del nostro sistema sanitario, dovuto a privatizzazioni e tagli, che colpisce soprattutto i meno abbienti. Questa è una considerazione molto concreta che penso che in molti condividiamo. Bisognerebbe parlare anche della drammatica situazione sanitaria dei paesi poveri, come molti paesi africani, asiatici o dell'America Latina.

- Per quanto riguarda i vaccini è chiaro che, data la fretta di fronteggiare l'epidemia, possono essere stati commessi degli errori ed effettuati dei controlli insufficienti, per cui bisogna essere molto attenti nell'eventuale utilizzo. Esistono comunque altri vaccini, oltre a quello della Pfizer e quello inglese sviluppato ad Oxford, come quelli in  studio avanzato in Cina, ed il russo "Sputnik" che è stato già prenotato in milioni di dosi da paesi non occidentali come l'India, o altri. Noi dei paesi occidentali siamo condannati invece ad usare solo vaccini sviluppati nei paesi della NATO.

- Non è provato che esistano cure veramente efficaci diverse dai vaccini, e che non siano solo dei palliativi temporanei. Sarebbe positivo che venissero sviluppati, ma finora non è accaduto."  (Enzo)

 "Però non si deve dimenticare che sono in atto, minimamente ancora da noi, ma con considerevole forze e visibilità imposta anche ai media, prese di coscienza su quanto si va preparando e sui suoi costi. E’ un fondamentale abbrivio per mobilitazioni di massa in altri paesi europei e perfino, seppure occultate, negli USA. Il timore e l’odio che producono tra i gestori dell’attuale attacco all’umanità per rovesciare il mondo nel suo contrario distopico, si va manifestando con quasi isterica furia: vedi, da noi, le affannose e sempre più scombinate e contradditorie misure di un governo di cretini con le zanne, ma vedi soprattutto le nuove leggi in Germania e Francia che pretendono di istituzionalizzare le misure sociocide, liberticide ed economicide  finora limitate all’eccezionalità degli stati d’emergenza indotti da un ente Onu quale l’OMS.

Si tratta di una reazione biotecnofascista estrema, segno che la persuasione/sottomissione col tramite del terrore, del panico,  da parte dei propagandistici politici, tecnoscientifici e mediatici, non basta più.

Auguriamoci che ad azione risponda una reazione di popolo di superiore forza.

Fondamentale è l’impegno per un’informazione/comunicazione sempre più capillare e intensa, fondata su settori della scienza e della medicina coordinati e attivi, sul piano medico, giuridico, sociale, come in Germania, in Belgio, negli USA,"  (Fulvio)





sabato 28 novembre 2020

Ci servono soldi senza far debito? Stampiamo una moneta nazionale parallela...



Alla fine l’hanno capito anche loro: se si vuole combattere il Covid chiudendo tutto, o quasi tutto, bisogna compensare quanti, con le chiusure, vengono a perdere le proprie fonti di guadagno. Cosí, a un primo “decreto ristori” ne é seguíto un secondo, mentre se ne mettono in cantiere un terzo e un quarto.

Naturalmente, si tratta di misure del tutto inadeguate. Il concetto stesso di “ristoro” é in sé una truffa. Ristoro – leggiamo su qualunque dizionario – é sinonimo di conforto, consolazione; serve ad alleviare in piccola parte un danno grave, a mo’ di rifocillamento, di pacca sulle spalle. Sarebbe come a dire: coraggio, sei rovinato, ma per i prossimi quindici giorni ti assicuro un tetto e un pasto caldo.

Nel nostro caso, cioé nel caso di milioni di individui ridotti sul lastrico e spesso privati anche della prospettiva di un ritorno al guadagno, lo Stato non puó limitarsi a gesti poco piú che simbolici, quali appunto il “ristoro”. Lo Stato deve piuttosto risarcire, rifóndere, rimborsare, reintegrare integralmente – o quasi – le somme perdute dai suoi cittadini a causa della pandemia (o di qualsiasi altro evento catastrofico, disastri naturali compresi).

Va da sé che per far ció occorrono cifre enormi, di gran lunga superiori alla manciata di miliardi del Recovery Fund, per tacere del MES e di consimili trappole per topi. Gli sperati 209 miliardi di contributi e prestiti europei (salvo i pasticci di cui abbiamo parlato su “Social” del 31 luglio e del 2 ottobre) sono una cifra che, ad occhio e croce, potrebbe bastare soltanto a risarcire imprese e privati cittadini italiani. Per rimettere in moto la nostra economia nazionale (soprattutto con la prospettiva di altri 12 mesi di sostanziale paralisi, fino al completamento della vaccinazione di massa) occorrerebbero cifre dieci, venti volte maggiori.

Apro una parentesi: la Germania sta cercando di bloccare il Recovery Fund. Sono stati i tedeschi a portare avanti la clausola (bugiarda) della minaccia allo Stato di diritto, ben sapendo che Ungheria e Polonia – sentendosi minacciate – avrebbero bloccato l’approvazione del bilancio della UE. Se non ci si rende conto che la Germania vuole asfaltarci, non si é capito nulla della cosiddetta Unione cosiddetta Europea.

Naturalmente – riprendendo il filo del discorso – é escluso che lo Stato italiano possa indebitarsi con i “mercati” per altre migliaia di miliardi di euro. Ma la soluzione c’é. Ed é semplice, semplicissima, addirittura banale: riappropriarsi – almeno in parte – della nostra sovranitá monetaria, e tornare ad emettere una nostra moneta direttamente, senza farcela prestare dalle banche “centrali” e senza far lievitare ulteriormente il debito pubblico.

Per far ció non occorre nemmeno uscire dall’euro e tornare alla lira. Basterebbe ricorrere ad una moneta parallela, circolante soltanto sul territorio nazionale, mantenendo l’euro per le transazioni internazionali. Al limite, in un primo tempo potrebbe bastare una similmoneta, come i mini-Bot commerciabili di cui si é parlato l’anno scorso [vedi “Social” del 7, 14 e 28 giugno 2019].

Quello della doppia circolazione monetaria é l’uovo di Colombo. Ne ho parlato su queste pagine fin dalle prime Opinioni Eretiche. Per la prima volta – se non ricordo male – sul numero del 30 maggio 2014: «Uno Stato tornato in possesso della sua sovranitá monetaria – scrivevo allora – potrebbe ricorrere a una doppia circolazione, utilizzando le riserve in euro per estinguere il debito e riservando il mercato interno alla moneta nazionale “resuscitata”.»

Naturalmente, non pretendo certo che cose del genere, dette da un eretico di periferia o da altri outsider, possano essere prese in considerazione negli ambienti che contano. Si dá peró il caso che recentemente, a maggio, il ricorso a una duplice circolazione monetaria (una per il mercato interno ed una per il mercato internazionale) sia stato preannunziato niente meno che dal governo di Pechino. Il modello cinese – apprendo da un servizio dell’ANSA – «poggia sul mercato domestico permettendo ai mercati esterni e interni di rafforzarsi a vicenda».

E, se queste cose le dice il governo di quella che é oggi la prima economia mondiale, non c’é dubbio che l’ipotesi di una doppia circolazione monetaria non sia proprio una barzelletta.

Oltretutto, in un momento di gravissima emergenza sociale ed economica – prima che sanitaria – come quello che stiamo vivendo, una scelta del genere sarebbe l’unica che potrebbe cavarci fuori dai guai. Ma – piccolo particolare – per prendere decisioni del genere ci sarebbe bisogno di una dirigenza che non temesse di disobbedire agli ordini di scuderia che giungono da Bruxelles. Anche perché Bruxelles non ci ama. Come non ci ama Berlino.


Michele Rallo - ralmiche@gmail.com







Articoli collegati: 

https://www.ilsole24ore.com/art/una-moneta-fiscale-parallela-crescere-senza-fare-debito-ABI137iB


https://megachip.globalist.it/kill-pil/2018/08/14/una-valuta-parallela-per-l-italia-e-possibile-2029400.html

venerdì 27 novembre 2020

Guarire dal Covid-19, senza ricorrere al vaccino... è possibile?

 

"Il sistema corrente impone che ogni voce critica sia soffocata sul nascere, cancellare, oscurare, multare ogni tipo di dissenso, dal 5G, alle OGM, ai vaccini che incidono sul RNA e che sono stati preparati troppo in fretta." 
Da persona non dedita alla scienza, mi vengono in mente un paio di proposte concrete.

1) Il Sars Cov 2 l'ho visto da vicino: un'amica 80enne lo ha curato fin dai primissimi sintomi, seguita dal medico PRIVATO e dopo 4/5 giorni ha iniziato il lungo processo di guarigione. 
Lezione imparata, come dicono gli anglosassoni: se hai soldi , hai un medico che interviene ai primissimi sintomi ed eviti le complicazioni e l'ospedale.

Proposta concreta: potenziare medicina di territorio, oltre ad aumentare personale sanitario negli ospedali.

2) Nella mia non breve vita, ho fatto tanti vaccini, per poter viaggiare e quello contro il tetano  per poter "smucinare" tranquillamente la terra.
 Quello della Pfizer, attualmente consigliato dalla UE, ha 90% di sicurezza, è stato testato poco, deve essere conservato a temperatura -80 gradi Celsius, altrimenti non è efficace.

Domande: 
1- come si inocula una sostanza di -80 gradi in un corpo di + 35/36 gradi? 
2- in che modo e quanto costa organizzare una catena del freddo a quella temperatura? 
3- visto che va a incidere sul RNA, non sarebbe opportuno essere più prudenti?

Proposta concreta: dare indicazioni precise ai medici di base su farmaci che curano il Covid, invece di spingere a farsi vaccinare. Dire se i positivi asintomatici sono contagiosi o no. 

L'analisi socioeconomica la lascio a quelli più competenti di me. Mi limito a menzionare il rapporto annuale della Caritas secondo il quale più di 1 milioni di italiani sono oggi sotto la soglia di povertà e 7 milioni sono i nuovi poveri.

Grazie per l'attenzione

Anita F.

martedì 24 novembre 2020

Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2

 


Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia - Aggiornamento 18 novembre 2020

·         dati su campione di 5234 casi

 
Dati demografici

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni

Le donne decedute per infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età media più alta rispetto agli uomini. Età mediane: donne 85 – uomini 80

 

Patologie preesistenti

Complessivamente

·         174 pazienti (3,3% del campione) presentavano 0 patologie,

·         682 (13,0%) presentavano 1 patologia,

·         988 (18,9%) presentavano 2 patologie

·         3390 (64.8%) presentavano 3 o più patologie.

 

Nelle donne (2072) il numero medio di patologie osservate è di 3,7

Negli uomini (3162) il numero medio di patologie osservate è di 3,4

 

Decessi in pazienti con meno di 50 anni

All’11 novembre 2020 sono 472, su un totale di 41.737 decessi nell’anno (1,1%),

109 di questi avevano meno di 40 anni (72 uomini e 37 donne)

Di 31 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, degli altri pazienti, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.


Nota bene: per i 363 deceduti di età compresa tra i 41 e i 50 anni (472 meno 109) non si specifica se avevano o no gravi patologie preesistenti! .... bah, misteri dell’Istituto Superiore!


Adriano Colafrancesco

















PS
: Mi raccomando, non dite niente di tutte queste cose a Emma D’Aquino e tanto meno a Giorgino. Hanno ben altro di cui occuparsi e, impegnati come sono nel conteggio dei contagi, … gli confondereste le idee!






lunedì 23 novembre 2020

E Putin cosa fa...?

 

E Putin? Si farà ancora tener buono dal gasdotto che ha costruito in Turchia e verso l’Europa, peraltro diventato un doppione secondario del TAP, dall’Azerbaijan al Salento, tutto sotto controllo degli USA e rispettivi vassalli. Si farà ancora menare per il naso da un premier golpista in Armenia cui Washington ha insegnato, come ai nostri di Roma, a governare contro il suo popolo e per gli interessi del di lui nemici?

Mosca tirerà finalmente un pugno sul tavolo che non necessariamente provocherebbe un armageddon mondiale, ma, anzi, servirà ad evitarlo, dando al massimo ostacolo all’imperialismo la credibilità che gli serve? Che serve alla pace?

Intanto in Siria….

Israele  bombarda ancora Damasco, provocando vittime tra soldati e civili. Si copre con la foglia di fico, più fantasmatica che logora e, comunque, abusiva, degli “obiettivi iraniani e Hezbollah”. Mentre Mosca, in una specie di “stop and go”, ogni tanto fa la mossa di bombardare la provincia siriana di Idlib, che “l’amico” Erdogan e i mercenari suoi e degli USA non mollano per niente. Alza il dito in segno di disapprovazione quando Israele, impunito da tutti i lati, bombarda la Siria tre per due giorni alla settimana, riposando solo lo Shabatt.

Magari, in cambio, ottiene che la guerra all’Iran si faccia solo a parole e sanzioni? O che non succeda il finimondo all’installazione in Sudan di una base navale russa, concordata con il governo neo-filoisraeliano di Khartum, quello prodotto dalla solita “rivoluzione colorata”? Do ut des, piuttosto che pugni sul tavolo?


Fulvio Grimaldi









https://fulviogrimaldi.blogspot.com/


domenica 22 novembre 2020

Covid-19. Occorre una tregua (e non solo di Natale)



Toni bellici, frasi enfatiche hanno dominato il linguaggio dei politici e dei media   occidentali in questo 2020. Il virus Sars-CoV-2 visto come il grande nemico. «Siamo in guerra, il nemico è là, invisibile»    (il presidente francese nel discorso alla nazione);    «evento eccezionale e tragico, drammatico come la seconda guerra mondiale» (il presidente del consiglio italiano all’Onu); «stiamo scrivendo la storia» (la ministra in una delle sue lettere alla nazione). Insomma un trionfo di ciò che è tronfio.

E poi gli «ospedali come trincee», i busti dedicati ai «soldati anti-Covid» (personale sanitario), gli «eroi della pandemia». Fino agli spot del governo tedesco per indurre i ragazzi a stare a casa: uomini anziani che da un futuro immaginario rievocano il 2020 quando fa giovani, «di fronte a un invisibile nemico che minacciava ogni cosa», realizzarono che «il destino del nostro paese era nelle nostre mani; raccogliemmo tutto il nostro coraggio e facemmo quello che ci si aspettava da noi: Niente!, assolutamente niente» e, sdraiati sul divano mangiando cibo spazzatura, pigri come procioni...«siamo diventati eroi».

I soldati mandati a morire nelle guerre si rivolteranno nella tomba.

In questo periodo pre-festività all’insegna di un’Italia divisa in zone rosse arancioni gialle a seconda della curva epidemiologica,    vari media hanno fatto ricorso anche all’espressione «tregua di Natale»: per indicare l’ipotesi, al vaglio del governo, di una riapertura dei negozi anche nelle zone rosse, per 10 giorni, così da permettere lo shopping natalizio e… «ridare fiato ai consumi».

Il consumismo natalizio è insopportabile e malinconico come l'indigestione e l’abete. Non è questo a poter offrire un progetto post-Covid.

E chiamare questa pausa al lockdown «tregua di Natale» è davvero irrispettoso della storia.

La vera Tregua di Natale, quella del 1914, fu una luce di speranza. La cosiddetta Grande guerra (meglio definita «inutile strage» dal papa dell’epoca, Benedetto XV) era iniziata da pochi mesi e aveva già fatto un milione di morti. La tregua nasce nell’orrore delle trincee, dove gli uomini stipati come topi nel fango escono solo per farsi massacrare da mortai e mitragliatrici. Ma quella notte, e il giorno dopo, sul fronte occidentale, nelle Fiandre, i soldati tedeschi e inglesi prendono coraggio ed escono in pace: «Non sparate, non spariamo» e trasformano la terra di nessuno in luogo di fraternità. La voce si sparge e la tregua si diffonde.

L’umanità partita dal basso avrebbe potuto far finire la guerra. Ma i governi disposero diversamente e gli alti comandi militari l’anno successivo proibirono gli atti di fraternizzazione con il nemico.

Marinella Correggia