lunedì 31 luglio 2023

La droga che piace al Sistema...

 


Recentemente un  sindaco PD è stato pizzicato ad acquistare cocaina. Nessun reato: uso personale. Per questo non ha sentito il bisogno di dimettersi, redigendo un lungo pistolotto in stile progressista, con tanto di rivendicazione degli obiettivi della sua amministrazione. Probabilmente ha bisogno di “tirarsi un po’ su” con la polverina per meglio servire i concittadini. In ossequio alla trasversalità, Gianfranco Miccichè, storico esponente siciliano di Forza Italia, ha ammesso di continuare a fare uso di coca. Era stato fotografato in atteggiamento da acquirente nel corso di un’indagine antinarcotici.


L’Italia è solo una remota periferia dell’impero: di recente è stata scoperta cocaina alla Casa Bianca. Non è dato sapere – l’invocata trasparenza non vale nella capitale d’ Occidente  –   chi l’abbia introdotta e chi la usi, nell’entourage della presidenza americana. Numerose ammissioni di personaggi di primo piano dicono che Silicon Valley, sede dei giganti fintech, è un santuario della dipendenza da stupefacenti.

In Italia, la vicenda delle accuse di violenza sessuale al figlio di Ignazio La Russa, come quelle a un rampollo di Beppe Grillo, è legata a festini a base di pasticche e polverine. Meraviglie della classe dirigente. Esiste addirittura la “droga dello stupro” ed è notorio che molti luoghi di raduno giovanile – discoteche, locali notturni, pub –  sono ambiti privilegiati di spaccio e consumo di stupefacenti. Non diversa è la situazione nei ritrovi delle classi dirigenti. Pastiglie, droghe chimiche, cocaina sono il comune denominatore di tanta, troppa gente. Le droghe sono un simbolo della contemporaneità. Nessuno stupore: sono lontani i tempi in cui chi scrive, all’ultimo anno di liceo, rimase sbalordito, come tutti gli studenti e i docenti, per l’arresto per droga di una compagna di classe di ottima famiglia.

La produzione, raffinazione e vendita di sostanze stupefacenti genera un giro d’affari enorme. Nell’era del mercato misura di tutte le cose, il calcolo del PIL ingloba i proventi stimati della criminalità e della droga. Rispetto ai decenni passati, il dibattito sull’argomento si è inaridito; si prende atto, ci si stringe nelle spalle come se una generazione – e una classe dirigente – di sballati sia un fatto normale, inevitabile, un prezzo da pagare al progresso, a un’idea malata di libertà, all’individualismo tossico. Pare una prevaricazione educare, sconsigliare, mostrare le conseguenze delle droghe: la sacra libertà individuale.

Tutto sommato, è un invito al consumo anche la liberalizzazione dell’uso personale. È reato produrre e vendere (“spacciare”), non lo è acquistare. Ma se il prodotto fa male, perché esentare da sanzioni chi compra? Misteri del migliore dei sistemi possibili, l’unico.

Stralcio di un articolo di Roberto Pecchioli 




domenica 30 luglio 2023

Animalisti Italiani: "Campagna contro l'abbandono estivo di cani e gatti domestici"


Le famiglie italiane sono composte anche da amici a quattro zampe: nello specifico ci sono 6.800.000 cani 8.500.000 gatti che condividono la propria vita nelle case degli italiani. Non tutti i cani e i gatti sono così fortunati da restarci per sempre: in Italia ogni anno vengono abbandonati in media 50 mila cani 80 mila gatti che vanno a incrementare il numero di randagi, pari a circa 900.000.

L’80% di questi rischia di essere vittima di un incidente, di morire di stenti o di subire maltrattamenti.

Nonostante negli ultimi anni il controllo del randagismo sia sensibilmente aumentato, facendo registrare anche una diminuzione degli animali randagi sul territorio, i cani abbandonati continuano ad alimentare la popolazione vagante.

Lo Stato, da parte sua, ha istituito, con la legge 14 agosto 1991 n. 281, un fondo per la tutela del benessere e per la lotta all’abbandono degli animali da compagnia.

Secondo i dati del Ministero della Salute, si registrano solo nell’anno 2022, ben 72.115 ingressi nei canili sanitari e 29.194 nei canili rifugio.

Con l’estate, il periodo in cui gli abbandoni registrano un incremento e parte la nuova edizione della campagna di sensibilizzazione “(R)ESTATE INSIEME”, realizzata dall’Associazione Animalisti Italiani contro, appunto, l’abbandono degli animali.

Tra luglio e settembre, ogni giorno, vengono abbandonati circa 600 tra cani e gatti, dettata sia dallincapacità di occuparsi degli animali che di saper gestire un viaggio insieme a loro. Questi i motivi più ricorrenti, insieme ai problemi economici, di un fenomeno che è una vera emergenza.

La convivenza con gli animali, quando impostata sul principio di una sana relazione, rappresenta già di per sé fonte di beneficio per l’intera società.

Gli amici a quattro zampe meritano solo amore e rispetto. Non abbandonateli!

Animalisti Italiani ufficiostampa@animalisti.it




sabato 29 luglio 2023

Destra-Sinistra. A proposito di Costanzo Preve...

 


Chi nega la natura umana, e lo fa da “sinistra” convinto che si tratti di un concetto conservatore e reazionario (confondendo così l’uso ideologico del concetto, con la sua pertinenza filosofica e ontologica), non capisce purtroppo che proprio il carattere generico della natura umana stessa è il principale fattore di impedimento alla stabilizzazione di una dittatura manipolatrice, non importa se ispirata al materialismo dialettico di Stalin o al fondamentalismo sionista-protestante di Bush. Se l’uomo non fosse un ente naturale generico, in cui la creatività e la reazione all’oppressione sono elementi non solo storici ma radicati nella più intima struttura antropologica, non scommetterei neppure dieci euro sulle possibilità dei movimenti di resistenza.


In Italia la classe dirigente è sottomessa ai poteri forti. E prospera servendoli, fingendo di governare e amministrare la cosa pubblica autonomamente. Forte del fatto che il popolo non ha neppure il coraggio di ammettere chi è che comanda davvero. Va vista come una nobiltà, che è fedele al re, eseguendone gli ordini; è solo divisa in due fazioni che si scontrano per la supremazia a corte: “destra” e “sinistra”, questa includendo anche buona parte della magistratura.

Si scontrano due concezioni dell’essere subalterni e venduti a danno dei cittadini. I “baroni”, la destra, vogliono fare i feudatari, in modo che come vassalli possano avere una certa autonomia sui loro feudi, e taglieggiare il popolo anche per loro vantaggio, oltre che per conto del re. I “mandarini”, la sinistra e i magistrati, vogliono eseguire i voleri predatori dei poteri forti come “saggi” funzionari e ottenere con questo di campare riveriti e forti, senza sporcarsi troppo le mani con ruberie personali.

Federico Roberti




venerdì 28 luglio 2023

LEAL: "Trento. No all'abbattimento di due lupi condannati a morte!"

 


"Dopo gli orsi ci sono i lupi nel mirino della PAT, oggi destinatari di un decreto di abbattimento non sorretto da istruttoria e del tutto carente sotto il profilo motivazionale" sottolineano i legali della LEAL  Aurora Loprete e Giada Bernardi".

L’abbattimento è stato disposto su due esemplari di lupo qualsiasi, senza nemmeno tener conto delle ripercussioni che l'uccisione degli esemplari avrebbe sulla medesima specie e sulle conseguenze che ne deriverebbero anche all’interno del branco.

"La PAT" proseguono i legali della LEAL ancora una volta manifesta la predilezione per le misure estreme, ritenendo evidentemente che il rimedio alla sua evidente mala gestio della fauna selvatica sia solo ed esclusivamente quello della soppressione degli animali. Non comprendendo che questa non può e non deve essere la soluzione all'inadempienza umana”.

Pertanto con  istanza cautelare ex art. 61 CPA depositata in data odierna LEAL , con il patrocinio degli   avvocati   Aurora Loprete e Giada Bernardi, ha chiesto al TAR TRENTO la sospensione del decreto n 41 del 24.07.2023 a mezzo del quale il Presidente della Provincia Autonoma di Trento autorizzava l’abbattimento di numero due esemplari di lupo.

Silvia Premoli
Ufficio Stampa e Comunicazione - 
ufficiostampa@leal.it



Integrazione di Animalisti Italiani: È con grande preoccupazione e profondo disappunto che apprendiamo la notizia della condanna a morte di due lupi nella zona di Malga Boldera, nel Comune di Ala, in Trentino meridionale. Continua: https://animalisti.it/la-lotta-per-la-coesistenza-condannati-a-morte-2-lupi-nel-trentino-ennesimo-caso-di-ordinanza-contestata/#:~:text=Animalisti%20Italiani%20Onlus-,LA%20LOTTA%20PER%20LA%20COESISTENZA%3A%20CONDANNATI%20A%20MORTE%202%20LUPI,ENNESIMO%20CASO%20DI%20ORDINANZA%20CONTESTATA&text=%E2%80%9C%C3%88%20con%20grande%20preoccupazione%20e,di%20Ala%2C%20in%20Trentino%20meridionale. 





giovedì 27 luglio 2023

Musumeci, il governatore di specchiate virtù... - Lettera aperta di Vincenzo Mannello

 


Lo "specchio della Sicilia" non sono le immagini dello aeroporto di Catania, colpito dal fumo tossico di un rogo (tutto sommato relativo) il 16 luglio scorso. Con le centinaia di migliaia di anime in pena (viaggiatori e famiglie di supporto) costrette ad arrivare o (peggio) partire da scali aerei palesemente insufficienti a garantire un minimo di supporto organizzativo nella necessaria assistenza sotto una canicola infernale di oltre 40° all'ombra. Non sono neppure quelle  delle centinaia di incendi che stanno devastando l'intero territorio dell'isola con, anno dopo anno, il ripetersi della conta delle vittime e degli "incommensurabili danni alla natura" commessi "dalla mano dell'uomo" (ovviamente rigorosamente anonimo e senza alcuna "paternità"). 

E, per non farla lunga, non possono essere neanche le riprese notturne degli innumerevoli quartieri di Catania, con i numerosi casermoni e gli eleganti condomini delle singole vie cittadine TUTTI  rigorosamente al buio da diversi giorni per un blackout che ha accomunato centinaia di migliaia di catanesi nella mancanza di energia elettrica. Con, troppi di loro, persino nella totale privazione dell'acqua .. oltreché della oramai vitale "aria condizionata", visto che la temperatura ha raggiunto il picco di 47°. Rendendo i catanesi "zombi in movimento", privi comunque di ogni volontà di protesta e reazione a questi "disagi" che (evidentemente) sono addebitabili solamente al caso.

Ebbene chi "rappresenta al meglio" la Sicilia ed il suo sventurato popolo è  lui: Nello Musumeci.
Ieri "satrapo" inesorabile al servizio della dittatura sanitaria di Conte e Draghi, oggi fedele servitore di Stati Uniti, NATO ed UE (nonché di Zelensky) sotto i vessilli ueisti della "sovranista" Meloni. 


Ieri, come si può ricordare dall'allegato, invocava la "legge marziale" contro i siciliani "NoVax e NoGreenpass" (da notare come i suoi più stretti collaboratori e sostenitori siano al momento "sotto inchiesta" per innumerevoli scandali nella sanità) .. oggi, da ministro della protezione civile,  mette in guardia i "negazionisti" del clima.

"La tropicalizzazione è evidente" afferma senza esitazione... Sembrano le solite minchiatone attribuibili ai politici (non solo) siciliani.



Eh, no... negli anni scorsi ha, di fatto, ottenuto la vaccinazione obbligatoria e la "sospensione dei diritti costituzionali". Ora ha inaugurato la campagna contro il "negazionismo climatico".

Forte per la totale mancanza di reazione di piazza agli eventi catanesi e siciliani, si è subito spinto in avanti per presentare la prossima "agenda governativa": la imposizione delle leggi ueiste su transizione energetica e minchiate varie. 

Con, sottinteso ma non troppo, apertura della caccia ai dissenzienti...

Vincenzo Mannello 




mercoledì 26 luglio 2023

Dryas Recente e la presunta scomparsa di Atlantide (e di altre civiltà coeve)...



Pochi sanno che il nostro pianeta dopo il meteorite che circa 65 milioni di anni fa (fine del Cretaceo) cancellò dalla faccia della Terra i dinosauri, ha subito altre catastrofe cosmiche.  

L’ultima che conosciamo è quella del 1908 in Siberia a Tunguska..., ma nel frattempo, tra il Cretaceo e l’attuale era moderna se ne sono verificati altri d'impatti cosmici. Quello più catastrofico avvenne circa 12.800 anni fa. 

Si trattò di una grossa cometa che in contatto con la nostra atmosfera esplose producendo decine e decine di frammenti che colpirono soprattutto l’America centro-settentrionale e l'Europa. 

Evento questo che per i paleontologi determinò l’estinzione della megafauna presente su gran parte del continente americano. Non solo, ma gli studiosi attribuiscono a questo evento  anche la fine della civiltà dei Clovis (primi indiani d’America). 

L'impatto provocò su tutto il pianeta una nuova era glaciale che durò per 1.200 anni, conosciuta come Dryas Recente. Si pensa che questa catastrofe cosmica abbia concorso alla distruzione di altre civiltà presenti sul pianeta, compresa la mitica Atlantide...



Il Sesto Sole 


martedì 25 luglio 2023

Israele. Il crack democratico...



...la triade di malfattori processati e condannati, Netaniahu-Ben Gvir-Smotrich, benevolmente definita di estrema destra, ha scatenato da qualche mese contro quanto ancora pare formicolare sotto il tacco degli anfibi di Tsahal, a Jenin, Nablus, Hebron, Gerusalemme Est, Gaza. Rilevando come una cosca di razzisti senza scrupoli possa utilizzare incursioni, massacri, pogrom di inermi e innocenti (o vogliamo parlare della sproporzione tra i 147 palestinesi uccisi dall’occupante dall’inizio dell’anno e i 28 israeliani colpiti dai resistenti?) Qui ora vanno rilevati due aspetti geopoliticamente e socialmente interessanti.

Primo. Il fatto che il fior fiore bombarolo e repressore delle forze armate di Israele si stia accompagnando alla protesta di popolo contro il tentativo del regime di fare fuori la magistratura, sottomettendo la Corte Suprema alle prepotenze dei partiti, Sottraendo in particolare al regime, con il rifiuto del servizio dei piloti riservisti (l’intera aeronautica israeliana), di presentarsi alla chiamata, la soddisfazione di disintegrare periodicamente pezzi di Gaza, Siria o Libano e di prospettare analoghe soddisfazioni da bombe sull’Iran. Hanno firmato in massa una dichiarazione in appoggio alla protesta popolare mettendo in ginocchio la forza con cui Israele, da 75 anni alla Jenin di oggi, ha saputo prevaricare giustizia e diritto. Chiamandola autodifesa.

Secondo. Sul piano dello scontro che ci dicono sia in atto tra democrazie e autocrazie (nel quale è di evidenza solare che noi ci troviamo dalla parte sbagliata), assistiamo a un diffondersi dell’esempio Zelensky. Quello che ci pone inesorabilmente nello schieramento opposto a quello in cui ci dicono di trovarci. Con Zelensky legislativo, esecutivo e giudiziario si riuniscono nei panni color oliva di una giunta militare che più classicamente nazista non si può.

Con Netanjahu e camerati il decreto che abolisce il controllo giudiziario sugli atti dei governanti delinquenti, ha per ora risposto il tentativo delle masse insubordinate di invadere, l’aeroporto, la strada Tel Aviv-Gerusalemme, la Knesset. Ma il solco è tracciato. Degli USA di Biden, dove le strepitose malefatte sue e del figlio vengono sommerse dall’uragano di accuse, inchieste, processi ai danni del rivale politico, inutile parlare. Cosa aspettarsi da chi campa di guerre, attentati e auto-attentati? Addirittura la democrazia?

E noi? Trottiamo appresso, tutti in fila. Il pifferaio lo fa Nordio, mentre procede falciando giudici e pubblici ministeri di qua e di là e allungando chilometri di spago a imbroglioni e peggio. Dall’alto veglia una madonna il cui amor di patria e di democrazia è autentico quanto il colore dei suoi capelli...

Fulvio Grimaldi  



Stralcio di un articolo pubblicato su: https://fulviogrimaldi.blogspot.com/


sabato 22 luglio 2023

La distruzione delle risorse del pianeta non aiuta l'ecologia...

 


Da quando il conflitto russo-ucraino è passato di livello nel febbraio 2022 abbiamo visto bruciare quotidianamente, oltre a case e persone, enormi depositi di combustibili e di esplosivi. Questo è quello che in effetti accade in quelle grandi fornaci di distruzione che sono le guerre moderne, di cui risulta che ve ne siano silenziosamente in corso una cinquantina sul pianeta, di cui oltre 20 ad alta intensità.

Ogni giorno vedo partire dai condomini in centro, destinazione inceneritori, vagonate di imballaggi policromi, la cui prima se non unica funzione è differenziare i prodotti per fini di smaltimento.

Da decenni quando un qualunque elettrodomestico, un mezzo motorizzato, un computer, ecc. si guasta veniamo messi di fronte a due sole opzioni: o se ne sostituisce in blocco una parte o si sostituisce in blocco l'intero oggetto. Le riparazioni sono state abolite dal novero delle opzioni economicamente proficue e dunque non si ripara più niente.

Cosa c'entrano l'uno con l'altro questi tre casi?

Si tratta di tre aree di spreco colossale, di produzione massiva di emissioni di ogni genere, per lo più altamente tossiche (e tra esse sicuramente anche la CO2).

Ora, a me di stabilire in punta di scienza chi ha ragione e chi ha torto (o quanta ragione e quanto torto) intorno alla diatriba sul climate change non interessa davvero nulla.

Non mi interessa non per irresponsabilità, ma perché so che concentrare la discussione su un singolo punto (e di solito il più opaco e di difficile accertamento) è solo un modo per buttarla in caciara. E buttarla in caciara è la specialità degli "organi di informazione massimamente accreditati" e dei loro padroni, trattandosi di un gioco in cui non ne va mai della verità ma della potenza di fuoco nel mondo delle chiacchiere (che governano).

Personalmente credo che una strategia di riduzione delle emissioni (di tutte le emissioni) sia ecologicamente raccomandabile, e credo anche che su un argomento del genere pochi sarebbero in disaccordo.

Il punto essenziale è però: facendo cosa?

Il gioco consueto di manipolazione dell'opinione pubblica consta di due semplici passaggi:

1) creare il massimo della divisione polarizzata e dello stato di ansia, per poi

2) far passare come urgenza inderogabile, senza dibattito, la qualunque, su cui casualmente i soliti noti riescono a fare la cresta.

Ecco, invece ciò che bisogna chiedere è di fermare le bocce, dismettere il panico, stemperare gli allarmi tanto al chilo, e chiedere di cominciar a fare quelle cose semplici ed evidentemente utili a tutti, su cui non ci sarebbe bisogno di creare nessuna crociata.

Volete ridurre le emissioni di sottoprodotti di scarto?

Mi pare un'idea condivisibile.

Possiamo cominciare con il prendere maledettamente sul serio tutti i conflitti armati, smettere di fomentarli, smettere di alimentare un'industria degli armamenti sconcia e ciclopica, ricercare continuamente e testardamente la mediazione (incidentalmente per quanto ci riguarda, lo vorrebbe anche la nostra costituzione). L'industria delle armi è per definizione un'industria dello spreco e della distruzione, un immenso falò che può andare avanti indefinitamente perché ha come fine non la costruzione di qualcosa ma la distruzione. Gran parte dei conflitti nel mondo sono sospinti e alimentati, magari con la mediazione politica, da apparati di produzione militare dotati di budget stratosferici (USA in testa); e questa non è una teoria del complotto, ma una semplice conoscenza delle dinamiche della storia recente.

Volete davvero lavorare per il bene dell'umanità, e incidentalmente, di passaggio, anche ridurre un sacco di emissioni nocive?

Bene, lavorate alacremente per la pace, per la mediazione, per il compromesso. Forse non vi ringrazierà Greta, schierata con Zelenski sul "vittoria o morte", ma vi ringrazieranno le famiglie di chi vedrà i figli tornare a casa, vi ringrazierà chi dovrà abitare dopo in terre devastate dalla guerra (anche ambientalmente devastate), e buoni ultimi, vi ringrazieranno anche quelli che si occupano di emissioni nocive (se lo fanno in buona fede).

Volete essere ancora più seri e radicali?

Bene, fate passare delle leggi tassative che obblighino a vendere senza imballaggio tutti i prodotti che è possibile vendere sciolti, a sopprimere tutte le componenti di imballaggio di significato puramente decorativo o pubblicitario, e a ridurre i materiali utilizzabili a un ristretto numero di materiali integralmente e rigorosamente riciclabili. Verrà così meno un'ampia componente di produzione che nasce semplicemente per essere poi buttata.

Certo, sarà una bella botta per l'industria del marketing, ma il giovamento per l'ambiente a tutti i livelli (che si parli in inceneritori o di discariche) sarà enorme. E sì, anche le fatidiche emissioni di anidride carbonica verranno ridotte, tanto a monte nel non produrre cose inutile, quanto a valle, nel non doverle bruciare o seppellire.

Volete essere ancora più seri e radicali?

Fate passare leggi per cui ogni prodotto tecnologico debba tassativamente essere riparabile. Un computer, un'automobile, una lavatrice devono nascere con caratteristiche per poter durare trent'anni, predisponendo forme per aggiornare le componenti che possono richiedere aggiornamento. Si genererà incidentalmente un settore sociale di persone che si specializzeranno nella riparazione, creando nuovi mestieri.

Tra le implicazioni positive incidentali ci sarà anche l'induzione di un diverso atteggiamento nei confronti della tecnologia, non più vissuta come un qualcosa di opaco ed estraneo, nelle mani di personaggi occulti e remoti cui ci dobbiamo affidare, ma come qualcosa di conoscibile e dominabile. Questa semplice iniziativa raffredderebbe enormemente gli sprechi sia nella fase di costruzione che in quella di smaltimento.

Se poi proprio vogliamo continuare con questo passo baldanzoso, possiamo passare alla soppressione sistematica di tutti i mezzi tecnologici di lusso ad altissimo consumo: possiamo eliminare gli yacht, i jet privati, ecc. ecc.

Ecco, se invece, volete continuare a spiegarci che una campagna di rottamazione continua di tutto è straordinariamente ecologica, che devastazioni ambientali per costruire megabatterie sono un contributo "green", che una rinnovata corsa agli armamenti è nell'interesse dell'umanità, che la competizione massima per incrementare produzione e produttività è il nostro unico dio, che è tutta colpa del mio barbecue, e volete continuare a farlo spostandovi - da autentici cosmopoliti -con il jet privato da una capitale all'altra, ebbene sappiate che il gioco non passerà.

E non vi basterà far strillare al "negazionismo" i vostri lacchè sui giornali.

Andrea Zhok





venerdì 21 luglio 2023

Aumento delle temperature e previsioni catastrofiste...

 


Quali potrebbero essere gli effetti sulla Vita del nostro pianeta se la temperatura aumentasse da 4 a 6 gradi? 

Aumento di 4 gradi:

Gli immensi  ghiacci artici sono ormai un ricordo, le nevi sopravvivono solo in parte sulle vette più alte dell’Himalaya. La foresta Amazzonica si è ormai trasformata in savana. L’Europa meridionale deve sopportare temperature torride e l’Italia con l’aumento dei livelli del mare perde oltre il 12% del suo territorio. La Groenlandia e parte dell’Alaska sono ormai senza più ghiaccio e i mari si sono alzati ovunque di oltre 7 metri. Gran parte delle città costiere finiscono per essere sommerse. L’acqua potabile per il Sud del Mondo diventa una risorsa sempre più rara, molti fiumi cominciano a prosciugarsi. 

Ovunque i deserti si espandono e popolazioni  disperate cercano di fuggire dalle loro terre, innescando inevitabili scontri armati con le genti di Paesi più a nord o più a sud del pianeta. La popolazione mondiale si riduce e da circa 7miliari e 800 milioni del 2019 scende a meno della metà.

Il denaro inevitabilmente perde il suo valore, si ritorna in alcuni casi al baratto. Anche nelle nazioni occidentali vengono a mancare gli aiuti sanitari, economici e comunque sociali che hanno caratterizzato la società umana a partire dal '900. Solo uno sparuto gruppo di ricchi, di personaggi che fino all’ultimo hanno fatto profitti sulla pelle della gente, ha la possibilità di rifugiarsi in zone preparate precedentemente in previsione di questa catastrofe climatica. Anche il ghiaccio dell’Antartide si scioglie e i mari continuano a crescere inesorabilmente.

 La gente fugge dalle grandi città cercando rifugio sulle alte colline e sulle   montagne, zone queste però già occupate per cui inevitabili sono gli scontri armati.


Aumento di 5 gradi:

Sopravvivono ancora i soliti ricchi che soprattutto in Antartide hanno trovato dove vivere. Per tutti gli altri mortali solo una lenta agonia.


Aumento di 6 gradi: ?


Fonte: Il Sesto Sole


giovedì 20 luglio 2023

La spiritualità laica non è un aquilone...



Nel cielo non vi sono strade c’è solo vuoto spazio. Resta una traccia solo nel filo che lega gli aquiloni...

Nello spirito, nella coscienza, così come nel cielo, non c’è percorso e quindi  parlare di spiritualità laica sottintendendo che ci sia un modo di impostare la ricerca interiore attenendosi a delle norme o respingendone altre è pura vanità, è finzione.

Tutto avviene per conto suo, sulla base di una spinta evolutiva interiore, credere in una via e pensare di essere nel giusto è la prerogativa di ogni percorso. Ma non serve nemmeno indicare le incongruenze di questa o quella religione, di questo o quel credo. Finché c’è qualcuno che crede in una religione non si può far a meno di riconoscere che per lui la verità del sè è un miraggio. Credere in questo o credere in quello è solo credere. Ma possiamo affermare di “credere” nell’esistenza, di “credere” nella nostra coscienza?

Noi esistiamo e siamo coscienti, non crediamo di esserlo.

L’io è un segno, ognuno di sé dice “io sono”, questo segno è comune a tutti, il resto è solo pensiero aggiunto. L’io è lo stesso per tutti. Essendo questa la verità a che serve legare l’io ad una specifica forma pensiero, ad un concetto? Tutto è nell’io. La forma individualizzata dell’io è come la coscienza di una cellula nel corpo. Ovviamente nella consapevolezza di sé, come organismo unitario, quella cellula è solo un aspetto, una base esperienziale dell’io. Ed allora dov’è la differenza fra l’individuo ed il tutto? Quell’io da cui ogni pensiero emerge e che è in grado di riconoscere ogni pensiero è lo stesso io in cui tutto si scioglie.

Quando dormiamo percepiamo molti personaggi, li vediamo separati da noi, consideriamo noi stessi e gli altri come separati, ma è così realmente? Possiamo ragionevolmente affermare di essere separati dai personaggi del nostro sogno?

Infatti ignorare che tutto è Uno è come sognare.

Risvegliarsi alla conoscenza di sé è chiamare questo fatto “spiritualità laica” è solo un modo di dire, dal punto di vista dell’esperienza non può essere dato un nome, quindi spiritualità laica è solo una descrizione dell’indescrivibile.

Diceva un maestro zen “il dito che indica la luna non è la luna”.

Paolo D’Arpini 






mercoledì 19 luglio 2023

Se l'olocausto nucleare è meno pericoloso, per la vita sul pianeta, del mantenimento della corrente civiltà umana...

 



Di situazioni drammatiche il pianeta Terra ne ha vissute ben altre. Quello che conta è il mantenimento dell’intelligenza e della capacità di sopravvivenza e tale capacità, come abbiamo visto accadere nell’isola di Bikini, sede degli esperimenti nucleari francesi, ha una forza inimmaginabile.

Infatti lì dove ci si aspettava la morte si è invece scoperto un ecosistema eccezionalmente vitale e prospero,  in “assenza” dell’uomo.

 La capacità elaborativa della vita si farà beffe dell’arroganza “scientifica” e, malgrado l’apparente cecità, l’uomo non potrà distruggere la vita (di cui egli stesso è emanazione). E questo non ostante la sterile raccolta umana di informazioni, che ha preso il sopravvento sulla capacità di riscoprire giorno per giorno la freschezza della vita, alla fine la capacità di conservazione saprà “affermarsi”.

Lo vedo in quel che succede negli interstizi dell’asfalto, in mezzo alle immondizie, tra i veleni più pestilenziali di questa società opulenta ed un po’ tonta… Eppure l’uomo è la somma di una complicata rete di complessi, psicosi, nevrosi, istinti, fissazioni e intuizioni!

Vi ricordo il racconto “La giara” in cui compare Titta dopo aver fatto riparare una grande giara crepata, da un vasaio che era dovuto entrarvi dentro, si rende conto che per far uscire il vasaio occorreva rompere di nuovo la giara? Ed ancora… sapete come le scimmie vengono prese in trappola? Si mette nella foresta una gabbietta inchiodata al suolo in cui è ben visibile un grosso frutto, la scimmia l’afferra con la mano ma poi non può più estrarla, se non lasciando il frutto, ma la sua avidità è talmente tanta che preferisce restar lì finché arriva l’ideatore della trappola e afferra la scimmia per la collottola….

Nessuna cosa viva è in grado di condurre in se stessa un’esistenza distaccata dal resto dell’esistente. Ma in natura “ogni cosa ha il suo posto ed ogni posto ha la sua cosa”.
 
Perciò mantengo una posizione di osservatore non interventista… La capacità di sopravvivenza in qualsiasi condizione ambientale provvederà al mantenimento dell'esistenza, questo è certo.

Paolo D’Arpini




martedì 18 luglio 2023

Gli Stati Uniti scoppiano per l'immigrazione clandestina... e tremano per le rivelazioni di Julian Assange

 


Ormai da molti anni, gli Stati Uniti sono alle prese con un fenomeno colossale di immigrazione clandestina che sta frammentando ulteriormente una società già profondamente divisa ed esasperando il confronto politico. 

dati attestano che tra gli anni fiscali 2018 e 2019 si è verificato il primo, drastico incremento quantitativo dei flussi migratori diretti verso gli Stati Uniti; gli “incontri” tra migranti irregolari e forze della Border Patrol passarono da un anno all’altro da 404.142 a 859.501. Le dinamiche innescate dalla pandemia ridimensionarono provvisoriamente il fenomeno, che prese tuttavia ad incrementare vigorosamente in coincidenza con le prime aperture. 

I contatti tra gli agenti di frontiera e i migranti sono infatti cresciuti a 1.662.167 nel 2021 e a 2.214.652 nel 2022. Per l’anno fiscale 2023, che si concluderà il 30 settembre, siamo a 1.423.282 di incontri. Una crescita impetuosa, che si riflette puntualmente nell’aumento degli arresti e dei provvedimenti di fermo.

Giacomo Gabellini 

 
















Assange e i crimini rivelati



Vi chiedevate perché Julian Assange è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza a Londra in attesa di essere estradato negli USA per una carcerazione a vita?

Qui sotto la risposta.

E poi riflettete sulla complicità del sistema mediatico occidentale che tace su un procedura che rappresenta la ghigliottina sulla sua stessa esistenza, nella misura che la si ritenga impegnata nell’informazione in quanto tale.


Wikileaks ha appena scaricato online tutti i suoi file. Tutto, dalle e-mail di Hillary Clinton, la colpevolezza di McCain, la sparatoria a Las Vegas da parte del cecchino dell'FBI, la lettera sull'HIV di Steve Jobs, su PedoPodesta, Afghanistan, Siria, Iran, Bilderberg, agenti della CIA arrestati per stupro, pandemia dell'OMS. Buon scavo! Ecco, leggilo e passalo..... https://file.wikileaks.org/file/... Queste sono le email di Clinton: https://file.wikileaks.org/file/clinton-emails / File indice!    https://file.wikileaks.org/file/?fbclid=IwAR2U_Evqah_Qy2wxNY12FMqFC5dAFUcZL5Kl4FIfQuMFMp8ssbM46oHXWMI 


Fulvio Grimaldi - fulvio.grimaldi@gmail.com



domenica 16 luglio 2023

Piccole note e nuovi soprusi sionisti in Palestina

 


Gerusalemme. Con un blitz scattato alle prime ore del 11 luglio 2023, reparti speciali della polizia israeliana hanno fatto irruzione nella casa della famiglia palestinese Sub Laban nel quartiere di Aqabat al-Khalidiya, a pochi metri dalla moschea di Al-Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme, e hanno espulso gli anziani Noura, 68 anni, e Mustafa Sub Laban, 73 anni. Sgomberati anche gli attivisti locali e internazionali che da settimane presidiavano l’abitazione che  è stata consegnata a una famiglia di coloni israeliani. Si chiude con un atto di forza, dopo decenni di battaglie legali contro il provvedimento di espulsione dal piccolo appartamento in cui ha vissuto sin dagli anni ’50 in affitto protetto, la vicenda della famiglia Sub Laban che ha generato attenzione internazionale.

Cisgiordania. L’esercito israeliano ha ucciso due combattenti palestinesi nella città di Nablus, il 7 luglio 2023, in un raid sfociato in scontri a fuoco che hanno provocato il ferimento altri di due giovani e l’arresto di altri tre. Khairy Shaheen e Hamza Maqbool sono stati circondati all’interno di una casa nella Città Vecchia e hanno detto di non volersi arrendere. Quindi sono stati uccisi quando le truppe israeliane hanno lanciato l’attacco all’edificio. Un terzo palestinese Abdel Jawad Saleh, colpito al petto durante proteste contro l’occupazione a Umm Safa (Ramallah), è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale.

Palestina martoriata. Israele ha ucciso 206 cittadini palestinesi dall’inizio del 2023, secondo il centro dati palestinese “Mu’ti”. Il centro ha riferito che 64 cittadini palestinesi sono stati uccisi a Jenin, altri 46 sono stati uccisi a Nablus, e 37 nella Striscia di Gaza. Mu’ti ha aggiunto che 11 cittadini sono stati uccisi a Ramallah, 10 ad al-Khalil/Hebron, 8 nella Gerusalemme occupata, 6 a Tulkarem, 4 a Qalqilya e Betlemme, e 2 a Tubas e Salfit, 3 nella Palestina occupata del 1948. Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno effettuato 256 operazioni di demolizione nel primo semestre del 2023, prendendo di mira 303 strutture palestinesi, secondo quanto rivelato da fonti palestinesi.








A causa delle demolizioni, 543 persone, tra cui 272 bambini, sono rimaste senza casa.
Nello stesso periodo segnalato, sono state emesse anche 822 ordinanze di demolizione contro strutture palestinesi, con il pretesto che erano state costruite senza permessi.
Secondo il rapporto, soldati israeliani e coloni hanno commesso 4.733 violazioni ai danni dei palestinesi e delle proprietà palestinesi, tra cui sabotaggi, sradicamento d’alberi, blocco stradali e aggressioni fisiche.

Sono stati segnalati 1.148 attacchi da parte dei coloni durante gli ultimi sei mesi, che hanno causato la morte di otto cittadini palestinesi. Il rapporto include anche la creazione di 13 colonie su terre palestinesi. Nello stesso periodo, durante gli attacchi dei coloni sono stati sradicati 8.340 alberi. Attualmente, 465 mila ebrei vivono in oltre 130 colonie e più di 140 avamposti nella Cisgiordania occupata, inclusa la Gerusalemme.


Fonte: https://www.labottegadelbarbieri.org/frammenti-di-quotidianita-palestinese-9/