martedì 25 luglio 2023

Israele. Il crack democratico...



...la triade di malfattori processati e condannati, Netaniahu-Ben Gvir-Smotrich, benevolmente definita di estrema destra, ha scatenato da qualche mese contro quanto ancora pare formicolare sotto il tacco degli anfibi di Tsahal, a Jenin, Nablus, Hebron, Gerusalemme Est, Gaza. Rilevando come una cosca di razzisti senza scrupoli possa utilizzare incursioni, massacri, pogrom di inermi e innocenti (o vogliamo parlare della sproporzione tra i 147 palestinesi uccisi dall’occupante dall’inizio dell’anno e i 28 israeliani colpiti dai resistenti?) Qui ora vanno rilevati due aspetti geopoliticamente e socialmente interessanti.

Primo. Il fatto che il fior fiore bombarolo e repressore delle forze armate di Israele si stia accompagnando alla protesta di popolo contro il tentativo del regime di fare fuori la magistratura, sottomettendo la Corte Suprema alle prepotenze dei partiti, Sottraendo in particolare al regime, con il rifiuto del servizio dei piloti riservisti (l’intera aeronautica israeliana), di presentarsi alla chiamata, la soddisfazione di disintegrare periodicamente pezzi di Gaza, Siria o Libano e di prospettare analoghe soddisfazioni da bombe sull’Iran. Hanno firmato in massa una dichiarazione in appoggio alla protesta popolare mettendo in ginocchio la forza con cui Israele, da 75 anni alla Jenin di oggi, ha saputo prevaricare giustizia e diritto. Chiamandola autodifesa.

Secondo. Sul piano dello scontro che ci dicono sia in atto tra democrazie e autocrazie (nel quale è di evidenza solare che noi ci troviamo dalla parte sbagliata), assistiamo a un diffondersi dell’esempio Zelensky. Quello che ci pone inesorabilmente nello schieramento opposto a quello in cui ci dicono di trovarci. Con Zelensky legislativo, esecutivo e giudiziario si riuniscono nei panni color oliva di una giunta militare che più classicamente nazista non si può.

Con Netanjahu e camerati il decreto che abolisce il controllo giudiziario sugli atti dei governanti delinquenti, ha per ora risposto il tentativo delle masse insubordinate di invadere, l’aeroporto, la strada Tel Aviv-Gerusalemme, la Knesset. Ma il solco è tracciato. Degli USA di Biden, dove le strepitose malefatte sue e del figlio vengono sommerse dall’uragano di accuse, inchieste, processi ai danni del rivale politico, inutile parlare. Cosa aspettarsi da chi campa di guerre, attentati e auto-attentati? Addirittura la democrazia?

E noi? Trottiamo appresso, tutti in fila. Il pifferaio lo fa Nordio, mentre procede falciando giudici e pubblici ministeri di qua e di là e allungando chilometri di spago a imbroglioni e peggio. Dall’alto veglia una madonna il cui amor di patria e di democrazia è autentico quanto il colore dei suoi capelli...

Fulvio Grimaldi  



Stralcio di un articolo pubblicato su: https://fulviogrimaldi.blogspot.com/


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