sabato 8 luglio 2023

Documento d'intesa della Rete Bioregionale Italiana

 

Bentornati a Casa! 


La Rete Bioregionale Italiana è nata nella riserva naturale di Monte Rufeno ad Acquapendente (Vt) nella primavera del 1996. Essa si pone come “terreno comune” per gruppi e singole persone, al fine di condividere idee, informazioni, esperienze, progetti ed emozioni, onde sviluppare forme e pratiche –culturali, sociali, spirituali  ed economiche-  in armonia con  la propria bioregione, con le altre bioregioni e il Pianeta Terra.

Una bioregione è un luogo geografico riconoscibile per varie caratteristiche: clima, suoli omogenei, specie vegetali e animali, bacini idrografici nella loro integrità, versanti montani, eccetera, ma anche le culture umane, considerando in particolare quelle prodotte da popoli che da tempo immemorabile hanno saputo convivere in armonia con tutto questo.

Per bioregionalismo si intende la volontà di ri-diventare nativi del proprio luogo, della propria bioregione. Possiamo fare tutte le scoperte possibili, usare la tecnica, la scienza; possiamo andare sulla luna e comunicare via satellite, ma alla base della nostra sopravvivenza fisica, psichica e spirituale ci sono questi alberi, queste erbe, questi animali, queste acque, questo suolo del luogo dove viviamo. L’evoluzione sociale e tecnologica è ecologicamente   compatibile solo su “piccola scala”, localmente e ancorata ad una visione olistica del sapere.

L’idea bioregionale consiste essenzialmente nel riprendere il proprio ruolo all’interno della più ampia comunità di viventi e nell’agire come parte e non a parte di essa, correggendo i comportamenti indotti dall’affermarsi di un sistema economico e politico globale, che si è posto al di fuori delle leggi della natura e sta devastando, ad un tempo, la natura stessa e l’essere umano.

Il bioregionalismo si rifà ai principi ecocentrici , riconoscendo che l’equilibrio ecologico esige una profonda trasformazione nella percezione che abbiamo come esseri umani riguardo al nostro ruolo nell’ecosistema planetario. Questa consapevolezza non è qualcosa di completamente nuovo, ma affonda le sue radici negli antichi saperi dei popoli nativi in ogni parte del mondo e nelle grandi tradizioni spirituali occidentali e orientali.

Il modo più appropriato per iniziare a ri-abitare non è attraverso leggi o regolamenti imposti, ma ponendosi in prima persona in relazione al luogo in cui si vive: scoprendone i significati, gli scambi, individuandone i contorni, dedicandosi ad attività sostenibili con la propria bioregione.

L’idea bioregionale, punta ad inserirsi nelle pieghe della società; per riuscirci diverse possono essere le modalità, i linguaggi e le forme, ma, al di là delle differenze, ciò che accomuna i bioregionalisti è la consapevolezza di essere parte di un insieme senziente.

L’idea bioregionale è ispirata dai sistemi naturali e selvatici; per sua natura, pertanto, si esprime attraverso la forma decentrata.   Nell’introdurre questo concetto, si richiede la sensibilità di esporlo in modo che ogni persona, gruppo o realtà sociale lo senta proprio e nel proprio luogo si organizzi per radicarlo.

Paolo D’Arpini, portavoce della Rete Bioregionale Italiana - bioregionalismo.treia@gmail.com




Articolo in sintonia: 
Vivere bioregionalmente, giorno per giorno -https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/06/vivere-il-bioregionalismo-giorno-per.html


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