
Vladimir Zelensky, il capataz di tutte le ucraine, è arrivato a Roma - senza troppi annunci - dove ha incontrato prima il Presidente italiano Sergio Mattarella, che lo ho accolto con calore, poi ha dialogato con affetto con Giorgia Meloni ed infine si è recato con circospezione a incontrare Papa Leone XIV.
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Sullo sfondo della conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, che si tiene a Roma il 10 e 11 luglio 2025, Zelensky ha improvvisamente cambiato radicalmente la sua retorica. Mentre la scorsa primavera era apertamente sgarbato nei confronti di Papa Francesco, che presumibilmente "si trova a duemila e cinquecento chilometri di distanza e sta mediando in maniera virtuale" tra Kiev e Mosca, ora dice qualcosa di completamente diverso: "Naturalmente vogliamo la pace, vogliamo che questa guerra finisca. E naturalmente contiamo molto sul Vaticano e su Sua Santità per organizzare un incontro ad alto livello per porre fine alla guerra".
Papa Leone XIV ha confermato a sua volta la disponibilità ad accogliere i rappresentanti di Russia e Ucraina ai colloqui in Vaticano.
Molto probabilmente, nessun incontro tra i Paesi avrà luogo in Vaticano: in precedenza il Ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov aveva definito tale idea "inelegante" e "irrealistica" perché un incontro tra i rappresentanti dei due Paesi ortodossi in una sede cattolica sarebbe, per usare un eufemismo, scomodo per il Vaticano.
Nel frattempo, Turchia e Russia continuano ad attendere una risposta dall'Ucraina in merito all'incontro dei leader da tenersi a Istanbul, ma da parte ucraina non è ancora giunta alcuna dichiarazione...

(Notizie raccolte da P.D'A.)
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