A Treia, in provincia di Macerata, nei giorni scorsi c'era in città una troupe per girare il film Neve, diretto ed interpretato da Simone Riccioni. Una bella notte ci fu una protesta, da parte di alcuni ospiti alloggiati nell'albergo cittadino, in seguito agli schiamazzi provenienti dal dehor di un pub sottostante, con tanto di lancio di schizzi d'acqua sui disturbatori. Un classico della sceneggiata napoletana, ma ricordo di aver assistito a simili gesti anche quando da bambino abitavo a Trieste, con ciò avendo dimostrazione che tutto il mondo è paese, quando si tratta di disturbi da rumori molesti.
Il 7 settembre 2023 è successo qualcosa di simile nel centro storico di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, che mi ricorda quanto avvenuto a Treia. Ed infatti ho appreso, leggendo un articolo del Corriere della Sera di Roma, che durante le riprese di «Viola come il mare», in corso nella piazza principale della cittadina della Tuscia, l'attore Can Yaman ha avuto un alterco con una commerciante locale che disturbava il set avendo acceso un impianto stereo ad alto volume. La lite ha avuto persino un seguito legale in quanto la commerciante, che si sentiva danneggiata dal fermo del traffico nell'area e quindi impedita a svolgere la sua attività commerciale, ha persino denunciato l'attore per la veemenza con la quale l'aveva affrontata.
Tutto questo a dimostrazione che i rumori molesti non sono solo causa di malessere ma anche di strascichi giudiziari.
Tra l'altro nel sito dell'Istituto Superiore di Sanità è scritto: "Dormire, come bere e mangiare, è una necessità biologica ed è considerato un diritto fondamentale dell’uomo secondo la Convenzione europea sui diritti umani."
Paolo D'Arpini
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