lunedì 5 agosto 2024

Boicottiamo i marchi delle società che appoggiano Israele

 


Ogni mattina, tutte le mattine “piango” la miseria e la morte che la guerra di Israele, scatena e infligge sulla popolazione palestinese.

 

Ogni mattina, tutte le mattine “piango” l’atroce, perversa connivenza della politica e il cinismo dei politici che si rendono complici dei gravi crimini.

 

Ogni mattina, tutte le mattine “piango” le trame degli invasori e degli usurpatori e l’impunità concessa senza giustizia alle potenze perverse, irrefrenabili per il dominio.

 

Ogni mattina, tutte le mattine “piango” la mia impotenza: le parole hanno saturato la mia emozione.

 

Ogni mattina, tutte le mattine “piango” il declino della Umanità asservita allo sfruttamento e soggiogata alla brutale violenza che ispirano le pratiche privatistiche e concorrenziali.

 

Ogni mattina, tutte le mattine “piango” la ragione della tristezza che attraversa la dignità dell’umano e soggiace all’indifferenza.

 

Così ogni mattina studio le pratiche per reagire alla decadenza umana scegliendo di partecipare alla resistenza del popolo palestinese.

 

Scelgo di non essere complice del genocidio che Israele sta compiendo, boicottando i marchi delle società coinvolte direttamente o indirettamente nell’appoggio all’occupazione israeliana:

 

  • CARREFOUR, multinazionale della grande distribuzione alimentare con sede in Francia, oltre ad aver aperto una franchising con aziende israeliane direttamente coinvolte nel progetto coloniale israeliano nel 2023, è accusata di essere nuovamente complice per aver donato migliaia di pacchi personali all’esercito israeliano. 
  • McDonald’s, Domino’s Pizza, Pizza Hut e Papa John, hanno fatto generose donazioni all’esercito di Israele. La filiale di McDonalds israeliana ha dichiarato recentemente di aver regalato 100mila pasti all’esercito e ha inoltre dichiarato di offrire uno sconto del 50% per i soldati e le forze dell’ordine israeliane. 
  • La multinazionale statunitense dell’informatica HP (Hewlett Packard) aiuta Israele a limitare gli spostamenti dei palestinesi, fornendo un sistema di identificazione biometrico. 
  • I cosmetici AHAVA hanno il loro sito di produzione in un insediamento israeliano illegale. 
  • DANONE è una multinazionale francese di prodotti alimentari che detiene il 20% delle azioni dell’azienda alimentare israeliana Strauss Group, investendo nei territori occupati. 
  • AXA investe in banche israeliane che finanziano il furto di terre e risorse naturali palestinesi. 
  • SIEMENS è complice attiva nella proliferazione delle colonie israeliane in territorio palestinese, attraverso la costruzione del progetto dell’Interconnettore EuroAsia. 
  • STARBUCKS sponsorizza anche raccolte di fondi per Israele.
  • COCA-COLA sostiene lo stato di Israele dal 1966. 
  • La società svizzera NESTLÈ possiede il 50,1% dei capitali della catena alimentare Osem israeliana.  
  • LEVI STRAUSS JEANS E CELIO finanziano le nuove colonie in Palestina, ma anche le scuole degli estremisti religiosi nel mondo. 
  • NOKIA commercia attivamente con lo Stato di Israele, dove ha un centro di ricerca. 
  • CATERPILLAR contribuisce alla distruzione delle case in Palestina con i suoi bulldozer giganti. 

Amalia Navoni  




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