Nei giorni scorsi, mentre l’esercito russo proseguiva la sua avanzata nel territorio ucraino, le forze armate di Kiev sferravano un’offensiva a sorpresa penetrando decine di km in profondità all’interno dell’oblast’ di Kursk, approfittando della scarsa protezione di quel tratto specifico di frontiera.
Le immagini indicano che, nella regione interessata dalla penetrazione, l’esercito ucraino avrebbe anche distrutto un ponte di cui però le forze armate russe non si servivano per far affluire rinforzi verso la “zona calda”.
Secondo Mychajlo Podoljak, il consigliere di Zelens’kyj, l’iniziativa ucraina mira a migliorare la posizione negoziale di Kiev ma Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha annunciato che lo sconfinamento dell’Ucraina comporta una sospensione a tempo indeterminato dei negoziati con Kiev.
Giacomo Gabellini
Come spiegare questa improvvisa manovra dell’esercito ucraino? Cerchiamo di comprenderlo assieme a Francesco Dall'Aglio, medievista, saggista, ricercatore presso l’Istituto di Studi Storici al Dipartimento di storia medievale della Accademia delle Scienze di Sofia e gestore del canale Telegram «War Room»: https://www.youtube.com/watch?v=KPcFDvDfozw
Commento di Medvedev: "Dopo che i neonazisti hanno commesso un atto di terrorismo nella regione di Kursk, le chiacchiere di mediatori non autorizzati sul tema delle trattative sono cessate. Ora tutti capiscono, anche se non lo dicono ad alta voce, che NON CI SARANNO PIÚ NEGOZIATI FINCHÉ IL NEMICO NON SARÀ COMPLETAMENTE SCONFITTO! E ora lasciamo che gli sfortunati servi ucraini bacino le mani insanguinate dei loro padroni anglosassoni"
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