sabato 11 febbraio 2023

La cultura russa è accettata a parole ma censurata nei fatti

 


Egregio Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, 
dopo aver ascoltato le sue parole alla prima della Scala di Milano (del 7 dicembre u.s.), ritenevamo di poter condividere con Lei il pensiero espresso quella sera, secondo cui l’Italia non ha nulla contro la Russia, nulla contro il popolo russo, nulla contro la cultura russa.

Con estremo rammarico dobbiamo invece registrare che un evento culturale (l’ennesimo) viene cancellato su espressa richiesta dell’ambasciatore ucraino. Sulla base di valutazioni razziali l'ambasciatore Melnyk ordina ai sindaci di Bergamo e Brescia, ottenendola, la cancellazione del concerto del pianista russo Denis Matsuev. Precedentemente, ci teniamo a ricordarlo, è stato annullato il concerto di Valentina Lisitsa e il balletto di Sergei Polunin.

Tornando al caso del pianista Matsuev, assistiamo inermi e impotenti alle ingerenze di un paese non NATO, non facente parte dell’Unione Europea e ci chiediamo chi comandi in Italia: Lei o l'ambasciatore ucraino che rappresenta Zelensky?

Ci chiediamo se a questo punto non sia più corretto rinominare il progetto Bergamo e Brescia capitali della cultura, come capitali della Cultura Ucraina 2023, visto che è l’ambasciatore di questo Stato a deciderne il programma, tra l'altro su base razziale.

Egregio Presidente del Consiglio ci chiediamo infine se lei abbia l'autorità di impedire che un messaggio di un capo di stato straniero venga letto al festival della canzone italiana

Primi Firmatari: 

Giorgio Bianchi
Tatiana Santi
Clara Statello
Vincenzo Lorusso
Andrea Lucidi
Marco Maggi
Stefano Orsi
Elena Lukova
Katia Albini
Mario Pietri
Andy A. Lambardi
Omar Minniti
Caterina Regazzi
Paolo D'Arpini

Gli ultimi due firmatari


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