giovedì 1 aprile 2021

L’AVVENTO DI DRAGHI E LE FALLE DELL’UNIONE EUROPEA




Quando il 12 febbraio 2021 il Presidente Mattarella ha dato l’incarico di formare il nuovo governo al Presidente della Banca Europea Draghi, molti hanno visto in questo episodio – e con buone ragioni – un commissariamento del nostro paese, se non un vero “colpo di stato”.

Nel mese precedente il secondo governo Conte aveva cercato di varare un piano per l’utilizzo dei fondi che sarebbero stati stanziati dall’Unione Europea per far fronte alle conseguenze della pandemia, il cosiddetto Recovery Fund di 750 miliardi, di cui circa 210 sarebbero spettati all’Italia. Nella notte tra il 12 ed 13 gennaio il governo Conte aveva approvato il piano di sovvenzioni e di investimenti (PNRR). Ma tutti i poteri forti internazionali, politici e finanziari - dalla commissione Europea rappresentata dalla Von Der Leyen, alla Merkel in rappresentanza degli interessi tedeschi, alla stessa Banca Centrale Europea ed alle altre grandi banche internazionali - non si fidavano di un governo eletto in Parlamento. Bisognava affidarsi ad un tecnico autorevole dotato di ampi poteri che garantisse che l’uso dei fondi fosse in sintonia con i disegni della UE e delle banche, che assicurasse la restituzione della parte del Recovery Fund data in prestito, e soprattutto che l’uscita futura dalla crisi pandemica portasse ad un nuovo ordine modellato secondo gli interessi degli stessi poteri forti.

Il compito di guastatori per arrivare a questo esito è stato affidato a partitini come Italia Viva di Renzi, coadiuvato da Azione di Calenda, o Più Europa della Bonino. I primi passi del nuovo governo sono stati caratterizzati da una stretta obbedienza ai piani della UE, e della NATO.  Quindi, aperta ostilità nei confronti della Russia ed aumento delle spese militari, rifiuto di prendere in considerazioni vaccini russi o di altri paesi e stretta osservanza al piano di acquisti di vaccini come programmati dalla UE, e addirittura nuove sanzioni alla Cina – con cui il primo governo Conte aveva aperto una proficua collaborazione economica e commerciale. Su quest’ultimo significativo episodio scriveremo più diffusamente in un prossimo articolo.

Ma qualcosa sta andando storto e la popolarità di Draghi, il cui governo si dimostra molto meno efficiente del previsto, sta rapidamente calando. L’emergenza COVID è gestita con molte incertezze, tra continui provvedimenti di chiusura ed apertura. Il piano di vaccinazione langue, tra mille contraddizioni, come l’assurda sospensione di tre giorni – attuata anche da altri paesi europei - del vaccino Astrazeneca (se fosse stato provato che fosse pericoloso, andava sospeso del tutto. In caso contrario, perché una sospensione di tre giorni in cui non si poteva fare nessun serio accertamento?). I soldi del Recovery Fund non arrivano. 14 paesi europei (su 27) non lo hanno ancora approvato, e la Corte Costituzionale tedesca lo ha bloccato in Germania su sollecitazione dell’economista Bernd Lucke, fondatore di un partito di estrema destra, l’AFD, dopo che il parlamento lo aveva approvato. La motivazione è che bisogna difendere gli interessi tedeschi e dei paesi ricchi del Nord-Europa, perché molti paesi non sarebbero in grado di ripagare il debito (che per l’Italia salirebbe al 160% del Prodotto Interno Lordo dopo l’assegnazione dei fondi). Anche la Merkel, stretta alleata di Draghi, fa una figuraccia, prima chiudendo tutto per Pasqua, e poi facendo marcia indietro e chiedendo scusa, mentre la Von Der Leyen cerca di giustificarsi per l’esiguità delle scorte europee di vaccini. In Gran Bretagna, dove le vaccinazioni hanno superato il 50% della popolazione (noi siamo intorno al 10%), si ha una riduzione drastica dei contagi e dei casi mortali a poche decine al giorno, e i giornali britannici ci sbeffeggiano mentre la popolarità del Primo Ministro pro-Brexit Johnson cresce. Il governatore della Campania De Luca attua una condivisibile provocazione ordinando milioni di dosi del vaccino Sputnik in Russia, cosa fatta anche dalla Repubblica di S. Marino e da oltre 50 altri paesi nel mondo. Salvini, invece, spinge per le riaperture, ad imitazione del Presidente brasiliano, il fascistoide Bolsonaro, la cui popolarità è ai minimi storici, vista la situazione disastrosa del paese.

Questi discorsi presuppongono ovviamente che la pandemia esista veramente e che vada combattuta e debellata. Certo, gli indici di mortalità non sono al livello della peste nera del 1347-1353, portata dai topi e dalle pulci, che fece morire un abitante europeo su tre, né di quella del 1630 a Milano descritta da Manzoni (un abitante morto su cinque), né quella di Londra del 1666 (un abitante morto su quattro), e nemmeno dell’influenza “spagnola” del primo dopoguerra che causò 50 milioni di morti. Tuttavia la pandemia esiste, non è un inganno o un complotto mondiale, e va estinta con limitazioni degli spostamenti, mascherine e vaccinazioni efficienti di massa.

Il problema è quello del dopo. I poteri forti a livello europeo e mondiale cercheranno di approfittare della situazione delicata per attuare i loro disegni di gerarchizzazione sociale a favore di piccoli gruppi ricchi e dominanti. I finanziamenti come il Recovery Fund saranno usati per incatenarci ancora di più al debito ed imporci nuove più stringenti limitazioni dei diritti del lavoro (più precarietà, più sfruttamento, più disoccupazione e sottooccupazione, più pressioni e ricatti sui paesi poveri ed indebitati). O forse riusciremo, con una maggiore vigilanza ed organizzazione, e con l’aiuto di quei paesi che sono più indipendenti dal modello neo-liberista e capitalista mondiale, ad arrivare ad un’uscita più favorevole alle popolazioni mondiali ed anche all’ambiente che ci circonda, sfruttando le falle del sistema che si dimostra meno efficiente del previsto?  Cerchiamo di lavorare per un esito positivo.

Vincenzo Brandi



1 commento:

  1. Commento di A.C.C: "Ci ritroviamo praticamente tutti in lockdown fino a dopo Pasqua perché, proprio nel bel mezzo della campagna vaccinale, risalgono i contagi.
    Stavolta non sono stati i bagordi delle feste del popolo debosciato, i giovani scalmanati in discoteca che si scambiano effusioni, i ristoranti aperti, le palestre, le scuole (già, le scuole aperte non c'entra proprio nulla con la diffusione del virus attuale).
    Abbiamo portato le mascherine anche all'aperto contro ogni logica e contro ogni evidenza scientifica, abbiamo rispettato i distanziamenti, siamo stati in smartworkig, abbiamo fatto la DAD, non usciamo più la sera da mesi, non andiamo più al cinema, al teatro, allo stadio, ai concerti... insomma, non viviamo più perché ci avete detto che così si conteneva il virus.
    State uccidendo psicologicamente una nazione intera, state portando via la gioventù ai ragazzi, state assassinando migliaia di attività commerciali a conduzione familiare che hanno costruito e mantenuto l'Italia intera.
    Cambiano i governi ma la musica è sempre la stessa: inadeguatezza, incompetenza, incapacità e supina collusione con il sistema finanziario e farmaceutico che sguazza nell'epidemia come una pantegana sguazza nel liquame.
    L’ho copiato e incollato perché lo condivido..."

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