In un parco senza anima viva una vecchietta sulla panchina, a rubare un po' di vitamina D al sole, con mascherina dagli occhi alla gola. Il contagio rischiava di prenderlo dai rondoni di ritorno dalla migrazione. In una macchina, guidatrice sola con tanto di mascherina e sguardi di superiorità ai passanti. Sorpassata dal motociclista, con casco, visiera di plexiglass, ampia sciarpa e sotto al tutto ampia mascherina, che scambiava cenni di superiore intesa con la signora in auto. Occhio, la mascherina sta diventando di moda, di bisogno, di eleganza, la coperta di Linus. L'ha detto perfino uno che non ci capisce niente: "Causa varianti, la mascherina è per sempre" (Mario Draghi)
Ho visto stadi immensi, dove trentamila persone potevano starci a distanza di urlo, vuoti e deserti, con al centro gruppetti di omini colorati che si affannavano a vuoto intorno a un pallone. E ora vedrò stadi mezzi colmi, perchè l'ha ordinato, non Speranza, non Brusaferro, non l'OMS, non Bill Gates, non l'accidente che ti si piglia, ma l'UEFA. Son soldi. Ma ragazzi a tirare due calci sul campetto, questo no, Nisba, Nein. E' assembramento.
E ho anche visto, e filmato, la Val di Susa. Ieri per l'ennesima volta in un quarto di secolo, c'è stata la clava dei pretoriani su cittadini, ragazzi, donne, vecchietti, gli irriducibili combattenti e patrioti della Valle e della civiltà umana. Hanno messo tutta una vita, una giovinezza, un'età matura e una vecchiaia a difesa del giusto e del bello. Come i greci, come quelli delle Termopili: Kalos kai agathos (καλὸς καὶ ἀγαθός). Hanno messo a servizio della verità tempo, pelle, cuore, spirito. E di nuovo sono stati bastonati nel nome dei superiori profitti di vampiri. E noi stiamo a guardare, distanziati, mascherinati, mentre il sangue scorre dalle ferite inferte a boschi, prati, campagne, culture, storia, carne e spirito umano.
Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog.
Scrive Maurizio Angeletti a commento dell'articolo: “..Il primo incontro che facciamo, nel viaggio verso il cuore, -- dice il famoso poeta fiorentino Dino Campana (1885-1952) -- sotto la nostra maschera in vista, è l'ombra: quello che di noi stessi non vogliamo conoscere o che la maschera protegge [...]. E il sottoscritto, in una situazione come l'attuale, aggiunge: "La mascherina per sempre, d'ora in poi, oltre che mutare la nostra esistenza, ci priverà dell'ossigeno necessario e di quel poco che rimane dell'intelligenza, ma preserverà la nostra stupidità da un virus fortemente (a loro) vitale: la vera conoscenza (dei fatti)"
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