...hanno lucidato le proprie
trombe tutti gli squalificatissimi arnesi della cosiddetta “società
civile” e dei “diritti umani”, gli scontati travestimenti
dell’intelligence imperialista, da Amnesty International a HRW e
alla National Endowment for Democracy, con pesce pilota, da noi, il
“manifesto”, zelantissimo su tutte le campagne delle false
sinistre e vere destre internazionali: russofobia, “dittatori”,
migranti e Ong sorosiane, molestie, gender, “populisti”,
“sovranisti”, “minaccia fascista” incombente (che, per
carità, non riguarda mica censura, militarizzazione, securitarismo,
bellicismo, colonialismo, guerra ai poveri su entrambi i lati
dell’Atlantico). Ogni tanto, nell’idea fallace che pure in
quelli del “manifesto” debba sopravvivere un briciolo di morale e
di onestà intellettuale (non penso agli auto- ipnotizzati che
contribuiscono pensando di scrivere per un giornale dalla parte dei
deboli e oppressi), mi chiedo se gli balena mai il sospetto di aver
dato il proprio contributo allo squartamento di Jugoslavia, Libia,
Siria, Iraq e, con questo, all’eliminazione di milioni di
innocenti.
Una di queste entità, la
Foundation for Defense of Democracies, del talmudista Mark Dubowitz,
ha sintetizzato il programma di distruzione dell’Iran, nel plauso
del direttore della Cia, Mike Pompeo e del segretario di Stato
Tillerson, nei termini di un appello a Trump di lanciare “l’offensiva
finale contro il regime di Tehran, indebolendone le finanze
attraverso più massicce sanzioni economiche e minandone la direzione
attraverso la mobilitazione delle forze pro-democrazia”.
Al tempo stesso il Congresso ha votato cospicui finanziamenti ai
terroristi del MEK, la cui presidente, Maryam Rajavi, non ha perso
l’occasione peri incitare “l’eroico popolo dell’Iran”
all’assassinio del dittatore Khamenei e alla liberazione dei
prigionieri politici.
Neda Soltan
Presto emergerà una nuova
eroina-simbolo della “rivoluzione democratica”, sul modello di
Neda Soltan, ricordate? La giovane manifestante di Tehran uccisa
dagli agenti del regime di cui, poi, un video dimostrava la finta
morte allestita con finto sangue dai suoi compari e un giornale
tedesco, la Sueddeutsche Zeitung, la resurrezione in Germania.
Nulla di nuovo sotto il
sole. Solo che questa volta temo che, constati i propri rovesci in
Medio Oriente, grazie anche all’Iran, i veri Stati canaglia
vogliano andare fino in fondo. E qui, amici, la controinformazione è
vitale. Soprattutto per spuntare le frecce avvelenate che, in
partenza dall’house organ sorosiano
che si fregia del vezzeggiativo “quotidiano comunista”,
contaminano le facoltà raziocinanti di tanti dabbenuomini e tante
dabbendonne, anche femministe, anche LGBTQ, al punto da trascinarseli
appresso nel lastricare la strada dell’inferno.
Fulvio Grimaldi
(Stralcio tratto da: www.fulviogrimaldicontroblog.i nfo)
TARGET IRAN
PARTE LA MAIDAN IRANIANA – FAKE NEWS, FAKE FLAG, REGIME CHANGE IN VISTA
E il “manifesto” fa da pesce pilota dell’operazione Israele-Usa
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