Sin dalle prime pagine, "Il Cervello Anarchico" di Enzo Soresi, risulta estremamente attrattivo, nonostante sia scritto da un medico chirurgo, specialista in anatomia patologica, malattie dell’apparato respiratorio e oncologia clinica. Il nostro cervello, infatti, soggetto del testo –che non voglio chiamare saggio- è molto intrigante e, soprattutto, è ciò che guida il corpo e persino l’anima. Anzi, la dicotomia anima-corpo non esiste, noi siamo un corpo con un mondo dentro, che risponde in modo diverso dagli altri agli stimoli.
Gli esseri umani, dunque, non hanno istinti perché non rispondono in un modo fisso agli stimoli. Antifonte affermava già nel V sec. a.C. che è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, ma anche nei proverbi della saggezza popolare si recita che “la testa è il capo della bestia”.
Così il cervello umano è un universo magnifico che fa sì che ci ammaliamo o che non ci ammaliamo, che possiamo guarire o no, ma anche che la civiltà sia andata così avanti, mentre l’emozione e il sentimento sono indispensabili per la razionalità e le coccole ci tengono lontani dalle malattie…
Una frase di Fritz Zorn, sulla quale poi argomenta l’autore, mi ha molto colpita: “Io credo che il cancro sia una malattia psichica dovuta al fatto che l’individuo che ingoia tutta la sua sofferenza, dopo un certo tempo viene a sua volta ingoiato dal dolore che è dentro di lui”. Ho scoperto anche, tra queste pagine tanto interessanti, che, nella medicina cinese, il medico veniva pagato fino a quando il paziente rimaneva sano…
Soresi è un grande scienziato e uomo, ha lottato per salvare i suoi pazienti dai danni del fumo e dal tumore che ne deriva. Non ha pregiudizi contro le medicine alternative e persino nei confronti degli sciamani, perché la medicina non è scienza e la scienza su cui si fonda, la biologia, è assai recente.
Lo stress, di cui si parla tanto nella nostra società, causa dal 60 al 90% di tutte le visite mediche. Dunque, bisogna capirlo e ridurlo, ad esempio, con la musica, che agisce direttamente sul cervello riducendo gli ormoni aumentati dallo stress, o con l’arte moderna che, liberata dai canoni estetici, è in grado di rappresentare le emozioni. Nella vecchiaia, poi, l’autore suggerisce di camminare almeno 40 minuti al giorno per mantenere un buon allenamento muscolare, andare a mostre, sentire musica, cambiare percorso, per stimolare l’apparato cognitivo e la memoria.
È un libro fantastico che tutti dovrebbero leggere (anche più volte) per conoscere meglio se stessi e stare in salute o migliorare la propria condizione. Nonostante dispensi parecchie informazioni, sa tenere legati fino all’ultima pagina con vari casi interessanti.
Ad esempio, lo psichiatra, fumatore, che aveva sognato la data precisa della sua morte o lo sciamano che ha guarito un bambino che la medicina non poteva più salvare.
Renata Rusca Zargar
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