Alla redazione di "Vorrei", info@vorrei.org,
buongiorno, ho avuto modo di leggere il vostro articolo-intervista a Teodoro Margarita sul Bioregionalismo *) e, quando sono arrivata al seguente paragrafo sono un po' saltata sulla sedia:
"Che differnza c'è tra le due reti?
Giuseppe Moretti, a mio parere, ha scritto le opere di maggiore qualità: ha conosciuto personalmente Gary Snyder e ne ha tradotto in italiano le opere. Insieme abbiamo organizzato una conferenza a Erba, qui vicino e tentato di costruire una rete Bioregionale in Lombardia. A dire la verità, ho smesso di lavorare con D'Arpini perché in un convegno promosso da lui, si sono presentati due signori con tatuaggi di aquile littorie sulle spalle."
Il signor Teodoro ha partecipato a quell'incontro della Rete Incontro Collettivo Ecologista a Vignola (MO) del 2013 (http://bioregionalismo-treia. blogspot.it/2013/05/vignola- 22-e-23-giugno-2013-incontro. html) al quale sono intervenuti (ma non perché erano stati invitati) quei ragazzi con le aquile con cui, prima di iniziare i discorsi lui stesso si è intrattenuto a lungo a parlare. E allora? L'incontro non era ad invito, è stato divulgato come un incontro sull'ecologia, la natura, il vivere in armonia con l'ambiente e gli altri e sono venute diverse persone a cui non è stata chiesta nessuna tessera. Se nel corso della discussione fossero venute fuori questioni contrastanti, se ne sarebbe potuto parlare.
Poi
"Questo non era per te accettabile?
In realtà è solo un sintomo: da parte di questa tendenza c'è un'apertura al cosiddetto pensiero rosso-bruno, che ha contaminato il pensiero bioregionale. Ma anche si sono infiltrate concezioni provenienti dagli “illuminati” o di carattere cospirativo e complottista. Con D'Arpino abbiamo avuto un diverbio finale e irreparabile, quando scrissi un articolo di critica nei confronti di Papa Bergoglio, imputandogli di non aver fatto nulla contro la strage dei desaparesidos e lui mi contestò. Prima di rompere con D'Arpino, sono stato responsabile della biodiversità nella rete Bioregionalista. Con questa rete preferisco non avere nulla a che fare. Purtroppo, quel poco che si stava costruendo è andato in frantumi con una scissione in due del movimento."
La questione dell'articolo su Papa Bergoglio non andò proprio come dice Teodoro. Fu una terza persona, dopo la pubblicazione dell'articolo di Teodoro da parte di Paolo D'Arpini (e non D'Arpino) che forse aveva sbagliato cambiando il titolo, a lamentarsi dell'articolo, che poi, su richiesta di Teodoro, fu subito rimosso.In realtà è solo un sintomo: da parte di questa tendenza c'è un'apertura al cosiddetto pensiero rosso-bruno, che ha contaminato il pensiero bioregionale. Ma anche si sono infiltrate concezioni provenienti dagli “illuminati” o di carattere cospirativo e complottista. Con D'Arpino abbiamo avuto un diverbio finale e irreparabile, quando scrissi un articolo di critica nei confronti di Papa Bergoglio, imputandogli di non aver fatto nulla contro la strage dei desaparesidos e lui mi contestò. Prima di rompere con D'Arpino, sono stato responsabile della biodiversità nella rete Bioregionalista. Con questa rete preferisco non avere nulla a che fare. Purtroppo, quel poco che si stava costruendo è andato in frantumi con una scissione in due del movimento."
Paolo D'Arpini è stato uno dei membri fondatori della Rete Bioregionale Italiana e anche attualmente è molto impegnato nella divulgazione dei principi del Bioregionalismo, dell'Ecologia Profonda e della Spiritualità laica e molto altro e non ritengo corretto infangare la persona con delle inesattezze e delle piccinerie.
Vi saluto cordialmente,
Caterina Regazzi
*) Articolo menzionato: https://www. vorrei.org/persone/10971-post- utopie-il-bioregionalismo.html
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L'incontro di Vignola, del 22 e 23 giugno 2013, a cui si fa riferimento nell'articolo. Vittorio Marinelli è al centro con la camicia azzurra. Teodoro Margarita con barba e maglietta arancione a fianco della porta, i "tatuati" sono un paio di ragazzi alla sua sinistra, dopo Michele Meomartino. Noterete comunque la presenza variegata....
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Email di risposta alla lettera di Caterina Regazzi della Rivista "Vorrei.org":
Buon giorno,
sono Pino Timpani autore del servizio e presidente dell'associazione culturale Vorrei che è l'editrice della Rivista. In Cc c'è il direttore del giornale Antonio Cornacchia che mi ha informato del messaggio.
Ho letto le precisazioni, ma non capisco come fare a intervenire e che tipo di correzione apportare, anche perché l'intervista è un documento testimonianza
fatta da una persona che abbiamo incontrato e ne abbiamo pure registrato la conversazione.
Lo scopo di questi servizi e l'intenzione della nostra rivista di portare a conoscenza i nostri lettori dell'esistenza di idee, filosofie e categorie di pensiero poco note.
Tra i commenti che abbiamo ricevuto dopo la pubblicazione del servizio, ce ne sono stati anche alcuni di rammarico per il fatto che il movimento Bioregionalismo si sia scisso in due tronconi e con questo abbia diminuito la sua forza e la capacità di propagarsi nella nostra società.
Mi sento di proporre, se il direttore è d'accordo, di farle un'intervista sul tema Bioregionalismo visto da un'altra angolazione, dove magari a un certo punto andare a correggere con tatto le inesattezza dell'articolo precedente. Mi sembra la cosa migliore.
Abito a Villasanta, a nord di Monza. Di solito intervisto direttamente de visu e se lei non abita troppo lontano posso venire a trovarla, o se non se la sente possiamo farla ad altra persona della rete. Altrimenti se è troppo lontana possiamo farla via e-mail.
Secondo me sarebbe la cosa migliore e anche con questo si può offrire la possibilità di smorzare le polemiche e utilizzare la nostra rivista per diffondere le categorie di pensiero in tutta la loro ampiezza.
Pino Timpani
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Replica di Caterina Regazzi:
Gentilissimo Pino, intanto grazie di questa sollecita risposta.
Non
volevo assolutamente chiedere rettifiche dell'articolo, ma solo
"discolpare" ai vostri occhi una persona che non ha assolutamente le
colpe che gli sono state attribuite da Teodoro Margarita. Forse per il
futuro, prima di pubblicare accuse a terzi, soprattutto a singoli
individui, sarebbe bene pensarci due volte.
Comunque,
la proposta dell'intervista è senz'altro ben accetta, ma l'intervistato
dovrebbe essere appunto Paolo D'Arpini, che, ripeto, è stato tra i
membri fondatori della Rete Bioregionale e quindi vi può sviscerare i
principi, le finalità, le possibilità di applicazione di questi principi
in questo mondo odierno così in cui l'ambiente e gli esseri viventi e
non viventi soffrono per uno sfruttamento di cui non si vede la fine,
ecc. ecc.
Al momento lui è nelle Marche, a
Treia, in provincia di Macerata, io sono in Emilia (sono la sua
compagna, ma per questioni di lavoro ed altre questioni pratiche viviamo
assieme solo alcuni periodi dell'anno). Saremo assieme a Treia dal 20
novembre circa fino al 10 dicembre. L'8 dicembre ci sarà una
manifestazione che si tiene da tre anni e che si chiama, per l'appunto
"Fierucola delle eccellenze bioregionali", organizzata principalmente da
lui. Se si volesse organizzare l'intervista per quel periodo sarebbe
perfetto e lei potrebbe essere ospite da noi. Oppure l'alternativa
dell'intervista per mail sarebbe pure fattibile, ovviamente.
La saluto cordialmente
Caterina Regazzi
Commento ricevuto a mezzo email:
RispondiElimina"Ciao Caterina e Paolo,
leggo la questione su Teodoro e mi rattristo.
Eppure - vi scrivo per confessarlo - prima di rattristarmi avverto quel senso di fondo che mi accompagna tanto più fedelmente ogni volta che la mia posizione su qualcosa si fa certa, radicale, convinta.
È il senso del tutto, ove nulla puoi scartare, ove tutto si verifica, ove ogni posizione è arbitraria quando non condivisa.
È il senso che dimostra quanto gli uomini siano identici nella loro logica di avanzamento.
Anche quelli che intimamente vantano un’evoluzione. Al momento in cui tutto è apparecchiato, precipitano indietro come se avessero cavalcato solo suggestioni per credere d’arrivare chissà dove.
È il senso in cui le nostre migliori idee, sentimenti ed intenzioni si mostrano come semplici idee, sentimenti e d'intenzioni, cioè il momento in cui quel vantaggio che le avevamo attribuito si palesa come un semplice arbitrio.
È il senso in cui si fa luce la prospettiva nella quale non siamo che progetti naturali destinati al solo scopo di mantenere l’equilibrio della Grande madre, dunque una volta di più tutti foglie dello stesso albero, nessuna con maggior diritto.
E se qualcuna lo volesse pretendere, con tanto di convincenti argomenti, non sarebbe e direbbe che cose molto limitate, limitate alla sua storia, dimentiche della sua natura.
Sarà bello leggere il vostro pensiero.
Vi abbraccio.
(La mia intenzione di intervistare Paolo è vivida ma mio malgrado la devo fare slittare in avanti.)
a presto
lorenzo
Il parere di Marinella Correggia, inviato per Email:
RispondiElimina"...ho letto l'intervista a Teodoro Margarita sul bioregionalismo...e sui tatuati presenti a una riunione organizzata da Paolo D'Arpini.
Conosco Paolo da decenni, per il comune impegno veg e pax. E conosco anche Teodoro. A quest'ultimo voglio dire - anche se non ero presente al detto incontro - che proprio nessuno è più lontano di Paolo da fascisti e dintorni. La presenza di qualche ragazzotto tatuato (e preciso che detesto i tatuaggi "muscolari", qualunque simbolo abbiano e quelli erano certo, dalle descrizioni che leggo, stupidi), come hanno chiarito altre persone presenti, non è indicativa di scelte dubbie da parte degli organizatori!
Purtroppo sulla mia pelle ho provato che a occuparsi di cause scomode o di nicchia ci si attira nel primo caso accuse di ogni tipo, nel secondo caso soggetti quantomeno discutibili.
Ma Paolo D'Arpini- e chi collabora con lui - va ringraziato mille volte per la sua costanza nel tenere aperti spazi fisici e mentali per un altro mondo possibile.
Marinella Correggia, ecopacifista, Torri in Sabina (Ri)"