...Alla
faccia di Macron. Haftar, già padrone di tutta la Cirenaica e con
buoni addentellati nel Fezzan a sud, sfotticchiato i distruttori
della Libia con la riabilitazione di un Gheddafi, nientemeno che
Said, figlio maggiore ed erede politico, condannato a morte a Tripoli
e ricercato dal Tribunale Penale Internazionale, sta sloggiando
l’Isis da Derna e perfino da Sirte, dopodichè la strada per
Tripoli è aperta. Tanto più che gli alleati berberi di Haftar e del
legittimo governo di Tobruk, a suo tempo democraticamente eletto, da
Zintan, a ovest di Tripoli, stanno minacciando l’accerchiamento
della capitale.
Rischia così di volatilizzarsi anche il
controllo ricattatorio di Misurata, Al Serraj e bande varie, sulle
aree di imbarco dei migranti africani, tra Tripoli e Tunisia, tuttora
gestite da quel coacervo di delinquenti, consustanziali
all’”Operazione Migranti nella filiera che parte dal push
factor Ong nei
paesi d’origine, passa per il pull
factor Ong in
mare e termina in Italia nei campi del caporalato, o nei bassifondi
delle metropoli alla mercè di miseria o traffici criminali. Magari a
rimediare al deficit di nascite italiane.
Con
il che si arriva a Luigi Manconi, al solito “manifesto”, e ai
loro eroi sguinzagliati nel Mediterraneo per garantire, nel quadro
della globalizzazione neoliberista, la privatizzazione di vite e
movimenti degli ex-abitanti di nazioni da stravolgere e rapinare.
Luigi Manconi è quell’ex-virgulto di Lotta Continua, scivolato
sulla buccia di banana del trasformismo storico italico e arrivato in
ottima forma al “manifesto” e in tutta la congerie dei
dirittoumanisti che, con bande di pifferi e ottoni, accompagnano e
facilitano le varie imprese imperialiste in giro per il mondo contro
“dittatori” e per la democrazia. Il timido tentativo che Roma,
via Minniti, ha fatto per convincere la flotta sorosiana, che fa da
ponte fra espulsori, mediatori, trafficanti e caporali pugliesi o
mafia senegalese dello spaccio e della prostituzione, ad accettare un
qualche granellino di controllo negli ingranaggi della scellerata
manovra di distruzione di Africa e altri paesi dell’arma di
migrazione di massa, dall’indignato Manconi è equiparato a
qualcosa di peggio delle deiezioni di un ratto: “E’
una velenosa tendenza a lordare tutto”.
Perfino
quelle anime candide come ostie di coloro che, foraggiati da governi
e organizzazioni neoclonialisti (come è il caso dimostrato di gran
parte delle dozzina di Ong le cui navi sguazzano tra Sicilia e Libia,
o tra Grecia e Turchia), istigando i corrispondenti a terra a
sacrificare esseri umani su barcarole ad affondamento garantito:
niente affogati, niente Ong). Tutto il resto del pezzo è uno spurgo
di odio contro chi cerca di mettere un minimo di mordacchia ai
trafficanti Ong. Naturalmente non si fa mancare, il dirittoumanista
con croce di ferro di prima classe, lo sbertucciamento del
Procuratore di Catania Zuccaro che ha osato sollevare il coperchio
sul verminaio Ong. Nessuna sorpresa: Luigi Manconi è anche
quello che avete visto a innumerevoli conferenze stampa sulla
denuncia dell’abietto Al Sisi, assassino a prescindere di Giulio
Regeni, l’uomo degli spioni e massacratori John Negroponte e Colin
McColl. Un sorosiano perfetto.
Ma
cosa ci sarà mai di così offensivo e iniquo in questo codice
dagli 11 punti proposto da Roma e dall’UE agli scafisti Ong e che
tre già si sono rifiutati di firmare, tra cui Medici Senza Frontiere
(i nuovi missionari, con discrimine occidentocentrico incorporato,
alla Zanotelli, lanciati in colonia dal fondatore e ministro
bellicista di Sarkozy, Bernard Kouchner, quelli che io ho incontrato
in Somalia, ovviamente dalla parte dei colonialisti, quelli che a
Misurata curavano solo chi ammazzava gheddafiani, stuprava
gheddafiane e scuoiava libici neri, quelli che ad Aleppo, sempre
dalla parte sbagliata, propagavano fole in combutta con i celebrati
“elmetti bianchi”, per non dire altro)? Non devono entrare in
acque libiche, dove entravano in base ad accordi radio, telefonici e
luminosi con i banditi sulla costa; non devono nascondersi agli
occhi delle navi degli Stati spegnendo il transponder; la
devono smettere di fare i taxi del mare trasferendo migranti da
imbarcazione a imbarcazione; non devono ostacolare le operazioni
della Guardia Costiera libica. E devono accogliere a bordo ufficiali
di polizia giudiziaria che possano indagare, utilmente fin da subito,
su chi traffica in umani e come e con chi e perchè. E devono
raccontare al colto e all’inclita chi gli permette di solcare i
mari con tanto di avanzatissime flotte tecnologiche, costosissime per
gestione, manutenzione, rifornimenti, “rimborsi spese” e
battendo tanto di bandiere una più strana dell’altra e addirittura
di paradisi fiscali noti per lo stratosferico tasso di criminalità.
E
dunque questi privatizzatori dell’operazione di trasferimenti
biblici di popolazioni ai danni di chi parte e di chi riceve, si
rifiutano di farsi controllare, di essere trasparenti su chi li
finanzia, di far vedere come operano a chi ne ha titoli giuridici. Il
responsabile in Italia di MSF raglia di militarizzazione, di
offensivo uso della armi a violazione del carattere umanitario delle
operazioni. Cosa hanno da nascondere codesti salvatori se non il lato
oscuro del loro operare e del sistema nel quale sono inseriti. Lato
oscuro che va ben al di là della copertura di un partner delinquente
che un ufficiale di polizia giudiziaria potrebbe individuare e la cui
identificazione e cattura potrebbe, magari, compromettere un po’ di
oscure relazioni.
Tutta
queste gente delle Ong, altrove impegnata a destabilizzare
paesi,“antidemocratici” perchè renitenti alla leva
imperialista, non s’è mai vista, in barca, in tenda, in
clinica, o in piazza, contro i genocidi dal Vietnam ad oggi. Anzi,
gli antesignani di “Jugend
rettet”, la
Ong marinara tedesca reclamizzata dal “manifesto”, sono quelli
della famigerata Cap
Anamur, dai
capitani e dirigenti processati per traffico di esseri umani, che
raccattava boat
people al largo
del Vietnam massacrato dagli Usa e poi del Kosovo divorato dai
terroristi Nato e UCK, per poi sbatterli sui tavoli di redazioni
militarizzate dalla Cia). Gente che non s’è mai vista in zone
difese dai patrioti di paesi aggrediti dall’Occidente, non si sono
mai uditi gridare che i soggetti che strappano all’Africa gli
vengono messi a disposizione da coloro che si sono presi il 40% delle
terre coltivabili del continente. Se si ricorda tutto questo, si
capisce perchè di controlli e regole non ne vogliono sapere. Ma
stiano tranquilli: il codice non ha nessuna forza vincolante. E’
una proposta, da prendere o lasciare. Carta straccia finchè il
parlamento non la trasforma in legge. Cosa che non farà mai. Non per
nulla George Soros s’è visto sottobraccio a Gentiloni appena
l’ottimo PM Zuccaro di Catania ha sollevato il tappeto.
Qualcuno
mi ha chiesto, con aria provocatoria, se io fossi pro o contro la
“missione italiana in Libia”. Non mi ci è voluto niente per dire
che sono contro qualsiasi iniziativa di questa banda di briganti di
passo che, spolpato il proprio popolo, insieme a correi, si
avventa ora su altri. Però, occhio, precisando che sono con ancora
maggiore indignazione contro questi sciagurati ipocriti dei
salvataggi che promuovono salvataggi e abbisognano di rischi di
annegamento e, a monte, dello sradicamento di popolazioni di là e di
crisi sociali e antropologiche di qua. C’è chi li ammira: Soros,
Rothschild, gli scontristi di civiltà, i predatori del Sud perduto,
i globalizzatori dell’esistente, “il manifesto”.
In
un mio recente viaggio in Grecia per il documentario che vorrà
illustrare le malefatte dell’UE e della Troika, al vecchio
aeroporto di Olympic Airways, abbandonato su ordine tedesco, ho
cercato di riprendere un gruppo di attivisti dell’ OIM
(Organizzazione Mondiale dei Migranti, semi ONG e semi ufficiale). Un
poliziotto, intervenuto con modi brutali, mi ha minacciato d’arresto
se non avessi subito cancellato quelle immagini. Al mio amico e
guida. Panagiotis Grigoriou, storico, etnologo, studioso della crisi
greca, ho chiesto una spiegazione. La sua risposta, che ci riporta
direttamente al Canale di Sicilia.
“Sempre
di più la vicenda dei migranti diventa un segreto. Un segreto
anzitutto da parte delle stesse Ong. Ong che godono spesso di
finanziamenti occulti e, comunque, finalizzati a fargli assumere un
ruolo che non è il loro e che sottrae prerogative allo Stato. Uno
Stato che non è più padrone delle proprie frontiere, del proprio
territorio, del numero di migranti che può, o vuole, accogliere.
Tutte queste decisioni sono prese altrove, con le Ong che gestiscono
un problema effettivamente in piena illegalità, dato che non esiste
un quadro giuridico dentro al quale farle operare..”
Fulvio Grimaldi
Commento di Piotr:
RispondiElimina"Inviterei a capire bene le analisi di Fulvio sulla Libia e sulla confusione voluta con la questione migranti e, infine, col ruolo delle ONG citate, vere multinazionali collegate a filo doppio coi goveerni (altro che non governative). MSF poi, tra tutte, è una delle peggiori. Basta conoscerne la genesi e la carriera del suo orrendo fondatore.
MSF è uno specchio fedele della deriva della sinistra europea e di come i concetti di "solidarietà" e di "diritto umano" e di molti ideali, siano diventati grimaldelli per sostenere e fiancheggiare i più grandi crimini contro l'umanità del nostro tempo..."
Commento di Paolo Sensini:
RispondiElimina"Il vento cambia e la barca degli altruisti patologici scricchiola pesantemente. E allora come provare a tenerla a galla per giustificare i trafficoni delle ONG & Co. e continuare la tratta dei clandestini nel Mediterraneo? Semplice, ora le "presstitute" dei media calano l'asso di fronte a cui tutti sono tenuti a chinare il capo in religioso silenzio: "Gli uomini delle ONG che salvano i migranti in mare sono come gli italiani che si prendevano cura degli ebrei dalle persecuzione dei nazifascisti durante la guerra"; o ancora, "questo periodo verrà ricordato in futuro come la Shoah del Mediterraneo rispetto al quale molti di noi giravamo la testa dall'altra parte". Argomenti che sentiremo molte volte nei mesi a venire e che in pratica vogliono dire una sola cosa: l'Italia dovrà farsi invadere in silenzio nei prossimi anni da milioni e milioni di stranieri provenienti dalla rotta mediterranea e non solo, altrimenti chiunque tenti d'opporre resistenza a questo progetto verrà tacciato d'essere un volgare "nazifascista"..."