Trump, penitente, al Muro del Pianto
Il presidente è stato sconfitto dal military/security complex: sarà ora costretto a perpetrare le sanzioni contro la Russia. Speriamo che Mosca abbia capito che è molto più preziosa per Washington come nemica che come amica.
Dobbiamo ora trarre la conclusione che Trump “non ha alcun potere”, come detto da Medvedev?
Non credo.
The Donald è un leader per natura. Vuole stare in prima linea, e lì la sua personalità lo metterà. Ostacolato nel proprio progetto di pace dal complesso militare, da ambo i partiti, dai media presstitute, dalla sinistra liberal-progressista e dai vassalli europei, ora sarà il leader del partito della guerra.
Questo è l’unico ruolo che la CIA e l’industria degli armamenti gli concederà.
*Russia e Cina hanno visto che Washington non è disposta a condividere con loro la scena mondiale, per cui dovranno diventare ancor più minacciose per non essere marginalizzate. La situazione è molto più pericolosa che in qualsiasi momento della guerra fredda.
L’idiota sinistra liberal-progressista, impregnata com’è dall’Identity Politics e dall’odio verso Trump, si è unita all’attacco. Così hanno fatto le presstitute ed i vassalli europei di Washington. Nessuno di questi ultimi ha capito che un attacco al presidente significherebbe un inasprimento del conflitto con la Russia, cosa che non è negli interessi dell’Europa.
Washington sta già aumentando la soglia di violenza. Le stesse menzogne raccontate su Saddam, Gheddafi, Assad, Iran, Serbia e Russia sono ora raccontate sul Venezuela. I presstituti americani, soprattutto Udo Ulfkotte e Seymour Hersh, riportano fedelmente le veline della CIA. La propaganda vuol far sì che venga accettato un colpo di stato contro il governo di Maduro, ovviamente per sfruttare le risorse del paese.
Il capitalismo americano è ormai diventato poco produttivo e molto predatorio. *Dopo il Venezuela, ci saranno altre vittime sudamericane. Inoltre, date le crescenti tensioni con la Russia, si continuerà, di concerto con gli israeliani, ad attaccare Siria ed Iran.*
*Alle facili guerre contro Iraq, Libia e Somalia seguiranno dunque conflitti molto più pericolosi con Iran, Russia e Cina.*
Questo è il risultato della vittoria di Brennan su Trump.
Paul Craig Roberts
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