lunedì 24 aprile 2017

7 maggio 2017, Douce France... avec Macron le dragueur des culos


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"Ha vinto il banchiere di Rothschild, hanno vinto, per ora, gli atlanto-euro-sionisti, i fautori della guerra, del turbo capitalismo, del neocolonialismo, del terrorismo. Ha vinto il Renzi francese. Ha vinto l’alleanza criminalità mafiosa-criminalità politica. Ha vinto Soros." (Fulvio Grimaldi)



Francia - Elezioni Presidenziali - Il ballottaggio tra Macron e Le Pen avrà luogo il giorno 7 maggio 2017.


E così in Francia si fronteggiano Macron, un globalista liberista, una Clinton in pantaloni, prodotto dalla grande finanza, filo-atlantico e continuatore delle politiche neocoloniali della Francia, e Marie Le Pen, espressione della destra sovranista e antiglobalista...Tutti si sono affrettati a dichiarare il loro voto al ballottaggio per Macron in nome dell'antifascismo. Anche tanta sinistra italiana che non vota in Francia. Meno male che Mélenchon non si è accodato al coro..e spero non cambi idea! Nessuna simpatia per la Le Pen, ma questa sinistra, così antilibersita che alla prima occasione non si esime dal votare i suoi esponenti anche più radicali come Macron, e che non sa stare a casa un attimo per riflettere un po' sulle sue disgrazie, non ha proprio nessun futuro. (Antonio Castronovi)

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Emmanuel Macron è il perfetto prodotto di laboratorio dell’ideologia dominante: un tecnocrate, banchiere di sinistra, con idee più illuminate che illuministe, progressista, multiculturale, ecologista ma a favore della globalizzazione; pro-immigrazione, vuole più Europa, più “integrazione” cioè più potere a Bruxelles e in politica estera condivide le posizioni guerrafondaie sulla Siria ed è ostile alla Russia di Putin in perfetta sintonia con l’agenda atlantista.
Le sue idee politiche sembrano prese direttamente dai documenti dell’Open Society di George Soros; come il nome del suo Movimento (En March!) così incredibilmente uguale a Move.On, l’organizzazione di cui Soros è il principale finanziatore e che appoggia le politiche liberal dei candidati democratici negli Stati Uniti.
Attorno a Macron si è raccolto il gotha del potere finanziario, mediatico e industriale francese: in primis Pierre Bergé il grande industriale miliardario e filantropo definito non a caso il Soros di Francia; ma a torto perché Bergé è uno dei più straordinari interpreti del nostro tempo; l’uomo che ha amato Yves Saint Laurent trasformando il suo genio in industria.
Bergé è anche l’azionista di maggioranza di Le Monde (di cui detiene il 64% delle quote insieme a Pigasse l’altro banchiere enfant prodige della sinistra francese) e Nouvelle Observateur.
Nel team di Macron, ha un ruolo guida Bernard Mourad, l’uomo di Morgan Stanley in Francia e poi a capo del comparto media del colosso olandese Altice/Sfr che gestisce oltre 60 testate (quotidiani e periodici) tra cui Liberation, Le Figaro, L’Express, radio e tv come RMC e BFM; ruolo da cui si è dimesso per gestire la campagna elettorale.

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