“Forse non tutti sanno che la notte del 2 novembre 1975, probabilmente, Pier Paolo Pasolini si recò ad Ostia per recuperare le bobine del suo ultimo film «Salò o le 120 giornate di Sodoma» che erano state trafugate e per le quali era stato chiesto un corposo riscatto in danaro.
Nonostante siano trascorsi 42 anni da quella tragica notte, ancora non è stata fatta piena luce sull'omicidio e parallelamente non sappiamo dove siano finite le bobine originali del film che contengono molto materiale inedito, per questo abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro dei beni culturali”. Lo rende noto il portavoce Tuscia Massimiliano Bernini (Movimento 5 Stelle) primo firmatario dell’atto assieme alla collega Sarti della Commissione Giustizia. “ Naturalmente ci auguriamo che la Magistratura possa, anche in virtù di nuove prove e testimonianze, dare un volto e delle pene ai colpevoli e ai mandanti del "massacro dell’Idroscalo".
Accanto alle responsabilità sulla morte, crediamo opportuno porre l’attenzione sull'opera dell’intellettuale e per questo con l'interrogazione chiediamo al Ministro di assumere ogni iniziativa di sua competenza per agevolare il recupero delle bobine originali, per riportare alla luce parti di pellicola che sono fondamentali per definire l'opera di uno dei più importanti artisti italiani di sempre.
E' giusto che tutte le opere di Pier Paolo Pasolini, uomo lungimirante e precursore dei tempi, meritino di far parte del patrimonio culturale del nostro Paese e dell'umanità, e che come tali, vengano salvaguardate e valorizzate dalle nostre istituzioni.”
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