Retroscena
dietro retroscena, si arriva alla bocchetta del “suggeritore”. Lì
si scopre che il melodramma emiliano era tutto stabilito sin
dall'inizio. Dall'accordo del “pesce fresco” stipulato la
settimana scorsa a Roma, allorché il berlusca ha accolto l'invito ad
incontrare riservatamente Emiliano: appuntamento a cena in
un’abitazione romana, quattro coperti a tavola padroni di casa
compresi. Il Cavaliere desiderava avere notizie fresche sul Pd, se si stava davvero
avviando alla scissione, ed era parso sollevato dalle parole
dell’interlocutore: «E comunque io non me ne andrò mai», aveva
detto lapidario Emiliano. E così è stato, lui resta a fare da
stampella al rottamatore, facendo la parte del finto concorrente
interno, il candidato alternativo, "ma di appoggio”.
Che penoso
teatrino quello messo in mostra dal masaniello emiliano. Giravolte,
contorsioni e piroette per arrivare al "coup de théâtre"
finale con la presentazione della sua candidatura alla segreteria. Ma
come si può pensare di dare ancora credito a persone simili, la
cui unica preoccupazione è quella di crearsi una platea,
incuranti di ciò che il paese sta subendo da troppo tempo per causa
loro, nonché di aver assestato il colpo definitivo alla loro residua
credibilità e serietà?..
Anche un uomo dabbene capirebbe che la
candidatura dell'emiliano è una farsa, una pulcinellata. La cosa
penosa è che, fra il tempo perso dall'altro ambizioso toscano a fare
protagonismo in una campagna referendaria ed in un prosieguo sordo e
cieco alla risposta dei cittadini alla medesima, tutti hanno
dimenticato che il nostro Paese è privo di un reale governo. Mentre
il partito di maggioranza relativa continua a definirsi di centro
sinistra, nonostante le nefandezze che ha prodotto nei 1000 giorni
guidati dal guappo toscano.
"Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?"
Fino a che punto deve giungere questa
politica, se così vogliamo ancora chiamarla? Mi chiedo infine quale sia il reale tornaconto di questo novello pescivendolo che, guarda
caso, è stato “benedetto” dal Berlusca: “Emiliano vincerà, ha
le carte giuste” ... Lo scrive La Repubblica edizione barese, mica
il Giornaletto di Saul...
Paolo D'Arpini
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