Il nuovo rapporto dell'EEA si occupa di una serie di tematiche ambientali con una diretta influenza sulla la salute e il benessere delle persone
La relazione “Environment and human health”, elaborata congiuntamente dall'Agenzia europea per l’ambiente (EEA) e dal centro di ricerca della Commissione europea (JRC), cerca di cogliere gli aspetti rilevanti della complessa e multifattoriale relazione fra ambiente e salute, al fine di affrontarne le implicazioni per le politiche ed è un aggiornamento del report pubblicato nel 2005.
L'ambiente influenza la salute umana in vari modi, positivi e negativi: mentre gli inquinanti, il rumore, e altre forme di degrado ambientale possono essere dannosi, poter accedere ad ambienti naturali e di qualità è di grande aiuto per il benessere fisico e mentale dell’uomo.
Vi è grande disparità di condizioni ambientali in tutta Europa, che si traduce spesso in diversi livelli di salute e speranza di vita, soprattutto a carico di persone con un basso status sociale che vivono in ambienti degradati.
Vi è grande disparità di condizioni ambientali in tutta Europa, che si traduce spesso in diversi livelli di salute e speranza di vita, soprattutto a carico di persone con un basso status sociale che vivono in ambienti degradati.
La ricerca scientifica deve concentrarsi sugli effetti congiunti che i fattori ambientali e gli stili di vita hanno sulla salute umana perché la loro combinazione sta riducendo sia durata che benessere della vita. Inoltre è sostanziale capirne gli impatti per le categorie di cittadini più vulnerabili quali i bambini, i poveri e gli anziani.
Il report esamina 11 temi importanti nella relazione ambiente e salute: agenti chimici, aria, aria ambiente, radon, acqua, rumore, campi elettromagnetici, radiazioni ultraviolette, nanotecnologie, cambiamenti climatici e ambiente naturale.
Affronta anche questioni ambientali e socio economiche emergenti di lungo periodo quali i cambiamenti del clima, nei consumi e stili di vita, la rapida diffusione e applicazione di sostanze chimiche e nuove tecnologie, integrando la recente pubblicazione dell’EEA “Late lessons from early warnings; science, precautionand innovation” che promuove l'approccio scientifico precauzionale a supporto delle politiche per un migliore equilibrio fra opportunità economiche e rischi per l'ambiente, la salute e il benessere.
Principali risultati dello studio:
La vendita globale di prodotti chimici è raddoppiata tra il 2000 e il 2009, con un forte aumento della gamma di prodotti presenti sul mercato, compresi anche quelli pericolosi per la salute umana.
Vi è una preoccupazione crescente per gli effetti degli interferenti endocrini che influiscono sul sistema ormonale e che si trovano in una vasta gamma di prodotti comuni, tra cui i prodotti farmaceutici, gli antiparassitari e i cosmetici. Gli effetti non sono ancora pienamente chiari, ma queste sostanze chimiche possono contribuire alla diminuzione degli spermatozoi e all’insorgenza di malformazioni genitali, anomalie nello sviluppo neurologico, obesità e cancro.
Vi è una preoccupazione crescente per gli effetti degli interferenti endocrini che influiscono sul sistema ormonale e che si trovano in una vasta gamma di prodotti comuni, tra cui i prodotti farmaceutici, gli antiparassitari e i cosmetici. Gli effetti non sono ancora pienamente chiari, ma queste sostanze chimiche possono contribuire alla diminuzione degli spermatozoi e all’insorgenza di malformazioni genitali, anomalie nello sviluppo neurologico, obesità e cancro.
L'inquinamento atmosferico rimane uno dei principali problemi ambientali in Europa e contribuisce alla comparsa di tumori, malattie cardiache, bronchite e asma. Si stima che l'inquinamento atmosferico riduca l'aspettativa di vita di ciascun cittadino dell'Unione di circa 8,5 mesi. Recenti studi suggeriscono, inoltre, che l'esposizione nella prima infanzia influenzerà in modo significativo la salute da adulti, e che l'effetto dell'inquinamento atmosferico sulla gravidanza può essere paragonabile a quello del fumo passivo. Infine gli studiosi sottolineano che la quasi totalità degli abitanti delle città sono esposti a livelli di particolato fine (PM) che sforano i limiti indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
L'inquinamento indoor può avere effetti sulla salute dal momento che i cittadini europei passano circa 85-90% del loro tempo al chiuso. Fatte salve le norme sugli ambienti di lavoro e sulla limitazione del fumo di tabacco, manca una legislazione europea dedicata e si dovrebbe andare verso un inquadramento della qualità dell'aria indoor, comprensivo delle questioni energetiche e edilizie degli edifici.
Anche per il radon si sta approntando una legislazione europea dal momento che questo gas radioattivo emesso naturalmente da suoli e rocce contenenti uranio è fra le cause più diffuse in Europa di tumore del polmone dopo il fumo.
Un dei punti tradizionali delle politiche di sanità pubblica è garantire la qualità dell'acqua ad uso alimentare, personale e ricreativo. Una crescente preoccupazione è rappresentata dai residui farmaceutici , dai pesticidi e altri inquinanti chimici nelle acque superficiali che non sono sempre completamente eliminati durante il processo di depurazione e possono agire come interferenti endocrini sugli organismi acquatici anche a basse dosi.
Il rumore può danneggiare gravemente la salute in particolare attraverso le patologie cardiovascolari e interferendo per es. con lo sviluppo cognitivo. Spesso le zone rumorose sono anche quelle con alto livello di inquinamento atmosferico, e i loro effetti si sommano, pertanto occorrono approcci integrati nelle politiche ambientali.
Pur non essendoci evidenza scientifica conclusiva in merito alla correlazione fra i campi elettromagnetici emessi dai cellulari e l’insorgere di tumori, infatti la IARC ha recentemente classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni, si consigliano particolari cautele riguardo l’uso dei cellulari da parte dei ragazzi perché sono maggiormente sensibili degli adulti alla esposizione a radiofrequenze. I dati disponibili sono rivisti periodicamente dai comitati scientifici della Commissione Europea e si attende la prossima revisione per la seconda metà del 2013.
L’applicazione delle nanotecnologie e dei nanomateriali nell’elettronica, nel tessile, nella farmaceutica, in medicina, etc. sta diventando una esposizione emergente e di cui attualmente si conosce ben poco rispetto agli effetti sulla salute umana, per cui la ricerca deve prevederne una adeguata valutazione dei rischi potenziali per garantirne uso sicuro e informato nei prodotti di consumo.
Gli spazi verdi, come da sempre affermato, sembrano avere molteplici benefici per la salute fisica e mentale: i dati dimostrano che le persone che hanno più possibilità di accedere ad aree verdi sono indotte a fare più attività fisica riducendo la tendenza al sovrappeso e all’obesità, che contribuisce a gran parte delle morti premature e delle disabilità dei paesi sviluppati.
Un utile strumento di promozione di tali benefici potrà essere l’adozione della “ Green infrastructure Strategy 2013” della Commissione europea.(Fonte: ARPAT news)
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