mercoledì 19 settembre 2012

Dialogo sullo Shivaismo e sulla Spiritualità Laica



Shivaismo e spiritualità laica – Scrive Giuseppe (Subramanyam): “Gentile Paolo D’Arpini, ti ringrazio per gli aggiornamenti che saltuariamente mi mandi. Oltre a seguire con interesse il tuo lavoro in internet, mi sento in sintonia con molte tue idee e con il tuo stile di vita: anch’io sono vegetariano da 45 anni. In altri punti c’è ovviamente differenza, ma non opposizione. Per esempio la spiritualità che vivo non è propriamente “laica”, dato che il mio orientamento è di tipo shivaita e dunque teocentrico. Per diversi anni ho sentito parlare di te, di Calcata e del Circolo vegetariano, ma non ho mai avuto occasione di venirti a conoscere. Dopo il mio periodo di viaggi, mi muovo poco. Vivo in Umbria ormai da più di venti anni, insieme ad alcuni amici, lavorando la terra e dedicandomi alla lettura e alla scrittura. Ecco, ora anche tu mi conosci un po’ meglio. In ogni caso ci tenevo a parteciparti il mio apprezzamento. Un cordiale saluto”

Mia rispostina: “Caro Subramanyam, porti il nome del primogenito di Shiva, sicuramente un nome di buon auspicio. Il grande saggio Ramana Maharshi di Tiruvannamalai, era considerato un’incarnazione di Subramanyam e Ramana era uno stretto vedantino advaita, che rifiutò sino all’ultimo di entrare in un qualsiasi ordine. L’advaita, lo zen ed il taoismo sono sentieri spirituali laici. Ovviamente anche lo Shivaismo nella forma più pura, quella esposta da Shankaracharya, può essere inteso come una via laica, lasciando ovviamente da parte il sistema monastico che è una tipica struttura religiosa induista. Non vedo sostanziali differenze tra la via laica nonduale e lo Shivaismo, soprattutto nella sua forma kashmiri. Per cui possiamo considerarci “fratelli”. Non abito più a Calcata da tre anni.. ma la leggenda è dura a morire, è comprensibile.. dopo trentatre anni di trincea si continua ad esser visti come soldati al fronte… Ti assicuro però, salvo richiamo alle armi dell’ultima ora, che per me la guerra è finita! Ora abito a Treia, nelle Marche. E forse ci incontreremo un dì…. P.S. Il mio maestro, Swami Muktananda, era anche egli di matrice shivaita del tantra kundalini ed io stesso ho ricevuto l'iniziazione shaktipat e ripeto il mantra Om Namah Shivaya.”

Replica di Subramanyam: “Caro Paolo, sono contento che ci si possa considerare fratelli. Condivido sostanzialmente quanto dici sullo shivaismo non dualistico; e condivido con te il panchakshara sacro a Shiva. Ti sarò grato se mi invierai il notiziario; come ti ho già scritto, trovo di grande interesse i temi trattati e il modo in cui vengono affrontati. Da quanto ho potuto vedere nel tuo sito, Treia deve essere un luogo particolarmente bello e sopraelevato. Di te mi aveva parlato spesso – e con note di stima e rispetto – l’amico Sergio De Prophetis, che talvolta si fermava qui da noi al ritorno da Roma o da Calcata. So poco di Swami Muktananda, a parte la lettura del suo bel libro “I segreti del viaggio interiore”. Spero davvero che ci si potrà conoscere di persona un giorno…”

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